Quando nel 2018, con la squadra ancora in Serie C1, Silvio Berlusconi aveva parlato di un Monza destinato a essere protagonista in Serie A, ci credevano davvero in pochi.

Vero, il Cavaliere aveva fatto di nuovo grandissimo il Milan, con 25 anni di successi e di campioni, ma fare una cosa simile per proporzioni con la squadra brianzola sembrava un miracolo.

E invece quando Berlusconi se n’è andato nel giugno 2023 l’ha fatto non solo con il Monza saldamente in Serie A, ma anche al termine di una stagione clamorosa per una squadra neopromossa.

Tra le operazioni del mercato di gennaio 2024, spicca l'ingaggio del centravanti Djuric, con un contratto da 700.000 euro fino al 2026 e la meravigliosa scelta di puntare su Daniel Maldini, con un ingaggio di poco inferiore (il contratto del talentuoso jolly offensivo dovrebbe stare intorno ai 560mila euro a stagione).

L'intuizione di scegliere Palladino per la panchina

E dire che la prima storica annata dei brianzoli in Serie A non è che fosse iniziata benissimo, al punto che alla quinta giornata i lombardi erano ancora a zero punti, ottenendo il primo della loro storia con il pareggio contro il Lecce. Un risultato che comunque non è bastato a Giovanni Stroppa per mantenere la panchina.

Il suo esonero è coinciso con la promozione di Raffaele Palladino, che fino a quel momento guidava la Primavera. E si può tranquillamente dire che il tecnico di Mugnano di Napoli sia l’ultima grandissima intuizione di Berlusconi, perché da quando è arrivato lui in panchina il Monza è sembrata un’altra squadra.

Dopo la prima vittoria di sempre in A, ottenuta peraltro contro la Juventus, i brianzoli, squadra davvero ammazzagrandi, hanno messo le marce alte e hanno ottenuto una salvezza tranquillissima, chiudendo all’undicesimo posto con 52 punti e battendo durante la stagione anche altre squadre molto importanti come l’Inter, la Fiorentina, il Napoli appena diventato campione d’Italia e di nuovo la Juventus.

I riscatti dei cartellini scattati con la salvezza in A

La salvezza è anche…costata parecchio al Monza, che in estate ha dovuto riscattare i calciatori per cui aveva l’obbligo in caso di permanenza nella massima serie.

Alcuni, come capitan Matteo Pessina, Gianluca Caprari o Armando Izzo, sono ancora delle colonne della squadra, altri invece (è il caso di Andrea Petagna o Alessio Cragno) hanno già lasciato il club in prestito, non rientrando nei piani di Palladino.

In totale nella campagna acquisti 2023/24 il Monza ha speso 41,5 milioni, tutti o quasi in riscatti: 12 milioni per Pessina, 10 per Petagna, 7,5 per Caprari, 5 per Pablo Marì, 3,6 per Cragno, 3 per Izzo, più i 500mila euro per il prestito di Jean Daniel Akpa Akpro dalla Lazio.

E gli incassi? Zero, considerando che ci sono stati addii gratuiti (come quello di Christian Gytkjaer) o in prestito, anche se per esempio per Carlos Augusto l'Inter ha un obbligo di riscatto da quasi 12 milioni.

Il colpo Papu Gomez da parte del Condor

Dunque, per creare la nuova rosa a disposizione di Palladino ci voleva un mezzo miracolo. Ma per sua fortuna, il Monza anche senza Berlusconi, resta nelle mani di uno dei dirigenti più capaci e vincenti della storia del calcio italiano, Adriano Galliani.

Il vice presidente e amministratore delegato dei brianzoli ha lavorato per portare in squadra calciatori importanti senza spendere neanche un euro, confermando così il Monza come una di quelle compagini da prendere davvero con le molle quando si scelgono le quote del sito scommesse!

