Secondo appuntamento della stagione in Formula 1 con il circus iridato che fa tappa in Bahrain. Il finlandese della Mercedes, Valtteri Bottas, per la prima volta in carriera si troverà a disputare un gran premio da leader della classifica del Mondiale piloti; la Ferrari, invece, è chiamata a spegnere sul nascere le polemiche che già iniziano ad accendersi dopo la magra figura rimediata da Vetter e Leclerc al debutto in Australia.
I piloti di Maranello vogliono dimostrare che i risultati dei test invernali non erano illusori e il passo falso in Oceania può essere derubricato a semplice episodio sfortunato.
Il Gran Premio del Bahrain, sul circuito di Manama, si è disputato per la prima volta nel 2004: in quell’occasione, trionfò Michael Schumacher sulla Ferrari, prima di due vittorie a testa di Fernando Alonso su Renault e Felipe Massa sulla rossa di Maranello. La gara non fu disputata nel 2011 e l’anno successivo vinse, per la prima volta, Sebastian Vettel, all’epoca su Red Bull: il ferrarista ha vinto in totale quattro volte nell’emirato: suoi sono anche i successi nelle ultime due edizioni.
Il circuito, quindi, è decisamente più congeniale al tedesco che al suo teorico avversario per il titolo, il campione del mondo in carica Lewis Hamilton che ha vinto in due edizioni: nel 2014 e nel 2015. Ci aspettiamo, quindi, una Ferrari che farà la parte della lepre, visti i sei successi su quattordici edizioni disputate.
Le prove - Le prime prove libere del venerdì hanno confermato l’intenzione della squadra del Cavallino di cancellare tutte le paure nate dopo l’Australia e mettere davanti a tutti entrambe le S90: attenzione però, perché i tempi di queste sessioni non sono indicativi, visto che le qualifiche si disputeranno in notturna. Comunque, Leclerc ha concluso in testa la prima sessione, davanti al compagno di scuderia Vettel con le Mercedes staccate e Bottas che, ancora una volta, si è piazzato davanti a Lewis Hamilton.
Le quote - Nonostante l’ottima prova di Leclerc, per le scommesse F1, Vettel è il favorito numero uno per la vittoria nella seconda prova stagionale secondo i bookmakers di 888sport, che lo accreditano della quota @2.25; dietro di lui, nella graduatoria virtuale, il britannico Hamilton @3.50 che precede Leclerc @4.25 e l’attuale leader della classifica iridata, Bottas, @4.75.
Dietro i quattro litiganti, alfieri delle scuderie che si contenderanno verosimilmente il titolo mondiale, c’è Verstappen (ottimo terzo in Australia) @13.00; dietro di lui, il vuoto con Gasly @67.00 e poi cinque piloti alla quota di @751.00. Segui il GP anche con le scommesse live di 888sport!
Per il titolo mondiale piloti, invece, il favorito rimane Hamilton @1.90, davanti a Vettel @3.00, Bottas @6.00, Leclerc @8.00 e Verstappen @11.00.
Non sembrano esserci, invece, possibilità che la classifica dei costruttori sfugga al duopolio Mercedes-Ferrari, con le Frecce d’Argento di Stoccarda @1.55 e le Rosse di Maranello @2.35; terza la Red Bull @17.00 davanti alla Renaul Sport @751.00.
Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.
I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.
Ha pubblicato tre libri, l'ultimo dei quali, "Qarabag. La squadra senza città alla conquista dell'Europa" edito da Ultra Sport, è uscito nel 2018.
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Il Liverpool contro il Tottenham per sfatare la maledizione del 2002 e continuare a sognare il titolo
È il 27 aprile 2002, il Liverpool di Gerard Houllier sogna di completare un double, conquistando la Champions League e il titolo in Premier che manca da tredici anni, dall’ultima stagione di Kenny Dalglish nella duplice veste di allenatore e giocatore. Il tecnico francese è talmente sicuro di sé e dei suoi Reds da dichiarare pubblicamente: “Siamo a 10 partite dalla grandezza”.
Il Liverpool si sta preparando ai quarti di finale di Champions League contro il Bayer Leverkusen e insegue a un’incollatura l’Arsenal in campionato; il momento è davvero positivo per la squadra di Houllier che ha vinto 11 delle ultime 12 partite in Premier League. Ma la sconfitta 1-0 contro il Tottenham di Gus Poyet spegne i sogni di titolo del Liverpool che non riuscirà più ad avvicinarsi così tanto ai Gunners e si lascerà sfuggire il titolo, quel titolo che, fino a oggi, a 17 anni di distanza da quella sconfitta, non è ancora riuscito a vincere.
La situazione - La trentaduesima giornata di Premier League, domenica alle 17.30 (ora italiana), dà l’opportunità al Liverpool di Jurgen Klopp di vendicare quella sconfitta e di avvicinarsi al titolo, continuando a lottare punto a punto con il Manchester City di Guardiola. La stampa inglese, in questi giorni, sta scrivendo di questa sfida che potrebbe essere la partita più importante disputata ad Anfield in molti anni.
Un’incognita sarà anche vedere come le due formazioni arriveranno alla partita, al rientro dalla sosta per gli impegni delle nazionali nella qualificazioni a Euro 2020. Il Liverpool giocherà conoscendo già il risultato del Manchester City, che sabato affronterà il Fulham e, molto probabilmente, giocherà quindi gli Spurs da secondo in classifica. Una vittoria per la squadra di Jurgen Klopp contro quello che sembra l’avversario più duro che le rimane da affrontare, da qui alla fine del campionato, potrebbe essere il risultato in grado di accendere la scintilla verso un finale di stagione finalmente trionfale.
Ma una sconfitta lascerebbe in mano al Manchester City i destini del campionato, nel ruolo di squadra favorita con un vantaggio che, a questo punto della stagione, potrebbe diventare incolmabile.
