SuperPippo è sempre da record, anche nei contratti firmati!

Inzaghi sposta anche da tecnico

Stipendio Filippo Inzaghi: molti allenatori, una volta assaggiate le categorie superiori e le grandi squadre, non ci pensano minimamente a rimettersi in gioco in situazioni meno importanti.

Non è però decisamente il caso di Filippo Inzaghi. Il campione del mondo 2006 ha cominciato ad allenare guidando gli allievi nazionali del Milan, prendendo poi la panchina della Primavera fino a che i rossoneri nel 2014 non decidono di affidargli la prima squadra. L’esperienza è interlocutoria, ma Inzaghi, esempio di umiltà, decide che dopo la A va benissimo anche la serie cadetta.

Stipendio Filippo Inzaghi

Il record di gol europei di Inzaghi

Il palmares di SuperPippo

Gli stipendi da calciatore di Inzaghi

Il contratto record con il Benevento

Le pubblicità di Pippo Inzaghi

Si accorda con il Venezia e lo riporta in Serie B, arrivando quinto nella stagione successiva. Poi lo assume il Bologna, che lo esonera, e la scelta è di nuovo quella di tornare tra i cadetti, a Benevento. Promozione immediata (con il secondo campionato vinto in carriera) e successiva retrocessione. SuperPippo è di nuovo ripartito dal basso, dal Brescia, venendo esonerato quando ancora era in corsa per i playoff.

Poi la Reggina, la Salernitana ed il miracolo Pisa, riportato in Serie A. E adesso il pubblico palermitano crede in lui per valorizzare il bomber scandinavo, Joel Pohjanpalo!

Il record di gol europei di Inzaghi

Insomma, l’ex centravanti del Milan non è mai stato uno che si arrende facilmente e in panchina sta esattamente come stava in campo: col coltello tra i denti.

Con quella voglia di vincere che gli ha permesso di vincere tantissimo con la Juventus prima e con il Milan poi, di diventare uno dei migliori marcatori della storia della Serie A e della nazionale italiana, nonché l’unico italiano ad aver segnato in tutte le competizioni europee e soprattutto il recordman di gol per le reti continentali, 70.

Il palmares di SuperPippo

I trofei in bacheca sono parecchi: in primis la Coppa del Mondo, vinta con gli Azzurri nel 2006, ma anche tre campionati italiani e le due Champions League con il Milan, una delle quali (2007) portata a casa dai rossoneri grazie a una sua doppietta.

Dal punto di vista individuale c’è la classifica cannonieri del massimo campionato con la maglia dell’Atalanta e il premio di miglior giocatore della Champions League 2007, oltre alla panchina d’argento conquistata come allenatore.

Gli stipendi da calciatore di Inzaghi

Ma quanto ha guadagnato in carriera SuperPippo? Da calciatore, avendo giocato in squadre importantissime, non gli sono mancati gli stipendi particolarmente alti. L’ultimo stipendio prima di appendere gli scarpini al chiodo nel 2012 era da 800mila euro a stagione, ma prima di quel rinnovo al ribasso il centravanti guadagnava 2 milioni di euro l’anno.

Stipendio Filippo Inzaghi

Che a loro volta sono decisamente pochi, se si paragonano a quello che Inzaghi percepiva al top della sua carriera. Nel 2003, l’anno della prima Champions League vinta da sfavoriti per le scommesse contro la Juve, il bomber costava al Milan 9,4 milioni di euro lordi, che lo rendevano uno dei calciatori più pagati del Diavolo, dietro soltanto a due Palloni d’Oro come Rivaldo e Shevchenko.

Il contratto record con il Benevento

E avendo cominciato dal Milan, ovvio che le cifre dei suoi ingaggi da allenatore siano state subito parecchio più alte di quelle di molti colleghi. Quando nel 2014 la dirigenza rossonera lo ha promosso dalla Primavera alla prima squadra, per Inzaghi è arrivato un contratto da 1 milione di euro a stagione. L’accordo era da due anni, ma Inzaghi viene esonerato al termine della prima, conclusa con il decimo posto.

