Gli eventi più prestigiosi dell’ippica

L’anno scorso, la Pegasus World Cup Invitational Stakes è diventata l’evento ippico più proficuo del mondo: Gun Runner è stato incoronato vincitore e si è portato a casa gran parte della posta  totale in palio da 16 milioni di dollari. I proprietari Winchell Thoroughbreds LLC e Three Chimneys Farm ringraziano.

Questa corsa è stata inaugurata nel 2017 e ha presto sorpassato tutti i rivali per diventare l’evento principale del mondo in quanto a premio in palio. Il primo vincitore della Pegasus World Cup è stato Arrogate, già campione alla Breeders’ Cup Classic, che ha portato a casa un montepremi di 12 milioni di dollari.

Gli organizzatori della corsa hanno aumentato il premio per il 2018, ma per la corsa del 2019 la vincita totale verrà diminuita di 9 milioni per via del nuovo evento su erba per il quale il piatto verrà diviso sulle due competizioni. Gli eventi del Gulfstream Park in Florida possiedono tutto il potenziale per diventare un appuntamento prominente nel calendario dell’ippica ma, nonostante il ricco premio in palio, gli organizzatori devono fare ancora molto per portarsi alla pari con i seguenti eventi del mondo dell’ippica, soprattutto in termini di prestigio.

Dubai World Cup

La Dubai World Cup ha riconquistato il proprio posto sul podio come corsa ippica più proficua. L’evento è stato creato nel 1996 e da allora la sua fama non ha fatto che aumentare grazie anche al boom economico avvenuto negli Emirati Arabi Uniti negli ultimi 20 anni. L’ippodromo Meydan Racecourse è il teatro dell’evento che può ospitare fino a 80.000 spettatori, puntualmente tutto esaurito in occasione della World Cup. Molti dei cavalli di primo piano sulla scena mondiale appartengono ora a scuderie controllate da gruppi basati proprio negli Emirati Arabi Uniti, tra cui spicca certamente Godolphin Racing, che ha vinto l’evento sette volte, compresa l’edizione del 2018, quando a tagliare il traguardo per primo è stato Thunder Snow.

Il giro economico attorno all’ippica negli EAU è aumentato significativamente, così come di riflesso i premi messi in palio, negli ultimi 10 anni, così tanto che nell’ultima edizione, solo per la World Cup, sono stati messi a disposizione 10 milioni di dollari.

In termini di share televisivo, secondo i dati diffusi, l’evento del 2018 è stato trasmesso in 120 territori e visto complessivamente da 1 miliardo di spettatori in tutto il mondo. La Dubai World Cup ha oramai sorpassato il Kentucky Derby, il Grand National e la Royal Ascot Gold Cup in termini di dimensioni di singolo evento di scommesse ippiche. La sua fama aumenterà ancora di più grazie all’affluenza di nuove risorse nel mondo dell’ippica negli EAU, sebbene il calendario degli eventi meno fitto lo manterrà dietro a Regno Unito e Stati Uniti per quanto riguarda il dominio del mercato.

Breeders’ Cup Classic

La Breeders’ Cup Classic è stata l’evento di punta per le corse dei purosangue oltre i tre anni negli Stati Uniti fin dalla sua inaugurazione nel 1984. Qui sono i principali cavalli, allenatori e fantini della scena a sfidarsi nelle location più esclusive del Paese: Churchill Downs, Santa Anita, Del Mar, Belmont Park e Keeneland sono solo alcuni degli ippodromi che hanno ospitato il prestigioso evento nel corso degli ultimi 10 anni. Il montepremi in palio al momento si attesta sui 6 milioni di dollari, quota che si mantiene stabile da tre anni a questa parte, mentre nei precedenti 10 (2005-2015) la posta in palio è stata di 5 milioni.

La partecipazione del pubblico varia molto di anno in anno, in quanto la sede della Classic cambia continuamente. Ciononostante, l’anno scorso sono stati ben 70.000 gli spettatori presenti a Churchill Downs per assistere alla vittoria di Accelerate. Durante la giornata delle corse sono stati scambiati 96 milioni di dollari, suddivisi sui 9 eventi: una diminuzione, seppur contenuta, rispetto all’evento del 2017. La Breeders’ Cup Classic ritornerà nel 2019 nella cornice di Santa Anita, il che probabilmente aumenterà la spesa visto il maggior numero potenziale di spettatori. Un dato preoccupante proviene però dal pubblico televisivo diminuito del 20% rispetto al 2017 e fermo a 1,6 milioni: se comparata con la Dubai World Cup e le principali corse nel Regno Unito, la Classic non riesce a competere su questo punto.

Prix de L’Arc de Triomphe

Il Prix de L’Arc de Triomphe è forse la corsa più prestigiosa di tutte, che dà vita ad un evento grandioso impossibile da imitare o superare per la competizione degli EAU o degli Stati Uniti vista la storia che l’evento racchiude. La prima corsa si tenne nel lontano 1920 e da allora è una ricorrenza annuale, celebrata anche durante la Seconda Guerra Mondiale e l’occupazione nazista, fatta eccezione per il 1939 e il 1940. Fin dall’inaugurazione, questa corsa è stata l’apoteosi del calendario ippico francese ed è diventata altresì di fondamentale importanza per i proprietari ed allenatori d’Europa e del Medio Oriente. Khalid Abdullah e John Gosden si sono alleati per portare a casa due vittorie di fila nelle ultime due stagioni grazie alla strepitosa puledra Enable cavalcata da Frankie Dettori.

Abdullah e Dettori sono ormai entrati di diritto nella storia della corsa, grazie al numero di vittorie proprio all’Arc. Il miglior allenatore rimane però Andre Fabre grazie ai sette trionfi messi a referto, mantenendo così uno dei record in casa. Il piatto di 5 milioni di euro è il più alto del continente per una singola gara e fa sfigurare quelli offerti all’Ascot Gold Cup e al Grand National. Nonostante il prestigio della corsa, l’edizione scorsa ha fatto registrare una diminuzione delle presenze, con solo 35 mila spettatori presenti all’ippodromo di Longchamp.

Il colpevole parziale è stato l’aumento dei prezzi del biglietto, ma il dato deve chiaramente essere monitorato: in passato l’evento non ha faticato ad attrarre finanche 50 mila spettatori. Nonostante il recente restauro all’ippodromo, la corsa non è riuscita ad attirare il pubblico sperato e ci dovranno essere dei cambi di rotta importanti da parte dell’organizzazione per mantenere viva l’atmosfera.

The Grand National

Il Regno Unito rimane la culla ancestrale dell’ippica: nonostante un miglioramento della qualità e delle condizioni delle corse, oltre che alla nascita di altri importanti palcoscenici oltremanica, questo sport è una parte integrante della società britannica e irlandese che non verrà facilmente spodestata.

Il Grand National è la rappresentazione pratica di questa passione, grazie alla storia passata e al prestigio che racchiude. Praticamente ogni singola famiglia nel Regno Unito ed Irlanda scommette su questa corsa e si ritrova davanti alla televisione per assistere all’evento. Si tratta una tradizione trasmessa di generazione in generazione e, grazie alla trasmissione televisiva in chiaro, tutti possono partecipare facilmente, mentre lo stesso non si può dire per molti altri sport del Paese.

