Le competizioni calcistiche nazionali hanno perso di prestigio?

Le competizioni calcistiche nazionali come la FA Cup, la Coppa di Francia e la Coppa del Re si giocano ormai dall’alba dei tempi. Questi tornei storici, spesso, hanno dato la possibilità a squadre di seconda fascia di competere contro le grandi della nazione. Con l’aumentare del piatto messo in palio in campionato e in Champions League, gli allenatori sembrano prestare, però, sempre meno attenzione alla posta inferiore offerta dalle coppe nazionali.

L’interrogativo sorge dunque spontaneo: le principali competizioni più importanti hanno definitivamente spodestato le coppe nazionali, derubandole del loro prestigio?

La magia delle Coppe

Le competizioni nazionali sono sempre state considerate come occasioni speciali e l’atmosfera che si respirava negli incontri veniva definita come “la magia della Coppe”. La FA Cup è la coppa nazionale più antica del mondo, istituita nella stagione 1871-1872, seguita poi dalla Coppa del Re spagnola, primissima competizione del Paese disputatasi nel 1903, e dalla Coppa di Francia, che ha compiuto 102 anni.

Tutte e tre le coppe sono aperte a qualsiasi squadra del Paese: questo significa che anche le squadre che non militano nelle prime due serie del relativo calcio nazionale  possono prendere parte e provare a raggiungere le fasi salienti del torneo. Ecco perché si parla di occasioni magiche, in quanto squadre che altrimenti non avrebbero alcuna chance possono giocarsela con le big del proprio Paese. Gli appassionati di calcio vivono per i risultati a sorpresa e per le battaglie tra Davide e Golia, in cui le sfavorite riescono ad abbattere i giganti.

Le coppe sono, altresì, opportunità entusiasmanti per scommettere online, sfruttando le quote proficue degli sfavoriti. Queste occasioni sono certamente ancora magiche e anche di recente non sono mancati risultati imprevedibili. Per esempio, solo due anni fa il Cesena è riuscito ad arrivare fino ai quarti di finale battendo squadra di tutto rispetto nel suo cammino e cadendo solo in casa della Roma.

La Coppa di Francia è forse la competizione migliore per le squadre di seconda fascia: la struttura del torneo è stata pensata per dare sempre un leggero svantaggio alle squadre di fascia superiore, che devono giocare in trasferta se si scontrano con un club che milita due serie più in basso.

Questo meccanismo dà una chance alle squadre più piccole di affrontare i pesi massimi sul proprio terreno di gioco, e regala ai tifosi l’opportunità di vedere i propri beniamini giocare contro i migliori giocatori del Paese.

Non a caso, l’anno scorso una squadra di dilettanti è riuscita ad arrivare fino in finale: Les Herbiers VF hanno affrontato nello Stade de France niente meno che il PSG, perdendo però per 2 a 0. Se la piccola squadra francese fosse riuscita ad alzare la coppa si sarebbe trattato di uno dei più grandi risultati inaspettati nella storia delle scommesse calcistiche.

L’opulenza della Champions League

Nonostante parte di questa magia delle coppe sia rimasta intatta, è certo che le competizioni nazionali stiano perdendo risalto perché le squadre di prima fascia non gli dedicano la stessa attenzione delle squadre minori, in quanto per loro ha più senso puntare alle ingenti ricompense legate alla vittoria del campionato e della Champions League.

Quest’ultimo è poi di sicuro la competizione per club più prestigiosa che ci sia. Rinata nella forma che tutti noi conosciamo oggi dalle ceneri della Coppa dei Campioni d’Europa nel 1992, rispetto all’antenata prevede una fase a gironi e vi partecipano più squadre di diversi campionati. Chi riesce ad arrivare fino alla fine e a sollevare la coppa dalle grandi orecchie ritorna a casa quasi con 100 milioni di euro di ricavi ulteriori.

Queste somme non solo permettono ai club di essere competitivi durante le finestre di calciomercato, ma la continua partecipazione alla competizione permette di attrarre l’interesse dei migliori calciatori.

D’altro canto, se una squadra riuscisse a progredire fino alla finale di Champions giocherà nel corso della stagione ben 13 partite in più tra partite di campionato ma anche di coppe nazionali, esponendo l’intera rosa a una pressione notevole in termini di sforzo fisico.

Gli allenatori che puntano alle fasi finali delle competizioni europee devono saper gestire i propri giocatori ed apprendere l’arte del turnover, in modo da concedere ai propri giocatori chiave il riposo necessario per competere al meglio. Nonostante ciò, il Barcellona ha vinto le ultime quattro edizioni della Coppa del Re ed è inoltre favorita dalle quote per La Liga per vincere nuovamente il campionato. Vista la qualità e la quantità della rosa del Barcellona, non c’è da stupirsi che i blaugrana possano competere su tutti i fronti.

Un’occasione per il turnover

Per i giocatori che non trovano regolarmente spazio nella formazione titolare, le coppe nazionali sono l’occasione perfetta per scendere in campo. Alcune squadre sono infatti impegnate su quattro fronti diversi per buona parte della stagione calcistica e per evitare di affaticare alcuni giocatori, gli allenatori non possono che ricorrere al turnover quando possibile. Visti i premi in palio per Premier League, Serie A, La Liga, Ligue 1 e Champions League, gli allenatori delle principali squadre del panorama europeo non considerano le coppe nazionali come delle priorità.

Anche i tifosi preferiscono vedere le proprie squadre andare avanti nelle competizioni principali, ma non disdegnano di certo la vittoria di qualsiasi trofeo ed è dunque normale che nascano malcontenti quando il turnover porta a brutte sorprese per le squadre di prima fascia.

Nel 2018, José Mourinho ha affermato che la coppa non fosse “molto importante” dopo la vittoria dello United contro il Tottenham in semifinale. Anche Mauricio Pochettino ha di recente affermato che, per quanto lo riguarda, qualificarsi fra i primi quattro della Premier è più importante di un trionfo in coppa, il che ha anche senso dal punto di vista finanziario. Rimane il fatto che i tifosi vogliano vedere i propri giocatori provare a vincere il maggior numero di medaglie possibile.

Ovviamente, quando i tifosi pagano per vedere la propria squadra giocare, è normale che si aspettino di veder scendere in campo la miglior formazione possibile e di certo non si recano allo stadio solo per assistere all’eliminazione dalla coppa della seconda squadra solo perché l’allenatore ha preferito un turnover aggressivo per preservare le energie dei titolari.

