Inter Primavera | Primavera Inter 2020/2021 | Satriano e Casadei

Lo sappiamo, la Lombardia è la regione che produce più calciatori professionisti, ben 111, nell’ultimo censimento del 2020, ma primeggiare a livello di settore giovanile in un’area nella quale operano anche Atalanta e Milan è davvero un esercizio di strategia sportiva complicato.

Il gioiello del settore, Seba Esposito

Andrea Pinamonti, talento da non smarrire

Il centrocampista del futuro, Cesare Casadei

La rosa dell'Inter Primavera 2020/2021

I figli d'arte nerazzurri

La scuola portieri dell'Inter

Serve un’attività di scouting di primissimo livello, denaro da investire, evidentemente più dei 3,5 milioni di spesa media per i top club italiani, per allargare i confini di selezione, strutture all’avanguardia e, naturalmente, tanta, tanta fortuna.

Il gioiello del settore, Seba Esposito

Il più grande talento passato al Centro di Formazione Suning, dedicato, neanche a dirlo, alla leggenda di Giacinto Facchetti è naturalmente Sebastiano Esposito.

La meravigliosa Castellamare di Stabia e le sue straordinarie acque termali, dopo aver dato i natali al portiere del presente e del futuro, Gigione Donnarumma, si è ripetuta, a soli tre anni di distanza, con una seconda punta dai piedi dolci, che l'Equipe, ha definito una delle sei meraviglie del calcio europeo, in compagnia di Ansu Fati del Barcellona, tanto per citarne uno...

Un destro talmente affidabile da non tradire la fiducia del gigante buono Lukaku quando, il 21 dicembre 2019, all’esordio assoluto in coppia dal fischio di inizio, il bomber belga decide di affidargli un calcio di rigore, naturalmente trasformato con un chirurgico destro a incrociare, contro il Genoa. Il video di quei momenti a San Siro ha battuto ogni record di visualizzazione sui social, tenera esultanza di Esposito compresa!

Esposito ha rinnovato il contratto con l'Inter fino al 30 giugno 2025, dopo aver firmato un mandato in esclusiva con la prestigiosa agenzia di Federico Pastorello. Proprio quello del procuratore del talentuoso classe 2002 è stato un tema rovente nel lunghissimo 2020 con un certo Francesco Totti, nuovo del mestiere, ma con un occhio calcistico decisamente fuori dal comune, rapido ad annotarlo al primo posto dei ragazzi da contattare…

Dopo l’inizio di stagione alla SPAL in compagnia del fratello Salvatore, altro ottimo giocatore e specialista dei calci piazzati, Seba a gennaio 2021 è andato in prestito all'ambizioso Venezia di Mister Paolo Zanetti: naturalmente difetta ancora in continuità, ma già ha incantato, come nella rete straordinaria siglata a Monza, con 3-4 secondi, non esageriamo, di pallone incollato al piede in mezzo al gruppetto degli esperti difensori brianzoli. 

Andrea Pinamonti, talento da non smarrire

Nell’incredibile roster di attaccanti a disposizione di Antonio Conte, non sfigura Andrea Pinamonti: chiaro, con Lukaku, Lautaro Martinez ed il sempre verde Nino Maravilla, la concorrenza non è di quelle che ti lasciano grandi spazi di manovra, ma la stima nei suoi confronti di Marotta non è in discussione, come conferma il ricco quadriennale da 2 milioni di euro netti a stagione, siglato nell’estate 2020, di rientro dal Genoa.

Descrivendo il profilo di Pinamonti, troppo spesso ci si dimentica che parliamo ancora di un classe 1999, sempre in gol con le rappresentative di Coverciano e centravanti da un repertorio davvero completo: ha segnato di sinistro in A alla Roma per un frizzante 3-3 per le scommesse sportive, di destro da fuori area all’Atalanta, su rigore con il cucchiaio ai Mondiali U20.

Sarà fondamentale per lui trovare la piazza giusta per giocare con continuità nel prossimo campionato. All'Inter, infatti, si parla dell'arrivo di Muriel, quindi di un altro... marziano!

Il centrocampista del futuro, Cesare Casadei

Altro profilo del quale sentiremo parlare è quello del centrocampista Casadei: alto, dinoccolato, ricorda con la maglia nerazzurra, un certo Nicola Berti, ciuffo ribelle compreso, quando parte, in progressione, guidando la sfera, dalla posizione intermedia di metà campo.

Piede destro naturale, straordinario negli inserimenti aerei, Cesare è titolarissimo, anche sotto età, nell’1-4-3-1-2 di Mister Armando Madonna.

Il romagnolo, cresciuto inizialmente nella storica Cesena, è indicato nella lista dei 60 migliori 2003 del prestigioso Guardian e, compiuti diciotto anni, ha immediatamente rinnovato il contratto con l’Inter fino al 2024! Casadei sarà una colonna anche della Primavera 2021/2022 che potrebbe essere guida da Cristian Chivu, attualmente allenatore della Under 18, già attivo nell’Academy e tecnico del futuro per molti!

