Rio de Janeiro, come del resto avviene un po’ in tutto il Brasile, è una città che vive letteralmente per il calcio, al punto che ha ben quattro squadre di livello internazionale.

Ma senza nulla togliere alle storie piene di successi di Flamengo, Vasco da Gama e Botafogo, quella più antica è il Fluminense.

La bacheca del Fluminense

Il Tricolor Carioca, così soprannominato per i colori della maglia, che sono verde, bianco e granata, nasce nel 1902 nel quartiere di Laranjeiras dove tuttora ci sono gli uffici della società.

L’essere il più vecchio club di Rio non ha però troppo riscontro nel palmares, almeno a livello nazionale.

Il Fluminense ha infatti vinto soltanto quattro volte il campionato federale, l’ultima delle quali nel 2012. In bacheca ci sono anche una Copa do Brasil e due Torneio Rio-Sao Paulo, la manifestazione che prima della nascita del Brasileirão vedeva sfidarsi le squadre delle due città più importanti del Brasile.

Va decisamente meglio a livello locale, considerando che il Fluminense ha vinto per 33 volte il campionato Carioca e può vantare altri 17 trofei statali. Per quanto riguarda le coppe continentali, invece, il massimo risultato è una finale di Copa Libertadores, raggiunta nel 2008 e nel 2023, nonché quella della Copa Sudamericana, disputata nel 2009.

La storia del Fluminense

La storia del Fluminense è fatta di parecchi alti e bassi. Nato per volontà di Oscar Cox, un brasiliano di origini inglesi, il club ha cominciato vincendo tre campionati Carioca di fila, prima di subire nel 1911 una scissione che porterà alla nascita dei “cugini” del Flamengo.

Nonostante le buone prestazioni nelle competizioni statali, per vedere il Flu vincere il campionato nazionale bisogna aspettare il 1970. Le altre affermazioni nel Brasileirão sono datate 1984, 2010 e 2012. Gli anni migliori per il Tricolor sono proprio quelli che vanno dal 2008 al 2012, con la squadra che vince due volte il titolo e gioca due finali continentali consecutive, entrambe però perse.

Una formazione del Flu

Ma non si può dimenticare il periodo nero del club, quello risalente agli anni Novanta, quando il Fluminense non solo retrocede nella serie cadetta, ma nella stagione successiva è anche caduto in Serie C, per poi tornare tra i grandi in seguito alla ristrutturazione del campionato brasiliano.

La spettacolare torcida del Flu

Nonostante i trofei a livello nazionale e internazionale non siano tantissimi, soprattutto rispetto a quanto fatto negli anni dal Flamengo, quello che alla squadra italiana di Rio a non è mai mancato è il pubblico. Ma del resto, quando le partite in casa si giocano all Estádio Jornalista Mário Filho è assolutamente normale che i tifosi arrivino in massa.

Per chi non avesse riconosciuto il nome, ovviamente si parla del Maracanã, il tempio calcistico di Rio de Janeiro. Ora lo stadio carioca può contenere circa 80mila spettatori, ma in tempi passati era la norma che sugli spalti ce ne fossero molti più di 100mila.

La coreografia dei tifosi del Fluminense

Basta pensare che il derby tra Fluminense e Flamengo, che è detto “Fla-Flu”, è un appuntamento imperdibile e rappresenta la partita con il maggior numero di spettatori della storia del calcio di club: nel match giocato nel dicembre del 1963 (tra l’altro terminato 0-0) c’erano ben 194mila tifosi, di cui quasi 180mila paganti.

Lo stadio storico del Fluminense, prima dell’avvento del Maracanã nel 1950, è quello di Laranjeiras, costruito nel 1905, in cui si è giocata la prima partita della storia della nazionale brasiliana.

Diniz tecnico del Flu con il doppio incarico

L’attuale tecnico del Fluminense è Fernando Diniz, che dopo l’addio di Tite e in attesa dell’approdo di Carlo Ancelotti in Sudamerica è anche diventato CT della nazionale brasiliana.

Per lui è la seconda esperienza al Tricolor Carioca, considerando che ha guidato il club anche nella stagione 2019. Diniz è già nella top 10 dei tecnici del Fluminense con più partite in panchina, andando a fare compagnia a leggende del calcio brasiliano come Carlos Alberto Parreira, Renato Gaucho, Abel Braga e Alfredo “Zezè” Moreira, primatista di panchine con 467 partite alla guida della squadra di Rio de Janeiro.

Anche nella lista dei calciatori che hanno vestito la maglia del Fluminense c’è l’imbarazzo della scelta in quanto a nomi celebri. Tra i più presenti di sempre c’è Tele Santana, che è stato poi anche allenatore del club e CT della Seleção, ma non mancano diversi campioni del mondo come Branco, Gerson o Rivelino, fino ad arrivare a veri e propri miti del pallone verdeoro come Ronaldinho, Romario o Didì.

Il monte ingaggi del Fluminense

Passando alla rosa attuale, c’è da notare che il calciatore più pagato della Flu non è di proprietà del club carioca: si tratta del difensore Jorge, arrivato in prestito dal Palmeiras con uno stipendio da poco più di 2 milioni di euro a stagione.

La medaglia d’argento degli ingaggi se la aggiudica il mediano Andrè, talento nel radar di parecchi club europei. Il centrocampista classe 2001 ha un contratto da 1,6 milioni che, tentazioni escluse, lo terrà al Tricolor fino al 2026. Chiude il podio dei più pagati un altro difensore centrale, ovvero Nino, che della Flu è anche capitano. Per lui l’accordo è da 1,2 milioni e fino al 2024.

Quanto guadagnano al Flu Felipe Melo e Marcelo

E poi arrivano…i vecchietti terribili, capitanati di Felipe Melo. L’ex centrocampista di Fiorentina, Juventus e Inter, che a 40 anni suonati non ne vuole sapere di smettere, ha anche lui un contratto da 1,2 milioni: se giocasse oggi in A, il cartellino giallo a Melo, naturalmente, sarebbe quello con il valore più basso in lavagna per le quote Serie A!

Il fortissimo centravanti del Flu!

Su quella cifra c’è anche il goleador principe del Fluminense, l’argentino German Cano. Il centravanti a 35 anni suonati ha scoperto una prolificità eccezionale come dimostra l’incredibile stagione 2022, terminata con a referto ben 44 gol in 69 partite: Cano è un'opzione straordinaria come marcatore per le scommesse calcio!

E se si parla di grandi vecchi è impossibile non citare Marcelo. L’ex terzino e bandiera del Real Madrid è tornato in patria dopo il tentativo in Grecia con l'Olympiakos, accontentandosi anche di un contratto decisamente “umano”, da circa 900mila euro a stagione.

Poco più di lui guadagnano l’ala sinistra Keno, arrivato a gennaio dall’Atletico MG, e un’altra vecchia conoscenza del calcio europeo, Ganso, che dopo aver fallito al Siviglia ha preferito tornare al futbol bailado in patria, con buoni risultati.

In totale, il Fluminense spende per i suoi calciatori circa 20 milioni di euro. Visti i risultati, soldi decisamente ben investiti!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.