Una vittoria al Prix de L’Arc de Triomphe è sicuramente un momento speciale per il fortunato primo classificato ma il Grand National fa impallidire le altre corse, visto il numero esiguo di vincitori in grado di salire sul gradino più alto del podio. Il piatto di “solo” 1 milione di sterline può apparire esiguo in confronto agli altri eventi, ma una vittoria qui regala molto di più: l’immortalità di poter annoverare il proprio nome alla lista dei vincitori lunga 179 anni, assieme ai grandi del passato come Red Rum.

L’ippodromo di Aintree è puntualmente tutto esaurito e stracolmo di spettatori, arrivando fino al massimo di 70 mila per gli eventi del sabato. Durante l’edizione passata, il pubblico televisivo si è attestato sugli 8,5 milioni.

Vista la competizione spietata di Premier League e altre partite di calcio in tutto il Paese, si tratta di un numero più che rispettabile, considerando poi soprattutto il panorama dei media attuale. Sebbene anche la Cheltenham Gold Cup e la Royal Ascot Gold Cup rapiscano in egual misura l’attenzione del mondo dell’ippica, non c’è evento più speciale del Grand National: ci sarebbe bisogno di un disastro perché questa corsa perda il prestigio che la circonda.

February 12, 2019
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I “Big Four” del tennis hanno fatto la storia

Il passaggio generazionale che non c'è stato

Big four tennis: gli ultimi 20 anni dell’ATP Tour hanno dato vita a innumerevoli momenti da ricordare e hanno fatto notizia in tutto il mondo. Questo gioco è stato dominato dai cosiddetti “Big Four”, ovvero Roger Federer, Rafa Nadal, Novak Djokovic e Andy Murray. Si sono fatti avanti molti sfidanti per mettere fine a questo dominio a quattro voci, ma nessuno è mai stato in grado di farlo collassare. 

Big four tennis

Tuttavia, dopo anni e anni di vittorie, i fan del tennis si sono chiesti se era arrivato il momento del cambio della guardia. Gli infortuni, la mancata continuità e l’età hanno cominciato lentamente a farsi sentire per queste icone sportive ed infatti il 2019 sembrava essere l’anno in cui vedremo splendere delle nuove stelle. 

I “Big Four”

Almeno due di questi quattro tennisti si sono piazzati in modo costante nelle prime due posizioni dei ranking a partire dal luglio del 2005 e in totale il gruppo può contare un totale di oltre 300 titoli vinti, sempre da favoriti per le scommesse sportive. Hanno inoltre più di 50 degli ultimi 65 titoli del Grand Slam maschile e tutti e quattro sono stati i numeri uno del ranking almeno una volta. 

Roger Federer

Il maestro svizzero è stato il primo dei “Big Four” ad emergere; questo campione ha sempre godotu dell’appoggio dei suoi fan che ormai seguono il suo dominio da ben dieci anni. Con un record di carriera di 1180 vittorie e 260 sconfitte, e ben 199 titoli vinti, è il tennista più di successo del quartetto, sebbene gli anni stiano passando anche per lui.

Prima di dare l'addio veramente in un torneo esibizione a squadre, aveva accennato ad un suo possibile ritiro, ma è comunque arrivato in semifinale all’O2 nel mese di novembre del 2018 e sembra rimanere in carreggiata per poter competere ad alti livelli almeno per un’altra stagione.

Rafa Nadal 

Il “Re della terra rossa” ha dimostrato meno continuità durante la sua carriera a causa di una serie di infortuni, ma quando questo maiorchino affabile è in forma, è davvero una gioia per gli occhi. In alcuni tornei riesce proprio a prosperare, infatti l’undici volte campione dell’Open di Francia si gode le proprie vittorie a Parigi, Roma, Cincinnati e Monte Carlo.

Prima del ritiro alle olimpiadi parigine del 2024, è anche uno dei più giovani vincitori del Grand Slam della storia di questo sport, avendo debuttato all’età di 19 anni ed essendosi portato a casa il suo primo Open di Francia nel 2005. 

Novak Djokovic

Unico big four ancora in attività, il serbo conta 100 titoli ATP ed è ammirato per la sua continuità. Rende bene su tutte le superfici di gioco e la sua accuratezza e spietatezza gli sono state utili per diventare uno dei contendenti più decorati nella storia di questo sport.

È entrato per la prima volta nella top 100 nel 2005 ed è stato il primo giocatore a interrompere il duopolio di Federer e Nadal. Ha concluso l’anno come il numero uno in cinque occasioni diverse; sebbene abbia dovuto prendere delle pause a causa degli infortuni nel 2018, è comunque riuscito ad arrivare vigorosamente alla fine dell’anno.

Andy Murray 

Alcuni fan disapprovano la presenza di Andy Murray nel “Big Four”, ma lo scozzese ha avuto un enorme successo negli ultimi dieci anni ed ha passato molto tempo nella parte alta dei ranking.

Potrà non aver vinto l’Australian Open o l’Open di Francia, ma le sue vittorie a Wimbledon, agli US Open e alle Olimpiadi non dovrebbero essere sottovalutate.

Vanta ben 45 titoli a suo nome e resta l’unico tennista della storia ad essersi guadagnato due titoli alle Olimpiadi. 

Chi faceva parte della Next Generation, prima di Carlos e Jannik?

Alexander Zverev 

Zverev è il tennista che ha occupato la posizione più alta nei ranking dopo i “Big Four” ed ha trionfato alle ATP Tour Finals di novembre 2018. Nel 2018 ha vinto, inoltre, 47 volte e anche se la sua continuità non è stata ancora ben delineata, ha dimostrato di essere all’altezza di Roger Federer e di Novak Djokovic quando li ha incontrati all’O2. 

Dominic Thiem 

Potrebbe sembrare che questo austriaco giochi da sempre, eppure a soli 25 anni, i suoi anni di gloria devono ancora arrivare. La mancanza di razionalità sui campi d’erba potrebbe essere un problema nel lungo periodo, ma di certo darà del filo da torcere a qualsiasi avversario e probabilmente in futuro lo vedremo nella top 5. 

Stefanos Tsitsipas

Dopo aver perso dieci partite su 14 durante la scorsa stagione, il 2018 è stato l’anno in cui il greco ha sfondato e ci sarà molto altro da aspettarsi da questo tennista. Ha battuto Novak Djokovic al Canadian Masters ed ha anche fatto a pezzetti la coppia sopracitata composta da Alexander Zverev e Dominic Thiem. È il più giovane del trio ed è possibile che nel 2019 si farà un nome. 

Il cambio della guardia non sarà confermato, proprio per l'arrivo nel circuito di Sinner ed Alcaraz. I fan del tennis sono ormai abituati ai “Big Four”, tuttavia il loro dominio è in declino e una schiera di giovani giocatori è pronta a prendere il loro posto.

Rimanere sempre in forma è stato molto complicato e Roger Federer, Novak Djokovic, Rafa Nadal e Andy Murray dovrebbero essere tutti elogiati per la continuità dimostrata durante le loro carriere.

Non potranno però continuare a competere per sempre e la nuova generazione di giocatori sta pian o piano scalfendo il quartetto. Dunque, non c’è momento più emozionante per essere un fan di tennis.

*Prima pubblicazione 12 febbraio 2019.