I rivali - Il Tottenham non è un avversario semplice da affrontare. La squadra di Pochettino, terza forza del campionato, sta vivendo un momento difficile ed è reduce da una striscia di risultati negativa, con un solo punto ottenuto nelle ultime quattro giornate; gli Spurs, con 61 punti in classifica, sentono il fiato sul collo dell’Arsenal a 60, del sorprendente Manchester United, rinvigorito dalla cura Solskjaer, a 58 e del Chelsea di Sarri a 57.
C’è una qualificazione in Champions League, che sembrava scontata prima del crollo di risultati, da portare a casa e un altro passo falso rischierebbe di compromettere l’obiettivo dei londinesi.
Probabili formazioni - Joe Gomez è tornato ad allenarsi col gruppo di Klopp, dopo quattro mesi fuori per una gamba rotta. L’allenatore del Liverpool non sa ancora se potrà avere a disposizione per domenica Trent Alexander-Arnold, che sta continuando la riabilitazione dopo l’infortunio. Xherdan Shaqiri è pronto per rientrare in campo, mentre sembra ancora prematuro il ritorno di Alex Oxlade-Chamberlain.
Spazio quindi a Milner, Matip, Van Djik e Robertson davanti ad Alisson; Winaldum, Fabinho e Lallana comporranno la linea mediana, mentre l’attacco sarà composto dal tridente delle meraviglie dei Reds: Salah, Firmino e Sadio Manè, con il senegalese sempre più letale in zona gol.
Nel Tottenham, Harry Winks ed Eric Dier stanno lavorando duramente per farsi trovare pronti; Victor Wanyama è pronto dall’inizio a centrocampo. Per Pochettino c’è l’incognita delle reali condizioni del colombiano Davidson Sanchez e del sudcoreano Heung-min Son, rientrati da viaggi estenuanti con le rispettive nazionali.
Lloris difenderà i pali degli Spurs; davanti a lui, Trippier, Sanchez, Vertonghen e Rose. Il keniota Waynama e il francese di origini maliane Sissoko formeranno la cerniera di centrocampo a coprire le spalle del terzetto formato da Dele Alli, Eriksen e Son; punta centrale Harry Kane, a segno in entrambi gli impegni recenti con la nazionale inglese, contro Repubblica Ceca e Montenegro.
I precedenti di Liverpool-Tottenham - I confronti nel massimo campionato inglese tra Liverpool e Tottenham sono 53; il Liverpool conduce con 24 vittorie a 14, mentre 15 sono stati i pareggi. L’ultima sfida tra le due formazioni, lo scorso 15 settembre, si è concluso con la vittoria a Wembley dei Reds per 2-1.
Le quote - Il risultato esatto che ha la quota più bassa per i bookmakers nella sfida di domenica sera ad Anfield è l’1-1 @7.50; il pareggio, però, è in lavagna @4.10. Per le scommesse sportive, il successo del Tottenham, invece, è quotato @5.80.
Con attaccanti come Salah, Mané e Kane in campo è lecito attendersi una partita ricca di gol: Over 2.5, quindi, @1.67 e Gol @1.68, contro l’Under 2.5 @2.25 e il No Gol @2.14. Per chi si aspetta una partita equilibrata, con entrambe le squadre più attente a non andare in svantaggio che a segnare, la X nel primo tempo paga @2.38 volte la posta in palio.
La doppia chance in favore del Liverpool 1X è quotata @1.12, mentre l’eventualità che gli Spurs siano in grado quantomeno di complicare i piani dei Reds verso il titolo, uscendo imbattuti da Anfield Road, ha quota @1.64. E, visto che il pareggio servirebbe poco a entrambe le formazioni, può valere la pena prendere in considerazione la doppia 12 che esclude l’opzione X: su 888sport.it è disponibile @1.49.
Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.
I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.
Ha pubblicato tre libri, l'ultimo dei quali, "Qarabag. La squadra senza città alla conquista dell'Europa" edito da Ultra Sport, è uscito nel 2018.
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Serie B: il Brescia ospita il Foggia, mentre il Palermo va a Cosenza; Benevento ad Ascoli per scacciare la crisi
Il Benevento sta vivendo un momento davvero difficile: dopo tre sconfitte consecutive, contro Livorno, Cremonese e Spezia, i sanniti devono al più presto ritrovare i tre punti, smarriti dal successo contro il Pescara, per non far svanire i sogni di promozione diretta nella massima serie.
I giallorossi di Bucchi volano ad Ascoli Piceno per affrontare i bianconeri, usciti con le ossa rotte dalla trasferta di Lecce dove hanno incassato ben 7 reti; non vincono in campionato dal 23 febbraio e, in casa, addirittura dal 30 dicembre dello scorso anno. Le speranze dell’Ascoli sono riposte soprattutto nelle giocate di quell’Amato Ciciretti che fu protagonista dell’unico campionato disputato dal Benevento nella storia della Serie A.
Per le scommesse calcio, il Benevento è favorito per la sfida di sabato pomeriggio, con la vittoria in trasferta quotata @2.35, contro il @3.05 del pareggio e il @3.25 in favore dell’Ascoli.
Cosenza-Palermo (sabato ore 15.00)
Reduce dalla bella vittoria per 4-1 contro il Carpi, il Palermo va a Cosenza per tentare di approfittare di un eventuale passo falso del Brescia o, comunque, per non veder aumentare il distacco dalla capolista, attualmente distante appena una lunghezza in classifica. La squadra di Braglia, invece, si trova a quota 34, sei punti in meno di quella zona playoff che è svanita dopo le due sconfitte e il pareggio delle ultime tre giornate.
Alla ripresa degli allenamenti dopo la sosta per gli impegni delle nazionali, i tifosi palermitani si sono presentati in 2500 al campo per dare un messaggio chiaro alla squadra rosanero: a Cosenza per vincere.
Equilibrio quasi perfetto nelle quote: vittoria del Cosenza @2.75, pareggio @2.90 e successo del Palermo @2.80. Quasi scontato, per i bookmakers, l’Under 2.5, quotato @1.50; l’Over 2.5 si gioca, invece, @2.48.
