La nazionale della Spagna è certamente una delle migliori selezioni europee del nuovo millennio. Gli iberici hanno centrato l’accoppiata Europei-Mondiali nel 2008 e nel 2010, aggiungendo al palmares (che comunque già conteneva anche gli Europei del 1964) anche la terza competizione continentale nel 2012.

Negli ultimi anni le Furie Rosse sono leggermente calate, ma hanno comunque saputo portare a casa un altro trofeo, la Nations League 2022/23, battendo la solida Croazia. Dunque, la squadra guidata da Luis de la Fuente si presenta agli Europei in Germania come una delle grandi favorite per le scommesse sportive.

Il biglietto per la competizione la Spagna lo ha staccato vincendo il suo girone di qualificazione, il gruppo A, davanti a Scozia e la Norvegia di Haaland, facendo registrare ben sette vittorie e una sola sconfitta, quella contro i britannici. 

Ancora spazio ai giovani nell'era De la Fuente

Nell’ultima edizione del torneo gli iberici, guidati da Luis Enrique, sono stati eliminati in semifinale ai calci di rigore dall’Italia di Roberto Mancini, mentre ai Mondiali 2022 in Qatar l’uscita agli ottavi di finale (sempre ai rigori) contro il Marocco ha visto l’esonero del vecchio CT e ha aperto l’era De la Fuente.

La rosa a disposizione del tecnico spagnolo è di assoluto valore, con l’allenatore che tanto bene ha fatto con l’Under-21 che può scegliere tra tantissimi calciatori a seconda se vuole favorire l’esperienza o l’entusiasmo della gioventù.

Alvaro Morata tra i senatori della Spagna

La scelta è tra giocatori talentuosi, con status di contratti da top players, che, non a caso, il 20 giugno a Gelsenkirchen saranno favoriti per le scommesse europei nella sfida del girone contro gli Azzurri!

L'incredibile stipendio di Laporte con l’Al-Nassr

In porta il CT ha come opzioni David Raya, estremo difensore dell’Arsenal oppure Unai Simon dell’Athletic. Il Gunner ha un contratto con gli inglesi da 5 milioni a stagione, mentre il basco ne guadagna 4 a Bilbao.

Per il centro della difesa ci sono situazioni di ingaggio molto diverse. C’è chi guadagna 24 milioni, ovvero Aymeric Laporte con i sauditi dell’Al-Nassr di CR7, ma anche chi si accontenta (almeno per qualche settimana ancora...) di 420mila euro come il giovanissimo del Barça Pau Cubarsì, o di un milione come Dani Vivian dell’Athletic.

Per una via di mezzo ci sono i 3 milioni di Robin Le Normand della Real Sociedad, mentre è decisamente tra quelli che guadagnano bene l’altro centrale del Barcellona Inigo Martinez, con i suoi 10 milioni.

Sulla fascia sinistra situazione simile, con il giovane Alejandro Baldé sotto contratto con il Barça per 1,7 milioni, pochi rispetto ai 6 che percepisce Alejandro Grimaldo al Bayer Leverkusen o ai 9 che il Chelsea versa a Marc Cucurella. Sulla destra fa pesare il palmares Dani Carvajal, che nel monte ingaggi Real Madrid, guadagna 10 milioni, ma anche Pedro Porro del Tottenham si difende bene con un contratto da 5 milioni a Londra.

Rodri guida per ingaggio una mediana di qualità

A centrocampo De la Fuente ha davvero l’imbarazzo della scelta, ma sembra complicato rinunciare a Rodri. Il centrale del Manchester City è il perno fondamentale delle Furie Rosse e dei Citizens di Pep Guardiola, che non per nulla lo pagano 12 milioni a stagione.

Una bella esultanza di Rodri

Per gli appassionati di statistiche e scommesse calcio, evidenziamo che, al momento della prima pubblicazione di questo contenuto, il meraviglioso regista cresciuto nel Vilarreal non perde una partita in campo da 70 incontri! 

Non manca il talento in casa Barcellona, ma bisognerà vedere che ne pensano gli infortuni. Certo, se Pedri (10 milioni l’anno) e Gavi (7 milioni) sono sani il posto in mediana è loro, ma il ragazzo delle Canarie sta avendo diversi problemi, mentre il giovanissimo catalano lotta contro il tempo per riprendersi da un infortunio al legamento crociato del ginocchio.

Di alternative però il CT ne ha, con un Dani Olmo in versione deluxe che giustifica lo stipendio da 9,4 milioni che gli paga il Lipsia, un Fabian Ruiz sempre più leader anche al Paris Saint-Germain (per lui contratto da 9 milioni) e anche la solidità di Mikel Merino, colonna della Real Sociedad che a San Sebastian ha un accordo da 3,2 milioni a stagione.

Quante opzioni di lusso nel settore offensivo

E in attacco? Ci sono talmente tanti nomi che si fa un torto a escludere qualcuno. Chi sembra ormai fisso nelle gerarchie è Nico Williams. L’attaccante dell’Athletic ha respinto le sirene dei grandi club e ha giurato fedeltà al club basco, mettendo la firma su un rinnovo da 10 milioni di euro l’anno.

Stessa cifra che guadagna a Barcellona Ferran Torres, che però non ha la certezza del posto come ai tempi…del suo ex suocero Luis Enrique. Chi nella lista c’è sempre a prescindere dal tecnico è invece Mikel Oyarzabal, esterno o falso nueve della Real Sociedad con contratto da 3,8 milioni.

Anche qui, capitolo infortuni. De la Fuente dovrà capire se potrà contare sul ritorno in extremis di Yeremy Pino, che tanto bene stava facendo al Villarreal (con contratto relativamente leggero, da 1,3 milioni) prima di rompersi il legamento crociato del ginocchio.

I contratti dei talenti de La Masia

E poi c’è la questione Ansu Fati. Il talento di proprietà del Barcellona è bersagliato dai problemi al ginocchio e anche il trasferimento in prestito alle Seagulls in Premier (che paga tra gli stipendi Brighton, il suo ingaggio da 3 milioni l’anno) non è stato del tutto soddisfacente. Ma il CT sa che se l’erede designato di Messi è in buone condizioni ha un’arma in più che pochi possono schierare.

Lamine Yamal è un classe 2007 che è diventato titolare nel Barcellona a 16 anni

A proposito di perle della Masia, impossibile dimenticare Lamine Yamal, esploso sotto le cure di Xavi e già protagonista anche in nazionale.

Per lui in blaugrana contratto light (ma ancora per poco!) da 1,7 milioni, quasi un decimo di quanto guadagnano gli altri due attaccanti della Spagna, ovvero Marco Asensio (14 milioni al PSG) e capitan Alvaro Morata, forte dei 13,5 milioni percepiti all’Atletico Madrid.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.