Tra i club italiani di alto livello, quello che ha fatto certamente un vero e proprio salto di qualità è l’Atalanta dei Percassi!

La Dea, soprattutto da quando è arrivato in panchina Gian Piero Gasperini, si è trasformata da provinciale ammazzagrandi in realtà consacrata del pallone tricolore, in grado di regalare annate eccezionali sia in Italia che in Europa, con apparizioni ormai più che costanti tra Champions ed Europa League.

Un valore, quello dei nerazzurri, che viene riconosciuto da tutti gli addetti ai lavori, concordi nel ritenere la Dea una delle squadre più temibili dell’intero panorama continentale, anche per i quotisti delle scommesse calcio

L'ultima promozione in Serie A dell'Atalanta

Un ottimo lavoro da parte della società, soprattutto se si considera che all’inizio degli anni Dieci del XXI secolo l’Atalanta era ancora in Serie B. Nella stagione 2010/11 gli orobici hanno infatti vinto il torneo cadetto, conquistando la loro dodicesima promozione in A.

La prima risale al 1937, seguita da quella del 1940, ottenuta vincendo il campionato. Dopo quasi due decenni in A, la Dea retrocede ma torna subito tra i grandi vincendo l’edizione 1958/59 della B. Nella stagione 1970/71 ci vogliono gli spareggi per la promozione, così come nell’annata 1976/77.

Nel 1981 il club retrocede addirittura in C1, ma in capo a tre stagioni torna in A, vincendo sia il campionato di terza categoria (1981/82) che quello cadetto (1983/84). Nella Serie B 1987/88 basta addirittura il quarto posto per risalire, così come in quella 1994/95.

Sono decenni di saliscendi per l’Atalanta, che conquista la promozione altre quattro volte: nella stagione 1999/2000 arrivando seconda, in quella 2003/04 con il quinto posto a causa del passaggio a 20 della A e poi sia nel 2005/06 che nel 2010/11 vincendo il campionato cadetto.

Le 12 promozioni sono un record, detenuto a pari merito con i “cugini” del Brescia, mentre i cinque tornei vinti mettono i nerazzurri al secondo posto dopo il Genoa nella graduatoria relativa ai primi posti.

La Coppa Italia vinta dall'Atalanta nel 1963

L’Atalanta, del resto, è abbastanza abituata a fare la storia, a partire dal suo primo (e finora unico) trofeo maggiore. Nella stagione 1962/63 i nerazzurri si impongono infatti in Coppa Italia, con un cammino quasi senza intoppi.

Al primo turno servono i supplementari per avere la meglio sul Como, ma poi il percorso è tutto in discesa: prima di Natale la Dea ha la meglio sul Catania, per poi battere il Padova e il Bari ai quarti e in semifinale. L’ultimo atto si gioca il 2 giugno 1963 a San Siro e vede i bergamaschi imporsi sul favoritissimo Torino con un netto 3-1, firmato da una tripletta di Angelo Domenghini.

Per una crudele beffa del destino, però, la città non potrà mai festeggiare quella coppa. Neanche 24 ore dopo muore in Vaticano un altro simbolo bergamasco di nome Angelo: Papa Giovanni XXIII, nato a Sotto il Monte e legatissimo alle sue zone, il che porta alla decisione di non organizzare nulla per celebrare quel trionfo storico.

Tutte le finali di Coppa Italia della Dea

Non è però l’unica finale di Coppa Italia per l’Atalanta, che nella stagione 1986/87 arriva di nuovo in fondo alla competizione, peraltro in un’annata terminata con la retrocessione.

Di fronte c’è il Napoli di Diego Armando Maradona, già campione d’Italia e che realizza il double domestico vincendo entrambe le sfide.

Da regolamento, però, la Dea si qualifica alla Coppa delle Coppe successiva, giocata mentre disputava il campionato di B.

Dopo Malines c'è Dublino per il popolo nerazzurro dell'Atalanta

Il sogno europeo si infrange in semifinale contro i belgi del Malines, dopo aver eliminato i gallesi del Merthyr Tydfil, i greci dell’OFI Creta e i portoghesi dello Sporting CP.

L’Atalanta torna in finale di Coppa Italia nella stagione 1995/96, ma anche in quel caso perde entrambi i match contro la Fiorentina.

Le imprese dell'Atalanta del Gasp

E non va meglio neanche quando la competizione cambia formula, passando alla finale unica. Sotto la guida del Gasp, la Dea si presenta all’ultimo atto anche nelle stagioni 2018/19 e 2020/21, perdendo contro Juventus e Lazio.

L'Atalanta in Champions

Sono anni di imprese anche in Europa, con i quarti di finale di Champions League 2019/20, in cui i nerazzurri spaventano i futuri finalisti del PSG, arrivando a pochi minuti dall’eliminare i transalpini.

L'Atalanta nel 2024 conquista l'Europa League

E poi si arriva alla stagione 2023/24, in cui l’Atalanta fa bene in campionato ed è tra le favorite per scommesse Serie A, ma, soprattutto, si conferma squadra travolgente nelle coppe. In Coppa Italia la Dea elimina il Sassuolo, il Milan e la Fiorentina nella doppia semifinale, conquistando così il pass per la finale dell’Olimpico contro la Juventus, poi decisa da un gol di Vlahovic per i bianconeri.

Una bellissima immagine di Atalanta - Marsiglia

In Europa League il percorso dei bergamaschi comincia nei gironi (primo posto davanti allo Sporting CP, allo Sturm Graz e al Raków Częstochowa, per poi mietere vittime illustri nelle fasi a eliminazione diretta.

Lookman dopo il terzo gol personale contro il Bayer

Ad inchinarsi alla Dea sono di nuovo lo Sporting, addirittura il Liverpool, favoritissima per le scommesse sportive e il Marsiglia, con i nerazzurri che staccano il biglietto per Dublino per travolgere con una tripletta di Lookman i tedeschi del Bayer Leverkusen nella loro prima, magica finale europea di sempre!

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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.