**L'immagine di apertura del contenuto è distribuita da Alamy.

May 27, 2025
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Champions League, si riparte con gli ottavi: subito Roma-Porto


La Champions League torna martedì sera e ci sarà subito un’italiana in campo con la Roma che ospita all’Olimpico il Porto da leggera favorita per il passaggio del turno, secondo i bookmakers di 888sport!

I lusitani, guidati in panchina dall’ex Lazio Sergio Conceicao, sono stati la miglior squadra della fase a gironi della Champions con sedici punti totalizzati su diciotto. Nonostante questi numeri, la Roma è uscita dal sorteggio di Nyon due mesi fa col sorriso viste le avversarie che avrebbe potuto pescare nell’urna di metà dicembre.

I giallorossi devono però fare grande attenzione alla squadra di Conceicao, capolista in Portogallo ma reduce da due pareggi consecutivi in campionato contro Guimaraes e Moreirense. Sta pesando moltissimo l’assenza di Moussa Marega, capocannoniere in Champions League con cinque reti nella fase a gironi e miglior marcatore stagionale con sedici gol in trentuno presenze.

La Roma dovrà dunque spostare le sue attenzioni difensive su Tiquinho Soares, promosso a titolare dopo l’infortunio dell’attaccante maliano e autore di 14 gol in poco più di 1500 minuti stagionali.

Il giocatore di maggior talento rimane sempre Yacine Brahimi, esterno offensivo algerino più volte accostato anche alla Roma in sede di mercato. Il Porto ha perso solamente una partita in stagione lontano dal Do Dragao e ha dimostrato grande solidità sotto la guida di Coincecao, arrivato dopo anni difficili in cui il Porto non ha vinto alcun trofeo. 

La Roma, invece, con le ultime due prestazioni con Milan e Chievo ha parzialmente tamponato l’emorragia provocata dal clamoroso 7-1 subito in Coppa Italia contro la Fiorentina. La contestazione della tifoseria vista contro i rossoneri, martedì lascerà spazio al calore che l’Olimpico può trasmettere alla squadra di Di Francesco, mai messo in discussione dalla società nonostante le difficoltà delle ultime settimane.

Lo 0-3 del Bentegodi risistema la classifica dei giallorossi, che nel mese di gennaio hanno evidenziato delle preoccupanti lacune in fase difensiva. La porta inviolata di Verona è un segnale importante in vista della doppia sfida europea col Porto, specialmente considerando le assenze che hanno i lusitani in attacco.

La Roma, deve sfruttare questo vantaggio martedì oltre al fattore campo davanti a oltre 50 mila tifosi giallorossi che saranno presenti allo Stadio Olimpico. I giallorossi sono reduci dalla straordinaria campagna europea dello scorso anno interrotta solamente in semifinale dal Liverpool di Klopp dopo la clamorosa rimonta dei quarti di finale contro il Barcellona.

Per la gara dell'Olimpico, 888sport offre una Super Quota incredibile: per i nuovi utenti registrati, con un massimo di puntata di 5 euro, la Roma non si gioca @2.07, ma @11!!!

Quest’anno la Roma è stata brava a sfruttare un girone abbordabile con CSKA Mosca e Viktoria Plzen, anche se ha subito due nette sconfitte contro il Real Madrid sia all’andata che al ritorno. 

Sergio Conceicao deve fare i conti con l’emergenza in attacco viste le assenze per infortunio di Marega e Aboubakar oltre alla squalifica di Jesus Corona, titolare nell’ultima sfida di campionato contro il Moreirense. Al suo posto dovrebbe giocare il brasiliano Otavio nel tridente offensivo completato dal suo connazionale Tiquinho Soares al centro e l’algerino Yacine Brahimi sulla sinistra.

Entrambe le squadre segnano si gioca @1.72 nella lavagna di 888sport!

In porta ci sarà il recordman di presenze in Champions, Iker Casillas con la linea difensiva composta da Eder Militao, Felipe, Pepe e Alex Telles, con il centralone portoghese rientrato in patria a gennaio dopo l’avventura al Besiktas. Davanti a loro agirà Danilo Pereira in mediana, con lo spagnolo Oliver Torres e il messicano Hector Herrera ai suoi lati, quest’ultimo grande obiettivo di mercato di Monchi per la prossima stagione visto il contratto in scadenza a giugno.

Nel video, una serie di immagini spettacolari del portiere più vincente nella storia moderna del calcio!

Probabile 4-3-3 anche per la Roma con Eusebio Di Francesco che dovrà rinunciare a Olsen e Patrik Schick. Il portiere svedese non ha recuperato dal problema al polpaccio che lo ha costretto a dare forfait anche a Verona e giocherà dunque nuovamente Mirante tra i pali.

L’attaccante ceco invece è uscito per infortunio nella sfida contro il Chievo e dovrà saltare la partita contro il Porto. Dovrebbe dunque tornare Alessandro Florenzi come ala destra al posto di Schlick con Edin Dzeko e Stephan El Shaarawy, entrambi a segno contro il Chievo venerdì sera.

Da valutare ancora le condizioni di Manolas, che comunque dovrebbe stringere i denti e giocare al fianco di Federico Fazio con Karsdorp e Kolarov sulle fasce. A centrocampo dubbio tra Cristante e N’Zonzi, mentre sono confermati Daniele De Rossi in mediana e Zaniolo come mezzala.

 
February 11, 2019
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

Serie B: Livorno-Cosenza sfida salvezza, il Pescara a Foggia per ritrovarsi


TUTTE LE QUOTE DELLA SERIE B PER SCOMMETTERE CON 888SPORT.IT

Foggia-Pescara (domenica ore 15.00)

Allo Zaccheria è di scena il Pescara, con i padroni di casa che hanno bisogno di punti pesanti per colmare il gap di 5 lunghezze che li separa dalla zona salvezza.

Il Foggia è, infatti, attualmente quintultimo con 19 punti (25 virtuali senza penalizzazione) e il Cosenza, in questo momento salvo, ne ha 24; il Pescara sta vivendo un momento difficile: due pareggi e la pesante sconfitta casalinga per 5-1 contro il Brescia stanno facendo perdere posizioni in classifica alla formazione di Pillon, che attualmente condivide la quarta posizione in classifica con il Lecce, ma con una partita in più rispetto ai pugliesi. 


Nel Foggia mancherà Alberto Gerbo, squalificato per un turno, così come gli infortunati Camporese, Zambelli e Tonucci; Ngawa è in forte dubbio. Nel Pescara, problemi in difesa per le assenze degli squalificati Gravillon e Del Grosso. In dubbio il portiere Fiorillo e Brugman. 
 

Scommessa consigliata: Foggia-Pescara Gol @1.66

Livorno-Cosenza (domenica ore 15.00)

Il Livorno sta risalendo la china dalle secche dei bassifondi della classifica e, con un discreto ruolino di marcia che nelle ultime cinque giornate ha fruttato 7 punti (grazie a quattro pareggi e una vittoria), i labronici si trovano ora al penultimo posto, davanti al Padova, a 7 lunghezze dal Cosenza.

Quella contro i calabresi è quindi una vera e propria sfida salvezza per i toscani che, in caso di vittoria, accorcerebbero notevolmente rispetto alla zona salvezza. Il Cosenza è in crescita, dopo un inizio di stagione tormentato, e sta costruendo la sua permanenza nel campionato cadetto soprattutto nel fortino casalingo del San Vito-Marulla.

