Il Real Madrid è, da sempre, uno dei club più vincenti del mondo (nonché il più titolato per quanto riguarda i trofei internazionali, 30) e anche il calciatore più medagliato della storia della Casa Blanca ha avuto un certo impatto sulla storia del calcio: si parla di Marcelo Vieira da Silva Júnior, noto a tutti semplicemente come Marcelo.

Il brasiliano classe 1988 ha vinto ben 25 trofei nella sua lunghissima esperienza al Santiago Bernabeu, a cui si aggiungono i due con la maglia del Fluminense e uno, la Confederations Cup 2013, vinto con la nazionale brasiliana.

Marcelo in carriera ha vinto 28 trofei

Un totale di 28 trofei, che però il terzino sinistro è intenzionato ad aumentare in questa ultima fase della sua carriera, che lo ha riportato dove tutto quanto è iniziato.

Marcelo cresce infatti calcisticamente proprio nel Fluminense, nonostante una situazione familiare di estrema povertà che gli fa contemplare la possibilità di abbandonare il calcio per contribuire alle spese casalinghe.

Ma sotto la spinta dell’adorato nonno Pedro (che tra l’altro il calciatore ha omaggiato con uno dei suoi tatuaggi) il brasiliano ha continuato a sognare di diventare un campione, riuscendoci in pieno.

Il trasferimento di Marcelo al Real Madrid

Le prime apparizioni da professionista con la maglia del Tricolor Carioca sono talmente positive da convincere il Real Madrid ad acquistarlo a 18 anni appena compiuti per appena 6,5 milioni di euro.

Si tratta di uno dei migliori affari per rapporto costo/risultati della storia dei Blancos, perché se è vero che l’intenzione delle Merengues era quella di trovare l’erede di una leggenda come Roberto Carlos, probabilmente nessuno si aspettava che Marcelo avrebbe addirittura superato il suo celebre connazionale.

L’approdo a Madrid non è dei più semplici, perché Marcelo si ritrova immediatamente un concorrente importante, l’olandese Royston Drenthe, acquistato per 14 milioni. Ma l’esplosione del brasiliano è talmente immediata che alla fine il tulipano giocherà sempre meno, lasciando il Bernabeu dopo tre stagioni.

Marcelo conquista 25 titoli con il Madrid

A dare immediatamente fiducia al verdeoro è prima Fabio Capello, con cui arriva il primo titolo in carriera, la Liga 2006/07 e poi Bernd Schuster, che lo schiera sempre più spesso tra i titolari, vincendo anche lui il campionato nell’annata successiva, nonché l’edizione 2008 della Supercoppa.

Per il Real sono stagioni non semplici, perché i Blancos si ritrovano di fronte il Barcellona di Pep Guardiola, dunque Florentino Perez chiama al Bernabeu Josè Mourinho. In quell’estate molti temono che Marcelo, molto offensivo e meno incline alla difesa, possa trovare poco spazio, ma lo Special One si innamora del terzino e lo rende ulteriormente inamovibile, anche quando in squadra arriva il portoghese Fabio Coentrao.

Nella stagione 2010/11 arriva la vittoria in Copa del Rey, mentre in quella successiva il Real Madrid fa 100 punti in campionato e porta a casa la Liga, a cui aggiunge anche la Supercoppa all’inizio dell’annata 2012/13.

La decima Champions del Real

Terminata l’era Mourinho, a Madrid arriva Carlo Ancelotti. Marcelo è già un senatore e ci mette molto poco a convincere anche Re Carlo. Nella stagione 2013/14 con in panchina il tecnico di Reggiolo il Real conquista di nuovo la Copa del Rey, ma soprattutto la tanto agognata Decima, la Champions League numero 10 della storia del club.