Brescia-Foggia (sabato ore 18.00)
Al Rigamonti è di scena il Foggia di Grassadonia, che condivide il terzultimo posto in classifica con il Crotone a quota 27, ma con sei punti di penalizzazione; la capolista Brescia non deve commettere l’errore di sottovalutare una squadra che nelle ultime tre giornate ha vinto contro il Cosenza, perso di misura contro il Lecce e pareggiato con il Cittadella. Il Giornale di Brescia parla di un pari annunciato: i pugliesi, infatti, hanno il record di segni X, ben 12, seguiti proprio dai lombardi con 11.
Per le scommesse sportive, la capolista Brescia è nettamente favorita: la vittoria dei padroni di casa al Rigamonti è in lavagna @1.70, mentre il pareggio si può giocare @3.45. Il successo del Foggia, che non vince in trasferta dal 19 gennaio contro il Carpi, è quotato @5.20.
Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.
I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.
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Delio Rossi: "Corsa alla Champions ancora lunga!"
L’Inter per continuare a vivere sull’onda dell’entusiasmo dopo aver vinto il derby, la Lazio per alimentare ambizioni aristocratiche. Lo scontro diretto in programma domenica sera a San Siro rappresenta l'esame forse più importante per le due squadre.
Per le scommesse serie A, il Gol con entrambe le squadre a segno nella sfida di San Siro si gioca @1.72.
Abbiamo chiesto al tecnico Delio Rossi un parere sul prossimo confronto tra le due formazioni.
“E’ una sfida delicata - afferma - è uno scontro diretto, ma qualsiasi risultato uscirà, non sarà decisivo per il traguardo finale delle due squadre, perché in ogni caso nessuna delle due squadre uscirà dalla corsa Champions. E’ chiaro, che se la Lazio perde, le cose diventerebbero più complicate”.
Spalletti avrà nuovamente a disposizione Icardi.
“E’ una situazione particolare, direi anomala, per come la vedo io, non è normale togliere la fascia al proprio capitano com’è successo in questo caso a Icardi. La partita sarà ininfluente in questa storia, semmai il risultato finale potrebbe essere un problema, perché a seconda dell’esito potrebbe alimentare ulteriormente delle polemiche oppure dissiparle. Ma le scelte di Spalletti non verranno fatte in base a questa situazione”.
Inzaghi potrebbe riproporre una squadra con Luis Alberto e Milinkovic, che garantisce maggiori proprietà di palleggio.
“Quando un tecnico ha dei buoni giocatori a disposizione, deve trovare una formula per farli giocare tutti insieme. Inzaghi sta utilizzando le migliori qualità che ha, i risultati in questo momento gli stanno dando ragione certificando le sue scelte”.
L’Inter si è imposta all’andata, la Lazio ha eliminato i nerazzurri dalla Coppa Italia. I precedenti sono in equilibrio.
“In uno scontro diretto, solitamente sono gli episodi a fare la differenza: un corner, un rigore, un’espulsione, un calcio piazzato. Non mi aspetto una partita bloccata, le squadre rispetteranno il loro avversario, ma non sarà una sfida bloccata a livello tattico”.
Immobile torna dopo aver risposto alla convocazione in Nazionale: Inzaghi che giocatore ritroverà?
“Penso che il ragazzo sia molto motivato. Prima in Nazionale Mancini non lo faceva giocare, ora ha giocato una partita - la più importante - dove ha fatto anche un assist prezioso per Kean. Immobile resta un giocatore importante, la sua Nazionale è la Lazio”.
Che risultato si aspetta?
“Una vittoria dell’una o dell’altra non estrometterebbe Inter o Lazio dalla corsa per la Champions League, il pareggio terrebbe in vita entrambe le squadre. Il problema, semmai è la gestione successiva del risultato; un risultato positivo porta autostima all’interno dell’ambiente, un risultato negativo porta smarrimento.
Alla fine, vincerà la corsa alla Champions League la formazione che sarà più equilibrata, dentro e fuori dal campo. In tal senso, credo che la storia del campionato scorso possa insegnare qualcosa.
In questo sprint finale, non bisognerà soffermarsi ad analizzare il risultato partita dopo partita: nel calcio non ci sono traguardi intermedi, non si ha - per dirla in gergo ciclistico - il Gran Premio della montagna. Il traguardo è uno: o lo centri, o non lo centri. Questo è un torneo molto equilibrato per quanto riguarda la corsa alla Champions League: per me, anche quest’anno, si risolverà tutto nell’ultima giornata di campionato”.
Segui il posticipo di domenica sera anche con le scommesse live di 888sport!
The 888sport blog, based at 888 Towers in the heart of London, employs an army of betting and tipping experts for your daily punting pleasure, as well as an irreverent, and occasionally opinionated, look at the absolute madness that is the world of sport.
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TOTO8: VINCI FINO A 3.000€ EXTRA!
Fantastica novità per gli utenti registrati di 888sport! Dal 28 marzo fino alle 18 di sabato 30 marzo 2019, con una scommessa di almeno 10 euro effettuata in tale arco temporale, si riceverà un invito contenente il link alla pagina dei pronostici del TOTO8!
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I bonus accreditati avranno una validità di 60 giorni, dunque i giocatori avranno 60 giorni di tempo per soddisfare il Requisito di puntata di ogni bonus ricevuto.
*La foto di apertura dell´articolo è di Luca Bruno (AP Photo). Prima pubblicazione, 28 marzo 2019.
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Corsa Champions, due mesi da urlo: la situazione in Italia, Spagna e Inghilterra
Mancano due mesi al termine della stagione 2018/19 ed entra nel vivo la corsa Champions nei principali campionati europei.
