Mentre in Premier continua la battaglia senza esclusione di colpi per la vittoria finale e le posizioni che regalano l’accesso alla prossima edizione di Champions, iniziano i quarti di finale, sempre con le squadre inglesi protagoniste.
Il Liverpool ospita il sorprendente Porto ad Anfield. La quota per la vittoria dei Reds nei primi novanta minuti della doppia sfida con i portoghesi è @1.30.
Il cammino dei ragazzi di Klopp nella competizione è stato veramente complesso: la qualificazione nella fase a gironi è avvenuta solo nell’ultimo match contro il Napoli e la doppia sfida contro il Bayern nel Round of 16 aveva il sapore di una finale anticipata! Le due squadre si sono già affrontate negli ottavi della Champions 2018: Manè, Firmino e Salah, in formato stellare, siglarono il perentorio 0-5 dell’andata!
Assente lo scozzese Robertson nelle fila del Liverpool; Sergio Conceicao dovrà fare a meno di due giocatori cardine come Pepe ed Herrera, entrambi sanzionati nella battaglia del Dragao contro la Roma!
TOTTENHAM - MANCHESTER CITY - Nell’altro quarto che si giocherà martedì, in campo due corrazzate della Premier come Tottenham e Manchester City. Gli Spurs hanno un po’ mollato la presa in campionato ed affronteranno il quarto contro i ragazzi di Guardiola come la partita più importante nella loro storia recente.
Il cammino europeo di Kane & soci è stato davvero altalenante: usciti sconfitti nell’esordio di san Siro, gli uomini sapientemente diretti dal Manager Pochettino hanno, in ordine, perso contro il Barcellona e solo pareggiato ad Eindhoven, prima di riprendersi e concludere il girone al secondo posto per la differenza reti con l’Inter.
Negli ottavi, quella con il Borussia che doveva essere la sfida più equilibrata del cartellone, si è rivelato un impegno meno complicato del previsto, con un aggregate score complessivo di 4-0.
SARA' POKER... SERVITO?! - Il City si contenderà punto a punto la corona della Premier fino all’ultima giornata, ha già vinto la League Cup ai rigori contro il Chelsea e giocherà, da favoritissimo, la finale di FA Cup a Wembley contro il Watford il 18 maggio. Aguero e compagni hanno realizzato 26 gol in questa Champions, il Kun ne ha firmati 5 in altrettante partite.
Si preannunciano, quindi, 7 settimane di grandi impegni per Guardiola che potrebbe scrivere un’altra clamorosa pagina della storia del calcio recente, con un poker di successi che sarebbe davvero inedito!
Il precedente di questa stagione in Premier è stato deciso da Mahrez nei primi minuti dell’incontro. La prossima settimana, le due squadre si affronteranno due volte in 3 giorni: prima nel ritorno dei quarti di Champions e poi per una delicatissima partita di campionato.
Ricordiamo che a fare da cornice per la prestigiosa sfida di andata, sarà il fantastico Tottenham Hotspur Stadium, appena inaugurato: la nuova casa degli Spurs ha raddoppiato la precedenza capienza di 35.000 spettatori del White Hart Lane!
Nel video, alcune immagini di presentazione del nuovo stadio.
LE QUOTE DI 888SPORT PER LA VITTORIA FINALE - Prima dell’inizio delle partite di andata, per le scommesse sportive, la favorita per la vittoria finale, secondo le quote e le scommesse della Champions, di 888sport, è il Manchester City @3.20. Seguono, appaiate, Barcellona e Juve, entrambe a quota 4.25. Quarta favorita, secondo le quote pubblicate da 888sport, è il Liverpool @5. Naturalmente, i quattro top team appena citati sono i favoriti nei rispettivi doppi confronti con, rispettivamente, Tottenham, United, Ajax e Porto.
Ricordiamo, agli appassionati lettori del blog di 888sport, che l’urna di Nyon ha già stabilito il tabellone delle semifinali: da una parte la vincitrice di Tottenham-Manchester City con quella di Ajax-Juventus, dall’altra chi avrà la meglio tra Barcellona e United sfiderà Liverpool o Porto.
Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.
Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.
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Darwin Pastorin: la Juventus vincerà contro l’Ajax, nel segno di Kean
“Un mercoledì da leoni” è un film del 1978, diretto da John Milius, dedicato al mondo del surf; potrebbe, però, essere anche il titolo della serata che attende la Juventus ad Amsterdam contro l’Ajax per l’andata dei quarti di finale di Champions League: una sfida dai molteplici significati, tra due nobili tradizionali del calcio europeo, ma anche tra scuole di pensiero divergenti.
Da una parte, i padroni di casa che fanno del loro settore giovanile il serbatoio, dai tempi di Johan Cruyff, per costruire una squadra vincente, ma che da troppi anni non riesce a brillare in Europa perché vende sempre i maggiori talenti che esplodono.
Erik ten Hag quest’anno ha in mano un gruppo di giovani molto promettenti, alcuni dei quali, come de Ligt e de Jong, hanno già raggiunto quotazioni esorbitanti sul mercato e lasceranno i lanceri a fine stagione, integrato da giocatori come Dusan Tadic che forniscono la giusta dose d’esperienza per tentare di andare il più avanti possibile in Champions League.
Dall’altra ci sono i bianconeri di Allegri, una squadra matura, guidata da uno dei due migliori giocatori del mondo, Cristiano Ronaldo, e composta da grandi nomi del calibro di Bonucci, Chiellini, Mandzukic, Dybala e Pjanic, giusto per citarne qualcuno, accanto ai quali crescono i campioni del futuro, come Bernardeschi e Kean.
Mentre per l’Ajax i quarti di finale sono un traguardo da festeggiare, anche se gli olandesi ci stanno provando gusto e vogliono andare il più avanti possibile, per la Juventus sono solamente una tappa intermedia nell’avvicinamento a quello che è l’obiettivo primario della stagione: conquistare quella Champions League che le è sfuggita per due volte in finale negli ultimi cinque anni e che ha vinto, l’ultima volta, nel 1996 battendo in finale proprio l’Ajax.
Nel video, il gol di Ravanelli che ha aperto l'incontro.
Abbiamo parlato in esclusiva della sfida in programma all’Amsterdam ArenA con il giornalista e scrittore Darwin Pastorin, grande conoscitore del mondo bianconero e del calcio mondiale.
Ajax-Juventus è uno snodo cruciale nella stagione bianconera. Che partita si aspetta?
“Una partita stile ritorno con l'Atletico. Forza, determinazione, tecnica. Questa Juventus è in grado di ritornare dopo tante, troppe delusioni Regina d'Europa”.
Ronaldo dovrebbe farcela a essere in campo: si aspetta che possa risentire dell'assenza delle ultime settimane?
“Ronaldo è (anche) una sicurezza sotto il profilo psicologico. Sta dimostrando doti superbe in qualità di leader della squadra. E, come tale, offrirà, di nuovo, una prestazione maiuscola”.
Il fatto che la Juventus abbia avuto negli ultimi mesi ormai praticamente il campionato in tasca non rischia di penalizzarla nell'eventuale proseguo del cammino europeo? Un campionato più allenante, per usare un termine caro a Fabio Capello, non aiuterebbe la squadra di Allegri in Champions?
“No. Avendo archiviato la pratica del campionato, la Juve ha il tempo per dedicarsi, solo ed esclusivamente, al tanto agognato trofeo continentale. Parliamo, poi, di una squadra ormai matura sotto tutti i punti di vista”.
La partita di mercoledì fa tornare alla mente la finale del 1996 allo Stadio Olimpico di Roma. Secondo lei è possibile paragonare la Juventus di Allegri a quella di Lippi?
“Sono due squadre eccezionali: come insieme e a livello di singoli. La Juve spera nei corsi e ricorsi storici!”
L’Ajax è un modello da seguire o è inimitabile?
“Resta un modello da seguire. Soprattutto per quanto riguarda il settore giovanile. Da anni, sotto questo aspetto, l'Ajax è all'avanguardia”.
Come ultima domanda, non potevamo esimerci dal chiedere a Darwin Pastorin un pronostico per la partita d’andata e anche per quanto riguarda il passaggio alle semifinali.
“Vincerà la Juventus – risponde deciso -, sia all’andata che al ritorno. E sono certo che Moise Kean regalerà ancora gol ed emozioni”.
