Dopo il rinnovo fino al 30 giugno 2026, il futuro dell'Olimpia è ancora più legato ad Ettore Messina che il 13 giugno 2024 ha festeggiato, ancora una volta il titolo italiano, il terzo consecutivo a Milano, come Dan Peterson ed il settimo complessivo della sua sensazionale carriera!

Da ormai quasi cent’anni, basket a Milano si dice “Olimpia”. La società meneghina ha scritto la storia della pallacanestro italiana, di cui è il club più titolato, oltre a essere tra i più vincenti in Europa.

La bacheca parla chiaro, anzi, chiarissimo e va costantemente aggiornata: 31 titoli nazionali, 8 Coppe Italia e 5 Supercoppe, compresa l'edizione 2024, entro i confini tricolori, mentre a livello internazionale ci sono 3 Coppe dei Campioni, 3 Coppe delle Coppe, 2 Coppe Korac e un’Intercontinentale.

Di queste vittorie ben 6 Scudetti, 4 Coppe Italia, oltre la Supercoppa 2024 sono arrivate nell'era Armani! 

Se si può vincere qualcosa, l’Olimpia Milano l’ha vinta, come nella leggendaria serie 2023 quando ha battuto in sette partite la  Virtus Bologna nella finale scudetto per portare a casa l'ennesimo titolo, quello della  terza stella, seguito dal terzo Scudo consecutivo nel 2024, stavolta al meglio delle cinque partite!

Nella prossima edizione di Eurolega punta, con un roster più solido rispetto alle ultime stagioni, ad essere protagonista: Milano, infatti, con l'ultimo ingaggio, ha due atleti nella lista dei 10 giocatori più pagati dell'Eurolega!

Ettore Messina

La leggenda della Simmenthal Milano

Messina n panchina, Poz con gli Azzurri

I contratti dei nuovi acquisti dell'Olimpia

Gli stipendi top del basket a Milano

La leggenda della Simmenthal Milano

Certo, la questione del nome è particolare, considerando che dall’anno di fondazione, il 1930, fino al 1947, la società è conosciuta come Borletti Milano, dal nome dell’azienda milanese i cui impiegati decisero di darsi al basket nel dopolavoro.

Poi, nel dopoguerra, arriva l’Olimpia, ma è molto più facile ricordare il club meneghino attraverso le denominazioni degli sponsor, alcuni dei quali sono diventati leggenda assieme ai giocatori sul parquet.

Uno dei periodi più vincenti è quello dell’era Simmenthal, 17 anni tra 1956 e 1973, corredati da 10 scudetti, una Coppa dei Campioni e due Coppe delle Coppe. Un binomio talmente potente da costringere la Simmenthal…a mollare, perchè ormai il nome veniva associato più alla squadra che alla carne in scatola.

Poi arriveranno Billy, Simac, Tracer, Philips, Stefanel, fino a giungere alla denominazione attuale, EA7 Olimpia Milano, ormai fissa dal 2008, anno in cui Re Giorgio Armani ha acquisito la società, riportandola a grandi risultati dopo parecchie stagioni e gestioni complicate.

Messina n panchina, Poz con gli Azzurri

La rosa della squadra nella stagione 2024/25 però dimostra che l’Olimpia punta sempre più in grande, a partire dallo staff. In panchina c'è infatti una leggenda del basket italiano come Ettore Messina, che ha scritto la storia della pallacanestro tricolore con Bologna e Treviso, ma che ha anche avuto esperienze in NBA nello staff di Lakers e Spurs, che ha dominato in Russia con il CSKA e che ha guidato l'Italia a un argento europeo negli anni Novanta. 

Accanto a lui in panchina non c’è più un altro mito come Gianmarco Pozzecco, che per quasi un decennio ha rappresentato in campo la Pallacanestro Varese, ma che ora regala la sua verve e la sua intelligenza cestistica alla nazionale italiana.

Al suo posto però Messina ha scelto un altro ex playmaker come Giuseppe “Peppe” Poeta, che non appena ha appeso le scarpette al chiodo ha deciso di diventare uno degli assistenti del tecnico. Ma è soprattutto per quello che riguarda il roster che Milano si presenta come una delle squadre più attrezzate per competere per la Serie A, ma anche per dire la sua in Eurolega.

Una rapida occhiata alla lista dei giocatori dell’Olimpia permette di riconoscere nomi che gli appassionati di basket conoscono molto bene, molti dei quali hanno avuto esperienze importanti anche in NBA, oltre che con le big della pallacanestro europea.