Il problema è che questa sembra la tendenza dominante in molte coppe, considerate l’occasione per dare minuti ai non titolari per dimostrarsi pronti alla prima squadra, il che toglie prestigio alla competizione in generale.

Per le squadre che però non riescono ad entrare nell’olimpo del calcio europeo, le coppe regalano ancora notti magiche. Il problema di fondo però rimane lo stesso: se le squadre più importanti non tengono in considerazione le coppe con lo stesso interesse, queste competizioni perdono di prestigio e viene data anche meno importanza alle vittorie in coppa delle squadre minori. Le grandi dei campionati dovrebbero mostrare più rispetto nei confronti di queste competizioni storiche e dare i propri tifosi lo spettacolo che si meritano

March 25, 2019
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Cosa ci vuole per essere un campione di corse ippiche?

Il mondo dell’ippica ha avuto la fortuna di assistere alla discesa in pista di veri e propri campioni, che hanno dato spettacolo superando di gran lunga gli standard della concorrenza. Sia le corse in piano che ad ostacoli possono vantare una lunga lista di stelle, sebbene le carriere più lunghe della Nation Hunt permettano ai cavalli di entrare nella leggenda più facilmente.

Le corse in piano, più brevi ma anche più intense, permettono ai cavalli di correre ad alti livelli per al massimo due o tre stagioni. Per allenatori, proprietari e corridori è dunque cruciale assicurarsi di trarre pieno vantaggio dal tempo passato in pista. Le controparti impegnate invece nelle corse ad ostacoli hanno l’opportunità di allenarsi e migliorare con il tempo.

Molti fattori, tra cui età e pedigree, contribuiscono al successo di un corridore in entrambe le discipline, ma quello forse più decisivo è il talento. La genetica infatti arriva fino a un certo punto, ma come per gli umani, la prole non sempre possiede lo stesso talento sportivo dei genitori. Vogliamo dunque analizzare le caratteristiche chiave dei campioni del passato che gli hanno permesso di distinguersi dalla concorrenza, così come gli aspetti da valutare se si è alla ricerca di nuove opzioni per le scommesse sull’ippica.

Pedigree

Essere figli d’arte nel mondo sportivo può essere fonte di grandi pressioni: Le aspettative sono sempre grandi quando un cavallo ha genitori, o anche solo un antenato nel proprio albero genealogico, famosi nel circuito dell’ippica. Il buon sangue a volte mente, come dimostra il nutrito numero di cavalli con un eccellente pedigree che hanno avuto poi carriere estremamente deludenti. Come sempre però, ecco le eccezioni che confermano la regola: stiamo parlando dei figli di Galileo.

Durante la sua unica stagione di corse in piano, il cavallo di Aidan O’Brien aveva stabilito un vero e proprio monopolio: Galileo vinse il Derby e l’Irish Derby con uno stacco notevole prima di trionfare alla Royal Ascot nella King George VI & Queen Elizabeth Diamond Stakes, mettendosi alle spalle Fantastic Light. Il rivale si prese la rivincita durante una corsa al cardiopalma nell’Irish Champion Stake a Leopardstown, vincendo solo di misura al fotofinish. La carriera di Galileo terminò con un deludente sesto posto nella Breeders’ Cup Classic. Una volta ritirato, l’ex campione si mise all’opera per mettere al mondo la futura generazione di cavalli da corsa. L’albero genealogico di Galileo stesso è a dir poco eccellente: tra i suoi avi troviamo infatti il canadese Northern Dancer, vincitore del Kentucky Derby e delle Preakness Stakes nel 1964.

Anche lui non si tirò indietro al momento di procreare, diventando uno dei padri più di successo della storia. Uno dei forse più grandi corridori in piano, Frankel, è infatti suo discendente diretto, così come Found, Highland Reel, Gleneagles, Australia e Minding. I suoi geni sono stati trasmessi anche alla generazione successiva: Nathaniel è stato un altro cavallo talentuoso, vincitore in carriera della King George VI & Queen Elizabeth Stakes e dell’Eclipse.

Dopo il ritiro, diventò padre di Enable, cavallo capace di emulare le imprese di Frankel vincendo il Prix de l’Arc de Triomphe due anni di fila. Il pedigree influenza molto di più le corse in piano che quelle della National Hunt, sebbene Sadler’s Wells, padre di Galileo, è il “nonno” del grande Altior da parte di High Chapperel, stella delle corse ad ostacoli degli ultimi quattro anni. Sembra che la discendenza di Northern Dancer sia tra le migliori in circolazione. Altior è il cavallo da tenere d’occhio tra le quote delle scommesse per Cheltenham e non è l’unico discendente eccellente della sua dinastia.

Età

Nelle corse in piano, i limiti previsti impediscono ai cavalli d’età inferiore ai tre anni di prendere parte alle gare più importanti. Alcune corse, come la 2000 Guineas, il Derby, l’Irish Guineas e l’Irish Derby, sono invece riservate esclusivamente ai cavalli che hanno tre anni, così come le corse della statunitense “Triple Crown”: Kentucky Derby, Preakness Stakes e Belmont Stakes.

La carriera dei velocisti è molto spesso breve e raggiunge il proprio picco nel secondo anno di agonismo. Enable ha vinto la maggior parte dei propri trofei durante l’anno di debutto e sebbene abbia dovuto far fronte a diversi infortuni nella stagione successiva, l’allenatore John Gosden è riuscito a farle trovare il ritmo giusto per portarla in trionfo all’Arc de Triomphe e alla corsa su erba della Breeders’ Cup.

Anche l’anno di debutto di Frankel è stato ugualmente di successo, con vittorie al Guineas, alle St James’s Palace Stakes, alle Sussex Stakes e alle Queen Elizabeth II Stakes, per poi fare doppietta l’anno successivo alle Sussex Stakes e aggiungere i trofei delle International e Sprint stakes al proprio palmarès. Per cavalli di questo stampo, il momento migliore è tra i tre e i quattro anni, sebbene alcuni abbiano raggiunto il successo più tardi, a cinque o sei anni. Se guardiamo alle corse in piano sulla distanza, cavalli più maturi sono in grado di figurare bene, anche se la competizione più giovane sta incominciando ad essere dominante.