Le ultime notizie e le probabili formazioni: quanti diffidati nell’Ajax! - Problemi disciplinari per i lanceri in vista della doppia sfida con la Juventus in Champions League. Mercoledì ad Amsterdam la formazione di casa dovrà fare a meno dell’esterno destro Noussair Mazraoui, 4 presenze e 2 reti in questa edizione della competizione, per squalifica. Il pericolo più grande arriva dal rischio di perdere pedine importanti per il match di ritorno, visti i cinque diffidati: Blind, De Ligt, Tagliafico, Van de Beek e Ziyech.
Allegri non può permettersi di dormire sonni tranquilli, anche se nella Juventus la situazione è meno pericolosa: gli unici diffidati bianconeri sono, infatti, Matuidi e Bernardeschi. Ovviamente, però, la notizia che tutti i tifosi della Vecchia Signora vogliono conoscere riguarda la presenza in campo di Cristiano Ronaldo che sembra ormai molto probabile, se non quasi sicura.
Scommesse e quote Champions League - La Juventus è favorita per la vittoria della partita di mercoledì, secondo i bookmakers, che quotano il successo dei bianconeri di Allegri @2.21, contro il @3.45 in favore dei padroni di casa dell’Ajax; il pareggio si può invece giocare @3.35.
Ci si aspetta una sfida in cui entrambe le formazioni andranno in rete, con il Gol @1.75 e il No Gol @2.02, ma, allo stesso tempo, i quotisti privilegiano l’opzione che le reti segnate non saranno molte, visto che la quota dell’Under 2.5 @1.81 è più bassa del relativo Over @2.00.
L
a possibilità che i padroni di casa escano dall’Amsterdam ArenA imbattuti è quotata, con la Doppia Chance 1X, @1.70, mentre quella in favore dei bianconeri, espressa dalla giocata X2, è in lavagna @1.33.
Segui i quarti di finale di Champions, anche con le scommesse live di 888sport!
Un’ultima occhiata alle quote per la Vincente della Champions League 2018/19: il Manchester City è il favorito numero uno @3.20. Dietro la squadra di Pep Guardiola, c’è la Juventus @4.25 seguita dal Barcellona @4.75 e dal Liverpool @5.00.
Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.
I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.
Ha pubblicato tre libri, l'ultimo dei quali, "Qarabag. La squadra senza città alla conquista dell'Europa" edito da Ultra Sport, è uscito nel 2018.
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Le esultanze che ricordiamo!
La maggior parte delle azioni per le quali Mario Balotelli verrà ricordato è frutto di un tempismo pessimo, che sia uno sciagurato cartellino rosso o il tentativo di invadere una prigione.
Eppure, il tempismo con cui ha mostrato la maglietta con la scritta “Why always me?” (perché sempre a me?) non poteva essere migliore, vista l’attenzione che aveva attirato su se stesso dopo aver scatenato un incendio utilizzando dei petardi in casa propria giusto la notte prima.
Il City trionfò per 6 a 1, infliggendo allo United la peggior sconfitta in campionato di sempre, risultato a cui Balotelli contribuì con una doppietta che gli permise di sfoggiare la maglietta creata appositamente.
Rafa Nadal ha invece l’abitudine di mordere i trofei vinti, gesto semplice da compiere anche se la vittoria stessa del trofeo è certamente qualcosa di più complicato. Nadal si guadagna punti per la stranezza di vedere una stella del tennis cercare di mordere un trofeo e vista la sua mirabolante carriera siamo sicuri che Rafa ci abbia ormai preso gusto. La sua ennesima vittoria a Parigi è quotata @2.05!
Tutti abbiamo corso come dei forsennati urlando “goal, goal, goal!” dopo aver segnato a una partita di calcetto tra amici, ma Marco Tardelli si è davvero superato mettendo il turbo dopo aver segnato nella finale di Coppa del Mondo, entrando per sempre nella leggenda.
Sebbene il mondo del calcio sia abituato ormai un po’ a tutto, la decisione presa da Phil Brown di fare un discorso in mezzo al campo al proprio Hull, sotto 4 a 0 a fine primo tempo, lasciò in molti basiti. La storia non finisce però qui: ritornato sul campo del Manchester City, l’Hull andò a segno con il goal di Jimmy Bullard, seguito da una perfetta messa in scena della famosa “rimproverata”. .
Invece di lasciare che il balletto di Gangnam style finisse nel dimenticatoio, Chris Gayle lo ha adottato per festeggiare la sorprendente vittoria delle Indie Occidentali al World Twenty20. Sebbene possiamo perdonarlo vista la convinzione e la grazia con cui eseguì il balletto, siamo certi che Gayle rimarrà nella storia del cricket più che altro per l’intrattenimento offerto con le sue giocate.
La famigerata posa di Usain Bolt è facile da imitare, così facile che Bolt stesso ha ammesso di averla rubata ad un poster turistico giamaicano. Sebbene la mossa “del fulmine” funzioni viste le sue prestazioni ad alta velocità, la posa è meglio conosciuta in Giamaica come “To Di World”, un omaggio alla musica dancehall da discoteca. Ad ogni modo, quando hai appena infranto il record sia per i 100 che 200 metri piani puoi...
The 888sport blog, based at 888 Towers in the heart of London, employs an army of betting and tipping experts for your daily punting pleasure, as well as an irreverent, and occasionally opinionated, look at the absolute madness that is the world of sport.
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La storia del Masters: le vittorie più indimenticabili e le quote aggiornate
Il Masters è oramai dietro l’angolo e le schiere di tifosi da tutto il mondo si stanno già mobilitando per la quattro giorni di golf. La prossima edizione che inizierà giovedì 11 aprile, sarà l'ottantatreesima del Masters e regalerà ai golfisti un’altra opportunità per dimostrare il proprio valore ad alti livelli. Ma cosa conta al Masters? Su chi bisogna puntare? Quali sono le scommesse improbabili e chi si trova nell’olimpo dei favoriti?
La storia e le tradizioni del Masters - La prima edizione del Masters si tenne il 22 marzo 1934; da allora il torneo si è sempre svolto ad Augusta, Georgia, presso l’Augusta National Golf Club. È l’unico dei quattro maggiori tornei di golf che non ha mai cambiato la propria sede.
Il fondatore del torneo fu il giocatore amatoriale Bobby Jones, assieme al banchiere Clifford Roberts.
Il torneo è conosciuto per tutta una serie di tradizioni: per esempio, dal 1949 al vincitore viene consegnata una giacca verde che deve però essere restituita al club l’anno successivo. È inoltre il vincitore in carica a eseguire la cerimonia di premiazione, posando la giacca sulle spalle del nuovo campione.
La Cena dei Campioni è un’altra tradizione da aggiungere alla lista, risalente al 1952, che si svolge il martedì precedente al torneo.
Prima di dare ufficialmente il via alle danze, le glorie del passato, spesso ex-vincitori del torneo, colpiscono la prima palla dalla buca di partenza la mattina del round iniziale del torneo.
Patrick Reed è il campione in carica al momento: l’americano ha terminato la competizione 15 sotto il par, con un colpo di vantaggio sul secondo classificato.
Le vittorie più indimenticabili - Nel 2013 Adam Scott ha battuto il campione del 2009 Angel Cabrera grazie ad un putt durante la seconda buca del turno di spareggio. Nove mesi prima, Scott aveva praticamente consegnato su un piatto d’argento gli Open a Ernie Els dopo aver chiuso con quattro bogey al Royal Lytham & St Annes, ma il giocatore è stato poi capace di ritrovare la retta via guadagnandosi il prestigioso premio.
Nel 2016, Danny Willett diventò il primo inglese dall’epoca di Faldo a vincere il Masters, terminando il turno a 67 senza bogey e togliendo il trofeo dalle mani di Jordan Spieth. L’americano completò le prime nove buche con quattro birdie, ma le successive nove furono davvero impietose: due bogey di fila, seguiti da due tiri finiti in acqua.
Willett, originario di Sheffield, intravide uno spiraglio e riuscì ad infilare tre birdie nelle ultime sei buche, diventando il primo inglese a vincere la giacca verde dopo 20 anni. Nel video, alcuni dei suoi sensazionali colpi nel 2016!
