Lo sport in generale è un’attività che viene costantemente consigliata a livello medico, in quanto permette di mantenere attivo il corpo e di aiutare anche a combattere determinate patologie, come quelle posturali o dovute alla scarsa forma fisica. Ma ciò non toglie che l’attività sportiva, soprattutto a livello agonistico, vada monitorata con attenzione, perché non mancano mai le possibilità che gli atleti abbiano qualche problema.

E non si parla solo di semplici infortuni, a cui potrebbe potrebbe mettere mano un fisioterapista, ma di situazioni potenzialmente molto più gravi. La prima che viene in mente è, naturalmente, quella che ha coinvolto il calciatore danese Christian Eriksen durante gli Europei 2020. Il trequartista si è accasciato improvvisamente durante il match con la Finlandia, avendo subito un attacco cardiaco.

La squadra dello staff sanitario

La visita medico sportiva

Il caso Casillas

Il kit medico

La squadra dello staff sanitario

Ed è proprio in momenti come questo che si comprende quanto sia fondamentale nello sport agonistico, ma non solo, la presenza del medico sportivo.

La presenza di un medico nello staff di una squadra durante una manifestazione, può rappresentare la sottile via linea tra un incidente scampato è una tragedia. Ecco perché nell’organizzare un evento è necessario che si tenga presente la necessità di un medico, che si deve occupare di qualsiasi cosa accada durante la manifestazione nei dintorni del luogo dove si svolge.

Certo, nel calcio è obbligatorio dal campionato di eccellenza in poi che le squadre portino il proprio medico in in panchina, perché ci sono tipologie di incidenti (come per esempio quelli che necessitano l’utilizzo dei punti) che il fisioterapista può curare ma fino a un certo punto. Ma in generale, il medico è fondamentale.

Ed ecco perchè esiste la FMSI, la federazione dei medici sportivi italiani, riconosciuta dal Ministero della Salute e partner del Comitato Olimpico Nazionale Italiano sin dal 1929. All FMSI sono iscritti 4mila soci tra medici ordinari, aggregati e aderenti, con oltre venti strutture di medicina dello sport legate alla federazione.

Il dottore dirige lo staff sanitario che è una squadra nella squadra; un bravo medico vale punti alla fine della stagione sportiva: pensate a Franco Baresi rimesso in campo a Pasadena nel 1994, con gli Azzurri chiaramente sfavoriti nei pronostici misti, a tempo di record!

Franco Baresi contro il Brasile!

 

La visita medico sportiva

Nel calcio l’obbligatorietà della presenza di un medico, scelto dalla società ospitante e opportunamente identificato prima della partita, è sancita fino ai campionati dilettanti. Negli ultimi anni, visti i casi come quello di Morosini, è anche stato inserito l’obbligo di tenere ai bordi del campo un’ambulanza munita di defibrillatore.

In Eccellenza l’obbligo è quello del medico sportivo o di un'ambulanza a disposizione. Ma in fondo, sempre meglio che ci siano entrambi. Per quanto riguarda la tutela, i tesserati devono sempre essere sottoposti a visita medica per l’idoneità sportiva, non agonistica fino agli 11 anni e agonistica dagli 11 in su.

La visita, ovviamente, va poi ripetuta all’inizio di ogni stagione successiva, quando il certificato del medico sportivo è scaduto. Celebre il caso, per gli acquisti Milan, dell'esterno Cissokho che nel 2009 non superò i test a Milanello.

Le società professionistiche sono tenute al tesseramento di un medico sociale iscritto al settore tecnico della FIGC, che si occupi dei tesserati del club. Già, perchè bisogna anche considerare che la squadra, sia nel centro sportivo che in partita, non è composta solamente da chi scende in campo, ma da un ampio numero di persone, tra calciatori e staff, che potrebbero necessitare di cure mediche immediate. 

Tra medici e tecnici ci sono stati anche dei contrasti, naturalmente: il più famoso negli ultimi anni è stato quello tra lo storico medico del Bayern e della nazionale tedesca, Müller-Wohlfahrt e Guardiola, incapace di lasciare il segno in Champions, nonostante i favori del pronostico per le quote calcio

Il Dottor Müller-Wohlfahrt con Coman!

 

Il caso Casillas

E quindi il medico deve essere all’erta non solo al momento della partita, perchè casi come quello di Casillas, il portiere più vincente della storia del calcio tra Madrid e Spagna, che partiva underdog per le scommesse nel 2010 in Sudafrica, colpito da infarto durante un allenamento con il Porto, sottolineano la necessità di un supporto medico rapido anche nei centri sportivi.

La leggenda Casillas in allenamento!

Il portiere spagnolo ha spesso spiegato che se l’infarto ce l’avesse avuto a casa, con tutta probabilità non sarebbe sopravvissuto. L’importanza di un settore medico sempre all'avanguardia non è sfuggita neanche alla UEFA, che sul suo sito spiega i diversi progetti che la federazione europea ha in corso per migliorare sempre di più la prevenzione e la reazione agli incidenti in campo e fuori.

Ad esempio è stato reso obbligatorio per le squadre che partecipano alle competizioni europee che venga fornito allo staff tecnico uno standard minimo di equipaggiamento che possa permettere di gestire problematiche in grado di far rischiare la vita a qualcuno all'interno dell’impianto.

Viene appunto in mente il defibrillatore, fondamentale nel caso di Eriksen durante gli Europei, ma anche nelle occasioni in cui a sentirsi male è qualcuno al di fuori del campo, come hanno dimostrato alcuni casi recenti in Premier League, in cui i medici dei club sono intervenuti sugli spalti per salvare la vita a dei tifosi.

La UEFA ha inoltre attivato un corso di formazione e di aggiornamento per i medici dello sport delle nazionali che sono affiliate alla federazione continentale, in cui vengono trattati argomenti fondamentali come la prevenzione degli infortuni, i controlli antidoping, ma più in generale tutto quello che riguarda il ruolo del medico nel calcio, con l'obiettivo di creare le competenze e le esperienze mediche necessarie per una pratica sportiva sempre più sicura.

In più, la UEFA ha iniziato uno studio sui club dei campionati più importanti per capire quanto l'attività calcistica possa essere legata all'insorgere di determinate tipologie di problematiche mediche, come il possibile legame tra la demenza e il colpo di testa.

Il kit medico

Non solo nel calcio però il medico è fondamentale, perché qualsiasi attività motoria presenta il rischio di infortuni e ci sono problematiche che possono insorgere anche durante un'attività non propriamente agonistica.

Certo, ci sono medici che sono molto più sollecitati, come quelli che lavorano negli sport motoristici, in cui gli incidenti necessitano per forza di cose l'arrivo celere di un protagonista un professionista per stabilire quali sono i danni al pilota e decidere per un eventuale trasporto nella clinica mobile o addirittura in ospedale. Ma visto che lo sport è imprevedibile, sempre meglio avere un professionista preparato e con le necessarie attrezzature a disposizione.

Quali? Quelle necessarie per il pronto soccorso, per operazioni di piccola chirurgia, per bloccare emorragie sanguigne, per mettere i punti di sutura, pulire ferite, intervenire in maniera sicura su traumi che possono essere contusivi o distorsivi. Per il resto, poi, ci pensa l'ambulanza perché in certi casi l'intervento immediato serve per non peggiorare ulteriormente le cose.

Ma tocca ovviamente al medico accompagnare l'atleta fino al mezzo di trasporto, per poi affidarlo ad altri colleghi, senza poter lasciare il luogo in cui si è in servizio. Perché essere intervenuti per un'emergenza non significa che non ce ne possono essere altre… 

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.