Nella National Hunt i cavalli hanno bisogno di tempo per affermarsi come ostacolisti: gli esemplari di prima classe tendono ad esprimersi al proprio meglio dopo aver fatto la gavetta ed aver raggiunto la “veneranda” età di cinque anni. I vincitori della Gold Cup di Cheltenham oscillano solitamente tra i sette e i nove anni, come dimostrato nelle ultime sette edizioni, sebbene Long Run, allenato da Nicky Henderson, abbia trionfato magistralmente alla tenera età di sei anni.

I vincitori del Grand National tendono invece ad essere leggermente più maturi: Red Rum aveva 12 anni durante la sua ultima cavalcata finale verso la vittoria, quando ha ripetuto il successo ottenuto tre e quattro anni prima. La tendenza attuale sembra essere però verso vincitori più giovani, in una fascia simile a quella della Gold Cup, in quanto gli infortuni tendono ad accumularsi sempre più frequentemente con il passare l'età.

Gli ultimi quattro vincitori sono rimasti sotto quota 10, indicando che la velocità incida di più sul risultato finale di quest’evento rispetto alla resistenza. Se siete alla ricerca dei papabili vincitori delle scommesse dell’ippica sulla National Hunt, l’età d’oro sembra essere otto anni.

Velocità di volata finale

L’aspetto più importante delle corse è la velocità del cavallo nel finale: gli ultimi 200 metri sono la terra dei campioni. Il momento più entusiasmante della gara è il rettilineo finale, con la folla in delirio, dove i cavalli dotati della velocità e resistenza necessarie tentano di sorpassare la linea finale per primi e scrivere il proprio nome della storia.

Red Rum è stato forse il migliore sul rettilineo nella storia del Grand National, e la sua vittoria dà testimonianza delle sue abilità: dopo 30 estenuanti ostacoli, riuscì comunque ha trovare la velocità per battere Crisp e vincere per la prima volta ad Aintree. Il cavallo di Ginger McCain si è poi ripetuto contro L’Escargot e ha conquistato il secondo trionfo all’evento, facendo una tripletta record con la vittoria nel 1977.

Anche nella Gold Cup si sono viste volate finali al cardiopalma: la più recente è quella del 2014, quando Lord Windermere ingranò la quarta nella volata finale per mettersi tutti dietro, anche On His Own. Il cavallo di Jim Culloty era quotato a 21, chiaro sfavorito per l’evento, ma dimostrò di avere il passo giusto al momento giusto per fare suo il primo posto.

Per vincere non è necessaria una prestazione perfetta, né nella corsa ad ostacoli né in quella in piano, ma il cavallo deve sapere quando aumentare il ritmo ed avere la resistenza per macinare i metri finali. Molti cavalli partiti favoriti hanno poi deluso proprio sul più bello perché solo i migliori sanno cogliere l’occasione per portarsi oltre la linea d’arrivo per primi.

March 25, 2019
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Olanda-Germania, atto terzo: Low a caccia di riscatto


Può essere descritta come la grande classica di questa stagione la sfida tra Olanda e Germania, che domenica sera andrà in scena per la terza volta.

Il nuovo ciclo degli Orange ha preso il via proprio nella sfida di cinque mesi fa contro la Germania alla Johan Cruijff Arena. Il 3-0 di metà ottobre firmato van Dijk, Delay e Wijnaldum ha testimoniato il ritorno ad alti livelli dell’Olanda, che non partecipa a una grande manifestazione dal mondiale brasiliano del 2014, chiuso al terzo posto con la vittoria nella finalina contro i padroni di casa del Brasile sempre per 3-0.

Dall’altra parte la Germania deve assolutamente ricostruire dopo il deludente mondiale di Russia, chiuso con l’eliminazione ai gironi e la retrocessione nel girone di ferro della Nations League contro gli Orange e la Francia. Joachim Low sta provando a dare fiducia ai giovani, ripartendo da talenti come Timo Werner e Leroy Sané, anche se i risultati stentano ad arrivare.

La sfida di Amsterdam può essere l’occasione perfetta per recuperare fiducia e dare slancio alla nuova generazione tedesca. L’Olanda ha già giocato la prima partita delle qualificazioni vincendo facilmente al De Kuip di Rotterdam. Il 4-0 contro la Bielorussia è stato firmato da Memphis Depay, autore di una prestazione straordinaria con due gol e due assist per le reti di Wijnaldum e van Dijk.

Il duo del Liverpool in aggiunta al blocco dell’Ajax formato da Blind, de Ligt e de Jong è la colonna portante del nuovo progetto Orange guidato da Ronald Koeman, che dopo le finali di Nations League conquistate a fine 2018 ora va a caccia di un posto nell’Europeo del 2020.

Dall’altra parte Low sta provando a chiudere definitivamente con il passato, rinunciando ad esempio al duo titolare della difesa del Bayern Hummels-Boateng per dare spazio alla nuova coppia Sule-Tah. Giocheranno loro due al centro della difesa davanti a Manuel Neuer ad Amsterdam, con Kimmich e Klostermann sulle corsie laterali.

Dubbio a centrocampo in cabina di regia, con due maglie a disposizione di Gundogan, Kroos e Goretzka, con gli ultimi due che al momento sembrerebbero favoriti sul regista del Manchester City. Al centro dell’attacco spazio a Timo Werner, mentre alle sue spalle nel 4-2-3-1 di Low sono sicuri del posto Leroy Sané e Marco Reus, il dubbio è tra i due giovani talenti del Bayer Leverkusen con Julian Brandt in questo momento favorito rispetto a Kai Havertz.

Un solo ballottaggio, invece, per Ronald Koeman nel suo classico 4-3-3 che verrà schierato alla Johan Cruijff Arena, davanti al portiere Jasper Cillessen. Linea difensiva a quattro composta dalla fortissima coppia centrale de Ligt e van Dijk, con a sinistra Daley Blind e a destra il giovane classe ’96 del PSV Eindhoven Denzel Dumfries.

L’unico dubbio per gli Orange è a centrocampo, dove sono sicuri del posto Georginio Wijnaldum e Frankie de Jong, mentre si contenderanno la terza maglia da titolare  il mediano dell’Atalanta Maarten de Roon e Davy Propper, con il centrocampista della Dea favorito dopo aver giocato titolare anche a Rotterdam contro la Bielorussia.