Nel 2017 arrivò finalmente l’agognata vittoria di uno major da parte di Sergio Garcia. L’atmosfera si fece tesa dopo i bogey alla decima e undicesima buca, ma il birdie alla quattordicesima e il fantastico eagle alla quindicesima lo riportarono in vista di Justin Rose. Il birdie nello spareggio sigillò la vittoria e il mondo del golf fu finalmente in grado di festeggiare la fine della sfortuna di Garcia e la sua incoronazione al Masters di Augusta.
I migliori candidati - Il 2018 di Jordan Spieth è stato davvero deludente. Nonostante l’assenza di vittorie dall’Open Championship del 2017, le sue prestazioni ad Augusta rimangono comunque sempre ammirabili.
Negli ultimi quattro anni, Spieth ha concluso il primo turno in testa in tre occasioni e anche l’anno scorso avrebbe potuto giocarsela nel finale se non fosse stato per la prestazione scadente del sabato. La domenica fu infatti tutta un’altra storia: una brillante performance lo portò al terzo posto, a sole due distanze dal vincitore finale Patrick Reed. In tre distinte occasioni, Spieth si è presentato ad Augusta come una scelta sicura per gli scommettitori. Se questa volta riuscirà a domare i nervi sarà nuovamente l’uomo su cui puntare.
Con un 2-1-2-11-3 ad Augusta negli ultimi anni, tornare su questo campo potrebbe solo fargli bene.
Brooks Koepka è un’altra valida opzione per quest’edizione, soprattutto vista la fase ascendente in cui si trova il giocatore: nel 2016 terminò 21°, per balzare all’11° posto finale l’anno seguente. Il giocatore ha già vinto tre tornei principali, due dei quali l’anno scorso, il che lo mette sicuramente in lizza per la giacca verde.
Il nostro consiglio per le scommesse sul golf di questo torneo è Jon Rahm @13, golfista che ha compiuto un vero e proprio miracolo l’anno scorso classificandosi quarto e migliorandosi enormemente rispetto al risultato del 2017. Le prestazioni degli ultimi tre mesi sono state tra le migliori di tutto il circuito in vista del Masters e il suo gioco aggressivo su un campo che premia proprio questo stile potrebbe ripagarlo e proiettarlo sul podio del 2019.
Se riuscisse a vincere sarebbe il quarto spagnolo a conquistare la prestigiosa giacca verde nella storia del torneo.
Gli outsider - Billy Horschel è l’outsider da tenere d’occhio: le prestazioni recenti non sono nulla di speciale, ma il suo GIR e le prestazioni di Par 5 sono interessanti. 17° nel 2016, potrebbe utilizzare tutta l’esperienza accumulata per guadagnarsi un piazzamento.
L’unica cosa che manca a Matt Kuchar è una vittoria, il che spiegherebbe la quota di 41. Sebbene abbia già passato i 40, è uno dei golfisti più continui del circuito. Bisogna inoltre sottolineare che Kuchar si è classificato tra i primi otto in ben quattro occasioni, il che lo rende la selezione perfetta per una scommessa vincente/piazzato con quote estremamente proficue.
Questa stagione l’americano ha vinto i titoli del Sony Open e del Mayakoba Classic, rimanendo poi in corsa fino alle buche finali al Phoenix. Il suo punto di forza sembra essere il formato testa a testa invece che i tornei a colpi.
Un approccio aggressivo e potente può spesso essere la chiave del successo al Masters e Thomas Pieters rientra perfettamente nel profilo appena descritto. È stato il migliore alla Ryder Cup 2016 ed ha concluso il proprio debutto al Riviera Golf Club sul secondo gradino del podio. I due campi hanno molte caratteristiche in comune e con una quota di 101, il belga è per lo meno in lizza per un piazzamento.
Le teste di serie - Al momento i due favoriti principali sono Rory McIlroy @7.85 e Dustin Johnson @9, per le quote e scommesse sul golf di 888sport. Seguono a ruota Jon Rahm, Justin Rose, Justin Thomas e Tiger Woods a quota 13.
La vittoria del campione in carica, Patrick Reed, viene data a quota 61 dalle scommesse di 888sport sul Masters, così come quella di un altro ex-vincitore: le quote vedono la giacca verde sulle spalle di Sergio Garcia 50 a 1.
Il Masters è spesso in grado di regalare finali imprevedibili e uno spettacolo imperdibile. L’edizione 2019 non sembra un’eccezione e la schiera di golfisti in forma, pronta a prendere Augusta d'assalto, la rende una delle competizioni più attese degli ultimi anni.
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I fan più appassionati del mondo dello sport
Quando si parla di fan appassionati, vengono in mente immagini diverse, in base allo sport di cui si parla. Dunque, vediamo quali sono i fan più accaniti al mondo.
Rugby a 13: Queensland e NSW (State of Origin) - In Australia, l’evento interregionale di rugby più importante dell’anno è senza dubbio lo State of Origin.
Sfoggiando rispettivamente le divise blu e color bordeaux, il Nuovo Galles del Sud e il Queensland, si confrontano ogni anno per determinare quale squadra sia la migliore. Un serie al meglio di tre partite che offre delle azioni fenomenali in cui il team vincente potrà guadagnarsi il trofeo dello State of Origin e il diritto di vantarsi di quella vittoria per un anno intero. Il Nuovo Galles del Sud è il favorito per la vittoria del 2019 con una quota di 1,47, come indicano i bookmakers di 888sport!
Dato che le risse in campo fanno ormai parte della normalità e non passa serie in cui non ci siano dei momenti controversi, questo torneo resta un argomento di conversazione tipico degli uffici di Sydney e Brisbane per tutto l’anno. Da quando si sono scontrati per la prima volta, più di 100 anni fa, entrambi gli stati hanno registrato il tutto esaurito per le partite, mentre i fan si sono dimostrati sempre più turbolenti.
Sono così accaniti, che alcuni hanno utilizzato il colore della propria squadra nel loro certificato di nascita!
NASCAR: Bristol, Tennessee - È difficile immaginare che uno sport motoristico possa generare così tanta passione e attirare l’attenzione nello stesso modo, ma dando un’occhiata ai tradizionali stati del sud negli USA salteranno sicuramente all’occhio i fan accaniti della NASCAR che non vedono l’ora di vedere sangue e distruzione sul circuito.
Vedere delle muscle car che girano attorno ad un circuito ovale per un numero di giri che pare infinito è qualcosa che si apprezza col tempo, ma il fatto che possano sfidarsi in modo aggressivo e che questo crei delle collisioni impressionanti è unico.
Lo scorso febbraio, la corsa di Daytona 500 in Florida non ha deluso i fan ed è stata una delle migliori di sempre; sebbene uno dei circuiti più famosi si trova nel cuore della NASCAR stessa, ovvero al circuito di Bristol in Tennessee.
Nonostante le bandiere delle confederazioni stiano scomparendo, gli spettatori non fanno rinunciano mai di avvolgersi nella “Vecchia Gloria” di un “vero” evento americano. Anche i rimorchi presenti attorno al circuito contribuiscono a creare l’atmosfera.
Dato che è un circuito corto dotato di angoli piuttosto stretti, a Bristol non c’è molto margine d’errore e chiunque voglia tentare un sorpasso o cercare si infilarsi, si troverà presto faccia a faccia con un muro di cemento.
NFL: Green Bay Packers - Nello sport, il Wisconsin viene spesso lasciato da parte in favore di altri stati più famosi, come il Michigan, la California e New York. Ma, i Green Bay Packers vantano dei fan eccezionali che li hanno supportati in tutte le situazioni, arrivando a meritarsi il premio più grande e riuscendo a vincere il Super Bowl nel 2011.
Secondo alcune fonti, tutte le partite che si sono tenute a Lambeau Field a partire dal 1960 sono andate esaurite, e con una lista d’attesa di circa 80.000 persone per l’abbonamento stagionale, pare che solo i fan più longevi siano in grado di entrare allo stadio.
Un altro aspetto importante dei fan hardcore dei Packers è la loro capacità di affrontare gli inverni brutali del Wisconsin. L’area attorno Lambeau Field può spesso essere ricoperta da vari cm di neve, ma ciò non impedisce ai sostenitori sfegatati dei Packers di recarsi allo stadio.
