L’ultimo dei tradizionali Grandi Giri della stagione, la Vuelta a España, prende il via sabato 24 agosto con la cronosquadre di Torrevieja, in provincia di Alicante nella comunità autonoma Valenciana, e si concluderà il 15 settembre con la frazione che da Fuenlabrada porterà a Madrid. 

Il tracciato della Vuelta 2019  - Il percorso Vuelta 2019, 74esima edizione della corsa, sarà suddiviso in 21 tappe, per una distanza totale di 3272 km; partirà dalla Costa Brava, nella parte orientale della penisola iberica, per poi snodarsi tra il nord e il centro della Spagna. Il tracciato presenta una lunga serie di asperità che metteranno a dura prova la resistenza dei partecipanti: saranno nove, infatti, le tappe di montagna, oltre ad altre quattro frazioni collinari insidiose.

Sei sono, invece, le tappe riservate ai velocisti (con l’incognita, sempre possibile, di una fuga da lontano) e due cronometro, quella a squadre della prima frazione e quella individuale, da Jurançon a Pau (in territorio francese) prevista per il 3 settembre.

I partecipanti e i favoriti - Saranno 176 i corridori ai nastri di partenza della Vuelta spagnola 2019, in rappresentanza di 22 squadre. Oltre ai 18 team del World Tour, che come tali partecipano di diritto, gli organizzatori della corsa hanno infatti assegnato quattro wildcard ad altrettante formazioni Professional.

Tanti saranno i big del ciclismo mondiale, con la Movistar che schiererà, per dirla in gergo calcistico, un tridente d’eccellenza formato dal campione del mondo in carica, Alejandro Valverde, il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, l’ecuadoriano Richard Carapaz e lo scalatore colombiano Nairo Quintana, che ha vinto la Vuelta nel 2016. 

Due su tutti sono gli sprinter favoriti sui quali puntare negli arrivi in volata per le scommesse sportive su 888sport.it: Fernando Gaviria e Sam Bennett.

La Jumbo-Visma affiderà le proprie speranze di vittoria, invece, a Steven Kruijswijk e Primoz Roglic.  Oltre allo sloveno, ancora alla ricerca della vittoria in uno dei Grandi Giri, gli altri favoriti per indossare la maglia amarillo a Madrid sono Miguel Angel Lopez (per le scommesse Vuelta sfavorito nello speciale testa a testa con Roglic @2.30), Rigoberto Uran (EF Education First) e Rafat Majka (Bora-Hansgrohe). È delle ultime ore, invece, la notizia che il britannico Simon Yates non volerà in Spagna a difendere la vittoria conquistata lo scorso anno, dopo le fatiche di Giro d’Italia e Tour de France.

Mancherà anche il gemello Adam tra gli otto corridori della Mitchelton-SCOTT che sarà, quindi, capitanata dal colombiano Esteban Chaves.

Le possibilità di Fabio Aru - Da non sottovalutare, per la vittoria finale, le possibilità dell’azzurro Fabio Aru che, oltretutto, ha già vinto la Vuelta nel 2015. Lo scalatore della UAE Emirates si è comportato molto bene al Tour de France e sembra essersi messo definitivamente alle spalle il lungo periodo negativo. Le cause del suo calo di rendimento sono state identificate in un’occlusione all’arteria, che è stata poi risolta grazie a un intervento chirurgico al quale si è sottoposto ad aprile.

Dopo aver concluso il Tour con il quattordicesimo posto finale, Aru non ha più partecipato ad alcuna corsa per preparare al meglio, al Sestriere, per la Vuelta che rappresenta un obiettivo importante per lui. Nelle scommesse ciclismo parte leggermente sfavorito @1.90 sul colombiano Rigoberto Urán Urán! 

Il sardo ha parlato in questi giorni del suo stato di forma alla Gazzetta dello Sport: “La consapevolezza che sto tornando. Con il tempo le cose si stanno sistemando. Del resto, non si arriva 14esimi alla Grand Boucle per caso. Motore e testa ci sono, devo solo ritrovare la condizione giusta. Per il momento vivo alla giornata senza avere fretta”.

Per quanto riguarda le sue prospettive reali nella corsa spagnola, Aru ha detto: “Sono fiducioso. Il gradino che voglio occupare so qual è, e ora so anche di poterci arrivare o, per meglio dire, tornare.  Posso tornare grande. Questo lo so, l’ho capito al Tour de France. Sbaglio per caso?”

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Gli altri italiani in gara - La Vuelta è tradizionalmente una corsa favorevole ai colori azzurri, ma quest’anno mancheranno alcuni protagonisti degli ultimi anni, come Nibali, Viviani e Trentin. Non sarà della gara neanche Domenico Pozzovivo, vittima di un incidente nel cosentino. 

Oltre a Fabio Aru, delle cui prospettive abbiamo già ampiamente discusso, saranno presenti anche Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) e il campione italiano Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), che ci terrà a fare bella figura in Spagna con la maglia tricolore sulle spalle.

Il montepremi - La Vuelta a España 2019 propone il montepremi più basso tra le corse a tappe di tre settimane, ma comunque mette in palio più di un milione di euro di premi complessivi. Il vincitore si aggiudicherà a Madrid un premio di 150.000 €, mentre ogni tappa metterà in palio 28.860 €, da suddividere tra i primi venti arrivati al traguardo. Il vincitore di ogni frazione intascherà 11.000 €, mentre al secondo spetterà la metà, 5.500 €.

I record e le curiosità - Lo spagnolo Roberto Heras è il recordman di vittorie nella storia della Vuelta, con 4 successi (2000, 2003, 2004, 2005), seguito dal connazionale Alberto Contador e dall’elvetico Toni Rominger con 3 vittorie a testa.

Prendendo in considerazione le vittorie di tappa, il re indiscusso della corsa rimane Delio Rodriguez che, negli anni ’40, portò a casa 39 successi: in particolare, nell’edizione del 1941, l’iberico è riuscito ad aggiudicarsi ben 12 delle 22 tappe in programma, ma i successi parziali non sono bastati a fargli vincere la corsa. Secondo in questa graduatoria storica è l’italiano Alessandro Petacchi che ha vinto 20 tappe.

La Vuelta del 1984 si è conclusa con il minor distacco tra il vincitore e il secondo classificato nella classifica generale: il francese Eric Caritoux ha vinto la corsa con 6 secondi di vantaggio sullo spagnolo Alberto Fernandez Blanco.
 

 

Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.