Intoccabile il terzetto offensivo con Memphis Depay nel suo nuovo ruolo da centravanti che verrà accompagnato da Ryan Babel sulla sinistra e dall’esterno classe ’97 Stewen Bergwijn.

La sfida, valida per il gruppo C delle qualificazioni europee, non dovrebbe essere decisiva per il pass ad Euro 2020 visto che le prime due di ogni girone ottengono la qualificazione diretta. I precedenti di questa stagione e il momento difficile della Germania negli ultimi due anni rendono però la gara di Amsterdam molto affascinante, con garanzia di gol e spettacolo come testimoniano le quote di 888sport.it, visto che il goal paga @1.55 e l’over paga @1.72.

Per le scommesse calcio, leggero favore del pronostico per i padroni di casa (il successo paga @2.40, mentre un successo tedesco è quotato @2.90).

Sempre per le scommesse sportive, nella corsa al primo posto del girone C sono favoriti gli uomini di Joachim Low (quota @1.65) contro gli Orange, il cui successo nel girone di qualificazione paga @2.25.


 

March 22, 2019
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Basket, scontri al vertice in Italia: si sfidano le top 4


La ventitreesima giornata della Lega A di basket potrebbe cambiare gli scenari in testa alla classifica. L’Olimpia Milano capolista dovrà vedersela a Cremona con la squadra del ct azzurro Meo Sacchetti, attualmente terza in classifica. L’Umana Reyer Venezia invece ospita la Sidigas Avellino, che ha appena agganciato proprio Cremona al terzo posto con 28 punti.

UMANA REYER VENEZIA-SIDIGAS AVELLINO (domenica 24 marzo ore 17.00)

La prima sfida della domenica del basket italiano si gioca al Tallercio di Venezia con Avellino che, dopo aver raggiunto il terzo posto in coabitazione con Cremona, va a caccia di una vittoria in trasferta che manca da troppo tempo. Sono infatti due mesi e mezzo che i campani non vincono lontano dal PalaDelMauro e la netta vittoria dell’ultima giornata contro Reggio Emilia dà molta fiducia alla squadra di coach Vucinic.

Venezia dopo aver vinto al Mediolanum Forum contro l’Olimpia Milano, ora, cerca l’aggancio al primo posto occupato dalla squadra lombarda, distante 4 punti a otto giornate dalla fine e reduce dal doppio impegno ravvicinato in Europa. La squadra di coach De Raffaele deve migliorare proprio il rendimento casalingo, visto che 4 delle sei sconfitte in campionato sono arrivate davanti ai tifosi veneziani.

Di fronte si troveranno le due migliori squadre per numero di assist a partita, entrambe fanno del gioco corale la loro forza anche se Avellino può contare sul talento di Caleb Green, quinto miglior realizzatore del campionato con quasi 19 punti a partita. Venezia fa molto affidamento al tiro da tre punti, viaggia a quasi il 40% di media con due giocatori nella top five per percentuale realizzativa.

Al quinto posto c’è il playmaker americano Julyan Stone con il 46% da tre, mentre al primo posto si trova l’ala greca Michael Bramos che viaggia con oltre il 51% da dietro l’arco con 2.5 triple realizzate a partita. Nel match d’andata Venezia ha annichilito Avellino vincendo di 30 punti in Campania, la Sidigas non vince in Veneto dalla gara-1 delle Semifinali Scudetto del 2017, quando i 20 punti e 7 assist di Joe Ragland regalarono il successo per 80 a 73 ad Avellino. 

VANOLI CREMONA-OLIMPIA MILANO (domenica 24 marzo ore 19.05)

Non si può parlare di crisi in casa Olimpia, ma la sconfitta contro Venezia costringe la squadra di Simone Pianigiani a una risposta importante nel derby di Cremona.  L’Olimpia deve difendere il primo posto in classifica dall’assalto dell’Umana Reyer Venezia, rilanciata dal successo al Mediolanum Forum di domenica scorsa.

Per le scommesse basket, la Vanoli Cremona deve a sua volta difendersi dall’assalto della Sidigas Avellino nella corsa al terzo posto e cercare di mantenere il passo di Venezia, distante ora quattro punti dopo la brutta sconfitta di Varese. Cremona per battere Milano dovrà dominare a rimbalzo e soprattutto ridurre il numero delle palle perse, quasi 14 di media in questa stagione per la Vanoli.

Negli ultimi anni questo derby ha visto solo Milano uscire vincitrice, visto che l’ultima vittoria di Cremona risale al marzo del 2013 al Mediolanum Forum. L’ultimo successo della Vanoli in casa contro l’Olimpia è datato 25 marzo 2012, a quasi sette anni dalla sfida di domenica sera al PalaRadi.

Utile ricordare per le scommesse sportive, che dopo la maratona di Madrid e l’impegno contro il Panathinaikos in Eurolega, a meno di 48 ore dalla sfida di Cremona, è probabile che Simone Pianigiani possa far riposare alcuni suoi big nel derby che chiude la ventitreesima giornata della Lega A.

 
March 22, 2019
Ermanno Pansa
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L’Inghilterra debutta a Wembley contro la Repubblica Ceca, il Portogallo ospita l’Ucraina con Ronaldo in campo


Inghilterra-Repubblica Ceca (venerdì ore 20.45)

Venerdì sera a Wembley l’Inghilterra fa il suo esordio nel Gruppo A di qualificazione a Euro 2020 affrontando la Repubblica Ceca.

Il raggruppamento, oltre alle formazioni di Southgate e Silhavy, comprende Bulgaria, Montenegro e Kosovo, avversarie decisamente alla portata della squadra inglese che punta già alla vittoria del Campionato d’Europa, come ha dichiarato Harry Kane: “La strada e lunga, ma bisogna concentrarsi perché possiamo vincere l’Europeo. In Russia abbiamo visto che le migliori squadre sono state Francia e Croazia, Euro 2020 vedrà le gare decisive disputarsi a Londra. Questo può darci una mano”. 

Nel video, alcuni gol del bomber del Tottenham con la maglia dei Tre Leoni!


Davanti a Jordan Pickford, con il quale l’Inghilterra sembra finalmente aver trovato un portiere affidabile, venerdì sera agiranno Maguire e Keane, che prenderà il posto di Stones, assente come Shaw, Gomez e Delph. L’uomo al quale la Repubblica Ceca, che punta al secondo posto nel girone, si affiderà per fare risultato a Wembley è il romanista Patrick Schick, che con la sua nazionale ha un rendimento decisamente migliore che nel campionato italiano.

