Nessuna competizione europea ha una storia particolare come quella dell’Europa League. La seconda coppa continentale è l’erede diretta della Coppa UEFA, che a sua volta sostituisce, ma non completamente, quella che a sua volta nasceva come Coppa delle Fiere.

Torna la terza coppa europea

Il nuovo turno di spareggio in EL

Come cambiano i sedicesimi di EL

Gli esempi della Europa League 2022

A partire dalla fine degli anni Cinquanta, i cambiamenti per il torneo sono stati infiniti, dall’abbandono istruzioni particolarmente specifiche per l’iscrizione alle prime edizioni della Coppa delle Fiere, al nuovo trofeo arrivato con il cambio di denominazione in Coppa UEFA fino alla formula a gironi, sulla scia della Champions League, con la creazione definitiva dell’Europa League.

 

Torna la terza coppa europea

E dopo qualche anno di relativa tranquillità, l’arrivo della terza coppa europea, la Conference League, ha rimescolato un po’ le carte, portando qualche ulteriore cambiamento nella già complicata storia del torneo. Il primo è quello nelle squadre qualificate, diminuito rispetto alla vecchia Europa League, considerando che molte di quelle che giocavano i turni preliminari sono state dirottate direttamente in Conference League.

Un calciatore del Paok festeggia una rete in Conference!

Di conseguenza anche le qualificazioni si sono assai snellite, prevedendo l’ingresso direttamente alla fase a gironi della maggior parte delle qualificate attraverso il campionato, mentre a giocarsi gli altri posti sono le retrocesse dalle qualificazioni della Champions League e le squadre con il ranking più basso. Il tutto per cementare la status di seconda coppa continentale, confermato dal fatto che le eliminate nelle qualificazioni e nei gironi sono finite in Conference.

Il nuovo turno di spareggio in EL

La differenza maggiore però, soprattutto per chi avanza nel torneo, è data dalla creazione del turno di spareggio al termine della fase a gironi. Nella formula precedente, in cui erano previsti 12 gruppi da quattro squadre con due qualificate a girone, si giocavano i sedicesimi di finale.

Le altre otto squadre erano le terze dei gironi di Champions, ”retrocesse” nella seconda competizione. Le regole del sorteggio sedicesimi prevedevano che le vincitrici dei gironi sarebbero state teste di serie, assieme alle quattro retrocesse dalla Champions League con il punteggio migliore.

Le dodici seconde e le quattro terze di Champions con il punteggio più basso nei loro gruppi non erano testa di serie e avrebbero affrontato (seppure con i dovuti paletti) una delle sedici dallo status protetto. In teoria, una situazione equilibrata, in realtà un problema anche per le vincitrici dei gironi, che in caso di parecchie eliminazioni importanti dalla Champions avrebbero rischiato di trovare pane per i loro denti già ai sedicesimi.

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Per informazioni, basterebbe chiedere al PSV Eindhoven, che nell’edizione 2020/21 arriva primo nel suo raggruppamento, salvo poi cadere immediatamente, a sorpresa per le scommesse calcio contro l’Olympiakos, tra le escluse dalla Champions con un punteggio basso e quindi non considerata testa di serie.

Come cambiano i sedicesimi di EL

Ma a partire dalla stagione 2021/22, complice la diminuzione del numero delle squadre, cambia tutto, o quasi. A giocare la fase a gironi ora sono in 32 e non più in 48, ma il numero delle qualificate per raggruppamento resta lo stesso, due.

Dunque, con le 16 qualificati dai gironi e le 8 che scendono dalla Champions League, alla fase a eliminazione diretta approdano in 24. Come ci si organizza? Molto semplice, si crea un turno intermedio, che sostituisce i sedicesimi e che allo stesso tempo rende il primo posto nel girone molto più importante di quanto non fosse in precedenza: chi si prende la vetta del proprio gruppo, gioca un turno in meno e ricomincia direttamente a marzo.

La formula da questo punto di vista è infatti diventata molto più semplice. Le prime dei gironi sono ammesse di diritto agli ottavi di finale, mentre alle seconde tocca il playoff con le otto squadre scese dalla Champions League.

Nel sorteggio le teste di serie sono considerate le seconde di Europa League, facendo in modo che ognuna di esse incontri la sua terza di Champions. Le squadre che passano il playoff vengono poi sorteggiate per gli ottavi come non teste di serie, dando alle prime dei gironi la certezza di non incontrarsi tra di loro. Un sistema che sembra abbastanza più meritocratico di quello precedente, anche e soprattutto alla luce delle eliminazioni eccellenti dell’edizione in corso di Europa League.

Gli esempi della Europa League 2022

Basterebbe pensare che nella seconda competizione continentale sono scese, in rigoroso ordine di ranking, Barcellona, Siviglia, Borussia Dortmund, Porto, RB Lipsia, passata senza giocare, Atalanta, Zenit San Pietroburgo e Sheriff Tiraspol.

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Esclusi i moldavi, che pure hanno dimostrato di essere un osso duro persino per il Real Madrid, tutte squadre che nessuno vorrebbe affrontare. Eppure con la vecchia formula, almeno tre big sarebbero finite nel gruppo delle non teste di serie e una delle vincitrici dei gironi rischiava seriamente di trovarsele contro già al primo turno a eliminazione diretta.

Così facendo invece l’onere è toccato a chi non è riuscito a imporsi nel suo girone. E le due italiane iscritte, la Lazio e il Napoli, da questo punto di vista sono state particolarmente sfortunate, avendo pescato due delle peggiori del lotto, rispettivamente il Porto di Sergio Conceicao e il Barça di Xavi e, al termine dei 180' entrambe eliminate.

Straordinaria, invece l'Atalanta che vince 4 partite su 4 tra greci e Bayer Leverkusen, rappresentando una piacevole sorpresa per i pronostici europei!

Ma il punto forte dei nuovi playoff, almeno per chi non è costretto a giocarli, non è soltanto la possibilità di evitare ai sedicesimi un incrocio pericoloso. Ciò che ha spinto molte squadre a puntare con forza alla vetta del proprio girone (ed è un discorso valido anche per la Conference League, che ha adottato la stessa formula) è stata la certezza di giocare un turno in meno nella competizione.

L’Europa League ha sempre avuto un turno in più rispetto alla Champions, che a febbraio riparte puntualmente direttamente dagli ottavi. E questo ha spesso avuto ripercussioni negative su chi giocava la seconda competizione continentale, considerando che si ritrovava a scendere in campo a febbraio in un match di andata e ritorno spesso contro avversarie complicate.

Un bel problema, soprattutto quando in patria si lotta per le prime posizioni in classifica. Così facendo invece le prime dei gironi possono tranquillamente aspettare che le altre 16 partecipanti si affrontino e che il sorteggio decida chi dovranno incontrare nelle prime settimane di marzo. Un qualcosa che sembra di poca importanza, ma che in stagioni complicate dalla situazione mondiale e in cui il calendario è già clamorosamente intasato, può davvero fare la differenza tra un’annata trionfale e una serie di delusioni, nel proprio campionato così come in Europa.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.