Ci vuole un anno affinché SuperPippo torni in panchina, accettando una…retrocessione non da poco per guidare il Venezia in Lega Pro. La società lagunare è ambiziosa e offre al tecnico un contratto importante per la categoria: un biennale da 150mila euro a stagione, più la promessa di investimenti importanti. Inzaghi guida il Venezia alla vittoria del campionato, alla promozione e alla vittoria della Coppa Italia di Lega Pro.

La stagione successiva, in B, arriva al quinto posto, ma decide di salutare i lagunari per tornare tra i grandi.

La Serie A chiama da Bologna, con i felsinei che a giugno 2018 si accordano con l’allenatore per un biennale da 600mila euro prima ancora che il Venezia giocasse i playoff. L’esperienza al Dall’Ara non va benissimo e dura assai poco: nel gennaio 2019 viene esonerato e sostituito da Mihajlovic.

A dare fiducia a SuperPippo però arriva il Benevento, che ha ambizione di tornare subito in Serie A e gli fa firmare un contratto…faraonico: un biennale da un milione a stagione. Inzaghi ripaga l’investimento e rispetta i pronostici serie B, riportando i sanniti nella massima categoria con un campionato da record, a cui però poi segue una stagione in A terminata con la retrocessione.

Stipendio Filippo Inzaghi

Anche l’esperienza successiva in B con il Brescia (contratto da 300mila euro) termina con l’esonero, ma SuperPippo si rimette subito in carreggiata. La Reggina gli offre infatti offerto la panchina facendogli firmare un triennale da 1 milioni di euro, bonus esclusi, in tre anni.

Dopo la parantesi Salernitana (contratto da circa 550 k) ed il miracolo Pisa nella stagione 2024/2025 (ingaggio al lordo + staff per un valore da 1,7 milioni complessivi), Inzaghi sceglie di rimanere in B a Palermo.

Le pubblicità di Pippo Inzaghi

Insomma, gli stipendi importanti non sono mai mancati e se si aggiungono anche gli altri introiti, come quelli pubblicitari, si capisce che in carriera Inzaghi ha guadagnato parecchio.

Stipendio Filippo Inzaghi

L’ex centravanti è stato testimonial di marchi come Nivea, Mediaset, TIM, Danone ma anche di prodotti di culto come il Canta Tu.

E a questo punto la frase attribuita al tecnico dal suo ex calciatore Dijks, secondo cui Inzaghi spiegava di poter…smettere quanto voleva grazie ai 60 milioni di euro guadagnati in carriera, non sembra poi così esagerata se si valuta il patrimonio del Campione del Mondo 2006.

*La foto di apertura è distribuita da Alamy; le immagini all'interno dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 14 agosto 2022.

June 20, 2025
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.

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Anche al tappeto, Iron Mike si rialza sempre!

In uno sport pieno di leggende come la boxe, bisogna davvero essere fuori dal comune per diventare una leggenda tra le leggende. Eppure, anche chi non ha mai visto in vita sua un incontro di pugilato sa benissimo chi sia “Iron” Mike Tyson. La sua carriera da professionista, cominciata nel 1985 e terminata vent’anni dopo, è piena zeppa di incontri leggendari, di vittorie indimenticabili, di sconfitte inattese e di comportamenti…decisamente fuori dalle righe.

Iron Mike Tyson ha incassato borse per 500 milioni

La bancarotta del 2003

La nuova attività di Tyson

Quanto vale oggi Mike

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Iron Mike Tyson ha incassato borse per 500 milioni

Campione del mondo (WBC, WBA, IBF e lineare) dal 1986 al 1990, Tyson si è costruito la fama di “uomo più pericoloso del mondo. Negli anni Novanta ha subito un processo per violenza sessuale, che lo ha portato a trascorrere tre anni in carcere, per poi tornare sul ring e vincere di nuovo il titolo mondiale (WBC e WBA), salvo poi fare scandalo per aver morso il suo avversario Evander Holyfield, staccandogli un pezzo di orecchio.