Assente per infortunio il portiere del Siviglia, Vaclik, che sarà sostituito da Pavlenka.
 

Per le scommesse calcio, la vittoria dei padroni di casa vale 1.30, mentre il colpaccio ceco si può giocare @14.00, con il pareggio @5.45. I bookmakers danno poche speranze alla Repubblica Ceca di segnare, visto che la quota del No Gol è @1.42, contro il @2.75 del Gol.

Portogallo-Ucraina (venerdì ore 20.45)


La notizia più importante relativa alla sfida di venerdì sera allo Stadio Da Luz è il ritorno nella nazionale portoghese di Cristiano Ronaldo, dopo la pausa che l’attaccante della Juventus si è preso in autunno per le partite di Nations League; l’ultima apparizione di CR7 con il Portogallo risale al match degli ottavi di finale di Russia 2018 contro l’Uruguay.

I lusitani sono campioni d’Europa in carica e sono obbligati a partire con il piede giusto nel cammino verso la difesa del titolo continentale, conquistato in Francia nel 2016. Di fronte, al debutto, la squadra di Fernando Santos troverà l’Ucraina del tecnico ‎Andriy Shevchenko, che dovrebbe giocarsi il secondo posto nel Girone B con la Serbia.


Sarà un Portogallo molto italiano quello che vedremo in campo venerdì: oltre al bianconero Ronaldo, infatti, saranno della partita l'altro juventino Cancelo, il napoletano Mario Rui e l'interista Joao Mario; Pepe comanderà la difesa, con il fedele William Carvalho al suo fianco.

Shevchenko punterà molto sulla fantasia di Konoplyanka e Yarmolenko sulle fasce, per creare occasioni e lanciare a rete Yaremchuk, cannoniere del Gent.

Portogallo favorito d’obbligo nel debutto casalingo delle qualificazioni a Euro 2020, a quota @1.44; poche speranze per l’Ucraina di portare a casa i tre punti, vista la quota @8.75; il pareggio è in lavagna @4.65. Per chi vuole provare a scommettere che la squadra dell’ex centravanti del Milan possa comunque uscire indenne dal Da Luz, la quota della doppia chance X2 è @3.00. Segui il venerdì europeo anche con le scommesse live di 888sport!

March 21, 2019
Emanuele Giulianelli
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Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.


I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.


Ha pubblicato tre libri, l'ultimo dei quali, "Qarabag. La squadra senza città alla conquista dell'Europa" edito da Ultra Sport, è uscito nel 2018.
 

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Ciclismo, la Milano-Sanremo apre la stagione delle Classiche Monumento



In attesa di quelli che saranno i Grandi giri del 2019, la Milano-Sanremo, sabato 23 marzo, è la prima grande corsa stagionale del ciclismo.

Meglio conosciuta come la “Classica di Primavera”, con i suoi 298 chilometri la Milano-Sanremo è anche la più lunga delle cinque Classiche Monumento. Seguiranno poi i tre appuntamenti del mese di aprile, con, nell’ordine, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix e Liegi-Bastogne-Liegi, prima dell’ultima grande Classica ovvero il Giro di Lombardia che di fatto chiude la stagione nel primo sabato di ottobre.

La prima edizione si corse nel 1907 e fu vinta dal francese Lucien Petit-Breton, che in una giornata fredda e piovosa si impose sugli altri 32 corridori presenti. La Milano-Sanremo entra nella storia del ciclismo nel 1910, grazie a delle condizioni ambientali decisamente estreme che costrinsero la maggior parte dei corridori a rifugiarsi nelle case che trovavano per la strada. Solo in sette riuscirono ad arrivare al traguardo, con la vittoria del francese Eugene Christophe che era addirittura convinto di aver sbagliato strada.

Fino al 1960 la “Classica di Primavera” era un appuntamento per soli velocisti, specialmente per i corridori Fiamminghi che dopo le vittorie italiane del duo Coppi-Bartali degli anni ’40 dominarono negli anni Cinquanta. Per questo motivo nel 1960 fu introdotta la storica salita del Poggio, con gli organizzatori che speravano di riportare un italiano al successo a distanza di 7 anni.

Esperimento fallito visto che dopo la doppietta di Loretti Petrucci nelle edizioni 1952-1953 un italiano non vinse la Milano-Sanremo per ben 17 anni, periodo nel quale iniziò l’epopea Merckx.

Il Cannibale dal 1966 al 1976 ha vinto ben sette edizioni delle undici disputate, lasciando solamente le briciole ai suoi avversari. Il successo italiano torna nel 1970 con Michele Dancelli, che verrà seguito da tre secondi posti consecutivi per gli azzurri e dalla vittoria di Felice Gimondi nel 1974. Fino alla fine degli anni Novanta la Milano-Sanremo non ha avuto un altro padrone come Merckx, con solamente il belga De Vlaeminck e il francese Laurent Fignon capaci di vincere due edizioni.

Dal 1997 però ci fu il dominio del tedesco Erik Zabel, capace di vincere 4 volte in cinque anni fino al 2001, arrivando secondo solamente nell’edizione del 1999 dietro al belga Andrei Tchmil. Dopo l’epopea Zabel c’è un dominio azzurro nei cinque anni successivi, con quattro trionfi italiani firmati Cipollini, Bettini, Petacchi e Pozzato, quest’ultimo vincitore nel 2006.

Il successo di Pozzato era l’ultimo a tinte azzurre prima della scorsa edizione, quando Vincenzo Nibali è riuscito ad anticipare i velocisti battendo il gruppo grazie ad un attacco sul Poggio a sette chilometri dall’arrivo. Nel video, la trionfale cavalcata dello squalo dello stretto!

Per le scommesse ciclismo, tra i grandi favoriti c’è il fuoriclasse slovacco Peter Sagan, campione del mondo per tre anni consecutivi dal 2015 al 2017, ma mai capace di andare oltre il secondo posto al traguardo di Sanremo (due volte nel 2013 e nel 2017). Segue a ruota Julian Alaphilippe, vittorioso nella Classica toscana delle “Strade Bianche” e di due tappe della Tirreno-Adriatico la scorsa settimana. Il testa a testa tra i due, vede in vantaggio Sagan, quotato @1.72!