Diamanti è l’uomo chiave del Livorno di Breda, pronto a innescare le punte che saranno Murillo e Giannetti; Bogdan in difesa con Di Gennaro e Gonnelli. Braglia verso la conferma del 4-3-3 per il Cosenza, con Maniero reclama una maglia dal primo minuto. Tutino e Sciaudone titolari.
 

Scommessa consigliata: Livorno-Cosenza Under 2.5 @1.46
 

Hellas Verona-Crotone (domenica ore 21.00)

Domenica sera al Bentegodi va in scena la sfida tra Hellas Verona e Crotone, una partita che avrebbe dovuto essere una sfida promozione, ma che si è tramutata in un confronto tra veneti in difficoltà, ma pur sempre in zona playoff, e i calabresi che si trovano inaspettatamente in zona retrocessione e vogliono uscirne in prima possibile.

Il Verona ha racimolato solamente 3 punti nelle ultime quattro partite e si trova attualmente al sesto posto in classifica a quota 32; il Crotone è quartultimo a 18 punti, insieme al Carpi.

Nel video, una clamorosa rimonta del Verona in casa, dopo il doppio vantaggio dei calabresi!

 

Tra i padroni di casa, indisponibili Tozzo, Kumbulla, Crescenzi e Ragusa: spazio al tridente composto da Matos, Di Carmine e Di Gaudio in attacco. Per i pitagorici di Stroppa, fuori Nalini, Tripicchio e Rohden: Sampirisi e Milic saranno gli esterni nel 3-5-2.
 

Scommessa consigliata: Hellas Verona-Crotone 1X @1.24

February 9, 2019
Emanuele Giulianelli
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Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.


I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.


Ha pubblicato tre libri, l'ultimo dei quali, "Qarabag. La squadra senza città alla conquista dell'Europa" edito da Ultra Sport, è uscito nel 2018.
 

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Serie A: Napoli, Inter e Juventus in trasferta, il Milan in casa contro il Cagliari

TUTTE LE QUOTE DELLA SERIE A PER SCOMMETTERE CON 888SPORT.IT

Fiorentina-Napoli (sabato ore 18.00)

All’Artemio Franchi nella prima sfida del sabato si sfidano la Fiorentina di Stefano Pioli e il Napoli di Carlo Ancelotti: entrambe le squadre sono imbattute da quattro giornate, ma il loro rendimento nello stesso periodo è completamente opposto.

I viola, infatti, hanno vinto una partita pareggiandone tre, mentre i partenopei hanno collezionato tre successi e uno 0-0 a San Siro contro il Milan. La Fiorentina si trova attualmente al nono posto in classifica con 31 punti all’attivo, 20 in meno del Napoli che è secondo alle spalle della Juventus capolista.

Pioli dovrà fare a meno degli squalificati Benassi e Milenkovic, ma dovrà ovviare anche all'assenza dell'infortunato Vitor Hugo. In difesa, quindi, Laurini e Ceccherini partiranno dal primo minuto, mentre a centrocampo toccherà ancora a Edimilson Fernandes. Simeone è in pole rispetto a Mirallas per completare il tridente d’attacco con Chiesa e Muriel.

Fabian Ruiz si riprende prendere il suo nel centrocampo azzurro, al ritorno dopo la squalifica. Hamsik, dopo che la trattativa sembrava saltata, è sempre più vicino ai cinesi del Dalian Yifang. Malcuit e Ghoulam favoriti sulle fasce in difesa, con Albiol indisponibile al centro. Si rinnova il duello in attacco tra Mertens e Milik per affiancare Insigne. 

Scommessa consigliata: Fiorentina-Napoli Gol @1.68

Parma-Inter (sabato ore 20.30)

L’Inter in piena crisi va a Parma sabato sera per ritrovare i tre punti dopo tre giornate di campionato nelle quali ne ha raccolto solamente uno, pareggiando in casa per 0-0 contro il Sassuolo; gli emiliani arrivano dall’entusiasmante 3-3 ottenuto in rimonta all’Allianz Stadium contro la Juventus, grazie a un Gervinho super.

D'Aversa potrebbe confermare in blocco la stessa formazione di Torino: Scozzarella infatti è favorito su Stulac per la regia, mentre Biabiany dovrebbe completare l'attacco con Inglese e Gervinho. Recuperato anche il portoghese Bruno Alves.

Nell’Inter è squalificato Politano: sulle corsie d'attacco toccherà a Candreva e Perisic innescare la punta Icardi. Nainggolan in vantaggio per il ruolo da trequartista, mentre sulle fasce di difesa Cedric Soares e Asamoah sono in vantaggio su D'Ambrosio e Dalbert. Keita, Vrsaljko e Borja Valero sono indisponibili.

Scommessa consigliata: Parma-Inter 1X @2.14

Sassuolo-Juventus (domenica ore 18.00)

Basta un pareggio in casa contro il Parma, dopo l’eliminazione in Coppa Italia patita per mano dell’Atalanta (e per i piedi di Zapata), per far scrivere alla stampa nazionale intera che la Juventus è in flessione, fino ad arrivare a pronunciare la parola crisi.

Ovviamente è un’esagerazione, dettata probabilmente dalla speranza inconscia di tutti i non juventini che il campionato si possa riaprire. La Juventus, in realtà, ha più di mezzo scudetto (l’ottavo di fila) cucito sulla maglia, ma ha la testa e le gambe rivolte in prevalenza al duplice impegno di Champions League contro l’Atletico Madrid.

Il Sassuolo, dal canto suo, sta facendo un più che discreto campionato e si trova in decima posizione a quota 30, esattamente la metà dei punti che hanno fatto i bianconeri.

Nel video, l'ultima vittoria del Sassuolo contro i bianconeri!

Per De Zerbi e il suo Sassuolo, problemi a centrocampo, vista la squalifica di Duncan e Sensi che non è al meglio, ma il regista proverà a stringere i denti: insieme a lui, Bourabia e Locatelli. Nel tridente d’attacco, Djuricic resta insidiato da Di Francesco. 

Dybala parte dall’inizio nella line offensiva della Juventu, così come Szczesny riprenderà il suo posto tra i pali.

A centrocampo ci sono ben tre giocatori a contendersi una maglia: uno solo, infatti, tra Bentancur, Can e Khedira affiancherà Pjanic e Matuidi. Difesa guidata da Rugani e Caceres, con Cancelo ed Alex Sandro nel ruolo di terzini. Bonucci, Chiellini e Barzagli hanno svolto lavoro differenziato, mentre Douglas Costa è da monitorare, alle prese con noie muscolari.

Per l'incontro di Reggio Emilia, 888sport offre due straordinarie Super Quote: con un massimo di puntata di 5 euro, il Sassuolo si gioca @41 volte la posta e la Juventus, naturalmente favorita, @8!

 

AC Milan-Cagliari (domenica ore 20.30)

Il Milan, nella gara di domenica sera a San Siro contro il Cagliari, ha l’imperativo categorico di vincere, per superare nuovamente la coppia formata da Lazio e Roma, dopo che entrambe, nei rispettivi anticipi, hanno portato a casa i tre punti, scavalcando proprio i rossoneri e l’Atalanta nella corsa al quarto posto.