E ci è riuscito, perché sono arrivati a titolo gratuito Roberto Gagliardini, Danilo D’Ambrosio, e Papu Gomez, mentre tra i calciatori in prestito ci sono il milanista Lorenzo Colombo, l’interista Valentin Carboni, Georgios Kyriakopoulous dal Sassuolo e la promessa dell’Atalanta Giorgio Cittadini.  

Papu Gomez contro il Brasile

Tutti calciatori che ora toccherà a Palladino trasformare in un’altra squadra capace di fare bene come avvenuto nella scorsa stagione. E che il tecnico sia di spessore lo si è capito subito, al punto che il suo nome è già circolato come possibile obiettivo delle big del nostro campionato.

Un motivo in più per il club per blindare l’allenatore, che ha già ricevuto un sostanzioso aumento di stipendio.

Se da allenatore della Primavera il campano percepiva 200mila euro, con il nuovo accordo è arrivato a guadagnare 1 milione di euro netti. Una cifra importante, che però forse non basterà a scoraggiare eventuali pretendenti nel caso di un’altra ottima annata del Monza.

E i calciatori, quanto guadagnano? Il monte ingaggi lordo del Monza si attesta sui 31 milioni di euro e i contratti dei giocatori sono molto variegati, considerando che c’è chi viene da grandi squadre, chi si è imposto arrivando dal basso e chi è ancora troppo giovane per avere pretese troppo alte.

Il monte ingaggi del Monza: Pablo Marì il più pagato

Il calciatore del Monza con l’accordo più alto è lo spagnolo Pablo Marì, accredidato di uno stipendio di 2,8 milioni di euro netti a stagione e un contratto che scade nel 2024. Per lui c’è ovviamente la provenienza da un club di Premier League, l’Arsenal, ad alzare non poco l’ingaggio.

Lo segue al secondo posto un compagno di reparto, Izzo. Il braccetto difensivo è stato riscattato dal Torino e ha firmato un contratto da 1,7 milioni di euro netti a stagione fino al 2026. Chiude il podio uno dei nuovi arrivi, ovvero Gagliardini. L’ex centrocampista dell’Inter si è legato al Monza con un contratto annuale da 1,5 milioni di euro netti.

Scadenza a giugno 2024 anche per il Papu Gomez, tornato in Serie A dopo lo svincolo dal Siviglia. Per l’argentino campione del mondo accordo da 1,2 milioni netti. Tra quelli arrivati dalle big c’è anche D’Ambrosio, che dopo parecchi anni passati all’Inter ha accettato l’offerta del Monza di un contratto annuale da 1 milione netto.

Poco di meno guadagna Caprari, punto di riferimento dell’attacco brianzolo, che ha un contratto fino al 2026 da 900mila euro netti.

Il fortissimo Colpani in attesa di rinnovo

Sono invece 800mila quelli che guadagna il capitano, Pessina, che è legato al club fino al 2024. A 700mila euro c’è un trio di calciatori che hanno fatto finora molto bene in A, ovvero Michele Di Gregorio, Patrick Ciurria e Luca Caldirola.

Il portiere, scuola Inter, ha anche qualche possibile bonus legato ai clean sheet e ha da poco rinnovato fino al 2027, l’esterno d’attacco ha un contratto fino a giugno 2025 mentre il difensore centrale con il vizio del gol lo vedrà scadere al termine della stagione.

Per gli altri elementi della rosa di Palladino si scende ancora: a 500mila euro netti ci sono Andrea Carboni e Akpa Akpro, a 450mila Samuele Birindelli, a 400mila Colombo e Mirko Maric, Kyriakopoulous è a 350mila, mentre Danny Mota e Cittadini si aggirano sui 240mila netti.

E ancora più giù, a poco più di 120mila euro netti, c’è una delle sorprese del campionato, Andrea Colpani, primo marcatore seriale per le quote Serie A, che ha un contratto con il Monza fino al 2028. Perché non si dica che la società brianzola non è una di quelle che ci vede lungo…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 15 ottobre 2023.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.