Regola Portiere 8 secondi: in un calcio moderno che vuole diminuire le interruzioni di gioco, ma che per qualche motivo si ostina comunque a non optare per la durata effettiva dei match, neanche nel recupero del secondo tempo, ridurre le perdite di tempo è sempre più importante. 

Dunque molta meno tolleranza da parte degli arbitri per calciatori un po’ troppo teatrali nel rimanere a terra e per chi ci mette un’eternità a riprendere il gioco con un calcio da fermo o una rimessa laterale. Ma come contrastare chi invece perde tempo col pallone ancora in gioco? In questo caso i colpevoli sono i portieri, che a volte rimangono a terra con la sfera oppure se la prendono molto comoda quando c’è da rilanciare. 

Del resto, col pallone in gioco, che può fare l’arbitro? Beh, d’ora in poi può contare otto secondi e, nel caso il portiere non lasci il pallone in quel tempo, fischiare un calcio d’angolo a favore della squadra avversaria.

Regola Portiere 8 secondi

La cosiddetta “regola degli 8 secondi” è una novità normativa da applicarsi dalla stagione 2025/26, pensata appunto per evitare le perdite di tempo. Secondo la nuova norma, il portiere può tenere il pallone tra le mani (a terra oppure in piedi) fino a un massimo di otto secondi, dopodichè deve rilanciarlo o perlomeno lasciarlo a terra. 

Se non lo fa, l’arbitro può invertire il possesso di palla, fischiando un corner a favore degli avversari, trasformando così una situazione praticamente innocua (palla al portiere) in un calcio d’angolo a sfavore. Un deterrente vero e proprio, con l’arbitro che deve segnalare platealmente gli ultimi cinque secondi del conteggio per rendere ancora più evidente l’urgenza di sbrigarsi.

Regola Portiere 8 secondi

La prima applicazione della regola degli 8 secondi

Questa novità è già stata testata durante il Mondiale per Club e ha già avuto la sua prima applicazione. Il primo portiere sanzionato è il sudafricano Ronwen Williams, estremo difensore dei Mamelodi Sundowns, che durante i minuti finali del match del girone contro i coreani dell’Ulsan ci ha messo più di otto secondi a liberarsi del pallone.

A quel punto l’arbitro ha fischiato e ha concesso il corner ai coreani, che comunque non sono riusciti a segnare il gol del pareggio al vantaggio siglato dal fantasista Rayners, primo marcatore del match del girone per le scommesse calcio!

Dunque, almeno in questo caso, frittata evitata, ma ogni allenatore sa bene che un corner a sfavore è meglio non averlo mai. E quindi la speranza è che si riducano le perdite di tempo, anche se complicando ulteriormente la vita ai portieri.

Dal divieto del retropassaggio come cambia il ruolo 

Già, perché la regola degli 8 secondi è solo l’ultima innovazione che va a cambiare il modo in cui gli estremi difensori affrontano il calcio. Spesso infatti è proprio il ruolo del portiere quello più colpito dai cambiamenti delle regole, soprattutto quando si parla di perdite di tempo. Il caso più clamoroso è quello della famosa regola del retropassaggio, introdotta nel 1992. 

Dopo decenni di discussione, l’IFAB ha infatti creato una norma che non permetteva più ai portieri di prendere il pallone con le mani se proveniva da un passaggio volontario di un compagno fatto con i piedi.

Da qui il soprannome di “back pass rule”, anche se va ben specificato che il portiere non può prenderla con le mani neanche se il compagno in questione è in una posizione di campo più arretrata e il pallone viene passato in avanti. Inoltre, la norma impedisce al portiere che ha già lasciato il pallone di riprenderlo di nuovo con le mani. 

Dopo Italia '90 si cambia

La decisione, rimandata più volte, è stata implementata dopo una serie di grandi tornei internazionali, in particolare i Mondiali del 1990, in cui a vincere è stato più il non-gioco che il gioco vero e proprio. Tempo qualche anno e la nuova norma è stata estesa anche ai falli laterali.

Questa regola ha creato parecchi grattacapi agli estremi difensori, che all’inizio hanno faticato non poco ad adattarsi, dovendo cancellare un’abitudine ormai radicata da oltre un secolo e trovandosi costretti a gestire il pallone con i piedi, una novità quasi assoluta per molti portieri vecchio stampo. Stesso discorso per la linea difensiva che, non avendo più la possibilità di cedere il pallone nelle mani sicure del portiere, spesso e volentieri si limitava a calciarlo il più lontano possibile o in fallo laterale. 

Ma molti indicano la regola del retropassaggio come la nascita del calcio moderno, visto che ha costretto sia i portieri che i difensori a un approccio assai più raffinato al pallone. 

E quindi non solo i nuovi estremi difensori hanno cominciato a usare molto di più i piedi, dando vita a una tipologia di portieri che ora è la norma, ma anche i centrali, rectius, i braccetti, e i terzini hanno imparato a impostare il gioco, usando a loro volta il portiere “volante” come appoggio della manovra, invece che come elemento in grado di perdere del tempo. 

Per non parlare degli avversari, che a quel punto hanno cominciato ad anticipare ulteriormente il pressing, sperando di indurre all’errore il portiere o il difensore. Dunque, una rivoluzione totale, che in qualche maniera ha cambiato la vita di tutti e ventidue i calciatori in campo, non solo di quelli tra i pali.

Prima del 1992, comunque, c’erano già state delle limitazioni alle possibilità del portiere.

La regola dei 4 passi

Per quanto riguarda le norme per evitare le perdite di tempo, già negli anni Ottanta del XX secolo c’era stato un tentativo di accorciare i tempi di rilascio del pallone. Al portiere veniva infatti imposto di rinviare dopo aver fatto quattro passi. Ma chi decide quanto tempo ci vuole a fare quattro passi? 

Dunque, regola di fatto inapplicabile. Quella degli otto secondi, invece, potrebbe essere molto più utile per sveltire i tempi di gioco. E chissà che un giorno non se ne parlerà come di una vera e propria rivoluzione del ruolo del portiere o del calcio stesso!

 

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.