Quando si parla di calcio a livello giovanile, c’è il nome di una struttura che spunta con una certa frequenza: La Masia. La Masia de Can Planes è una costruzione dell’inizio del XVIII secolo, che si trova nelle vicinanze del Camp Nou, a Barcellona.

Ma dal 1979 è diventata la residenza dei calciatori delle giovanili del Barça e quindi il suo nome è diventato sinonimo del vivaio blaugrana, tra i migliori e più floridi al mondo. La vecchia Masia è stata sostituita da quella nuova, inserita all’interno della Ciutat Esportiva Joan Gamper e inaugurata nel 2011, ma il termine “La Masia” è rimasto per indicare le giovanili catalane.

E i tantissimi talenti che sono passati per la struttura, vecchia o nuova che sia.

1. Lionel Messi

Non si può non partire da un certo Lionel Messi. L’argentino è arrivato alla Masia quando aveva 12 anni e ha firmato il suo primo contratto con il Barcellona nel 2001.

Dopo le classiche esperienze con le squadre di categoria Infantil B, Infantil A e Cadete A, in cui si era già messo in mostra, Messi viene aggregato al Barcellona C nel novembre 2003. Qualche mese e cinque gol dopo, compresa la prima tripletta in carriera, nel marzo 2004, arriva anche l’esordio con il Barcellona B.

Un'immagine di Messi da giovane

Il grande salto è invece datato 16 ottobre 2004, quando, durante il derby contro l’Espanyol, arriva la prima delle 778 presenze con la maglia del Barcellona.

E il resto, come si suol dire, è storia, con 8 Palloni d’Oro, 4 Champions League, 10 campionati spagnoli e due francesi, coppe nazionali, supercoppe, Coppe del Mondo per club e, tanto per non farsi mancare nulla, anche quella con la nazionale argentina. E se si parla del miglior prodotto di tutti i tempi della Masia, non si può che citare il numero 10 che ha segnato più di 800 gol in carriera!

2. Pep Guardiola

Ma proprio nel periodo più florido del Barcellona, quello con in panchina Pep Guardiola, di calciatori cresciuti nelle giovanili ce ne sono stati moltissimi. Anzi, bisogna partire proprio dall’allenatore, visto che anche Guardiola è nato come giocatore alla Masia.

Il centrocampista ha giocato con le formazioni giovanili dal 1984 al 1990, quando lo ha lanciato in prima squadra Johan Cruijff, che durante il suo periodo alla guida dei blaugrana ha sempre dato molta fiducia ai prodotti del vivaio.

Guardiola centrocampista del Barcellona

E quando Pep si è seduto a sua volta sulla panchina, dopo aver fatto un anno di esperienza proprio al Barcellona B, ha seguito l’esempio del suo maestro ed ha iniziato a collezionare titoli.

3. Xavi Hernandez

Incredibile a dirsi, ma a sua volta Guardiola è stato, in campo e in panchina, il maestro di quello che è l’attuale tecnico del Barça, ovvero Xavi Hernandez. Anche lui centrocampista, Xavi si è formato alla Masia, cominciando nel 1991, quando aveva 11 anni, fino al 1997, quando ha ottenuto la prima convocazione per il Barcellona B.

Quando nel 1998 ha esordito nella prima squadra, Xavi si è ritrovato a lottare per il posto tra i titolari proprio con Guardiola e la leggenda vuole che Pep abbia deciso di lasciare il Camp Nou nel 2001 proprio conscio del fatto che il futuro era del centrocampista più giovane.

Il palmarès, che fa quasi il paio con quello di Messi, dice che Guardiola aveva ragione: 8 campionati, 4 Champions League, un Mondiale e due Europei con la Spagna da calciatore e ora anche le prime soddisfazioni da tecnico. 

4. Andres Iniesta

E non si può parlare di Xavi senza menzionare il suo compagno di sempre, Don Andres Iniesta. Il ragazzino pallido e gracile della Mancha arriva alla Masia nel 1996 e in capo a tre anni è già capitano dell’Under-15 del Barcellona.

Nel 2000 arriva l’esordio con la squadra B e nel 2002 quello con la prima squadra, quando Van Gaal lo fa scendere in campo in Champions League.

Iniesta

Si tratta dell’inizio di una carriera stellare, corredata da 4 Champions in blaugrana, Mondiale da primo ed unico marcatore per le scommesse calcio ed Europei con la Spagna accanto a Xavi e addirittura da…una lettera di scuse da parte di France Football per la mancata assegnazione del Pallone 2010 all’Illusionista, che pure quell’anno aveva segnato il gol decisivo nella finale mondiale.

5. Sergio Busquets

Il centrocampo di quel Barcellona però non può certo prescindere da Sergio Busquets. Il mediano, di questa lista, è quello che passa meno tempo alla Masia, perché arriva solo nel 2005 e già un anno e mezzo dopo esordisce con il Barcellona B, prima di prendersi con la forza la maglia da titolare tra i grandi.

Per lui, sicuramente il meno appariscente del trio della mediana, tantissime soddisfazioni con il club e e con la nazionale, ma anche l’apprezzamento degli addetti ai lavori come elemento fondamentale delle squadre in cui ha giocato.

Puyol e Piquè nel Dream Team della Masia

Puyol arriva alla Masia nel 1995 e nel 1997 è già titolare nel Barcellona B, esordendo con i grandi nel 1999. Per 15 anni El Tiburon di La Pobla de Segur è stato la bandiera del club catalano, di cui è stato capitano nel periodo più vincente. Per lui con il Barcellona 593 partite disputate e 21 titoli vinti.

Suo compagno e poi erede è invece stato Piquè, che è entrato a far parte della cantera del Barça ad appena 10 anni e che fa tutta la trafila delle formazioni giovanili.

L’esperienza di interrompe prima di esordire, perché Sir Alex Ferguson lo porta al Manchester United, dove vince una Champions League prima di tornare al Barcellona e di diventare l’altro perno della difesa sotto Guardiola e i suoi successori. Per lui in blaugrana 616 partite, 52 gol e una sfilza impressionante di trofei, a cui aggiungere quelli con la Spagna.

Gavi e i futuri campioni

Ma ora, meglio guardare al futuro, perché dopo un periodo abbastanza opaco dalla Masia sono tornati a uscire fuori talenti luminosi. Quello più affermato è certamente Gavi, che è stato lanciato da Ronald Koeman ma che si è imposto con Xavi, vincendo il premio Kopa e diventando fondamentale in nazionale.

Tra le nuove stelle c’è ovviamente Lamine Yamal, che sembra il candidato con più possibilità a prendersi il titolo (pesantissimo) di “nuovo Messi”, considerando che Ansu Fati, che sembrava il nuovo fenomeno blaugrana, si sta perdendo a causa degli infortuni.

E poi tra i volti nuovi ci sono molti ragazzini che Xavi lancia senza timore, come il terzino Alejandro Balde, classe 2003 e già con presenze in nazionale, o Marc Guiu, che da buon predestinato ha segnato praticamente al primo pallone toccato con il Barça dei grandi.

Può questa nuova generazione raggiungere le vette del Barcellona di Guardiola, composto in gran parte di calciatori provenienti dalla Masia?

Difficile a dirsi, ma guardando a questi giovani e ai tanti altri in giro per il mondo che sono passati dal settore giovanile del Barça, tra cui Takefusa Kubo, Marc Cucurella, Thiago Alcantara, Gerard Deulofeu che conosciamo bene perché quando lui è disponibile l'Udinese è un'opzione più concreta per le quote Serie A , c’è una certezza: La Masia vuol dire talento... 

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.