Le categorie in cui sono divisi gli eventi dell’ATP Tour sono, naturalmente in ordine di prestigio: Grande Slam, ATP Finals, ATP Masters 1000, ATP 500 e ATP 250, più gli eventi a squadre, alcuni dei quali assegnano punti (la United Cup), mentre altri no (la Coppa Davis, organizzata dall’ITF, e la Laver Cup, che possiamo considerare un evento di esibizione).

La differenza tra le tipologie di torneo sta ovviamente anche nella storia del singolo evento, che ha portato a una diversa classificazione nella gerarchia di importanza. E, di conseguenza, anche a una certa differenza di assegnazione dei punti, oltre dei relativi premi in denaro, per il ranking ATP, che si nota già dal nome delle diverse categorie.

I 4 tornei del Grande Slam

Si comincia, e non potrebbe essere altrimenti, dai quattro tornei del Grande Slam, che in ordine di calendario sono gli Australian Open (cemento), l’Open di Francia o Roland Garros (terra rossa), il Torneo di Wimbledon (erba) e gli US Open.

Si tratta, per il singolare maschile, delle uniche competizioni le cui partite si giocano al meglio dei cinque set.

Chi riesce a vincere tutti e quattro i tornei nel corso dello stesso anno si aggiudica il Grande Slam, capolavoro tennistico riuscito soltanto a Don Budge e Rod Laver (due volte) tra gli uomini e a Maureen Connolly, Margaret Smith Court e Steffi Graf tra le donne.

Impossibile dire quale sia il più importante degli Slam, anche se, per fascino, storia e tradizione, probabilmente la maggior parte degli appassionati indicherebbe Wimbledon.

Una bellissima immagine di Wimbledon

In ogni caso, gli Slam offrono il maggior numero di punti in classifica ai vincitori, ben 2000, con i finalisti che, a scalare, ne guadagnano 1200 e i semifinalisti 720, andando poi a scendere a seconda del turno raggiunto da ogni singolo atleta, incluso nella classifica ATP.

Le ATP Finals

A seguire ci sono le ATP Finals, terreno di caccia tra i preferiti di Djokovic. Il torneo chiude la stagione e mette di fronte gli otto giocatori che hanno terminato l’anno ai primi otto posti del ranking stagionale.

La formula, interessante anche per le scommesse sportive, è quella del girone all’italiana, con due raggruppamenti da quattro tennisti che si affrontano tra loro, con il vincente di ogni match che guadagna un punto.

Nole idolo a Torino

I primi due classificati accedono alle semifinali incrociate (primo di un gruppo contro secondo dell’altro e viceversa), per poi giocarsi la finalissima, tutto al meglio dei tre set.

Al vincitore spettano 1500 punti in classifica, al finalista 1000 e ai due semifinalisti 600.

Si tratta però di quote massime raggiungibili, perchè tutti i giocatori ottengono 200 punti per ogni match del girone portato a casa.

I nove Masters 1000

Poi arrivano i Masters 1000, che come suggerisce il nome stesso assegnano 1000 punti al vincitore, 600 al secondo, 360 ai semifinalisti e così via. I nove Masters 1000 si differenziano poi nei punteggi per i piazzamenti peggiori a seconda del numero di partecipanti.

I tornei più importanti della categoria sono quelli con 96 partecipanti (numero che gli Internazionali d’Italia hanno raggiunto nelle edizioni 2023 e 2024), mentre a seguire ci sono quelli da 56.

Per blasone, i Masters 1000 più celebri sono Indian Wells, Miami, Monte Carlo e Roma, due dei quali si disputano sul cemento, mentre gli altri due sono gli appuntamenti clou sulla terra rossa assieme, naturalmente a Parigi e alle relative quote Roland Garros.

Il fascino unico del Torneo del Principato

L'importanza strategica di questo tipo di tornei è costante: con il successo nel Master 1000 di Miami, il nostro Sinner ha conquistato nel 2024 la seconda posizione nel ranking ATP, scavalcando, per la prima volta, il rivale Alcaraz!

I 13 ATP 500

Si scende ancora con gli ATP 500, che per l’appunto assegnano al vincitore 500 punti, al finalista 300 e ai semifinalisti 180.

Per evitare che i big disertino questi appuntamenti (che nel calendario attuale sono 13), è obbligatoria la partecipazione ad almeno 5 tornei della categoria, uno dei quali si deve giocare, per evitare che le stagioni degli atleti termino troppo presto, dopo gli US Open.

Come per le relative scommesse tennis, anche in questo caso c’è una differenza nei punteggi inferiori a seconda del numero dei partecipanti al tabellone principale, che possono essere 48 o 32.

I tornei più importanti tra gli ATP 500 sono certamente i due sull’erba, ovvero l’Halle Open e i Queen’s Club Championships, ma anche la Barcellona di Nadal e Amburgo per la terra rosa, Va menzionato anche il ricchissimo Dubai Tennis Championships sul cemento.

Muster il Re dei 250

Si chiude la graduatoria con gli ATP 250, che sono i tornei meno importanti sia per il montepremi che per i punti assegnati per il ranking (250 al vincitore, 150 al finalista, 90 ai semifinalisti).

Si tratta però di… tutto il resto del calendario, ovvero la maggior parte dei tornei che si disputano nel corso della stagione, compresi quelli che vengono ritenuti “di preparazione” agli eventi più importanti.

E se c’è chi è uno specialista dei “Big Titles” (è il caso di Djokovic, con 70 vittorie), c’è anche il “re dei 250”, ovvero Thomas Muster, l’austriaco che negli anni Ottanta e Novanta era uno dei migliori sulla terra battuta e che in carriera si è imposto per ben 26 volte nella categoria di tornei meno importanti.

La particolarità della United Cup

Ultima chiosa necessaria, c’è poi il caso della United Cup, torneo per squadre nazionali combinate lanciato nel 2023.

L’evento assegna punti a seconda del ranking dell’avversario battuto, permettendo, così, ai tennisti e alle tenniste di accumulare fino a 500 punti durante la competizione: in pratica, è come vincere al... Queen’s!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 2 giugno 2023.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.