Come qualsiasi franchigia dell’NFL che gode di fan appassionati, anche i Packers hanno dei momenti speciali che li rendono unici. Un esempio è il “Lambeau Leap” che avviene quando la squadra effettua un touchdown: i fan festeggiano in un modo tutto loro diventando un tutt’uno con la squadra.
Nel video, la prima, storica Lambeau Leap!
NHL: Montreal Canadiens - A Nord del confine tra gli Stati Uniti e il Canada, i Montreal Canadiens (anche conosciuti come gli “Habs”) sono la franchigia più di successo della storia dell’NHL, avendo vinto ben 24 Stanley Cup. I loro rivali principali, i Toronto Maple Leafs, li seguono in classifica a diversi punti di distacco, avendo infatti ottenuto solo 13 punti.
Sebbene la franchigia non eserciti più un tale dominio né nelle scommesse future, né nei mercati live, il gioco degli Habs attrae sempre l’interesse e il Bell Center, in grado di ospitare ben 21.000 persone, è sempre pieno. I loro fan inoltre hanno diverse nazionalità ed essendo principalmente franco-canadesi, l’inno nazionale viene cantato in francese.
Per la Western Conference 2019, i favoriti sono i Calgary Flames @3.5!
MLB: Boston Red Sox - Avendo dei fan in Scandinavia e in diversi Paesi oceanici, tra cui il Regno Unito, pare che il sole non tramonti mai sull’impero dei Red Sox. Non c’è dubbio sul fatto che Fenway Park sia un posto da vedere per molti fan del baseball che non risiedono negli Stati Uniti, ma ciò che lo rende così speciale sono anche i fan del posto.
Sebbene abbiano avuto il cuore spezzato in varie occasioni nella seconda metà del XX secolo, mentre i loro rivali, i New York Yankees, hanno avuto molta più fortuna, la lealtà dei fan dei Red Sox non è mai venuta meno. I Red Sox al momento sono i terzi in ordine di favoriti per vincere le World Series del 2019, secondo le scommesse sportive; per gli utenti registrati di 888sport la quota è di 8.5!
Tutti i fan dei Sox conoscono le parole della canzone “Sweet Caroline” di Neil Diamond, dato che viene sempre cantata al nono inning e nessuno di loro dimenticherà mai la prima volta in cui ha visto il “mostro verde”.
Non si tratta di un momento di invidia durante un periodo difficile, ma bensì di un muro alto che si trova dietro la linea di foul e che offre una visione elevata dalla quale è possibile cantare e trarre il massimo dall’acustica dello stadio.
Calcio: lo sport globale - Dato che si tratta di uno sport veramente internazionale, ci sono moltissimi fan accaniti tra cui scegliere quali citare in questo articolo.
Cercando sempre di rimanere neutrali nei giudizi, si può affermare che tutti i fan di calcio inglesi hanno avuto il proprio momento di gloria e i vari club della Premier League hanno comunque dei fan in tutto il mondo: il sud-est asiatico sembra infatti essere un nuovo mercato per i sostenitori accaniti della Premier League.
In Europa, gli aspiranti al titolo del Borussia Dortmund stanno diventando una delle squadre più di tendenza da seguire. Come la maggior parte degli stadi inglesi, la curva del Westfalenstadion non si tira indietro quando deve dimostrare quanto ama la propria squadra. I ragazzi di Favre si stanno contendendo punto a punto la Bundesliga 2019 con il Bayern.
Gli spettatori seduti sulle tribune del cosiddetto “muro giallo” assumono senza dubbio un’aria inquietante dal punto di vista gli avversari e ciò contribuisce a dare al Dortumund una sorta di vantaggio psicologico. In campo, l’acustica sembra anche amplificare la potenza del tifo di casa: quando i rivali del Bayern Monaco, o dello Schalke 04 sono in città, lo spettacolo è assicurato.
Nel video, una delle splendide coreografie del settore più caldo giallonero!
Cambiando continente, da quando è stata la prima squadra algerina a vincere la Coppa dei Campioni d’Africa nel 1976, il Mouloudia Club d'Alger ha guadagnato sempre più fan ed ora vanta ben quattro gruppi diversi di ultras algerini. Il gruppo più recente è Le Group Verte et Rouge la cui presenza si sta ampliando sempre di più allo Stadio 5 Juillet 1962.
Ciò nonostante, convivono abbastanza bene con i rivali dell'Union sportive de la médina d'Alger; già a una settimana dal derby, la città si paralizza. Si sa che per i tifosi del calcio, è importante vantarsi della propria squadra e sostenerla al massimo. Questo supporto da parte dei fan è infatti essenziale per far sì che le squadre migliorino e abbiano sempre più sostenitori veramente appassionati di questo sport.
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La rivalità nelle squadre: la F1 e gli altri sport
Non c’è dubbio sul fatto che in F1, i piloti delle singole squadre siano allo stesso tempo sia alleati che rivali. Non c’è stagione in cui non si veda un litigio tra due piloti che gareggiano per la stessa casa costruttrice, e le cose peggiorano decisamente quando si tratta di piloti forti che si fanno largo per ottenere la gloria.
Lotta di potere: la Mercedes, un esempio tipico - Forse l’esempio più significativo di questa rivalità all’interno di un team è rappresentato dalla lotta intestina tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton, ovvero i piloti di casa Mercedes della metà degli anni 2010.
In seguito alla vittoria del titolo piloti da parte di Hamilton nel 2014 e nel 2015, il 2016 è stato l’anno di Rosberg. Il ritiro scioccante del tedesco, che ha avuto luogo subito dopo la conquista del titolo, pare aver confermato che la sua carriera in Mercedes non avrebbe potuto andare oltre data la difficile convivenza con il campione inglese.
Ciò non vuol dire che Hamilton, quotato a 1.80 per la vittoria di un altro titolo mondiale nel 2019, non avesse colpe. Essendo stato il pilota di punta della Mercedes durante le due precedenti stagioni in cui ha vinto il titolo, i responsabili del box gli avevano dato carta bianca, poiché sapevano che il suo talento combinato con una vettura incomparabile non avrebbe potuto fallire.
Ed è proprio a questo punto che le rivalità all’interno dei team diventano intriganti. Sebbene le Mercedes possano arrivare prime e seconde in determinate circostanze, il secondo pilota tende a lasciare spazio al primo e ciò, a volte, può far sì che i team rivali, ovvero Ferrari e Red Bull, riescano a raccogliere un numero consistente di punti nella classifica costruttori.
E potrebbero esserci delle ripercussioni anche nel ranking dei costruttori, dato che i premi in denaro sembrano aumentare sempre di più. In passato, le squadre come la McLaren e la Williams si sono trovate chiuse fuori dalla cima della classifica costruttori semplicemente perché il posto che avrebbe potuto occupare una Mercedes incidentata, era stato preso dalla Ferrari o dalla Aston Martin Red Bull. Anche quando due piloti appartenenti allo stesso team si scontrano, gli altri team si avvicinano e ne approfittano. Infatti, le conseguenze di un doppio ritiro vengono dimenticate facilmente.
Ma facendo un passo indietro, tra le rivalità presenti negli altri team, come quella tra Nelson Piquet e Ayrton Senna o James Hunt e Niki Lauda, dimostrano che non si tratta di una novità.
Data la differenza di punti assegnati al primo e al secondo pilota, ora non vale neanche più la pena di considerare un pilota come il proprio compagno di squadra. Forse sarebbe opportuno definirli “due piloti con la stessa divisa” e se comparati con altri sport, non sembra esserci posto per lo spirito di squadra al di fuori della pista.
Che si tratti o meno di una situazione ideale, ai fan di F1 di solito interessa di più che la precisione ingegneristica venga convertita in velocità pura per assistere a dei sorpassi sublimi in pista. Nonostante in F1 le dinamiche convenzionali del gioco di squadra sembrino del tutto distorte, secondo alcuni, la natura talmente bizzarra della rivalità all’interno di un team è ciò che rende la F1 più interessante, in quest’era di traguardi prevedibili contesi da Mercedes e Ferrari.
MotoGP: l’orgoglio nazionale ha la meglio sulla rivalità - È strano, ma negli altri sport motoristici ciò non avviene. La MotoGP, ad esempio, ha solo sei costruttori diversi.