La seconda e (fino a quel momento) ultima stagione di Ancelotti porta in dote la Supercoppa UEFA e il Mondiale per Club, prima che l’italiano lasci il posto a Rafa Benitez. Esonerato lo spagnolo dopo la vittoria della Supercoppa UEFA 2014, al timone dei Blancos arriva Zinedine Zidane, l’artefice del ciclo d’oro del Real degli anni Dieci, con Marcelo tra gli attori protagonisti.

La classe sopraffina di Marcelo

Con il francese in panchina i Blancos centrano un campionato (2016/17), ma soprattutto tre, inedite come sequenza per le quote antepost del sito scommesse, Champions League consecutive (2015/16, 2016/17 e 2017/18), a cui si aggiungono una supercoppa di Spagna (2017), due supercoppe europee (2016 e 2017) e due Mondiali per club (2016, 2017).

L’addio di Zidane dopo la terza Champions apre un periodo complicato per il Real Madrid, che cambia due allenatori in pochi mesi (Lopetegui e Solari, con l’argentino che vince il Mondiale per Club 2018), prima di richiamare Zizou. Anche per Marcelo arrivano anni difficili, con gli infortuni che non gli permettono di giocare con continuità e che lo porteranno a perdere il posto da titolare a favore di Ferland Mendy.

Marcelo ha giocato 546 partite con i Blancos 

Ma Zidane continua a puntare su uno dei suoi fedelissimi e l’accoppiata tra il francese e il verdeoro porta altri trofei: una Liga (2019/20) e una Supercoppa di Spagna (2019). Chiuso il secondo ciclo Zidane, nella stagione 2021/22 torna a Madrid Ancelotti, che guida la squadra in quella che è l’ultima stagione al Bernabeu per Marcelo.

Il brasiliano fa in tempo a chiudere l’esperienza spagnola con la fascia da capitano e con altri tre titoli, anche se non da protagonista: la Supercoppa di Spagna, con cui raggiunge Francisco Gento come giocatore più titolato della storia del Real, la sesta Liga e la quinta Champions League, che portano Marcelo a quota 25 a prendersi il titolo in solitaria.

Per lui con la maglia dei Blancos 546 partite e 28 gol in 16 stagioni.

Marcelo ha vinto sia Champions che Libertadores

Il brasiliano decide di rimanere in Europa, accettando l’offerta dell’Olympiakos, ma l’esperienza in Grecia dura poco. E a quel punto il richiamo del Brasile, ma soprattutto del Fluminense, si fa troppo forte.

Marcelo con la maglia del Flu

Dunque, Marcelo torna a Rio, da dove era partito quasi vent’anni prima per diventare il miglior terzino sinistro del mondo. E visto che da giovane non era riuscito a vincere neanche un trofeo con il Tricolor Paulista, il classe 1998 decide che non è troppo tardi per rifarsi.

In un 2023 storico per il club, il Fluminense vince il Campionato Carioca ma soprattutto la Copa Libertadores, con Marcelo che entra a far parte nel ristretto club degli…eroi dei due mondi, ovvero i calciatori in grado di vincere il massimo trofeo continentale sia in Europa che in Sudamerica.

Marcelo nella nazionale brasiliana

L’unico cruccio di una carriera straordinaria è probabilmente la nazionale. Marcelo si ritrova infatti a vestire la maglia della Seleção in un periodo in cui il Brasile rimane decisamente a secco di vittorie importanti.

Marcelo durante le Olimpiadi di Londra

Il terzino partecipa appena a due Coppe del Mondo (2014 e 2018) e a una Confederations Cup, quella del 2013, vinta dai verdeoro, che rimane il suo unico trofeo a livello di nazionale: Marcelo è in campo anche nella finale del calcio olimpico a Londra nel 2012: il suo Brasile, strafavorito per le scommesse calcio, perde clamorosamente 1-2 con il Messico. 

Curiosamente, Marcelo non viene mai convocato per la Copa America e quella del 2019 il Brasile la vince dopo che la storia dell’esterno in nazionale è già terminata. Ma si tratta di una postilla che non toglie di certo nulla a una carriera eccezionale come quella del terzino brasiliano.

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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.