Lo stipendi di Mirotic ed il saluto del recordman Melli

Tanto per cominciare, Milano ha deciso di festeggiare la terza stella con l'ingaggio di Nikola Mirotic... la stella dell'Eurolega! Per l'ex Chicago Bulls è arrivato un accordo fino al 2026 da complessivi 6 milioni di euro: con lo stipendio di 2 milioni di euro a stagione, Niko diventa il giocatore più pagato dell'ambizioso club meneghino.

Il palmares, sia di squadra che individuale, parla decisamente a favore del montenegrino naturalizzato spagnolo, che ha vinto campionati e coppe con le maglie di Real Madrid e Barcellona, collezionando titoli di MVP ed entrando anche nell’NBA All-Rookie Team 2015 al suo primo anno nella lega con la maglia del Bulls.

Un canestro di Melli in gara 4

Dietro di lui c’era il giocatore che ha indossato, a pieno titolo, la fascia da capitano della squadra.

Con l’addio di Sergio “Chacho” Rodriguez, che per tre anni è stato la stella assoluta dell’Olimpia, il segno del comando era finito (abbastanza prevedibilmente) a una gloria di casa come Nicolò Melli, già stella dell’Olimpia all’inizio dello scorso decennio, volato prima in Germania (Bamberg), poi in Turchia (Fenerbahce) e infine negli USA, prima ai New Orleans Pelicans e poi ai Dallas Mavericks.

Visto però che l’esperienza americana non è andata come previsto, Melli aveva deciso di tornare a Milano, firmando nel luglio 2021 un contratto triennale con la società che lo ha fatto esplodere nel panorama europeo, che gli ha garantito, prima dell'addio nel giugno 2024, 1,6 milioni a stagione.

L’ala di Reggio Emilia, particolarmente abile, anche per le scommesse sportive, nel tiro da tre punti, è stato spesso il giocatore a cui la squadra affida il pallone decisivo, nonché uno dei senatori della nazionale, dove è già stato allenato da Messina.

Con le Finals 2024, Melli, nelle ultime partite disputate con Milano, ha centrato due record storici per i playoff dell'Olimpia: il maggior numero di partite di serie finali disputate ed il più alto numero di rimbalzi!

Gli americani dell'Olimpia

Non possono poi mancare i campioni a stelle e strisce e tra i titolari dell’Olimpia ce ne sono stati parecchi di un certo valore.

A partire dal centro Kyle Hines, che ha già giocato in Italia a inizio carriera ma che è arrivato a Milano nel 2020, si è ritirato a giugno 2024, dopo una lunga militanza nel CSKA Mosca, in cui ha fatto in tempo a essere allenato dal suo attuale tecnico Messina.

Un altro statunitense che è partito + la guardia Devon Hall, scuola Oklahoma City Thunder, che è arrivato all’inizio della stagione 2021/22, firmando con la squadra milanese dopo un anno in Germania, a Bamberg.

Sempre titolarissimo èShavon Shields (sotto contratto fino al 2026), anche lui americano ma con cittadinanza danese, che è già passato in Italia a Trento, poi ha vinto il campionato spagnolo con la maglia del Baskonia e dal 2020 è l’ala piccola titolare dell’Olimpia.

I contratti dei giocatori dell'Olimpia

Gli altri membri della rosa sono  l’azzurro Stefano Tonut e un cestista di sostanza come Giampaolo “Pippo” Ricci (accordo in scadenza nel 2025).

In entrata nell'estate 2024 Dimitrijevic e Bolmaro e, soprattutto, Josh Nesbo!

Gli stipendi top del basket a Milano

Ma quanto guadagnano i cestisti del club milanese? Davvero complicato a dirsi, perché la società è molto attenta a non divulgare troppi particolari sui contratti dei suoi tesserati.

A dare qualche indizio c’è soltanto il portale  cestistico eurohoops, che in una ricerca sui giocatori più pagati delle scorse edizioni dell’Eurolega inserisce anche un ex trio di giocatori dell’Olimpia: Mirotic, che guidava la lista con i 5 milioni ricevuti dal Barcellona, più Melli e Pangos, entrambi con un contratto da poco meno da due milioni di euro.

Un canestro di Mirotic nella serie contro Brescia!

Cifre lontanissime da quelle degli accordi NBA, ma a volte meglio regnare (pur guadagnando di meno) al di qua dell’Oceano che essere uno dei tanti nella lega dei fenomeni…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 24 marzo 2022.

 

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.