A differenza della F1, è normale che due compagni di squadra siano della stessa nazionalità e ciò solitamente evita che si verifichino rivalità negative all’interno della squadra. Forse l’esempio più lampante è la squadra Repsol Honda che vanta una storia di successi grazie a due piloti spagnoli alla guida delle Honda RC213V.
Si tratta di Marc Márquez e Jorge Lorenzo, i quali si sono divisi diversi titoli negli ultimi 10 anni. Qualsiasi rivalità ci sia tra loro sembra essere attenuata dalla bandiera che condividono, e dato che gli unici sfidanti effettivi potrebbero essere solamente gli italiani, il duo spagnolo non vorrebbe proprio permettere che dei piloti come Andrea Dovizioso o Valentino Rossi vincessero il titolo. Segui la stagione 2019, con le scommesse motori di 888sport!
Nel video, l'incredibile lotta corpo a corpo tra Vale e Marc nel 2015!
NASCAR: alla ricerca del numero uno - Mentre il successo di una squadra che gareggia in MotoGP o F1 si traduce direttamente nell’influenza che questa ha all’interno dello sport, gli altri tipi di sport motoristici danno meno importanza al costruttore, o alla squadra, che totalizza più punti.
Nella NASCAR, ad esempio, gira tutto intorno al singolo, e ciò la rende l’esatto opposto della MotoGP, ma non significa che i compagni di squadra non si aiutino a vicenda con consigli sulle tattiche da seguire. Questo atteggiamento è principalmente dovuto alle dinamiche delle qualifiche per la fase dei “play-off”, per cui vincere una gara significa avanzare all’interno della competizione.
Il numero di team che gareggiano in pista è decisamente superiore rispetto alla MotoGP e alla F1 e, sebbene ci possano essere quattro o cinque piloti a rappresentare lo stesso team sul circuito, esistono squadre che hanno solo un pilota a disposizione. In pratica, ci sono moltissimi piloti che gareggiano in NASCAR per arrivare primi e ciò gli permette di assumere un carattere così distruttivo.
Le rivalità all’interno dei team sono presenti soprattutto nelle squadre che godono di maggiore visibilità, ma che non possiedono un pilota principale secondo i fan e gli esperti.
Hendrick Motorsport, ad esempio, ha un pilota esperto del calibro di Jimmie Johnson, ma pare che ora abbia passato il testimone di pilota principale al giovane Chase Elliott che a sua volta ha dimostrato di essere uno dei migliori piloti prodigio della NASCAR moderna.
Inoltre, c’è il team Joe Gibbs Racing che in sostanza è diventato l’equivalente della Mercedes della metà degli anni 2010. Ad oggi, Denny Hamlin e il favorito alla vittoria della coppa secondo le scommesse sportive, Kyle Busch, sono entrambi candidati di tipo A alla famosa Fantasy NASCAR e stanno cercando di prendere il posto di pilota di punta del team Joe Gibbs.
Si tratta di un titolo non ufficiale che sembrerebbe fornire un qualche tipo di invincibilità, così come è stato per Kyle Busch durante la sua quasi perfetta estate del 2015.
Fuori dal circuito...
Negli sport che si giocano in campo, e non su un circuito, le rivalità all’interno delle squadre assumono una natura più sporadica e spontanea. La differenza tra rivalità e screzio può essere molto sottile e si sa che quest’ultimo può rovinare intere squadre. Perciò, le rivalità negli sport di squadra sono generalmente amichevoli; il PSG ne è un esempio tipico.
Con solo un’altra squadra di Ligue 1 ad essersi avvicinata ai parigini, ciò che bisogna determinare è chi tra Kylian Mbappe e Neymar Jr sarà il giocatore dell’anno del club. Una situazione simile si verificherà anche in squadre quali Juventus, Barcellona e, forse, Bayern Monaco, in cui due giocatori sono in competizione per un premio personale.
Senza che ci siano campioni a distruggere la squadra dall’interno, carriere o vite rovinate, non sembra esserci un modo giusto o sbagliato per superare una rivalità intestina. Aggiungono un tocco in più e assicurano alle parti coinvolte di essere ricordate, nel bene o nel male.
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Le migliori volate per la salvezza nella storia del calcio
Il calcio è bello anche perché è vario: molto del suo successo è, infatti, dovuto ai risultati imprevedibili che possono scaturire dalle dinamiche dei novanta minuti negli incontri. Vi ricordate quando il Leicester ha vinto la Premier League dopo aver incredibilmente scampato la retrocessione l’anno precedente? Oppure quando sia il Real che il Barcellona hanno perso la stessa sera rispettivamente contro il Siviglia e il Leganes ad inizio campionato 2018/2019?
La lotta retrocessione spesso crea leggende e spinge le squadre a compiere veri e propri miracoli pur di rimanere a galla. Ecco dunque una selezione delle migliori volate verso la salvezza di sempre.
Coventry City 1983-84 - Alcuni dei tifosi più giovani probabilmente neppure conoscono il Coventry City, visto che al momento la squadra della Ricoh Arena milita nella terza divisione del calcio inglese, ma gli Sky Blues sono stati a lungo una delle migliori squadre del Paese. Il club delle Midlands occidentali ha infatti trascorso 32 anni in prima divisione ed è stata uno dei membri inaugurali della Premier League. Il Coventry ha avuto diversi incontri ravvicinati con la retrocessione durante gli anni in Premier, sebbene nessuno fu così preoccupante come quello del 1983-84.
La squadra allenata da Bobby Gould avrebbe dovuto vincere tutte e tre le partite rimanenti per rimanere in Premier, allora denominata First Division, con la quota salvezza rappresentata dal Norwich City a otto punti di vantaggio. Il Coventry riuscì a sfornare i due goal necessari per portare a casa la terz’ultima e penultima partita di campionato contro lo Stoke City e il Luton, portandosi così a pochi passi dalla salvezza. La vera sfida però era proprio l’ultima partita di campionato contro i campioni in carica dell’Everton, per una missione davvero quasi impossibile.
A sorpresa, le reti di Mickey Adams, Terry Gibson e la doppietta di Cyrille Regis sigillarono un 4 a 1 impensabile, con conseguente salvezza. Nella rosa del Coventry di allora troviamo un certo Sam Allardyce, ora meglio conosciuto come “il pompiere Sam” viste le imprese salvezza simili compiute anche da allenatore.
Sunderland 2013-14 - Durante la permanenza in Premier, il Sunderland ha sempre occupato la parte destra della classifica, diventando uno specialista nelle salvezze conquistate all’ultimo secondo. Nella stagione 2013/2014 sembrava, però, già certo che la squadra del nord est dell’isola fosse destinata a scendere di categoria dopo una partenza francamente terribile: i black cats avevano, infatti, perso sette delle prime otto partite, guadagnando un solo punto grazie ad un pareggio.
Dopo l'esonero di Paolo di Canio, fu Gus Poyet a subentrare sulla panchina del Sunderland ad ottobre. Dopo la sconfitta contro il Tottenham per 5 a 1 ad aprile, le scommesse sul calcio li davano già per spacciati: a questa disfatta si sommava un calendario complicato: il Sunderland infatti doveva ancora affrontare il Manchester City capolista, oltre che allo United e al Chelsea. Le possibilità di salvezza erano, quindi, pressoché nulle.
A grande sorpresa, il Sunderland riuscì a pareggiare in casa del City, risultato che ridette speranza alla squadra e fece da trampolino di lancio ad una volata salvezza davvero disperata. Le quattro vittorie nelle ultime cinque partite contro Chelsea, Cardiff City, Manchester United e West Bromwich Albion portarono la squadra di Poyet al 14° posto finale in classifica. Quel che è certo è che quest’improbabile quanto monumentale impresa rimarrà a lungo nei cuori dei tifosi dello Stadium of Light.
Fondamentale nella salvezza del Sunderland è stato il contributo di Fabio Borini: l'attuale jolly offensivo del Milan, quotato @2 come possibile finalista della Coppa Italia 2018/2019, ha realizzato ben 7 gol in appena 25 presenze. Nel video, alcune delle sue reti di clamorosa importanza!
Eintracht Frankfurt 1998-99 - La stagione 1998/1999 della Bundesliga non vide alcuna novità nelle zone alte della classifica: il Bayern Monaco fece il bello e il cattivo tempo in campionato, chiudendo l’annata al primo posto con addirittura 15 lunghezze di vantaggio sul Bayer Leverkusen.
