Quando in Italia si parla di pallavolo, c’è solo una città che dovrebbe venire immediatamente in mente: Modena.

Da quando nel 1946 è nato il campionato tricolore, sono ben 23 i titoli che sono finiti nella città emiliana, che ha una tradizione talmente importante da aver visto ben quattro società laurearsi campione d’Italia.

Anzi, tra il 1953 e il 1963 vengono assegnati undici titoli, che finiscono tutti quanti a Modena, tra l’Arvia Pervia (5 scudetti), la Minelli (3 scudetti) e il Villa d’Oro (anche qui 3 titoli). Ma senza nulla togliere a queste realtà storiche, a fare la parte del leone è il Modena Volley, primatista di campionati vinti in Italia, ben 12. 

La Panini scende in campo

A ben vedere però i gialloblu potrebbero reclamarne altri 5, perché in qualche maniera la nascita della Pallavolo Modena è legata alla scomparsa dell’Arvia Pervia.

Quando nel 1966 il gruppo Panini (sì, proprio quello delle figurine) decide di creare il suo gruppo sportivo, viene assorbita la Menegola, la squadra dei vigili del fuoco della città, che a sua volta aveva preso l’eredità dell’Arvia Pervia, visto che era allenata dal leggendario Franco Anderlini.

Proprio sotto la sua guida, il nuovo Modena parte alla grandissima, visto che in due stagioni arriva dalla Serie C alla Serie A e che già nel 1970 arriva il primo scudetto, peraltro schierando quasi tutti giocatori locali.

Con Anderlini in panchina Modena conquista altri due titoli (1971/72 e 1973/74), ma anche senza di lui continua a imporsi a livello nazionale (scudetto 1975/76 e Coppa Italia 1978/79, 1979/80 e 1984/85) e internazionale, con la vittoria in Coppa delle Coppe nella stagione 1979/80 e le tre affermazioni consecutive in Coppa CEV tra 1983 e 1985.

La generazione di fenomeni di Velasco a Modena

Il ciclo più importante nella storia del Volley Modena è però certamente quello che si apre proprio nell’estate 1985, quando al PalaPanini appena inaugurato approda Julio Velasco.

Il tecnico argentino, anche grazie ad alcuni dei talenti della cosiddetta “generazione di fenomeni” come Lorenzo Bernardi, Luca Cantagalli, Fabio Vullo e Andrea Lucchetta, porta il club a vincere quattro scudetti consecutivi tra la stagione 1985/86 e quella 1988/89, corredati da tre Coppe Italia (1985/86, 1987/88 e 1988/89) e una Coppa delle Coppe.

Manca solo la Coppa dei Campioni, che paradossalmente arriva nella stagione 1989/90, quella in cui Velasco se ne va ad allenare la nazionale italiana e soprattutto in cui viene a mancare il finanziamento della Panini.

Il nuovo Volley Modena

Nel 1993 però nasce il nuovo Volley Modena, quello targato Daytona, il nome dell’azienda di ceramiche del nuovo proprietario, Giovanni Vandelli. Grazie a una nuova infornata di campioni, come Andrea Giani, Marco Bracci, l’olandese Bas Van de Goor e l’argentino Juan Carlos Cuminetti, la Daytona si impone come principale realtà del volley italiano assieme alla Benetton Treviso, a cui contende il primato tricolore.

Durante questo periodo arrivano tre campionati italiani (1994/95, 1996/97 e 2001/02), quattro Coppe Italia (1993/94, 1994/95, 1996/97, 1997/98), una Supercoppa Italiana (1997), una Coppa delle Coppe (1994/95), una Coppa CEV (2003/04), una Supercoppa Europea (1995), ma soprattutto ben tre Coppe dei Campioni consecutive, sempre da favorita per le scommesse sportive, tra il 1996 e il 1998. 