Spettacolo garantito a cominciare dalla Serie A, dove cinque squadre si giocano due posti alle spalle delle irraggiungibili Juventus e Napoli. I bianconeri procedono spediti verso l’ottavo scudetto consecutivo, mentre la squadra di Carlo Ancelotti ha attualmente tredici punti di vantaggio rispetto alla quinta in classifica, un margine più che rassicurante a dieci giornate dalla fine.
A contendersi gli ultimi due posti validi per la qualificazione in Champions League ci sono le due milanesi, con Inter e Milan che occupano rispettivamente il terzo e il quarto posto, le due romane e anche l’Atalanta di Gasperini. Gli orobici sono ancora in scia nonostante il pesante pareggio interno contro il Chievo, ma rimangono a -6 dal quarto posto con ancora due scontri diretti da poter giocare con Inter e Lazio.
Poteva rientrare in questa corsa anche il Torino, che se avesse battuto il Bologna l'ultimo sabato di campionato si sarebbe ritrovato a pari punti con la Roma a quattro lunghezze di distanza dal quarto posto. Il ko interno subito contro l’ex Mihajlovic ha di fatto tagliato fuori i granata da questa lotta, costringendo gli uomini di Mazzarri a puntare alla qualificazione alla prossima Europa League.
Già il prossimo turno in Serie A sarà molto importante per la lotta Champions, visti i big match che si giocheranno a Roma e a Milano. Mentre il Milan sarà impegnato in una difficile trasferta a Marassi con la Samp, la Roma ospiterà il Napoli e soprattutto a San Siro andrà in scena un caldissimo Inter-Lazio. Per le scommesse serie A, la quota dell'Over 2.5 nello scontro diretto di San Siro è @1.95!
I biancocelesti attualmente sono a sei punti dal quarto posto e ad otto dai nerazzurri, ma dovranno recuperare in casa il 10 aprile il match rimandato contro l’Udinese che porterebbe la Lazio potenzialmente al quinto posto a sole tre lunghezze dal Milan. Con un successo gli uomini di Inzaghi riaprirebbero completamente la lotta alla Champions, rimettendo in gioco anche la nuova Roma di Claudio Ranieri, in crisi d’identità e di risultati dopo il ko di Ferrara contro la Spal.
Altro weekend molto interessante sarà quello della 31esima giornata, dove il Milan farà visita alla Juve, l’Inter ospiterà l’Atalanta e la Roma giocherà a Marassi contro la Sampdoria. Da lì in poi rimarranno solamente tre scontri diretti tra le cinque protagoniste di questa corsa Champions, con una doppia sfida Milano-Roma tra la 32esima e la 33esima giornata che si giocherà sempre a San Siro.
Prima la Lazio giocherà in casa del Milan di Rino Gattuso, poi sette giorni dopo sarà la volta della Roma alla Scala del calcio contro i nerazzurri dell’ex Luciano Spalletti. Ultimo scontro diretto in programma il cinque maggio dove all’Olimpico di Roma la Lazio ospiterà l’Atalanta di Gian Piero Gasperini.
I biancocelesti sono la squadra con il maggior numero di scontri diretti da giocare da qui a fine stagione, ma sono anche gli unici ad aver già affrontato le due corazzate Juve e Napoli, il che può rappresentare un vantaggio nonostante quest’ultime saranno maggiormente concentrate sulle loro corse europee in Champions ed Europa League.
Nel video, una carrellata di gol, spesso sudamericani, nelle sfide tra Lazio ed Inter!
In Premier League è corsa a quattro alle spalle di Manchester City e Liverpool, che invece lotteranno fino all’ultima giornata per il titolo. Fino a un paio di mesi sembrava una lotta solo tra Arsenal e Chelsea per il quarto posto, con il Tottenham saldamente terzo e lo United sesto e lontano anni luce dalla Champions.
La crisi in Premier degli Spurs e l’arrivo di Solskjaer ad Old Trafford hanno cambiato tutto, regalando così grande spettacolo e una lotta apertissima per entrare nelle Top four. Segui la corsa alla Champions 2019/2020, anche con le scommesse live di 888sport!
Attenzione però anche al cammino europeo di queste quattro squadre, tutte ancora in corsa per vincere la Champions o l’Europa League. Se una dovesse vincere la competizione europea (la Champions per Spurs e Red Devils, l’Europa League per Blues e Gunners) staccherebbe di diritto il biglietto per la prossima Champions League anche arrivando fuori dalle prime quattro in classifica.
Spazio alle sorprese invece in Liga, dove la lotta è solo per l’ultimo posto disponibile in Champions League. Barcellona, Atletico Madrid e Real Madrid hanno ormai blindato la loro qualificazione alla prossima Champions, dove, nella prossima edizione, potrebbe partecipare una spagnola a sorpresa.
Dopo l’inizio scintillante di stagione il Siviglia è crollato in classifica, tanto da occupare attualmente il sesto posto. Ad oggi parteciperebbe alla Champions League il Getafe, autentica rivelazione di questa Liga insieme al Deportivo Alaves, prima squadra inseguitrice del Getafe a due punti di distacco. Possibile che la corsa Champions si decida il 20 aprile nel big match che si giocherà tra Deportivo Alaves e Siviglia.
Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.
Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.
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Scarnecchia: “Per Roma-Napoli giocherei 1X; a Ranieri preparerei il pesce perché è un lord, ad Ancelotti l’amatriciana”
Roma-Napoli è la sfida di cartello della ventinovesima giornata: il Derby del Sole, com’è tradizionalmente conosciuto il confronto tra le due storiche rivali del Centro Sud, si disputerà domenica alle 15.00 nella cornice di uno Stadio Olimpico che si preannuncia gremito, nonostante il divieto di vendita, per motivi di ordine pubblico, di tagliandi a chi risiede a Napoli e provincia.
Dopo ventotto giornate di campionato, con dieci partite ancora da disputare, il Napoli è secondo in classifica a quota 60, ben 15 punti sotto la Juventus capolista che appare, ormai, inarrivabile nonostante il recente passo falso contro il Genoa; la Roma si trova, invece, al quinto posto con 47 punti all’attivo, a quattro lunghezze dalla quarta piazza, ultima posizione utile per qualificarsi alla prossima edizione della Champions League.