Come detto, il Bayern è da anni la squadra favorita dalle scommesse sul calcio e ogni anno si conferma vincitrice, Borussia permettendo. I bavaresi chiusero l’affare campionato in 31 giornate, mettendo in bacheca il 15° scudetto nazionale. Se i risultati della zona alta della classifica furono normale amministrazione, la lotta in zona retrocessione era più feroce che mai.
L’intera stagione 1998/1999 fu decisa all’ultimissima giornata: se il Borussia Monchengladbach e il VfL Bochum erano già stati condannati, rimanevano ancora ben cinque squadre in cerca dei fatidici tre punti per salvarsi.
Tutte le partite iniziarono in contemporanea e a fine primo tempo sembrava che il Francoforte fosse destinato ad abbandonare la Bundesliga. Le aquile riuscirono però a ribaltare drammaticamente la situazione nel secondo tempo, vincendo per 5 a 1 contro l’FC Kaiserslautern e terminando la stagione al 15° posto, con un totale di 37 punti. Il risultato non fu assolutamente di poco conto, visto che gli avversari erano in lizza per il quarto posto.
Ricordiamo che l'Eintracht è la squadra con il miglior ruolino di marcia nella Europa League 2018/2019 e si giocherà un posto in semifinale nell'affascinante doppio confronto con il Benfica!
Crotone 2016-17 - Dalla fondazione avvenuta nel 1945, il Crotone ha militato in Serie A solamente per due stagioni. Dopo essersi conquistati la promozione, i ragazzi del Crotone fecero il proprio debutto in A nel 2016/2017, guadagnandosi, seppur brevemente, l’attenzione del mondo del calcio. I pitagorici sono adesso ritornati a lottare in Serie B, ma siamo certi che la magistrale campagna per la salvezza messa in atto durante il primo anno in Serie A non verrà dimenticata facilmente.
All’inizio della stagione, l’allenatore appena ingaggiato Davide Nicola giurò di percorrere 1300 km in bicicletta, da Crotone a Torino, se la squadra fosse riuscita a rimanere in Serie A, a testimonianza della fiducia che l’allenatore ex Udinese aveva nei suoi uomini.
Tutti sapevano che ci sarebbe voluto un miracolo affinché il Crotone potesse cavarsela una volta di fronte a giganti come la Juventus, Roma, Inter, Napoli e Milan. Non a caso, anche le quote davano la neo-promossa come la più papabile per la retrocessione immediata. Visto l’andazzo della prima metà di campionato, le previsioni delle scommesse non avevano poi così torto: il Crotone era riuscito a portare a casa solamente nove punti in tutto il girone d’andata.
Alla 29° giornata di campionato, il Crotone aveva vinto solo tre partite e ne aveva pareggiate cinque: ogni speranza sembrava persa. In quello che passò poi agli annali come uno sforzo epico, il Crotone riuscì a ricompattarsi e a vincere sei delle ultime nove partite, tra cui gli scontri contro Inter e Lazio. La serie di risultati positivi infilata consegnò al Crotone un salvifico 17° posto e un totale di 34 punti, ma condannò l’Empoli alla retrocessione.
Nel video, le immagini dell'ultimo incontro contro la Lazio.
Nicola non venne meno alla parola data e si imbarcò nella risalita della penisola fino alla città natale di Torino in sella alla sua bici.
Ricordiamo che per le scommesse e quote Serie B, il Crotone in questa stagione ha tradito le attese che lo davano come possibile favorito per una nuova promozione nella massima serie!
In questo articolo, abbiamo ricordato alcune delle storie più belle che il calcio moderno ha regalato agli appassionati, ma siamo sicuri che gli anni e le stagioni a venire avranno in serbo ancora molto spettacolo e imprese miracolose.
La Serie A, sotto questo aspetto, non si fa mancare niente: nel prossimo mese si prospetta una dura lotta salvezza, all’insegna di mirabolanti volate finali.
Se per il Chievo e il Frosinone il fato è pressoché già segnato, la bagarre per l’ultimo posto valevole la Serie A vedrà quantomeno quattro squadre giocarsela fino all’ultimo sangue.
Riusciranno l’Empoli, il Bologna e la SPAL ad aggrapparsi con le unghie e con i denti alla Serie A oppure sarà la volta dell’addio dell’Udinese, dopo più di 25 anni d’onorata carriera nella massima serie?
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Gli infortuni degli sportivi
Gli infortuni sono il tormento degli sportivi di tutto il mondo. Per gli atleti professionisti non c’è nulla di più frustrante del subire una battuta d’arresto a causa di un problema fisico.
I disturbi fisici possono presentarsi sotto qualsiasi forma, che si tratti della devastante rottura di un osso o dell’usura graduale dei muscoli causata dall’utilizzo intensivo.
La resistenza determina la carriera e alcuni atleti sono più resistenti di altri. Ma potrebbe anche solo trattarsi di una predisposizione genetica o di una routine di allenamento migliore. Anche la fortuna, ovviamente, gioca un ruolo importante, dato che gli infortuni possono verificarsi in qualsiasi momento, anche quando non si sta facendo sport.
Vediamo quali sono gli sportivi che hanno risentito maggiormente degli infortuni a livello professionistico, disciplina sportiva per disciplina sportiva.
Calcio - La carriera di Jack Wilshere è il tipico caso di carriera “e se avesse...”. Si tratta di uno dei centrocampisti più talentosi dell’Inghilterra degli ultimi 20 anni. Tuttavia, la sua permanenza in Premier League non è stata abbastanza lunga per riuscire a dare pieno sfogo alle sue capacità. All’età di 27 anni, Wilshere ha fatto 243 presenze in campo a livello di club, un dato importante se pensiamo che la sua carriera è iniziata 11 anni fa.
Ma non c’è stata una particolare lesione che abbia poi causato tutti i suoi problemi. Wilshere ha avuto vari problemi alle caviglie che lo hanno costretto, in momenti diversi, a stare fuori dal campo per diverse settimane. Si sono verificate anche diverse complicazioni, tanto da richiedere degli interventi chirurgici.
La stagione del 2010-2011 è stata la sua stagione più fruttuosa poiché è riuscito a scendere in campo ben 49 volte. Ma da allora le cose sono andate peggiorando perché ha dovuto saltare completamente la stagione 2011-2012 e parte della stagione 2015-2016. I problemi sono continuati una volta passato al West Ham, dove ha trascorso più tempo in infermeria che in campo.
Wilshere è stato sfortunato, ma i suoi problemi sembrano essere causati dai suoi geni. Apparentemente le sue caviglie e le sue gambe non sembrano reggere lo sforzo causato dal calcio professionistico. La sua carriera è stata deragliata da diversi infortuni, il che lo rende simile al suo ex compagno di squadra all’Arsenal, Aaron Ramsey. A proposito di Gunners, interessante la quota @11.95 del gabonese Aubameyang capoconnaniere dell'Europa League 2018/2019.
Durante una partita contro lo Stoke, mentre stava sfidando Ryan Shawcross, Ramsey si è infatti rotto una gamba, proprio nel momento di sua massima formatra le file dei Gunners. Al tempo, giravano voci sul fatto che la carriera di Ramsey potesse essere a rischio, proprio come quella di Abou Diaby, dopo il contrasto con Dan Smith nel 2006.
Ciò nonostante, Ramsey è riuscito a ritornare in campo dopo 247 giorni, ma c’è voluto del tempo prima che si riabituasse a giocare e solo dopo due prestiti in Championship. E anche se non ha tratto il massimo da ogni secondo passato coi Gunners, è rimasto con la squadra per ben 10 anni e si sposterà alla Juventus (in questo momento quotata @4.25 per vincere la Champions League, secondo le quote calcio di 888sport) a fine stagione con un contratto milionario!
Cricket - Simon Jones è stato una parte integrale dell’Inghilterra che nel 2005 ha battuto l’Australia ed è riuscita a riportare a casa le Ashes dopo 19 anni d’attesa. Il gallese è entrato a far parte della squadra inglese nel 2002, debuttando contro l’India al Lord’s Cricket Ground dove ha ottenuto quattro wicket, andando a vincere contro gli uomini di Nasser Hussain.