Tre gli italiani che si candidano alla vittoria in caso di arrivo in volata, a cominciare da Elia Viviani, reduce da un’annata straordinaria nel 2018, culminata con la prima maglia ciclamino al Giro d’Italia. Segui la corsa degli azzurri anche con le scommesse live di 888sport!

Dietro il velocista della Quick-Step ci sono Matteo Trentin e Sonny Colbrelli, a caccia del loro primo piazzamento importante alla Milano-Sanremo. Sarà presente anche il detentore della Milano-Sanremo Vincenzo Nibali, che come l’anno scorso cercherà di anticipare lo sprint attaccando nuovamente sul Poggio.

 
March 20, 2019
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Austria-Polonia e Belgio-Russia: sfide tra favorite nei Gruppi G e I


Austria-Polonia (giovedì ore 20.45)
Le due squadre che si affrontano giovedì sera a Vienna nella giornata d’esordio delle qualificazioni europee sono le due principali favorite del Gruppo G; a lottare con loro per un posto a Euro 2020 ci sono Israele, Slovenia, Macedonia e Lettonia.

L’Austria non ha preso parte ai Mondiali del 2018 e ha ottenuto il secondo posto nel proprio girone di League B nella Nations League, dietro alla Bosnia Erzegovina; la Polonia, invece, è reduce da due deludenti esperienze, con l’eliminazione al primo turno in Russia e la retrocessione dalla League A in Nations League, dov’era inserita nel girone dell’Italia.


Il tecnico Marco Foda deve fare i conti con le assenze: contro la Polonia, infatti, mancheranno Philipp Lienhart, Michael Gregoritsch, Guido Burgstaller e Hannes Wolf; l’Austria dovrebbe, quindi, schierarsi con un 4-2-3-1 in cui spicca il talento di Alaba, Arnautovic e Sabitzer.

Il tecnico polacco Jerzy Brzeczek ha, invece, a disposizione un potenziale offensivo di livello mondiale, con un parco attaccanti formato da Robert Lewandowski, Krzysztof Piatek e Arkadiusz Milik. Difficilmente però, i tre giocheranno insieme giovedì, visto che Brzeczek sembra orientato a schierare la sua squadra con un 4-4-2.

Nel video, una clamorosa tripletta del centravanti del Bayern con la maglia della nazionale polacca!

Per le scommesse calcio, i padroni di casa austriaci sono favoriti @2.35, mentre la vittoria dei polacchi pagherebbe @3.20 volte la posta; pareggio in lavagna @3.30; nonostante il livello degli attaccanti in campo, soprattutto nella Polonia, la quota del No Gol @1.80 è più bassa di quella del Gol @1.97.

Belgio-Russia (giovedì ore 20.45)

Passiamo al Gruppo I, in cui il Belgio è il favorito d’obbligo, mentre Russia e Scozia sembrano le rivali più accreditate per contendersi il secondo biglietto a disposizione per volare al Campionato europeo 2020. Dopo il terzo posto ottenuto ai Mondiali, il Belgio affronta a Bruxelles proprio la Russia che, da paese ospitante, è arrivata fino ai quarti di finale, superata solamente ai calci di rigore dalla Croazia. 

Roberto Martinez per il suo Belgio punta sul consueto 3-4-2-1, con Denayer che dovrebbe completare il terzetto difensivo insieme ad Alderweireld e Verthongen, davanti a Courtois. Senza Witsel e De Bruyne, spazio in mediana a Tielemans e Dendoncker con Chadli e Carrasco a presidiare le fasce.

Nella Russia, Andrey Lunev ha ereditato le chiavi della porta da Akinfeev: davanti a lui, il commissario tecnico Stanislav Cherchesov potrebbe schierare una linea difensiva a tre, con Georgiy Dzhikiya, Maksim Belyaev e Andrey Semenov. 

Per le scommesse sportive, il fatto che il Belgio sia in vetta al ranking mondiale della FIFA si traduce nella quota della vittoria @1.36, con il pareggio @5.25 e il successo della Russia addirittura @9. La quota dell’Over 2.5 @1.64 fa pensare a una partita ricca di reti, anche se il Gol è in lavagna @1.96, contro il No Gol @1.80. 

March 20, 2019
Emanuele Giulianelli
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Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.


I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.


Ha pubblicato tre libri, l'ultimo dei quali, "Qarabag. La squadra senza città alla conquista dell'Europa" edito da Ultra Sport, è uscito nel 2018.
 

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Gianni De Biasi su Italia-Finlandia: vincerà la squadra di Mancini, ma guai a sottovalutare gli scandinavi


Sabato alle 20.45 l’Italia di Roberto Mancini fa il suo esordio nelle qualificazioni a Euro 2020 affrontando a Udine la Finlandia di Markku Kanerva. Curiosità: i due commissari tecnici sono entrambi nati nel 1964.

Gli azzurri e gli scandinavi sono inseriti nel Gruppo J, insieme a Bosnia Erzegovina, Grecia, Armenia e Liechtenstein; dopo la prima sfida contro la Finlandia, l’Italia giocherà ancora in casa, mercoledì 26 marzo al Tardini di Parma. L’occasione, quindi, è ghiotta per partire bene e portare subito a casa sei preziosi punti.

Per le scommesse calcio, Italia favorita @1.33 per la vittoria nell'esordio nelle qualificazioni.

Anche la Bosnia avrà due appuntamenti casalinghi decisamente alla sua portata: contro l’Armenia sabato a Sarajevo e contro la Grecia a Zenica in contemporanea con Italia-Liechtenstein.

Abbiamo parlato di Italia-Finlandia con Gianni De Biasi, allenatore esperto di calcio internazionale, avendo guidato il Levante nella Liga durante la stagione 2007-2008, la nazionale albanese tra il 2011 e il 2017, ottenendo la prima storica qualificazione della nazionale delle aquile a un campionato europeo, l’Alaves nella scorsa stagione, di nuovo nel massimo campionato iberico.

Di Gianni De Biasi si era anche parlato come possibile commissario tecnico della Nazionale italiana, prima che Tavecchio optasse per Ventura. 
“Questo, per la squadra di Mancini e per l’intero movimento, è il momento della rinascita, dopo l’esperienza negativa delle qualificazioni ai Mondiali di Russia – ci ha detto in esclusiva. - Penso che il campionato di Serie A, nell’ultimo periodo, abbia dato qualche opzione in più al commissario tecnico per costruire qualcosa di positivo”. 