Proprio l’uscita dalla massima competizione continentale negli ottavi di finale ha pesato molto sulle ultime prestazioni dei giallorossi che, dopo il cambio di guida tecnica con l’arrivo di Ranieri al posto di Di Francesco, hanno vinto con l’Empoli e perso nell’ultimo turno di campionato contro la Spal per 2-1.
Non arrivare in Champions League sarebbe un fallimento per la stagione della Roma, partita con ben altre ambizioni soprattutto alla luce della semifinale raggiunta la scorso anno, con una finale persa per un soffio contro il Liverpool e i sogni della tifoseria di poter vedere, finalmente, la propria squadra pronta a competere per un titolo.
Il Napoli sembra ormai fuori dai giochi per la lotta scudetto, ma punta forte sul percorso che potrebbe portarlo alla finale di Europa League che si disputerà a Baku a fine maggio: la squadra di Ancelotti ha pescato un avversario di prestigio come l’Arsenal per i quarti di finale e ci tiene a fare più strada possibile nella competizione che, di fatto, sta diventando l’obiettivo primario di questo finale di stagione.
Per le scommesse serie A, Napoli leggermente favorito @2.35, pari @3.45 e vittoria della Roma @2.95.
Abbiamo parlato di Roma-Napoli con uno che se ne intende davvero, visto che nella sua carriera da calciatore ha indossato le maglie di entrambe le compagini: Roberto Scarnecchia. Nato a Roma il 20 giugno 1958, Scarnecchia esordisce con i giallorossi il 23 ottobre 1977, messo in campo dal tecnico col colbacco, Gustavo Giagnoni, nella partita persa contro il Milan per 2-1; rimane in giallorosso per cinque stagioni prima di passare, nell’ottobre 1982, proprio al Napoli di Massimo Giacomini.
“Ho tanti ricordi delle sfide tra Roma e Napoli– racconta Scarnecchia. - Le ho vissute molto intensamente, sia con la maglia giallorossa che con quella azzurra. Sono due formazioni di città distanti 200 km tra loro, è normale che storicamente ci sia sempre stata una rivalità molto accesa tra loro. Ed è sempre stata una partita molto importante per tutto il Centro Sud, soprattutto negli anni in cui giocavo, quando la Roma era una formazione veramente competitiva ad altissimo livello.
Quando mi sono trovato a giocare contro la squadra in cui ero cresciuto e avevo vinto due Coppe Italia, con la maglia del Napoli è chiaro che ho provato una forte emozione”.
Scarnecchia, dopo aver lasciato il Napoli, ha militato anche nel Pisa, con cui ha vinto la Mitropa Cup 1986, nel Milan e nel Barletta, prima di appendere gli scarpini al chiodo. Da lì, ha iniziato una nuova carriera decisamente poliedrica, fatta di una laurea in economia politica alla Bocconi, studi di formazione e marketing ad Harvard, un libro di economia pubblicato (L’uovo di Colombo) per poi dedicarsi alla cucina, con un master per chef e vari ristoranti aperti in giro per l’Italia.
Oggi gestisce e cucina al Sacro e Profano 11, a Roma in zona Fontana di Trevi. “Che piatti cucinerei ai due allenatori di Roma e Napoli? A Ranieri, un bel pesce alla griglia, un'orata o un branzino con verdurine, visto che lui è un lord. Per Carlo, che è stato mio compagno alla Roma e so che ama molto mangiare, invece, preparerei una bella amatriciana”.
Tornando al campo di calcio, che partita si aspetta domenica, l’ex attaccante Scarnecchia? “Il Napoli, secondo me, verrà a Roma consapevole che la squadra di Ranieri gioca sempre molto bene questo tipo di partite. Credo che Ancelotti sarà molto accorto prima di sbilanciarsi e giocherà in contropiede. La Roma deve fare una partita devastante, deve entrare in campo e sovrastare in tutti i sensi il Napoli: non è facile, ma si può fare”.
Per quanto riguarda la condizione delle due formazioni, invece, “arriva meglio il Napoli – spiega Roberto -: la Roma, dopo l'eliminazione dalla Champions League, è piuttosto malconcia; ma i giallorossi ci hanno abituati a questi alti e bassi, quindi sono convito che saranno in grado di mettere in campo una prova importante”.
Non possiamo esimerci dal chiedere un pronostico al doppio ex, il quale preferisce rimanere cauto: “Giocherei una Doppia Chance 1X: entrambe le squadre non possono permettersi di perdere, comunque”.
Per le scommesse sportive, la Doppia Chance 1X suggerita da Roberto Scarnecchia per Roma-Napoli si può giocare su 888sport.it @1.58.
Infine, torniamo a giocare tra calcio e cucina e chiediamo allo chef Scarnecchia, che qualche anno fa deliziò il nostro palato nell’ottimo ristorante sardo che gestiva a Milano, quali piatti preparerebbe, prima della partita di domenica, alle due squadre: “La Roma ha bisogno di una bella cacio e pepe, con tanto pepe per darle un po’ di sprint; al Napoli, invece, preparerei una pasta sciuè sciuè, con pomodoro fresco e basilico”. Acquolina in bocca.
Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.
I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.
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Peter Jehle: Italia-Liechtenstein finisce 1-1 con gol di Wieser
Quando Italia e Liechtenstein si sono incontrate per la prima volta, il 12 novembre 2016 a Vaduz in occasione delle infauste qualificazioni ai Mondiali 2018, La Repubblica presentò Peter Jehle, estremo difensore della Nazionale del principato alpino, come “l’uomo che non conta i gol”.
In vent’anni, tra il 1998 e il 2018, e 132 presenze, infatti, l’estremo difensore per eccellenza del Liechtenstein ha subito ben 325 reti, a una media di 2.46 a partita. Ci sono stati due momenti memorabili, comunque, nella sua carriera con la maglia della sua rappresentativa: il 2-2 ottenuto in casa contro il Portogallo durante le qualificazioni ai Mondiali del 2006 e il rigore parato a Ibrahimovic contro la Svezia nell’ottobre 2015.