Non è sceso in campo nelle altre serie, ma è stato scelto per il team inglese che avrebbe partecipato alle Ashes. Tuttavia, a The Gabba, Jones ha subito una terribile lesione al ginocchio durante il Test di apertura della serie. Il fast bowler è scivolato col ginocchio sul terreno mentre recuperava la palla sul lato del campo, andando così a rompersi il legamento del crociato anteriore. Si tratta di un infortunio devastante che poi lo ha lasciato fuori dal campo per ben 18 mesi.
Jones è in seguito riuscito a tornare, ritrovando la forma nel 2004 per aiutare l’Inghilterra a vincere contro le Indie Occidentali, sia in casa che in trasferta, contro il Sudafrica e la Nuova Zelanda. All’alba delle Ashes, era in forma smagliante ed era parte del quartetto di lanciatori specializzati nel lancio seamer.
Il suo contributo si è fatto notare durante le quattro partite, ha fatto 18 wicket e una media importante di 21, incluse due incette di cinque wicket realizzati nello stesso inning, andando così ad ottenere il suo punteggio migliore di sempre, ovvero 6-53, all’Old Trafford. Gli infortuni però si sono fatti sentire, questa volta alla caviglia, facendolo escludere dell’ultima partita della serie. Sarebbe stato il suo ultimo Test.
Infatti, le lesioni al ginocchio e alla caviglia si sono fatte sentire ogni volta che il giocatore ha cercato di rimettersi in pista a livello internazionale. La sua corsa e lo stile di lancio facevano pressione sulle caviglie e sulle ginocchia, un po’ come Mark Wood, ora parte della squadra inglese, la quale sembra essere tra le favorite a vincere la Coppa del Mondo del 2019 con una quota di 3,4, secondo i siti di scommesse.
Le ginocchia e le caviglie di Jones non erano in grado di supportare lo stress dell’impatto, soprattutto se consideriamo le prestazioni di un lanciatore di questo tipo durante i Test match. Si è trattato di una grossa perdita per l’Inghilterra che ne ha sentito la mancanza in campo.
NFL -Gli infortuni sono normali nell’NFL proprio a causa della natura del gioco. Uno dei giocatori più interessanti degli ultimi anni è stato Rob Gronkowski, sia in campo che fuori. Gronkowski si è dimostrato una forza dominante in campo durante i suoi nove anni di carriera nell’NFL. I New England Patriots lo hanno selezionato come 42esimo nella draft del 2010, dato che il suo infortunio alla schiena, che gli aveva causato dei problemi alla University of Arizona, preoccupava le altre 31 squadre.
Gronkowski ha fatto da subito la differenza nelle sue prime due stagioni con Tom Brady, effettuando 28 touchdown nella rincorsa dei Patriots verso il Super Bowl XLVI, oltre ad essere stato più volte il favorito nei mercati delle scommesse live come giocatore che avrebbe segnato il prossimo punto. Tuttavia, Gronkowski ha subito la prima di molte lesioni che hanno afflitto la sua carriera nell’NFL. Durante la vittoria dei New England contro i Baltimore Ravens, in una partita di AFC Championship, il placcaggio di Bernard Pollard è finito con l’atterraggio di quest’ultimo sulla caviglia di Gronkowski. La distorsione alla caviglia ha dunque limitato il suo contributo durante il Super Bowl, facendo così prevalere i New York Giants sui Patriots.
È ritornato completamente in forma per la stagione del 2012 e ha dato il massimo per 11 partite prima di rompersi il braccio mentre cercava di stoppare un calcio. Questo infortunio lo ha lasciato fuori per quattro settimane finché il problema non è peggiorato durante i play-off. Infatti, è andata di male in peggio quando a fine stagione ha contratto un’infezione. La lesione persiste dunque, dato che Gronkowski utilizza ancora un parabraccio, e al termine della stessa stagione, è stato operato alla schiena.
Il tight end è dovuto rimanere fuori per le prime sette settimane della stagione del 2013. Gronkowski è stato eccezionale sul campo, prima di strapparsi il legamento del crociato anteriore a causa di un contrasto con TJ Ward, durante la partita dei Cleveland Browns. Si è trattato di una lesione grave dato che non è riuscito a tornare in forma fino alla metà della stagione del 2014.
Gronkowski ha giocato un ruolo fondamentale nella vittoria dei Patriots al Super Bowl del 2014: ha segnato un touchdown essenziale, ma non è riuscito ad essere presente al loro trionfo nel 2016 a causa di un grave problema alla schiena. Come un vero Iron Man, nel 2017 è tornato a giocare, dimostrandosi ancora una volta eccezionale durante la stagione e anche al Super Bowl, sebbene la sua squadra sia stata battuta dai Philadelphia Eagles. La stagione del 2018 ha messo in evidenza l’impatto che l’NFL ha avuto sul corpo di Gronkowski.
Le varie problematiche che ha riscontrato sono dovute al suo stile di gioco e al modo in cui supera i contrasti. Il 2018 è stato uno dei suoi anni peggiori in quanto a statistiche, sebbene abbia avuto un impatto importante nella vittoria del Super Bowl da parte dei Patriots sui Los Angeles Rams. Il 24 di marzo Gronkowski ha deciso di ritirarsi dopo anni di infortuni.
Nel video, alcuni tra i contrasti più duri nel campo da football!
Non si è trattato di un giocatore predisposto all’infortunio, ma piuttosto di una vittima della propria corporatura e forza che dato vita a momenti epici, ma gli ha anche fatto passare molto tempo a bordocampo.
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La guida essenziale al Torneo NCAA
Il torneo NCAA è uno degli eventi sportivi più seguiti e visti nel panorama degli sport americani, con 100 milioni di spettatori negli Stati Uniti e molti di più in tutto il mondo.
Di conseguenza, si tratta anche di uno degli eventi sui quali cui si scommette di più, con puntate per un valore stimato totale di 10 miliardi di dollari ogni anno. Vista l’atmosfera entusiasmante, fatta di risultati imprevisti, tiri allo scadere del tempo e schiacciate mirabolanti, non è una sorpresa che la “March Madness” attiri così tanta attenzione.
Grazie a queste squadre e giocatori, il torneo del 2019 è di nuovo un successone e le migliori scuole stanno facendo di tutto per rimanere fuori dalla nostra lista di risultati sorprendenti.
Le università più vincenti - Il torneo NCAA ha visto molte grandi squadre guadagnarsi il prestigioso scettro del basket collegiale; alcune delle università sono riuscite a vincere il torneo più volte nella loro storia.
Di tutte le scuole partecipanti, nessuna può tenere però testa ai Bruins della UCLA. Grazie principalmente al leggendario allenatore capo John Wooden, i Bruins hanno messo in bacheca ben 11 campionati nazionali, dieci dei quali vinti tra il 1964 e il 1975. Fuori dall’edizione di quest’anno, la squadra avrà l’opportunità di riprendere fiato e riportarsi alla pari.
Subito dopo i Bruins troviamo i Kentucky Wildcats, vincitori di otto titoli nazionali a partire dal primo raggiunto nel 1948. L’università del North Carolina si piazza terza con sei titoli, seguita a ruota da Duke e Indiana che chiudono la top 5 proprio con cinque titoli ciascuno.
I favoriti dell’edizione 2019 - Tra i favoriti alla vittoria dell’NCAA 2019 troviamo i soliti sospetti, con molti dei programmi universitari consolidati in cima alla lista. Non mancano però piacevoli sorprese, sotto forma di nuovi arrivati pronti a sovvertire le regole ed entrare nella storia del torneo.
Duke - A quota 3,75, nessun’altra squadra è più favorita di Duke per la vittoria dell’edizione 2019. Il fatto che, nonostante gli infortuni continui di Zion Williamson, la squadra rimanga comunque la favorita al titolo testimonia lo strapotere di Duke.
Gonzaga - La squadra di Gonzaga è la seconda in lizza per la vittoria della March Madness. Dopo aver perso due partite di fila contro Tenneessee e North Carolina durante la stagione, Gonzaga non si è più fermata e ha vinto tutte le partite con una media di 90 punti. Con Rui Hachimura, uno dei giocatori in corsa al titolo di miglior giocatore dell’anno grazie alla media da 20 punti a partita, in rosa, gli Zags si candidano prepotentemente ad un’altra Final Four.
