Da quando è nata, dopo la disgregazione della ex Jugoslavia negli anni Novanta, la nazionale di calcio della Croazia ha avuto due diversi momenti di splendore a livello internazionale.

Croazia protagonista da subito anche nel calcio

Il primo è arrivato quasi immediatamente, considerando che ai primi europei della loro storia (1996) i balcanici sono arrivati ai quarti di finale, per poi confermarsi con il clamoroso terzo posto mondiale a Francia ’98. Era la Croazia di Zvonimir Boban, di Davor Suker, di Robert Prosinecki e di tanti altri campionissimi che hanno giocato da protagonisti in Serie A o nelle squadre più importanti d’Europa.

La seconda generazione dorata della Croazia è quella che in capo a due edizioni dei Mondiali (2018 e 2022) è riuscita prima ad arrivare a giocare la Coppa nella finale persa con la Francia e poi a sfiorare di nuovo l’ultimo atto, fermandosi in semifinale solo davanti ai futuri campioni dell’Argentina. 

A confermare l’ottimo periodo di forma dei balcanici, che da quando hanno in panchina Zlatko Dalic hanno decisamente una marcia in più, c’è anche il secondo posto ottenuto nella Nations League 2022/23.

La fortissima nazionale croata

La Croazia ha staccato il pass per gli Europei 2024 grazie al secondo posto nel gruppo D, arrivando dietro alla Turchia ma comunque prima del Galles.

Il sorteggio delle gare che si svolgeranno in Germania mette di fronte i croati alla Spagna, all’Italia e all’Albania: secondo gli analisti delle scommesse europei, proprio con gli Azzurri, Modric e soci si giocheranno il secondo posto del girone...

Non un esame semplice per Dalic, ma il CT, in carica ormai dall’ottobre 2017, non si è mai tirato indietro dalle sfide complicate, portando a casa risultati importanti nonostante uno stipendio non esattamente da top (700mila euro l’anno).

Certo, alcuni dei campioni che hanno scritto il ciclo più recente della selezione biancorossa sono sul viale del tramonto o hanno lasciato la nazionale, ma gli ultimi anni hanno dimostrato che sottovalutare la Croazia non è mai una buonissima idea…

Gvardiol guadagna 12 milioni al City

In porta i croati possono contare su uno dei protagonisti degli scorsi mondiali, ovvero Dominik Livakovic. Il portiere è stato fondamentale, soprattutto ai calci di rigore, e si è guadagnato un contratto con il Fenerbahce a 2,5 milioni di euro a stagione.

La difesa è chiaramente guidata da Josko Gvardiol, stella del Manchester City di Pep Guardiola. Il difensore, anche lui reduce da un ottimo mondiale, ha lasciato l’RB Lipsia e ha firmato con i Citizens per la modica cifra di, nel monte ingaggi Manchester City, 12 milioni a stagione.

Gvardiol fortissimo difensore mancino

Due dei difensori di Dalic giocano ancora in Bundesliga e se la stagione di Josip Juranovic (1,6 milioni a stagione) con l’Union Berlino non è andata benissimo, chi ha motivi di sorridere è Josip Stanisic, arrivato al Bayer Leverkusen in prestito dal Bayern Monaco, che si è laureato campione di Germania ed è anche stato pagato, tra gli stipendi Bayer 2 milioni di euro per farlo!

In prestito c’è anche Duja Caleta-Car, che il Southampton retrocesso ha girato al Lione anche per non pagare il suo stipendio da 2,5 milioni di euro. Poi c’è una coppia che si è trasferita ad Amsterdam, con Josip Sutalo e Borna Sosa entrambi sul libro paga dell’Ajax (2,5 e 2 milioni a stagione rispettivamente) e si chiude con il… "povero" Martin Erlic, a cui il Sassuolo versa appena 300mila euro l’anno.

Brozo supera Modric

Una bella differenza rispetto al calciatore più pagato della Croazia, ovvero Marcelo Brozovic. L’ex interista si è perso la possibilità di contribuire alla seconda stella nerazzurra, ma di certo i 24 milioni a stagione dei sauditi dell’Al-Nassr di CR7 mitigheranno la sua delusione.

Con il mega contratto nel Golfo Persico Brozo ha superato addirittura un Pallone d’Oro, perchè Luka Modric si ferma a 22 milioni di euro al Real Madrid. Ma se si considera che il centrocampista si avvia verso i 39 anni, le proporzioni la dicono comunque lunga sul suo straordinario valore.

Luka Modric

L’ultimo dei paperoni della mediana di Dalic è Mateo Kovacic, un altro di quelli che è agli ordini di Guardiola al City, dove guadagna 9 milioni a stagione.

A 4,7 milioni c’è Lovro Majer, che è il più pagato tra i suoi compagni di squadra al Wolfsburg, mentre a stipendi “umani” ci sono due calciatori di Serie A, Nikola Moro del Bologna (1,2 milioni) e Super Mario Pasalic, primo marcatore seriale per le scommesse calcio quando Gasp lo sceglie tra i primi 11, e sempre più decisivo nell’Atalanta con un contratto di 2 milioni a stagione.

Si potrebbe pensare che il centrocampista con lo stipendio minore sia Luka Sucic, promessa dell’RB Salisburgo con 300mila euro l’anno, ma la realtà è che Ivan Perisic guadagna anche meno: per tornare a giocare si è trasferito in patria all’Hajduk Spalato e scende in campo…gratis. Anzi, per un euro al mese, per essere precisi!

Kramaric su tutti in attacco

In attacco Dalic schiera Andrej Kramaric, rigorista formidabile per le scommesse sportive, ormai da un po’ all’Hoffenheim, dove guadagna 4 milioni di euro a stagione, con accanto diversi esterni, tra cui Luka Ivanusec, acquistato nel 2023 dal Feyenoord con un contratto da 1 milione di euro a stagione.

Tra le possibili scelte c’è anche ovviamente Nikola Vlasic. L’esterno del Torino, fratello della celebre saltatrice in alto Blanka, guadagna 2,5 milioni di euro a stagione nel nostro campionato.

E infine c’è un altro nome che sa di Serie A, quello di Marko Pjaca. L’ex calciatore della Juventus, che a causa di parecchi infortuni non ha mai espresso a pieno il suo potenziale, ha lasciato la Signora dopo anni di prestiti ed è tornato in Croazia, all’HNK Rijeka. E pur di giocare, si accontenta di 100mila euro a stagione, anche perchè negli anni di contratto in bianconero non ha esattamente guadagnato poco…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.