Nel video, le immagini estrapolate da una tv della prodezza che resterà nella storia della nazionale del Liechtenstein.
Peter Jehle ha lasciato la nazionale a marzo del 2018, dopo la sconfitta per 3-0 subita contro le Far Oer in amichevole: oggi ricopre l’incarico di Segretario Generale della Federazione del Liechtenstein e ha accettato di parlare in esclusiva con noi di 888sport.it della partita di martedì sera contro l’Italia.
“Di sicuro mi aspetto una partita difficile per noi – ha detto -. A maggior ragione per il fatto che stiamo ancora vivendo una fase di transizione nel rinnovamento della nostra squadra. Per noi, l’aspetto cruciale della partita contro gli Azzurri sarà iniziare bene, entrare nel migliore dei modi nel match. È importante, infatti, che noi riusciamo ad acquisire più fiducia in noi stessi durante i primi minuti di gioco”.
Abbiamo quindi chiesto, come di consueto, un pronostico a Peter Jehle e la sua risposta è stata davvero sorprendente: “Come Segretario Generale, credo sempre in un miracolo. Perciò, il mio pronostico per la partita di Parma è 1-1. Il nostro portiere avrà una notte brillante e Sandro Wieser segnerà il nostro gol”.
Chi ha preso il suo posto come titolare tra i pali della Nazionale del Liechtenstein è il ventottenne Benjamin Büchel, in forza al FC Vaduz, lo stesso club in cui Jehle ha raccolto i suoi maggiori successi; Weiser, invece, è un centrocampista, classe 1993, che in passato ha giocato in Bundesliga con l’Hoffenheim e il suo score con la nazionale parla di 2 reti messe a segno in 49 presenze, l’ultima delle quali il 9 settembre 2018 nella vittoria contro Gibilterra.
Per le scommesse calcio, il pareggio consigliato di Peter Jehle tra Italia e Liechtenstein si può giocare su 888sport.it @41.00. Un’altra giocata possibile, derivante dal pronostico dell’ex portiere del Liechtenstein è l’Under 2.5, in lavagna @8.00.
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Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.
I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.
Ha pubblicato tre libri, l'ultimo dei quali, "Qarabag. La squadra senza città alla conquista dell'Europa" edito da Ultra Sport, è uscito nel 2018.
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Italia-Lichtenstein, Rizzitelli: Quagliarella addio con gol, Pastorin: doppietta di Kean
Diciamoci la verità: chi ha sorteggiato il calendario delle qualificazioni, pur senza volerlo, ha fatto un enorme favore all’Italia. La squadra di Mancini, infatti, dopo l’esordio vincente e convincente contro la Finlandia, ha immediatamente l’opportunità di ripetersi e di farlo in goleada, sulle ali dell’entusiasmo della partita di Udine, contro il Liechtenstein.
Martedì sera a Parma, con calcio d’inizio alle 20.45, gli Azzurri affronteranno quella che, sulla carta, è la squadra materasso del Gruppo J, la rappresentativa del piccolo principato incastonato tra le montagne di Austria e Svizzera che, all’esordio nel suo cammino europeo, ha perso 2-0 in casa contro la Grecia. C’è da dire, però, che il Liechtenstein è riuscito a resistere a lungo all’assalto ellenico, capitolando per la prima volta solamente nei minuti di recupero al termine della prima frazione di gioco.
“La brutta figura è sempre dietro l’angolo” ammonisce Ruggiero Rizzitelli, in esclusiva per 888sport.it. L’ex attaccante della Nazionale italiana, con cui ha disputato 9 partite, mettendo a segno 2 gol, presenta così la sfida del Tardini: “Come è logico, questa è una partita che ci vede nettamente superiori. Ma la superiorità che si ha sulla carta va dimostrata sul campo. Questo è il tipo di partita in cui si possono provare i giocatori giovani, facendo attenzione però a motivarli nel modo giusto. Devono capire che comunque è una partita di qualificazione europea da vincere per forza”.
Per quanto riguarda il progetto che Mancini sta portando avanti in questo percorso verso Euro 2020 e, in prospettiva, verso la Coppa del mondo del 2024, Rizzitelli non può che elogiare il suo ex compagno di maglia azzurra, con il quale ha condiviso l’avventura dell’Europeo in Germania Ovest nel 1988: “Quello iniziato dal commissario tecnico è un lavoro che andava fatto. Per anni ci siamo sgolati a dire che andava dato spazio ai giovani e oggi Mancini sta andando con decisione in quella direzione.
Sicuramente è stato agevolato dal fatto che anche gli allenatori dei club stanno avendo coraggio nel dare più spazio ai giovani: ora il passo successivo sarà quello di far fare loro il salto di qualità, di metterli alla prova in partite importanti e in Champions League”.
Nel video, un Samp-Roma d'annata con Rizzigol e Mancio, entrambi in rete!
A Rizzitelli, fa eco Dario Bonetti, che da calciatore ha indossato, tra le altre, le maglie di Roma, Juventus, Milan e Sampdoria, e che ha giocato due partite con l’Italia di Bearzot nel 1986: “Mancini sta costruendo una Nazionale interessante, con qualità e buone prospettive”. Bonetti, che ha accumulato negli anni un’importante esperienza come tecnico della nazionale dello Zambia e della Dinamo Bucarest, ci lascia anche il suo pronostico, senza sbilanciarsi nel punteggio: “Contro il Liechtenstein non credo ci sia partita”.
Chi, invece, il pronostico lo fa e identifica anche un potenziale protagonista della partita è il noto giornalista e scrittore Darwin Pastorin: “Secondo me tra Italia e Liechtenstein finisce 4-0, con doppietta di Kean. Mi aspetto una partita divertente, un nuovo passo avanti, soprattutto sotto il profilo della qualità da parte degli Azzurri di Roberto Mancini”.