Virginia - Per le scommesse e quote basket, al terzo posto nella lista dei favoriti troviamo Virginia, a quota 7. In realtà l’edizione del 2019 per Virginia sarà la prova del nove: riuscirà a riprendersi dopo la deludente prestazione dell’anno scorso?
I brutti ricordi dell’eliminazione sofferta per mano dell’UMBC ancora aleggiano nell’aria, con la vergogna di aver subito l’unica sconfitta di una testa di serie contro una squadra di 16° categoria nella storia del torneo. Rimangono comunque la squadra con la miglior difesa e dobbiamo star a vedere come affronteranno il torneo dal punto di vista mentale.
I giocatori dell’edizione 2019 da tenere d’occhio - Oltre ad Hachimura e Williamson, già citati, ecco alcuni dei giocatori da tenere d’occhio. Grazie al potere che questo torneo ha di trasformare giocatori in star, gli atleti possono sfruttarlo per posizionarsi meglio nelle scelte del draft dell’NBA o dimostrare di essere il giocatore necessario a far vincere ad una squadra un titolo nazionale.
Ja Morant, Murray State - I Murray State Racers non hanno mai avuto un giocatore così bravo come Ja Morant, in grado di caricarsi la squadra sulle spalle e vincere la conference Ohio Valley. I 36 punti contro la testa di serie Belmont giustificano appieno le voci che lo danno come una delle prime scelte del draft del 2019.
In questo torneo NCAA, Morant è stata una delle attrazioni principali sul campo, dovendo cedere solo di fronte a Florida. A Morant rimane fino al 22 aprile per decidere o meno se dichiararsi eleggibile per il draft di quest'anno.
Nel video, alcune giocate straordinarie del talento, classe 1999!
Markus Howard, Marquette - La stagione 2019 di Marquette ha avuto molti alti e bassi, ma di certo ci sarebbero stati molti più bassi se non fosse stato per Markus Howard. Il giocatore è nei migliori dieci tiratori del basket universitario della stagione, con fino a 35 punti per partita durante la stagione regolare. Non sono mancate partite da oltre 40 punti, ma purtroppo Marquette non è sopravvissuta a Murray State e l’impressionante Ja Morant.
Tacko Fall, UCF - I fisici imponenti non sono il centro dell’attenzione quando si tratta dell’NCAA, in quanto sono le guardie a farla da padrone. Se però il fisico diventa imponente quanto quello di Tacko Fall, dalla Central Florida, allora forse l’attenzione verrà attirata di certo, bloccando nel contempo anche qualche tiro o due avversario.
Da una torreggiante altezza di 2,29 m, Tacko comanda la classifica dei tiri liberi nazionale, con un tasso di conversione del 75%. Le sue stoppate e la visione del canestro hanno permesso ai Knights di uscire a testa alta dalla competizione, perdendo di un solo punto contro Duke.
Le sconfitte indimenticabili - Il torneo NCAA viene ricordato soprattutto per i risultati sorprendenti, grazie ai quali squadre minori possono fare la storia eliminando dal torneo avversarie di categorie superiori. I risultati finali che vedremo ora sono ormai indimenticabili perché la squadra vincitrice è stata proprio quella alla quale non veniva data mezza chance e ha invece trasformato l’impossibile in possibile.
UMBC contro Virginia, 2018 - I Retrievers dell’UMBC furono una sorpresa dell’edizione del 2018, a cui entrarono di diritto dopo aver battuto Vermont nella finale dell’America East Tournament. La squadra non si accontentò di certo, anzi, eliminò i Virginia Cavaliers e diventò così la prima squadra di sedicesima categoria a vincere contro una testa di serie su 136 incontri.
Giocando senza nulla da perdere, la squadra mantenne un ritmo incalzante per prendere in contropiede lo stile metodico e misurato di Virginia. Dire che fu la tecnica vincente è poco, nonostante i Retrievers fossero scesi in campo da sfavoriti secondo le scommesse sulla pallacanestro.
Lehigh contro Duke, 2012 - Duke è la classica contendente principale del basket collegiale, a cui spettava il compito di spazzare via dalla Patriot League la squadra di 15° categoria di Lehigh durante il primo turno del 2012, o almeno questo era quanto prevedevano le scommesse sul basket. La realtà fu ben diversa e i Mountain Hawks tennero testa a Duke per tutta la durata della partita. Capitanata dalla futura start dell’NBA CJ McCollum, Lehigh mise a segno 47 punti nella seconda metà dell’incontro, rimontando e vincendo la partita.
George Mason contro UConn, 2006 - Di solito sono le sconfitte pesanti avvenute al primo turno del torneo a fare notizia, ma la vittoria inaspettata di George Mason contro Uconn nell’Elite Eight è stata uno dei risultati sorprendenti migliori mai visti nella March Madness. I Patriots riuscirono infatti a battere una squadra che vantava una rosa fatta di molte reclute dell’NBA, tra cui perfino Rudy Gay, che diede poi il via ad una lunga e proficua carriera nella massima serie di basket americana.
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Maurizio Ganz: Atalanta avvantaggiata contro l’Inter, ma è una partita da tripla
Dopo la vittoria per 4-1 contro il Bologna di venerdì, con il poker che ha annichilito i felsinei messo a segno nel giro di un quarto d’ora, l’Atalanta non può più nascondersi: la squadra di Gasperini è una delle pretendenti a un posto nella prossima Champions League per il quale lotterà, fino all’ultima giornata, con Milan, Inter, Roma e Lazio, oltre all’altra rivelazione di stagione che è il Torino di Mazzarri, a pari punti con le due romane.
Il doppio ex - Inter-Atalanta, in programma domenica alle 18.00 a San Siro per la trentunesima giornata di campionato, è quindi, a tutti gli effetti uno scontro diretto. In esclusiva per il blog di 888sport.it ci presenta la sfida Maurizio Ganz, che ha vestito entrambe le maglie nerazzurre a cavallo tra il 1992 e il 2001. Per lescommesse sportive, l'Over 2.5 si gioca @1.85!
Nel video, un gol spettacolare di Ganz in rovesciata con la maglia atalantina!
“La partita di domenica rappresenta una grande opportunità per entrambe le squadre. Vista l’importanza di conquistare i tre punti, mi aspetto una gara all’attacco. Se l’Inter riuscirà , di partita in partita, a risanare finalmente la frattura creata con Icardi, è una squadra che avrà sicuramente molte possibilità di andare in Champions League. Spero che anche l’Atalanta riesca a raggiungere questo prestigioso traguardo, che si meriterebbe per il lungo e costante lavoro della società e per i suoi tifosi straordinari”.
Atalanta best practice - Ma cosa c’è dietro al progetto Atalanta, una squadra che ogni anno sforna talenti di valore assoluto e continua a giocare un calcio di qualità, ottenendo risultati importanti? Ganz, che ha indossato la maglia degli orobici in due riprese, tra il 1992 e il 1995 prima e nella stagione 2000-01 poi, prova a spiegarci quella realtà unica nel calcio italiano dall’interno:
“L’Atalanta è prima di tutto una società sana, con grandi valori; la sua tifoseria ha uno straordinario attaccamento alla maglia. Organizzazione e competenza sono i segreti del mondo Atalanta, alla cui testa c’è un presidente che ha giocato nella squadra come Percassi e che ha nel sangue i colori nerazzurri”.
Il pronostico - L’Inter è attualmente terza in classifica con 56 punti, seguita dal Milan a 52; l’Atalanta è quinta a una lunghezza di distanza dai rossoneri che si apprestano ad affrontare in casa la Juventus. “Se devo fare un pronostico per la gara di domenica– spiega Ganz –, vedo l’Atalanta avvantaggiata. Ma sarà una partita da tripla”.
Le quote di Inter-Atalanta su 888port.it - Per le scommesse e quote Serie A, la vittoria dell’Atalanta è quotata @3.20, mentre la Doppia Chance in favore degli orobici si può giocare @1.65, seguendo il sentore di Ganz. Il successo dell’Inter di Spalletti, invece, è in lavagna @2.25, con il pareggio @3.45.
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Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.
I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.
Ha pubblicato tre libri, l'ultimo dei quali, "Qarabag. La squadra senza città alla conquista dell'Europa" edito da Ultra Sport, è uscito nel 2018.