I sardi hanno racimolato un solo punto nelle ultime tre partite di campionato, pareggiando 2-2 in casa contro l’Empoli, palesando un’evidente difficoltà ad andare in rete. La squadra di Maran deve cercare di distanziare il più possibile la zona retrocessione alle sue spalle.

Nel Milan, mister Gattuso sembra intenzionato a preferire ancora Calabria sulla fascia destra di difesa, rispetto alla concorrenza di Abate e Conti. In attacco, il sorprendente Piatek (che è riuscito già a far dimenticare Higuain) al centro, insieme a Suso e Calhanoglu schierati sugli esterni.

Paquetà e Bakayoko saranno confermati al centro del campo insieme a Kessiè. Biglia potrebbe tornare tra i convocati, dopo aver ripreso ad allenarsi in gruppo.

Con Birsa infortunato nel Cagliari, toccherà a Joao Pedro supportare l'azione offensiva di Pavoletti. Barella è pronto a rientrare a centrocampo, dopo aver scontato il turno di stop.

In difesa, il croato Srna rimane insidiato da Faragò sulla destra, mentre, sulla corsia opposta, Luca Pellegrini cerca un posto. Padoin potrebbe passare sulla linea dei centrocampisti. Cerri e Cacciatore hanno svolto lavoro differenziato negli ultimi giorni, mentre Thereau si è sottoposto a terapie a causa di una elongazione muscolare.

Scommessa consigliata: AC Milan-Cagliari 1 @1.42

 
February 9, 2019
Emanuele Giulianelli
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Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.


I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.


Ha pubblicato tre libri, l'ultimo dei quali, "Qarabag. La squadra senza città alla conquista dell'Europa" edito da Ultra Sport, è uscito nel 2018.
 

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L’incidenza dei cambi di allenatore in Serie A: Prandelli il migliore per media punti!


Alla vigilia della ventitreesima giornata di campionato, nella Serie A 2018-19 si sono registrati otto cambi in panchina, in sei squadre diverse, esattamente lo stesso numero di avvicendamenti che si erano verificati allo stesso punto della stagione precedente. Abbiamo deciso di analizzare sul blog italiano di 888sport.it quale sia l’effettiva incidenza dei cambi allenatore nella stagione in corso del nostro massimo campionato.


Chievo Verona

I veronesi hanno cambiato ben due volte allenatore nelle prime ventidue giornate. Dopo la sconfitta per 3-1 contro il Milan subita all’ottava, infatti, Lorenzo D’Anna (che era subentrato nella scorsa stagione a Rolando Maran) è stato esonerato: al suo posto la dirigenza clivense ha chiamato Gian Piero Ventura. L’avventura alla guida del Chievo dell’ex commissario tecnico della nazionale italiana è, però, durata solamente 34 giorni: in quattro giornate di campionato, Ventura ha raccolto tre sconfitte e un pareggio, il 2-2 contro il Bologna dopo il quale ha rassegnato le dimissioni: un punto in quattro partite, con una media di 0.25 punti a partita, esattamente la stessa del suo predecessore.

Le cose sono migliorate con l’arrivo di Domenico Di Carlo che, nelle successive dieci giornate disputata finora ha collezionato ben 9 punti, a una media di 0.90. Ciò che non è cambiato, per il Chievo, è la posizione in classifica: la ventesima, sia con D’Anna, che con Ventura e Di Carlo.

 

Genoa

L’ottava giornata è stata fatale anche a Davide Ballardini che, nonostante un tranquillo dodicesimo posto in classifica e una rassicurante media di 1.71 punti a partita, è stato esonerato dal presidente Preziosi in seguito alla sconfitta casalinga per 3-1 subita a Marassi per mano del Parma. Juric, chiamato a prendere il suo posto, alla sua terza esperienza sulla panchina rossoblù, è durato solamente 58 giorni, durante i quali ha drasticamente abbassato la media punti della formazione a 0.43 a partita.

Fatale per l’allenatore dell’ultima promozione del Genoa dalla Serie B è stata la clamorosa eliminazione in Coppa Italia, ai calci di rigore, contro i corregionali dell’Entella. Prima della quattordicesima giornata di campionato, quindi, il vulcanico presidente ha deciso di mandare via il croato per far posto a un altro ex tecnico della nazionale, Cesare Prandelli che, fino a oggi, ha ottenuto una media di 1.13 punti a partita: decisamente meglio di Juric, ma peggio di Ballardini.

 

Empoli

Nella prima parte di campionato, l’Empoli neopromosso di Andreazzoli è stato spesso elogiato per la qualità di gioco espressa, per i giovani messi in mostra e fatti scendere in campo con coraggio; purtroppo, però, di punti ne ha portati a casa solamente 6, a una media di 0.55 a partita; dopo undici giornate, quindi, in seguito al pesante 5-1 incassato a Napoli, la dirigenza del club toscano ha quindi deciso di allontanare Aureliano e di chiamare al suo posto Beppe Iachini che, nelle successive undici giornate di campionato, ha dato una sterzata decisa in termini di risultati: dodici punti e una media di 1.09 a partita hanno trasformato la salvezza da utopia a obiettivo realizzabile.


Udinese

L’allenatore spagnolo Julio Velazquez, chiamato a sorpresa dalla famiglia Pozzo in Friuli, è durato sulla panchina dell’Udinese una giornata in più rispetto a quanto accaduto ad Andreazzoli a Empoli. Dopo l’eliminazione subita in Coppa Italia contro il Benevento, l’ex allenatore dell’Alcoron, con una parentesi in carriera alla guida del Betis, è stato esonerato per far posto a Davide Nicola.

La gestione dell’iberico aveva lasciato ben sperare, visto che nelle prime cinque partite in Serie A la sua Udinese aveva raccolto ben due vittorie, due pareggi e una sola sconfitta: poi il crollo, con un solo punto raccolto nelle successive sette giornate e l’esonero, diventato a quel punto inevitabile. Nicola ha avuto un impatto immediato positivo sulla squadra e, al debutto sulla panchina dei friulani, ha ottenuto un’importante e prestigiosa vittoria per 1-0 contro la Roma. Nel confronto delle medie di punti a partita, Nicola viaggia a 1.00, contro i 0.75 del suo predecessore.


Frosinone

Non era da cassandre prevedere, da inizio stagione, per il Frosinone un campionato di dura lotta per la salvezza. E il campo non ha fatto altro che confermare il pronostico: troppo giovane e inesperta la rosa, deludenti gli acquisti di nome, Campbell su tutti (ceduto nel mercato di riparazione di gennaio); a guidare la formazione è stato confermato Moreno Longo, il tecnico che ha guidato la squadra alla promozione. Il quarantaduenne ex centrocampista del Torino è stato esonerato al termine della sedicesima giornata, in seguito alla sconfitta casalinga per 2-0 contro il Sassuolo, dopo aver conquistato una media di 0.50 punti a partita; al suo posto, la dirigenza dei ciociari ha scelto Marco Baroni, tecnico che lo scorso anno fu esonerato dal Benevento dopo le prima nove giornate nel massimo campionato, durante le quali non aveva raccolto nemmeno un punto.