Lo stesso risultato che pronostica Dario Ricci, giornalista sportivo di Radio24 e scrittore: “4-0 per l’Italia”.
Per Rizzitelli, invece, l’uomo-copertina della partita di martedì sarà un altro: “Mi aspetto un 2-0 con gol di Quagliarella. Credo che per lui sia il passo d’addio con la Nazionale e mi sembra giusto, dopo questo incredibile ritorno, lasciare con un gol”.
Per le scommesse calcio, l'under 2.5 dell'Italia si gioca @6.75!
Non siamo convinti che per Quagliarella sarà davvero l’ultima volta in azzurro, ma siamo sicuri che Kean di partite con la maglia dell’Italia ne ha davanti tante, tantissime: i due, comunque, dovrebbero far coppia davanti contro il Liechtenstein, affiancati da un Bernardeschi sempre più a suo agio e sempre più trascinatore, da numero 10, dell’Italia.
Alle spalle del tridente offensivo, Sensi potrebbe prendere il posto di Jorginho (apparso sottotono contro la Finlandia) in regia, con Verratti e Barella ai suoi lati. Con Donnarumma sicuro del posto tra i pali, la linea difensiva a 4 dovrebbe essere composta da Bonucci e Romagnoli centrali, con Spinazzola e Biraghi sulle fasce, con compiti probabilmente più offensivi che di copertura, vista la caratura tecnica dell’avversario.
Abbiamo parlato della partita anche con Stefano Fonsato, giornalista di Eurosport: “Il mio pronostico è Italia-Liechtenstein 3-0. Goleada contenuta per gli Azzurri di Mancini, che otterrà altre buone indicazioni dai giovani e dal nuovo gruppo in generale, ma che a sua volta manterrà le caratteristiche tipiche dell’Italia. Ovvero una nazionale pronta per le grandi sfide, ma poco propensa all’uso del pallottoliere con le piccole rappresentative”.
Uno che il Tardini lo conosce come le sue tasche, essendo una vera e propria leggenda della storia del Parma, è Marco Osio, protagonista della squadra che, sotto la sapiente guida di Nevio Scala, arrivò dalla Serie B alla conquista della Coppa Italia e della Coppa delle Coppe nella memorabile notte di Wembley: “Prevedo un 3-0 per l’Italia – pronostica per noi – e un’Italia sempre più in crescita a livello di gioco e personalità.
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In contemporanea con Italia-Liechtenstein, Bosnia Erzegovina e Grecia (le altre due formazioni che hanno vinto all’esordio) si affronteranno a Zenica: un altro vantaggio per la formazione di Mancini che martedì sera potrebbe trovarsi addirittura capolista solitaria, in caso di pareggio nei Balcani. I prossimi impegni degli Azzurri nel cammino di qualificazione europea saranno ad Atene l’8 giugno contro gli ellenici e a Torino contro Pjanic e Dzeko tre giorni dopo.
Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.
I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.
Ha pubblicato tre libri, l'ultimo dei quali, "Qarabag. La squadra senza città alla conquista dell'Europa" edito da Ultra Sport, è uscito nel 2018.
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Tre cambi di allenatori che hanno fatto la fortuna di una squadra
È innegabile: nel calcio si arriva sempre ad un punto in cui una squadra deve cambiare qualcosa in panchina. Che questo avvenga durante la stagione o alla sua conclusione poco importa, a volte una nuova guida tecnica è davvero l’unica soluzione.
Sono soprattutto le squadre in fondo alla classifica a prendere scelte drastiche con la speranza di correre ai ripari e salvare la stagione e in molti campionati è normale che una o più di queste squadre esoneri il proprio allenatore.
Le squadre nella parte sinistra della classifica sono più caute sotto quest’aspetto, sebbene proprio quest'anno il Manchester United abbia esonerato José Mourinho dopo le difficoltà mostrate in Premier, come era già successo al portoghese durante le due esperienze in casa Chelsea, stavolta però senza il successo ottenuto in precedenza.
Non c’è di certo carenza di allenatori disoccupati pronti a ritornare nel giro, ma alcune scelte inaspettate o quantomeno strampalate hanno spesso incontrato lo scetticismo di giornalisti ed analisti.
I cambiamenti di panchina non sempre sono sinonimo di successo, anche se in alcuni casi le squadre hanno giovato immensamente della ventata d’aria nuova portata dal sostituto scelto. Ecco dunque una lista dei migliori cambi di panchina della storia recente, che non può non iniziare da un nome conosciuto da qualsiasi tifoso di calcio che si rispetti.
Zinedine Zidane (Real Madrid)
Zidane è stato uno dei migliori giocatori a scendere in campo per il Real Madrid e per la nazionale francese durante la sua meravigliosa carriera. Con la maglia del Bordeaux, della Juventus, del Madrid e della nazionale è riuscito a vincere qualsiasi trofeo possibile, ma il francese sa bene che l’equivalenza tra carriera di successo da calciatore e quella da allenatore non è così scontata. Proprio per questo Zidane ha optato per la classica gavetta partendo dalle giovanili del Real prima di ricevere la chiamata in prima squadra dopo l’esonero di Rafa Benitez durante la stagione 2015/2016.
Il compito di risollevare la squadra a lui assegnato non era dei più semplici, ma l’ex stella del calcio è stato impeccabile dall’inizio alla fine del proprio mandato, con solo due piccoli passi falsi a rovinare un’egregia prestazione. In Champions, la squadra batté la Roma agli ottavi per poi perdere l’andata dei quarti contro il Wolfsburg. Il 3 a 0 del ritorno in casa permise agli uomini di Zidane di ritornare in corsa per il titolo e passare alle semifinali, dove eliminarono il Manchester City prima di alzare la coppa dalle grandi orecchie nella finale-derby contro l’Atletico Madrid. Il Real passa in vantaggio con Sergio Ramos, il pari dell'Atletico manda ai supplementari prima e ai rigori poi, dove gli uomini di Diego Simone crollarono, concedendo al Real la seconda vittoria in tre anni.