Tyson ha poi continuato a combattere fino al 2005, senza però mai tornare quello di una volta. Per lui il bilancio parla di 58 incontri, con 50 vittorie (44 per KO, 5 per decisione e una per squalifica), 6 sconfitte (5 per count-out e una per squalifica) e due, anche per gli esiti delle scommesse, no-contest.

A fare la storia non sono stati solo i suoi incontri, ma anche il tantissimo denaro guadagnato in uno dei momenti migliori (dal punto di vista economico) della boxe mondiale. Anche grazie al lavoro del leggendario promoter Don King, Tyson ha ottenuto borse altissime per i suoi incontri ed è riuscito a raggiungere una fortuna incredibile, stimata sui 500 milioni di dollari.

La bancarotta del 2003

Al massimo della sua fama è anche comparso nei programmi della WWE (all’epoca WWF), guadagnandosi persino l’ingresso nella Hall of Fame della federazione più importante del mondo del wrestling.

Tyson arbitro a Wrestlemania XIV a Boston!

Come ha però spiegato lui stesso, il suo stile di vita parecchio dispendioso e una serie di…capricci costosissimi lo ha portato a sperperare tutto quanto accumulato nel corso degli anni.

Tra le tigri del Bengala in giardino (una delle quali è comparsa in “Una notte da leoni” assieme al suo proprietario), un collare di diamanti da 7 milioni, macchine di lusso, aerei privati e persino una vasca da bagno completamente in oro, costata oltre 2 milioni di dollari, il denaro guadagnato sul ring è terminato abbastanza velocemente, con una bancarotta dichiarata nel 2003.

La nuova attività di Tyson

Da quel momento, però, Tyson ha provato a rialzarsi dopo…il KO, anche grazie a degli introiti decisamente alternativi. A partire dalla carriera da attore, che lo ha portato a comparire in tantissimi film, serie televisive (nella maggior parte nei panni di se stesso). La vita di Tyson è anche servita come soggetto per una autobiografia, ma anche per parecchi film e documentari, portando all’ex pugile parecchie entrate grazie ai diritti d’autore.

Negli ultimi anni, quando la sua immagine è stata decisamente ripulita dopo gli eccessi dei decenni precedenti, Tyson è anche comparso con una certa frequenza in pubblicità e campagne di marketing, con una certa popolarità soprattutto in estremo Oriente e in Cina.  

Ma la svolta economica della seconda vita di Kid Dinamite è arrivata quando l’ex ragazzo di Brooklyn ha deciso di dedicarsi…all’erba. Nel 2018 Tyson ha utilizzato il suo ranch in Texas per cominciare un’azienda di coltivazione della cannabis, che lo ha portato di nuovo sulla cresta dell’onda.

Come ha spiegato lo stesso Iron Mike, la cannabis che viene prodotta e che viene utilizzata per scopi terapeutici ma anche ricreativi, permette a Tyson di incamerare circa 500mila dollari al mese, che in un anno fanno 6 milioni. Che non sono neanche una parte di quanto guadagnava con un solo incontro quando saliva sul ring, ma rappresentano comunque una cifra importante. E soprattutto, gli permettono di…detrarre i circa 40mila dollari di marijuana utilizzata dallo stesso Mike e dai suoi soci e amici in un mese.

Quanto vale oggi Mike

Ma…quanto vale dunque ora come ora Mike Tyson? Non certo quanto una volta, ma da quanto spiega il sito Celebrity Net Worth nel 2022 l’ex pugile vale circa 10 milioni di dollari, cinquanta volte di meno di quanto poteva sfoggiare come ricchezza personale all’apice della sua carriera. Ma come direbbe lui stesso, ognuno pensa di avere un piano fino a che non si becca un cazzotto in bocca.

E di cazzotti Tyson ne ha presi parecchi, alcuni dei quali devastanti. E non solo quello di Buster Douglas nel 1990, che lo ha mandato KO per la prima, inattesa per le scommesse pugilato e devastante sconfitta della sua carriera.

Tyson contro Douglas!

Ma l’importante, nella vita come nella boxe, è rialzarsi sempre. E questo Iron Mike, seppure con qualche difficoltà, alla fine è riuscito a farlo.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

August 12, 2022
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.