Quello di Baroni al posto di Longo è stato, fino a questo momento, un cambio redditizio, in termini di risultati, per la squadra: dall’avvento del nuovo allenatore, infatti, in sei giornate il Frosinone ha raccolto 8 punti (quasi il doppio rispetto ai 5 della gestione precedente nel doppio delle giornate), con una media di 0.70 a partita. Questa meda, però, è ancora troppo bassa per garantire, in proiezione, la permanenza nella massima serie.


Bologna

Siamo arrivati all’ultimo cambio, in ordine di tempo, del campionato: dopo ventuno giornate, con 14 punti all’attivo e una media di 0.67 a partita, il presidente Saputo, furioso dopo la sconfitta per 4-0 patita tra le mura amiche proprio contro il Frosinone del nuovo tecnico Baroni, ha deciso di mandare via Filippo Inzaghi, dopo averlo difeso a spada tratta dalle contestazioni per tutta la prima parte della stagione. L’ex tecnico del Venezia ha pagato caro il debutto nella massima serie, dopo la stagione alla guida dei lagunari tra i cadetti. La guida tecnica dei felsinei è stata quindi affidata a Sinisa Mihajlovic, che aveva già allenato il Bologna nella stagione 2008-09, subentrando a Daniele Arrigoni dopo 9 giornate e sostituito da Papadopulo dopo la diciottesima; la cura del tecnico serbo ha portato subito frutti, visto che all’esordio il Bologna è stato capace di vincere a San Siro 1-0 contro l’Inter di Spalletti.
 

February 7, 2019
Emanuele Giulianelli
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Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.


I suoi articoli di calcio internazionale e geopolitica sono stati pubblicati, tra gli altri, su FIFA Weekly, il magazine ufficiale della federazione internazionale, su The Guardian, The Independent e su Eurasianet. Ha lavorato come corrispondente sportivo dall’Italia per Reuters.


Ha pubblicato tre libri, l'ultimo dei quali, "Qarabag. La squadra senza città alla conquista dell'Europa" edito da Ultra Sport, è uscito nel 2018.
 

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Serie A, riparazione e ripartenza: il bilancio del mercato di gennaio

Il mercato di gennaio 2019 come al solito ha regalato tanti colpi negli ultimi giorni, ma soprattutto verrà ricordato per il giro di attaccanti in casa Milan tra Higuain e Piatek.

I rossoneri meritano la copertina all’interno di quello che è il bilancio di questa sessione invernale di calciomercato.

Coraggiosa la rinuncia all’investimento Higuain per decidere di puntare con forza sull’ex attaccante del Genoa, che, nelle prime due apparizioni, con il Napoli in Coppa e la Roma in campionato è già arrivato a quota tre reti in rossonero in circa 200 minuti di gioco.

Al colpo Piatek, che costerà al Milan esattamente quanto sarebbe costato il riscatto dalla Juventus di Gonzalo Higuain, va aggiunto anche l’arrivo di Lucas Paquetà che si è già conquistato la maglia da titolare nel centrocampo rossonero.

Nel video, le immagini dell'ex gioiello del Flamengo!

Chi esce rinforzata dal mercato di gennaio è sicuramente la Fiorentina, che con l’arrivo di Luis Muriel è riuscita già a dare brio e vivacità all’attacco Viola, come dimostrato in Coppa Italia con gli incredibili sette gol realizzati alla Roma nei quarti di finale. Il colombiano si era già presentato al Franchi con una doppietta all’esordio contro la Sampdoria, sua ex squadra ed altra promossa del mercato invernale. L’arrivo di Gabbiadini e Sau va a tamponare l’infortunio di Caprari e aggiunge alternative al fianco di Quagliarella per Marco Giampaolo, che ora punta con forza alle zone europee.

Bene anche il Bologna, che dopo una campagna acquisti estiva disastrosa ha deciso di regalare prima a Inzaghi, poi a Sinisa Mihajlovic diversi colpi rifacendo completamente il look alla rosa rossoblu. Gli arrivi di Soriano, Sansone ed Edera danno qualità a una squadra che con l’ingresso di Orsolini tra i titolari ha trovato sicuramente più soluzioni offensive. Dietro, l’arrivo di Lyanco completa un reparto molto esperto e fisico, composto anche da Gonzalez e Danilo.

Interessante anche il modo in cui si è mosso il Chievo, che ha deciso di non mollare e di inseguire il sogno salvezza tenendo Hetemaj e Depaoli nonostante le offerte ricevute, inserendo Diousse, regista che aveva fatto molto bene a Empoli due anni fa.

Usato sicuro in casa Cagliari con Rolando Maran che dopo aver portato in Sardegna Lucas Castro dal Chievo sei mesi fa ha preso da Verona Walter Birsa e Cacciatore, entrambi suoi giocatori in gialloblu un paio di anni fa. 

I rimandati sono in testa alla classifica, a cominciare dalla Juventus che lascia partire Benatia in un periodo di emergenza e lo sostituisce con Caceres, mai usato da Inzaghi con la Lazio.

La cessione di Hamsik delle ultime ore in Cina cambia la prospettiva del mercato del Napoli, che perde un leader e un titolare senza aver la possibilità di sostituire Marekiaro. Nel Napoli, quotato @16 da 888sport come vincente la serie A, si scommette sul duo Fabian Ruiz-Zielinski da schierare con Allan e Callejon nel quartetto di centrocampo titolare, ma un altro rinforzo visto anche l’addio di Marko Rog avrebbe fatto comodo agli azzurri.

La Roma, nonostante le imbarcate difensive di gennaio con Atalanta e Fiorentina, non ha puntato su un altro difensore, anche se è stata molto vicina al vice-campione del Mondo Domagoj Vida del Besiktas.

La Lazio ha chiuso il mercato con Romulo, senza essere riuscita a cedere Durmisi in Spagna e  Lukaku al Newcastle. Alla fine sono rimasti entrambi e la rosa si è addirittura allungata anche se l’ex Verona ha giocato pochissimo a Genova e andrà valutato nelle prossime settimane.

Bocciatura decisa, invece, per due squadre, ovvero Sassuolo ed Empoli. Entrambe hanno perso due loro elementi fondamentali anche se in situazioni diametralmente opposte.

I neroverdi hanno lasciato partire Kevin Prince Boateng davanti all’occasione della vita per il ghanese dopo la chiamata del Barcellona. Il vero punto di domanda, però, è sulla decisione di non sostituire l’ex Milan con un altro elemento di qualità in grado di ricoprire il ruolo di Boateng viste le diverse caratteristiche di Babacar e Matri come centravanti.

La palma della peggiore però va all’Empoli, perché una squadra in piena zona retrocessione che decide di cedere un gioiello come Miha Zajc per un’offerta tutt’altro che straordinaria nel contesto di questo mercato è difficile da spiegare. Sei milioni e mezzo ricevuti dalla Turchia per il fulcro del gioco toscano, classe '94, sembrano addirittura pochi, l’arrivo di Farias al suo posto non convince e lascia molti dubbi sul futuro dell’Empoli. 

Nel video, alcuni gol dello sloveno con la maglia toscana!

February 5, 2019
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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I dieci comandamenti delle scommesse sul calcio

Scommettere sul calcio può aggiungere ulteriore entusiasmo alla partita, ma a meno che non si vinca frequentemente, la novità del gioco si esaurisce in fretta; ecco perché chi scommette con successo fa uso di una strategia ben precisa con cui puntare.

La nostra approfondita guida rivela i dieci comandamenti che tutti gli interessati devono prendere in considerazione per scommettere con successo.

