La storia dell'Hapoel
Stipendi Hapoel: la storia dell’Hapoel Tel Aviv è quella di una società storica del basket israeliano, che è dovuta ripartire da zero ed è comunque tornata dove gli compete.
La vittoria da favorita per le scommesse sportive dell’edizione 2024/25 dell’Eurocup, battendo in finale gli spagnoli di Gran Canaria per due match a zero, è solo la punta dell’iceberg di quanto successo all’Hapoel nell’ultimo ventennio.
Ma meglio partire dagli anni Cinquanta quando, con la nascita del campionato israeliano, l’Hapoel si impone immediatamente come una delle squadre di punta del movimento cestistico locale.
I cinque titoli di campione d’Israele che il club ha in bacheca sono infatti figli di un vero e proprio decennio d’oro, visto che sono stati conquistati tra la stagione 1959/60 e quella 1968/69. Terminato questo momento di splendore, il club ha comunque continuato a rimanere nel gotha del basket israeliano, fino al fatidico 2005.
In quell’anno cominciano gli scontri tra la proprietà e la tifoseria, con la decisione di abbandonare (e demolire) la storica Ussishkin Arena, per spostare le partite del club alla Yad Eliyahu Arena, casa dei rivali cittadini del Maccabi. In seguito al muro contro muro, la proprietà ha smesso di investire nell’Hapoel, costringendo la società all’autoretrocessione nella seconda divisione.
L’anno successivo una squadra composta principalmente di giocatori delle giovanili è stata retrocessa nella terza serie. Nel frattempo i tifosi, un po’ come accaduto nel calcio al Manchester United, decidono di fondare una nuova squadra, l’Hapoel Ussishkin, che parte dalla quinta categoria della piramide cestistica israeliana.
Nel 2010 riparte l'Hapoel Tel Aviv
L’ascesa del nuovo club, con la spinta della tifoseria del vecchio, è immediata, con l’Hapoel Ussishkin che vince tre campionati consecutivi e ottiene la promozione alla Liga Leumit, la seconda serie, alla fine della stagione 2009/10.
Ed è qui che la storia del glorioso Hapoel Tel Aviv e quella del nuovo fortissimo Hapoel Ussishkin convergono di nuovo. A metà 2010 viene infatti sciolto l’Hapoel, ma i diritti del nome del club vengono acquistati da un compratore anonimo che decide di affidarli proprio all’Hapoel Ussishkin, che quindi comincia la stagione successiva con il nome di Hapoel Tel Aviv.
Dopo aver mancato il ritorno nella massima serie perdendo la finale playoff, l’Hapoel torna in Ligat ha’Al nella primavera del 2012. Da quel momento, la squadra è pian piano tornata ad assumere un ruolo da protagonista nel basket israeliano, cominciando un’ascesa che l’ha portata più volte ad arrivare a giocarsi il titolo in finale, senza però riuscire a conquistarlo.
Ed è proprio dopo una finale persa, quella della stagione 2022/23, che è arrivata l’ennesima svolta nella storia dell’Hapoel. Dopo oltre 10 anni, il consorzio dei tifosi che deteneva la proprietà del club ha deciso di cedere la maggioranza delle quote a due imprenditori, Ofer Yanai e Avi Zidenberg, riservandosi comunque di mantenere quasi il 20% dell’Hapoel.
Per quanto la gestione da parte dei tifosi sia stata importante, la nuova proprietà ha permesso all’Hapoel di fare un ulteriore salto di qualità.
L'Hapoel vince l'EuroCup 2025
A dimostrarlo c’è la stagione 2024/25, quella in cui il club ha vinto la sua prima coppa continentale, l’EuroCup.
Grazie a un monte ingaggi decisamente importante (quasi 17 milioni di euro), l’Hapoel ha fatto una campagna acquisti di assoluto rilievo, in particolare portando a Tel Aviv un veterano della NBA come Patrick Beverley (11 stagioni nella Lega), il brasiliano Bruno Caboclo e l’americano ex Fenerbahce Johnathan Motley, scegliendo per la panchina il greco Dimitrios Itoudis, due volte vincitore dell’Eurolega con il CSKA Mosca ed ex commissario tecnico della selezione ellenica.
Nonostante Beverley abbia lasciato la squadra nel febbraio 2025, la stagione è stata trionfale, se non a livello nazionale (eliminazione in semifinale ai playoff), certamente in campo europeo.
In EuroCup l’Hapoel ha terminato in seconda posizione la regular season, ottenendo un posto nei quarti di finale. Nella fase a eliminazione diretta ha affrontato prima i turchi del Türk Telekom e poi gli spagnoli del Valencia, in una semifinale che si è risolta in gara 3 con una vittoria per due punti degli israeliani.
Paradossalmente, è stata più semplice la finale, contro Gran Canaria, vinta in due match con Motley che si è anche aggiudicato il premio di MVP delle Finals. Con questa vittoria, l’Hapoel si è aggiudicato il suo primo trofeo continentale, ma anche il pass per l’Eurolega 2025/26.
Il monte ingaggi dell'Hapoel Tel Aviv
Dunque, come si presenta la squadra a questa stagione? Intanto, con due roster abbastanza diversi tra campionato ed Eurolega. La Ligat ha’Al prevede infatti che una squadra debba avere a referto almeno 7 giocatori israeliani su 12, dunque le migliori squadre del paese hanno tutte un quintetto base per il torneo nazionale e uno per le coppe.
E per mettere su una formazione competitiva anche in Eurolega, l’Hapoel non ha badato a spese. Come ha spiegato il presidente Yanai, riportato da Basket News, il budget complessivo del club per la stagione che sta per iniziare è di 40 milioni di dollari, con la stragrande maggioranza dei soldi che andranno nei salari dei giocatori.
Stipendi Hapoel
E il mercato fatto finora dimostra che l’asticella è altissima.
Tra i giocatori stranieri che sono arrivati all’Hapoel nell’estate 2025 ci sono il centro nigeriano Dan Oturu, l’ex Brescia Tai Odiase, lo statunitense Elijah Bryant (nel roster dei Milwaukee Bucks campioni NBA nel 2021 e vincitore dell’Eurolega con i turchi dell’Anadolu Efes) e un’altra conoscenza del basket italiano come Tyler Ennis (con un passato a Napoli e nella scorsa stagione a Venezia).
Ma il colpo più importante è quello che ha portato a Tel Aviv il serbo Vasilije Micic, che ha firmato un contratto triennale da 18 milioni di dollari, 6 a stagione, uno degli accordi più onerosi della storia dell’intera Eurolega. Paradossalmente, però, l’ex Anadolu Efes e Charlotte Hornets non è il più pagato del roster dell’Hapoel.
I giocatori dell'Hapoel più pagati
Questo titolo spetta a Bryant, che ha firmato un contratto da due stagione a 8,5 milioni di euro.

Per lo statunitense c’è dunque la vetta dei giocatori più pagati in un anno nel basket israeliano, ma anche alcuni degli altri nuovi arrivi hanno accordi significativi, come Oturu, che guadagna più di 2 milioni a stagione.
Cifre importanti per obiettivi importantissimi. E chissà che l’Hapoel non sia la grande sorpresa della prossima Eurolega…
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