Il Gruppo J, inutile nasconderselo, nel quale è stata sorteggiata l’Italia è, sulla carta, decisamente abbordabile. C’è il rischio, secondo De Biasi, che gli Azzurri lo sottovalutino, sentendosi già virtualmente alla fase finale?

“Non ce lo possiamo permettere – risponde deciso l’ex tecnico dell’Albania -, reduci dalle delusioni che hanno segnato la storia recente della nostra Nazionale. È un nuovo corso, c’è un nuovo presidente federale e tutta un’aria di rinnovamento che deve portare la squadra alla massima concentrazione per raggiungere quelli che sono i suoi obiettivi. Il principale è ritornare a essere protagonisti, prima in Europa e poi nel Mondiale”.

Il tecnico jesino ha convocato ventinove giocatori per il doppio impegno europeo: tra i nomi presenti a Coverciano per il raduno spiccano quelli del trentaseienne Fabio Quagliarella, la cui ultima presenza con la Nazionale risale all’amichevole del 17 novembre 2010 pareggiata 1-1 contro la Romania, dei tre cagliaritani Barella, Pavoletti e Cragno, dello juventino Kean e del giallorosso Zaniolo; manca Balotelli, ma il tormentone sull’ex pupillo di Mancini rischia di trascinarsi per tutta la durata della sua gestione.

Nel video, un clamoroso gol di Quagliarella proprio con la maglia dell'Udinese!

Abbiamo, quindi, chiesto a De Biasi chi può essere il giocatore simbolo di questa squadra, il cardine della rosa che Mancini vuole costruire da qui all’appuntamento con gli Europei del prossimo anno, la prima edizione che si disputerà in dodici differenti Paesi: “Per me è difficile dirlo; per mia abitudine, infatti, non sono solito pensare a un singolo giocatore per catalizzare tutta l’attenzione su di lui.

Credo più a un atteggiamento di squadra, a una mentalità di tutto il gruppo che crei i presupposti per costruire qualcosa di importante”, risponde subito De Biasi, uno che grazie al gruppo è riuscito a ottenere un risultato che passerà alla storia del calcio.

Italia e Finlandia si sono affrontate 12 volte finora e la bilancia dei risultati pende decisamente in favore degli Azzurri che hanno ottenuto ben 11 vittorie. L’unica volta che gli scandinavi sono riusciti a non perdere contro l’Italia fu il 25 settembre 1975: 0-0 allo Stadio Olimpico di Roma in un match valido per le qualificazioni agli Europei del 1976.

“Non ho visto giocare di recente la Finlandia – spiega De Biasi, - ma conosco bene i suoi giocatori. La nazionale finlandese ha avuto degli alti e bassi negli ultimi anni, ma non sarà una partita semplicissima. Ormai a questi livelli non ne esistono”.

Tra i convocati di Kanerva, solamente Sauli Vaisanen gioca nel campionato italiano, con il Crotone in Serie B; il commissario tecnico, che così bene ha fatto in Nations League, schiera la sua Finlandia con un classico 4-4-2. I punti di forza della sua squadra sono il portiere Lukas Hradecky, che gioca in Germania con il Bayer Leverkusen, il capitano Tim Sparv, protagonista in Danimarca con la maglia del Midtjylland, e il centravanti Teemu Pukki, vero leader della squadra, che gioca con il Norwich City e che ha trovato un’importante vena realizzativa con la nazionale finlandese da quando gli è stato affiancato un altro attaccante.

Quando chiediamo a Gianni De Biasi che tipo di partita si aspetta sabato alla Dacia Arena, ci risponde: “Un’Italia che parte con entusiasmo, che gioca in casa e che vuole cercare di fare risultato pieno, di vincere anche attraverso il gioco. Penso che la squadra di Mancini cercherà di far gol dall’inizio”.

Per quanto riguarda, quindi, il pronostico, il tecnico che a Udine ha allenato nella stagione 2009-10 non ha dubbi: “Penso che l’Italia possa vincere questa partita, ma facendo grande attenzione all’avversario”. 

Come già indicato sopra, la vittoria dell’Italia contro la Finlandia si può giocare su 888sport.it @1.33; ancora, per le scommesse sportive, il risultato finale di 2-0 si gioca @5.10.

Abbiamo concluso l’intervista, chiedendo a De Biasi chi potrebbe essere, a suo modo di vedere, la squadra europea in grado di recitare il ruolo di sorpresa, dopo l’impresa inaspettata della sua Albania: “Sinceramente non ho analizzato con attenzione tutte le formazioni che prenderanno parte alla qualificazioni europee; se fossimo in grado, però, di identificare da adesso una rivelazione, non potrebbe essere una sorpresa, ma sarebbe una conferma”. Parole sagge.

March 20, 2019
Emanuele Giulianelli
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Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.


I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.


Ha pubblicato tre libri, l'ultimo dei quali, "Qarabag. La squadra senza città alla conquista dell'Europa" edito da Ultra Sport, è uscito nel 2018.
 

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Tennis: parte il torneo di Miami senza Nadal, Djokovic favorito numero uno


Il capitolo 39 della saga ribattezzata Fedal, l’eterno scontro tra Roger Federer e Rafael Nadal, non si disputerà nemmeno a Miami.  

Il maiorchino ha dato forfait in semifinale a Indian Wells, dove avrebbe dovuto affrontare proprio l’elvetico, per i problemi evidenziati al ginocchio destro durante il quarto di finale vinto contro il russo Karen Khachanov e non disputerà nemmeno il Masters 1000, ponendo fine alla sua stagione sul cemento outdoor americano, per prepararsi all’imminente stagione sulla terra battuta.

“Non giocherò a Miami, quello che farò è tornare a casa, riposare un po’ e provare a fare una transizione graduale sulla terra rossa. Il mio piano è quello di giocare Montecarlo, Barcellona, Madrid, Roma e Roland Garros. Questo è sempre stato il mio calendario, sarà lo stesso anche quest’anno, e spero di riuscire a completarlo ancora una volta”, ha dichiarato Nadal dopo la notizia del ritiro a Indian Wells. 