L’era Vandelli/Daytona termina nel 2005, quando la società viene rilevata da un gruppo di investitori e diventa semplicemente Pallavolo Modena. Si tratta di un periodo non troppo vincente, nonostante la conquista della neonata Challenge Cup nella stagione 2007/08.

Le ultime vittorie di Modena nel volley

Una foto di squadra di Modena

L’ennesima rivoluzione arriva poi nel 2013, quando la società vive un nuovo assestamento che porta alla guida del club Catia Petrini e la squadra a cambiare di nuovo nome, stavolta assumendo quello di Volley Modena.

Con la nuova denominazione sono arrivati gli ultimi trofei in ordine di tempo della sterminata bacheca modenese, ovvero il dodicesimo scudetto nella stagione 2015/16, due Coppe Italia consecutive nel 2015 e nel 2016, tre Supercoppe Italiane (2015, 2016 e 2018) e anche la nuova Coppa CEV, conquistata nella scorsa stagione, la prima sotto la presidenza dell’imprenditrice lombarda Giulia Gabana, che ha acquistato il 100% delle quote societarie nell’estate 2022. 

Il…nuovo nuovo corso del Modena Volley è dunque iniziato con una vittoria, ma anche con una stagione che per il resto ha detto poco, nonostante le ottime prestazioni di Adis Lagumdžija, miglior marcatore della Superlega e straordinaria opzione offensiva per i punti che assegnano i set quando si ragiona sulle scommesse live.

Gli emiliani si sono fermati ai quarti di finale nei playoff, arrendendosi a Piacenza, un risultato che ha portato alla chiusura dei quattro anni targati Andrea Giani, con la leggenda gialloblu che si è dedicato soltanto al ruolo di CT della Francia.

Juantorena torna in Italia

Per la stagione 2023/24 Modena parte con un Lagumdžija in meno, visto che il bosniaco si è trasferito alla Lube Civitanova Marche, ma ha comunque messo in rosa un nome di quelli che non possono non far sognare una tifoseria: Osmany Juantorena.

Lo schiacciatore cubano naturalizzato italiano torna dunque in Italia dopo le due esperienze molto particolari fatte tra 2022 e 2023.

Il fantastico schiacciatore cubano Osmany Juantorena

Prima è arrivato il trasferimento in Cina, a Shanghai, in seguito a quella che lui stesso aveva definito un’offerta irrinunciabile. Considerando che quando militava nella Lube il suo stipendio era di circa 350mila euro all’anno, ci si può aspettare che il classe 1985 abbia percepito decisamente di più in Oriente.

Peccato però che allo Shanghai Juantorena ci sia rimasto davvero poco, perché al termine della stagione lo schiacciatore è tornato in Europa, più precisamente in Turchia, dove è stato ingaggiato dallo Ziraat Bankart solo per giocare i playoff. E neanche a dirlo, il campionato lo ha vinto.

La rosa del Modena Volley 2023/2024

Di certo, Modena in questa stagione ha un ingaggio molto importante in meno, quello di Earvin N’Gapeth. Il francese, campione olimpico a Tokyo 2020, nella scorsa stagione era accreditato di un contratto da 800mila euro all’anno, ma adesso è volato in Turchia per indossare la maglia dell’Halkbank.

Tra i giocatori più importanti della squadra, che quest’anno è affidata a Francesco Petrella, ci sono il palleggiatore brasiliano Bruno de Rezende, campione di tutto con la nazionale verdeoro e alla terza esperienza a Modena, con cui è stato protagonista dell’ultimo scudetto gialloblù.

Il fortissimo palleggiatore brasiliano Bruno de Rezende

E poi in rosa c’è anche Tommaso Rinaldi, cresciuto nelle giovanili del club e da poco entrato in pianta stabile nella rosa della nazionale di Fefè De Giorgi.

Per lui, figlio di Pietro, vincitore della Challenge Cup 2007 in Emilia, il futuro sembra roseo. E anche lo stipendio a breve dovrebbe arrivare…a livello azzurro!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.