1. La preparazione è essenziale  

La prima cosa da fare prima di scommettere è informarsi: gli scommettitori non devono puntare basandosi sul proprio istinto e le proprie sensazioni, anzi, ogni scommessa deve essere frutto di un’analisi e una ricerca rigorosa della partita in questione. Se siete esperti di Premier League o Bundesliga, non andrete di certo a puntare sul campionato spagnolo.

Scommettere con la testa e non con il cuore è la regola d’oro che non dovrebbe mai essere infranta: bisogna sempre ricercare ed analizzare ogni statistica possibile prima di decidere la propria scommessa. Strumenti e tecniche utili sono quelle di salvare come preferiti i siti degli informatori calcistici e di statistiche, per utilizzare le informazioni durante la ricerca di trend in alcuni mercati.

Con il tempo, si imparerà quale squadra guadagna sempre molti corner, viene ammonita spesso o subisce goal di frequente. Altre statistiche da tenere d’occhio sono i marcatori più frequenti, chi riceve più assist e quali arbitri hanno il cartellino facile. Tutte queste informazioni sono vitali per individuare le migliori opportunità di scommessa.

2. Create un diario delle scommesse

Per scoprire se le strategie applicate stiano avendo successo o meno e per identificare le aree in cui esiste margine di miglioramento è necessario creare un diario delle scommesse.

Anche se le vostre abilità da contabile non sono eccellenti, vedrete come anche la versione più semplice di tale diario potrà esservi utile: il diario, infatti, dopo un breve lasso di tempo conterrà tutta una serie di informazioni quali il tipo di scommessa più proficuo e quello che invece dovrete lasciare da parte o ricercare più a fondo.

Nel diario delle scommesse non dovrebbe mai mancare:

  • Nome del bookmaker: dove avete piazzato la scommessa?

  • Dettagli della partita: squadre, stadio, competizione, arbitro.

  • Data della partita: quando si è svolto l’evento?

  • Mercato della scommessa: tipo di scommessa e dettagli.

  • Quote: miglior quota offerta.

  • Puntata: importo scommesso.

  • Risultato: vincente o perdente?

  • Profitto: positivo o negativo?

Inoltre, è sempre una buona idea lasciare uno spazio per aggiungere altre note utili, come per esempio il motivo per cui la scommessa è stata scelta, le statistiche su cui ci si è basati e la fonte delle informazioni utilizzate.

Anche se sembra molto lavoro, vi assicuriamo che sarete grati di avere tutte queste informazioni a disposizione in un secondo momento, oltre al fatto che il diario aiuterà a sviluppare una strategia di successo. Se ci sapete fare con i numeri e le tabelle, potrete poi fare un passo in più, compilando il vostro personale database statistico e applicando le formule adatte potrete identificare se la scommessa vale la pena o meno basandovi sulle puntate precedenti.

Se siete tentati di saltare questo passaggio, ricordatevi che ogni scommettitore di successo tiene conto delle proprie puntate, perché imparare dai propri errori e replicare i propri successi è la chiave per ottenere profitti a lungo termine.

3. Aprite più di un conto

Se il vostro piano è quello di scommettere regolarmente, avere un solo conto può constarvi denaro: le scommesse sul calcio sono una questione di margini ed è necessario sfruttare al massimo i profitti su ogni singola scommessa potendo utilizzare più di un conto.

Dato l’investimento di tempo fatto nel ricercare ed analizzare le statistiche per trovare le opportunità migliori, ha senso scommettere poi con il bookmaker che offre le quote migliori, altrimenti si staranno semplicemente sprecando i propri soldi.

È possibile aumentare le potenziali vincite di più del 10% scovando le quote migliori, il che nel lungo termine farà la differenza tra profitti e perdite.

 4. Individuate le scommesse convenienti

Ci vorrà del tempo per affinare l’occhio in quest’ambito, ma da qualche parte bisogna pure incominciare. Una scommessa conveniente è quella che offre quote più alte della probabilità che il risultato si riveli corretto.

La parte più difficile è calcolare la probabilità del risultato, ma analizzando i precedenti, tenendo in considerazione la forma della squadra, gli infortuni e altri fattori che possono influenzare il risultato, gli scommettitori più esperti possono avere un’idea piuttosto chiara della situazione. Più la vostra analisi si baserà su fattori statistici, più i vostri pronostici saranno accurati.

Ecco una semplice formula per determinare la convenienza di una scommessa

Se avete determinato che il risultato abbia una probabilità del 60% e la quota è di 2.00, possiamo moltiplicare la probabilità per la quota, ottenendo un fattore di convenienza di 1,20. La regola è che qualsiasi valore superiore a 1,00 indichi una scommessa su cui vale la pena di puntare.

5. Gestite la somma dedicata alle scommesse

Prima di iniziare a scommettere è necessario mettere da parte una somma il cui importo è perdibile senza che questo si rifletta negativamente sulle proprie finanze, detto bankroll. Questo importo deve essere gestito come se fosse investito in un’azienda, ovvero puntando piccole somme fino a che non si troverà la strategia vincente. Una volta arrivati a questo punto è comunque consigliabile dividere l’importo su varie puntate in maniera ponderata. È importante ricordare che i profitti non sono garantiti e che quindi non bisognerebbe mai scommettere più di quello che ci si può permettere. Anche gli scommettitori più esperti seguono alla lettera una rigida gestione del bankroll.

6. Individuate i vostri punti forti

Con l’aumentare dell’esperienza accumulata, si inizieranno a riconoscere i propri punti forti e le proprie debolezze: è importante essere onesti con se stessi, autocritici e bisogna avere una mente aperta, cambiando strategia quando necessario. Se qualcosa non funziona senza un motivo apparente, è meglio concentrarsi su quello che invece sta andando a gonfie vele: mai piangere sul latte versato.

7. Sfruttate i bonus

I bookmaker spesso offrono bonus, promozioni e quote migliori per certi mercati e proprio tra queste potreste incappare in una delle scommesse che avevate adocchiato. In tal caso, il potenziale profitto aumenterà esponenzialmente.

8. Non fidatevi delle soffiate

Se ricevete una soffiata su una corsa di cavalli o una partita di calcio da qualcuno al bar o in ufficio non fidatevi ciecamente ma controllate sempre le statistiche prima di prendere una decisione consapevole, indipendentemente dalla fonte delle informazioni.

9. Imparate quando non bisogna scommettere

A volte è difficile trovare una scommessa che soddisfi tutti i requisiti imposta dalla strategia e, in questi casi, si poterebbe cadere in tentazione scommettendo su qualcosa che di solito non rientra nelle proprie giocate. Questo scenario è da evitare assolutamente: se una scommessa non offre l’equilibrio tra probabilità e convenienza, semplicemente non bisogna scommettere.

10. Non spendete tutte le vincite

Quando si vince, l’importo deve essere gestito come parte del proprio bankroll: è importantissimo applicare una mentalità imprenditoriale e reinvestire le vincite nella propria azienda. Ovviamente, ci si può concedere un piccolo premio ma bisogna evitare di ritirare tutte le vincite dal proprio conto se si vuole scommettere nel lungo periodo.

February 4, 2019
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The 888sport blog, based at 888 Towers in the heart of London, employs an army of betting and tipping experts for your daily punting pleasure, as well as an irreverent, and occasionally opinionated, look at the absolute madness that is the world of sport.