Il prestigioso torneo in Florida, che prende il via questa settimana, per la prima volta si disputerà all’Hard Rock Stadium, dopo aver abbandonato la storica sede di Key Biscane: Il prize money complessivo è di ben 7.368.734 euro con il vincitore che percepirà un assegno da oltre un milione di euro, oltre ai consueti 1000 punti Atp. Vale 10 punti del ranking e quasi 15 mila euro invece la presenza al primo turno.


Testa di serie numero 1 in campo maschile è il serbo Novak Djokovic, seguito dal tedesco Alexander Zverev e dall’austriaco Dominic Thiem, fresco vincitore a Indian Wells. Gli azzurri Marco Cecchinato e Fabio Fognini sono stati accreditati, rispettivamente, della testa di serie numero 16 e 17. Thomas Fabbiano è, invece, entrato in tabellone grazie al forfait del nipponico Yoshihito Nishioka; al via anche Matteo Berrettini, fresco vincitore del challenger di Phoenix, in Arizona.

Segui gli azzurri impegnati a Miami, anche con le scommesse live di 888sport!

E Federer? King Roger, dopo la finale persa contro Thiem, è la testa di serie numero 4 del tabellone di Miami, torneo che ha vinto tre volte, l’ultima delle quali nel 2017 contro Nadal. Detentore del torneo è John Isner, numero 9 del ranking mondiale e settimo nel seeding in Florida. 

Per le scommesse tennis, esordio complicato per Djokovic, favorito numero uno, visto che al secondo turno (bye al primo) se la vedrà con uno tra Tomic e Berdych. Nel possibile cammino nel torneo di Roger Federer, invece, potrebbe esserci, ancora una volta, il probabile derby svizzero con Wawrinka al terzo turno.

In campo femminile, testa di serie numero 1 è la giapponese Naomi Osaka, davanti alla romena Simona Halep e alla ceca Petra Kvitova. L’azzurra Camila Giorgi è la numero 31 del seeding: usufruirà, quindi, di un bye al primo turno. La detentrice Sloane Stephens è la numero 4 del tabellone e dovrà difendere i 1000 punti conquistati lo scorso anno grazie alla finale vinta contro Jeļena Ostapenko.
 

March 20, 2019
Emanuele Giulianelli
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I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.


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Eurolega, Milano a Madrid per blindare le Final Eight

 

Correva l’anno 2009 e al Mediolanum Forum d’Assago uno straordinario Marco Mordente guida l’Olimpia a una vittoria storica contro il Real Madrid. Finisce 70 a 61 per gli uomini di Piero Bucchi, capaci di reagire allo strapotere tecnico degli spagnoli arrivati anche a +10 nel terzo quarto.

Questo l’ultimo successo dell’Olimpia contro la Casa Blanca, reduce da 11 vittorie consecutive contro Milano e a caccia della dodicesima per attaccare il secondo posto in classifica del CSKA, impegnato nel difficile match di Istanbul contro l’Anadolu Efes quarto in classifica.

I russi e gli spagnoli sono entrambi a venti vittorie dopo 26 giornate di Eurolega, ma lo scontro diretto a favore di De Colo e compagni costringe il Real a rincorrere il CSKA alle spalle dell’ormai irraggiungibile Fenerbahce degli italiani Melli e Datome.

Per le scommesse basket, il Real Madrid è favorito @1.19 nella partita di stasera.

L’Olimpia invece ha saputo reagire al meglio a un periodo terribile vissuto tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019. Le otto sconfitte nelle dieci partite di Eurolega giocate dal 29 novembre al 18 gennaio potevano di fatto spegnere i sogni di Final Eight di Milano, che però ha reagito con sei vittorie nelle ultime sette giornate dove solo il CSKA ha saputo battere gli uomini di Simone Pianigiani soffrendo anche più del previsto (101-95 il risultato finale per i russi).

L’Olimpia può contare su un attacco stellare che viaggia oltre 86.3 punti di media a partita, meglio fanno solamente il Real Madrid e il CSKA Mosca (86.5 per i madrileni, 87.6 per il miglior attacco di tutta l’Eurolega). Il problema vero per Pianigiani è la difesa, la terza peggiore davanti solamente al Darussafaka fanalino di coda e a Gran Canaria.

L’Olimpia è l’unica squadra tra le migliori otto d’Europa che subisce almeno 81 punti a partita, sono 84.9 i punti concessi ogni 40 minuti dalla squadra italiana a fronte degli 80.8 subiti dal CSKA Mosca, ovvero seconda peggior difesa tra le squadre che occupano i primi otto posti in classifica.

L’Olimpia affida il suo attacco a Mike James, nettamente il capocannoniere di questa Eurolega con quasi 20 punti realizzati a partita. Seguono il duo del CSKA De Colo-Higgins che non arrivano a 15 punti a gara, una differenza abissale per quello che si candida a MVP della Regular Season di questa Eurolega.

Nel video, i suoi canestri contro l'Olympiakos.

A questi 20 punti scarsi James aggiunge anche quasi 7 assist a partita, secondo miglior assist-man dietro all’ex playmaker dei Memphis Grizzlies Nick Calathes, che serve 8.4 assist a gara con la maglia del Panathinaikos.

Per le scommesse sportive, l'over 81.5 dei punti totali dell'Olimpia a Madrid, supplementari compresi, è quotato @1.81.

Pianigiani può contare però su un altro grande realizzatore come Vlado Micov, anche lui nella top-5 tra i migliori marcatori di questa Eurolega con poco più di 14 punti a partita. Il Real Madrid invece fa della coralità il suo punto di forza, visto che Anthony Randolph e Sergio Llull sono gli unici due giocatori che viaggiano a oltre 10 punti di media a partita (13.6 per l’americano naturalizzato sloveno e 10.7 per la guardia spagnola).

Nella gara d’andata Milano ha saputo reggere l’urto a rimbalzo del Real Madrid, che è la miglior squadra di tutta l’Eurolega in questa categoria. I giocatori di Pianigiani non hanno saputo sfruttare le 11 palle perse degli spagnoli per delle pessime percentuali al tiro, chiudendo la gara con il 37.5% dal campo e solamente il 30.6% dalla linea dei tre punti. Al Mediolanum Forum fu decisivo Anthony Randolph con 25 punti e 11 rimbalzi, mentre l’Olimpia ha avuto 21 punti da Mike James con 7/20 al tiro e un pessimo 4/13 da tre punti per l’americano.

 
March 20, 2019
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

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