Sempre sotto la guida del francese, la stagione seguente la squadra di Madrid migliorò ancora di più le proprie prestazioni: in campionato diedero prova di una costanza invidiabile e sebbene la lotta fu all’ultimo sangue, il Real riuscì a tenersi dietro il Barcellona e vincere il titolo nazionale per la prima volta in cinque anni. In Champions invece, la squadra eliminò il Bayern Monaco ai quarti e l’Atletico in semifinale prima di annientare la Juventus in finale, diventando così la prima squadra a vincere due titoli di Champions consecutivi a partire dalla fondazione della competizione nel 1992.
L’ultima stagione di Zidane come allenatore fu la peggiore in termine di classifica finale di campionato, sebbene il risultato principale rimanga comunque leggendario: la conquista della terza Champions League di fila. Una volta eliminate Juventus e Bayern, la finale contro il Liverpool fu quasi una passeggiata grazie anche agli errori del portiere Loris Karius.
Il francese ha deciso di uscire di scena tra gli applausi del suo terzo trionfo e, visti i risultati del Real dopo la sua partenza, come testimoniano anche le quote delle scommesse sulla Liga, la mancanza delle sue qualità di tecnico si sono talmente fatte sentire in quel della capitale spagnola che ZZ è stato prontamente richiamato con un contratto da record!
Sam Allardyce (Sunderland)
Ogni qual volta una squadra di Premier si ritrova nelle burrascose acque della zona retrocessione, i dirigenti bussano alla porta di Sam Allardyce, sempre ben posizionato nelle scommesse sugli allenatori. La sua reputazione lo precede: Allardyce non è mai retrocesso in carriera, sebbene il Sunderland abbia fatto di tutto per fargli perdere questo record.
Con soli tre punti nelle prime otto partite sotto la guida di Dick Advoocat, il Sunderland continuava a faticare in Premier ed era riuscito a scampare a malapena alla retrocessione nei tre anni precedenti con in panchina rispettivamente Paolo Di Canio, Gus Poyet e Advocaat. In seguito al pareggio per 2 a 2 contro il West Ham, Advocaat si dimise volontariamente sostenendo che il patron del Sunderland avesse infranto alcune promesse fatte e fu così la volta di Allardyce, che aveva il compito di tenere a galla la nave, sebbene il cammino iniziò subito in salita con la sconfitta per 1 a 0 in casa del West Bromwich.
Il Sunderland ripartì dalla vittoria contro i vicini di casa del Newcastle United, ma i risultati accumulati non li fecero riemergere dalla zona retrocessione. Fu la finestra di calciomercato invernale ad essere cruciale, con l'arrivo di Wahbi Khazri, Jan Kirchhoff e Lamine Kone. I tre nuovi arrivi si inserirono alla perfezione fin da subito e con l’arrivo del nuovo anno il Sunderland iniziò a macinare punti, perdendo solo quattro delle successive 18 partite.
In casa la squadra riuscì perfino a battere il Manchester United e pareggiò in rimonta per 2 a 2 in trasferta a Liverpool. Nella volata per la salvezza, incendiata dai goal di Jermain Defoe, il Sunderland riuscì a vincere di fila contro Chelsea ed Everton, rimanendo in Premier a spese del Norwich e del Newcastle. Le imprese di Allardyce lo spinsero verso la panchina della nazionale e il Sunderland fu costretto ad ingaggiare David Moyes.
Ecco un altro CT della nazionale caduto in disgrazia, questa volta dopo l’umiliante eliminazione della sua Inghilterra contro l’Islanda nel primo turno ad eliminazione diretta degli Europei del 2016. erano in molti a credere che, nonostante l'esperienza maturata al Fulham e al West Bromwich, Hodgson non avrebbe ottenuto molte altre possibilità di allenare in Premier.
Ciononostante, fu il Crystal Palace a bussare alla sua porta dopo il disastroso inizio di Premier nel 2017/2018 e la totale perdita di fiducia in Frank De Boer dopo solo quattro partite, terminate in una sconfitta dopo l’altra, due delle quali proprio in casa a Selhurst Park. De Boer fu esonerato nella seconda settimana di settembre dopo la sconfitta apatica in trasferta contro il Burnely e meno di 24 ore dopo Hodgson fu ingaggiato come nuovo allenatore.
Il ritorno in panchina non fu dei migliori: il Palace perse tre ulteriori incontri senza segnare nelle prime sette partite di campionato, anche se bisogna tenere in considerazione che gli ultimi due furono contro Manchester City e United. La spirale negativa venne interrotta in casa del Chelsea campione in carica, grazie all’autogoal di Azpilicueta e alla rete di Wilfried Zaha.
Rialzatosi, il Palace perse solo tre delle successive 14 partite, ma il disastroso inizio di stagione aveva tracciato un solco profondo tra la squadra e il resto della classifica lasciando la squadra di Hodgson ad inseguire tutti e tutto.
L'allenatore riuscì però a motivare i suoi uomini e a compiere l’ultima fatica durante le otto partite finali della stagione, con uno Zaha in stato di grazia nelle vittorie contro Huddersfield e Brighton. Questi risultati portarono la squadra in zona salvezza, raggiunta poi con la vittoria casalinga per 5 a 0 contro il Leicester e per 2 a 1 in trasferta contro lo Stoke, decretandone la retrocessione.
Grazie alla vittoria contro l’ex squadra di Hodgstone, arrivata in casa contro il West Bromwich per 2 a 0, il Palace raggiunse l’11° posto in classifica. Hodgson rimane tutt’oggi l’allenatore del Palace, che anche quest’anno riuscirà probabilmente a salvarsi, come dimostrano le quote delle scommesse calcistiche, e si sta già preparando per un altro anno nella massima divisione della lega inglese.
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