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Quali sono i giochi e i tornei di eSport più redditizi al mondo?

ESports notizia

I tornei principali e più redditizi sono quelli sponsorizzati dagli sviluppatori o dagli editori dei giochi e quelli che vengono supportati direttamente della community dei gamer. Ad esempio, i giocatori di Dota 2 contribuiscono al The International prize fund acquistando un biglietto digitale chiamato “Compendium”, mentre i giocatori di League of Legends possono contribuire al Worlds' prize fund acquistando degli skin a tema.

Le finali di Dota 2!

I giocatori di eSport più ricchi (di vittorie)

  • Kuro "KuroKy" Takhasomi - Dota 2 - 3,35 milioni di dollari.

  • Amer "Miracle" Al-Barkawi - Dota 2 - 2,93 milioni di dollari.

  • Il giocatore di Dota 2  Saahil "UNiVeRsE" Arora - 2,9 milioni di dollari.

  • Faker - League of Legends -  1,17 milioni di dollari.

  • Sasha "Scarlett" Hostyn - StarCraft 2 - 0,27 milioni di dollari - giocatrice donna più pagata!

Quanto guadagnano i giocatori di eSport?

  • Overwatch League: lo stipendio minimo di un giocatore di Overwatch League è pari a 50.000 dollari. Il giocatore più forte del campionato è Jay "sinatraa" Won che guadagna 150.000 dollari all’anno per dare sfogo al suo talento. Queste cifre includono dei benefit, come ad esempio l’assicurazione sanitaria. Le squadre possono anche ottenere dei premi di rendimento pari a 3,5 milioni di dollari..

  • North America League of Legends Championship Series (NALCS): lo stipendio medio di un giocatore del NALCS è superiore ai 320.000 dollari.

  • League of Legends: stando a quel che si dice, il giocatore della squadra SK Telecom T1 Lee "Faker" Sang-Hyeok ha rinnovato il suo contratto nel 2017 per una cifra di 2,5 milioni di dollari all’anno. League of Legends: il giocatore del Team Liquid, Jeong "Impact" Eon-yeong, a quanto pare, guadagna un milione di dollari all’anno.

  • Lo stipendio dei giocatori professionisti di Call of Duty va dai 40.000 ai 120.000 dollari all’anno. Il giocatore della squadra OpTic Gaming, Seth "Scump" Abner, guadagnerebbe 1,5 milioni di dollari all’anno.

  • I professionisti di Counter-Strike: Global Offensive in Nord America ed in Europa guadagnerebbero uno stipendio minimo di 4.000 dollari al mese.

Ciò nonostante, è importante ricordare che i giocatori e le squadre migliori, come menzionato nelle quote sugli eSport di 888sport, ricevono stipendi superiori. Gli stipendi più alti sono riservati ai giocatori più famosi, talentosi e vincenti.

Call of Duty che passione!

 

Chi sponsorizza gli eSport?

  • Mastercard

  • Audi

  • Twitch

  • Intel

  • Mercedes-Benz

  • Red Bull

  • Adidas 

  • Vodafone

  • Volvic

  • Mountain Dew

Una scarpa Adidas!

Oltre al denaro guadagnato vincendo i tornei, le squadre e i giocatori degli eSport percepiscono ulteriori entrate grazie alle sponsorizzazioni. Dato che sempre più squadre provenienti dagli sport cosiddetti “tradizionali” stanno investendo negli eSport, dando credibilità così al settore, è possibile che altri sponsor vengano attratti da quest’industria.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione dell'articolo, 2 aprile 2019.

October 22, 2021
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La finestra di calciomercato invernale: top e flop

Finestra di trasferimento di gennaio: successi e insuccessi

Top

Luis Suarez

Luis Suarez è un giocatore inusuale: oltre ad avere il vizio di mordere i propri avversari, l’uruguaiano è stato uno dei pochi arrivi di gennaio ad trasformarsi in un successo a tutto campo. Suarez è addirittura arrivato dall’Eredivise, a volte fonte di bidoni per la Premier League, ed è quasi riuscito a far vincere il primo titolo di Premier al Liverpool, portandosi a casa anche la Scarpa d’Oro della stagione 2013/2014, lasciando poi la squadra per il Barcellona.

Nemanja Vidic

Vidic è arrivato in sordina dallo Spartak Mosca, ma ha poi lasciato Manchester con cinque titoli della Premier League e una Champions in saccoccia. Di certo, scoprire un nuovo Vidic per riassestare una problematica difesa centrale avrebbe fatto comodo a salvare la panchina di Jose Mourinho! Il Manchester United è dato per la vittoria della Premier League a quota 401 e nulla di più distante dalla gloriosa squadra capitanata proprio da Vidic.

Christophe Dugarry

Christophe Dugarry non avrà avuto una carriera lunga e sfavillante in quel di Birmingham, ma sarà per sempre una leggenda per la città. Il francese già vissuto fasti di gloria in precedenza, grazie ai successi della sua nazionale al Mondiale del ‘98 e agli Europei del 2000, ma i cinque goal in quattro partite messi a segno da Dugarry hanno comunque strappato il Birmingham dalla retrocessione e hanno trasformato il prestito dell'ex attaccante del Milan  in un contratto per la stagione successiva.

Flop

Andy Carroll

Sebbene il passaggio di Fernando Torres al Chelsea per 50 milioni di sterline non si possa definire un successone, lo spagnolo ha comunque lasciato ai propri tifosi dei bei ricordi. Il suo rimpiazzo al Liverpool, per qualche oscura ragione, è stato Andy Carroll: l’imponente prima punta era stato nominato come l’erede di Alan Shearer, ma la partenza dal Newcastle non si è rivelata la mossa migliore. Carroll ha infatti faticato a reggere la pressione dell’Anfield Stadium, riuscendo a mettere a referto solamente quattro reti durante l’intera, e unica, stagione con la maglia del Liverpool.

Afonso Alves

Abbagliato dall’impressionante record di 45 goal in 39 presenze con la maglia dell’Heerenveen, il Middlesbrough pensava di aver fatto il colpaccio ingaggiando Afonso Alves Martins Junior. La tripletta messa a segno dal giocatore nell’incredibile 8 a 1 contro il Manchester City è oggi come allora surreale, soprattutto considerando che il fato di Alves e del City non avrebbero potuto essere più diversi di così: il giocatore è scomparso nel campionato del Qatar dopo la partenza dal Regno Unito, mentre il City ha rialzato la testa ed, oltre ad aver accorciato la distanza sul Liverpool in Premier, è tra le favorite alla vittoria della Champions a quota 4.6.

Savio Nsereko

Ingaggiare nuovi attaccanti a gennaio è sempre una scommessa: nel caso del West Ham, la società ha deciso di sborsare la non indifferente cifra di 9 milioni di sterline per il giovane attaccante Savio Nsereko, dopo i suoi 3 goal in 22 presenze con la maglia del Brescia. Una volta giunto a Londra, il giovane ha richiesto il numero 10; siamo sicuri che le 10 presenze senza alcun goal del giovane con la maglia del West Ham non siano una coincidenza. La carriera di Nsereko è proseguita poi in Lituania, Bulgaria e Kazakistan.

February 4, 2019
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