La rosa dell'Inter Primavera 2020/2021

A testimonianza di come la dirigenza nerazzurra sia attiva su più tavoli, l'attaccante più prolifico della rosa 2020/2021 è Martin Satriano: a Milano dal gennaio 2020, prelevato dal Club Nacional, conferma il legame inscindibile che lega l’Inter ai calciatori uruguagi. Anche lui predilige utilizzare il piede destro e ha un fisico importante.

Indossa la maglia n. 11 e può giocare, indifferentemente in tutte le posizioni d’attacco: è sempre attento a sfruttare gli spazi e le occasioni che le difese avversarie gli concedono: chiedere per conferma ai difensori milanisti!  

I figli d'arte nerazzurri

A far coppia con Satriano è, spesso, Matias Fonseca: attenzione, il tandem offensivo è di respiro sudamericano solo a livello di cromosomi, perché il figlio del mancino fatato Daniel, è nato a Como ed è un lombardo purosangue che è arrivato all’Inter nell’estate 2016! Anche Fonseca può agire da prima e seconda punta ed è assolutamente famelico sotto porta, con entrambi i piedi.

Altro figlio d’arte nella Primavera di Madonna, è il numero 1, per maglia e per leadership nello spogliatoio, Filip Stankovic, portiere classe 2002!

Identico fisicamente al papà, al Suning Youth Devolpment Centre è di casa da sempre: straordinarie capacità tecniche, grande forza esplosiva, carisma innato, come innata è la vocazione di difendere i pali, scoperta da bambino a San Siro quando si emozionava di più per le parate di Julio Cesar che per le conclusioni da fuori di Deki, quasi una scelta di vita più che un desiderio tattico!

Abile anche a giocare il pallone con i piedi, con un rinvio preciso nella metà campo avversaria, Stankovic è il capitano della Primavera dell’Inter e dei pari età serbi.

La scuola portieri dell'Inter

La scuola portieri nerazzurra, con l’esperienza del Giaguaro Castellini a supervisionare per oltre trenta anni i giovani numeri uno della Pinetina, ha prodotto tanti ottimi estremi difensori.

Radu a valanga su CR7!

Senza tornare al periodo di Zenga, Radu ha giocato molto bene al Genoa e, probabilmente, se avesse fatto parte della rosa interista anche al primo anno di Antonio Conte, la difesa guidata da de Vrij non avrebbe capitolato per ben quattro volte tra Milan ed Inter quando Handanovic ad inizio 2020 si infortuna al dito e la vetta si è allontana anche per le quote calcio Serie A.

Altro portiere cresciuto dall'Inter e titolarissimo in Serie A è Alex Cordaz, le cui prestazioni vengono spesse sotto stimate e confuse per il numero di reti subite: con la Primavera guidata da Verdelli, l'attuale portiere del Crotone è stradecisivo nella conquista del Viareggio 2002 contro il Torino di Quaglieralla in finale, ma soprattutto nelle sequenze di calci di rigore degli ottavi e della semifinale, stabilendo anche il primato di imbattibilità del torneo!
 

*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Luca Bruno ed Antonio Calanni.

March 30, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Calciatori italiani | Calciatori italiani all'estero| Nuovi stipendi Elsha e Pelle

La decisione da parte della federazione cinese di imporre un tetto di ingaggi a tutti i calciatori, locali e stranieri, che fanno parte delle squadre della Chinese Super League ha di fatto posto fine a un momento davvero particolare della storia del calcio mondiale: quello in cui il Paese del Dragone era il nuovo Eldorado.

Stipendi calciatori in Cina

Graziano Pelle contratto

Stipendio El Shaarawy

Nel corso degli ultimi anni tantissimi calciatori di livello internazionale (ma non solo) hanno deciso di fare il grande salto verso l'Oriente, certamente aiutati nella scelta dagli stipendi faraonici che il club cinesi potevano offrire per attrarre il maggior numero possibile di stelle da quelle parti.

Stipendi calciatori in Cina

Sotto la spinta del governo di Pechino, che così facendo sperava di migliorare il proprio torneo e di conseguenza anche il livello della nazionale, le società cinesi hanno cominciato a spendere e spandere in Europa, pagando ingaggi che persino le grandi del Vecchio Continente non potevano permettersi.

Al top, il fantasista brasiliano Oscar che guadagnava oltre 23 milioni di euro; sul podio anche il potente mancino di Hulk con oltre 16, prima di tornare alla base a Belo Horizonte.

Tra i tanti che hanno subito il fascino dello yuan ci sono anche due calciatori italiani che, grazie agli accordi con le loro due società, per un certo periodo sono stati i calciatori tricolori più pagati al mondo, anche più di stelle che invece sono sotto contratto con grandi club europei, costantemente protagonisti in Champions.

Adesso il tetto per gli stranieri sarà di 3 milioni di euro lordi l'anno.

Graziano Pelle contratto

Il primo ad accettare le lusinghe cinesi è stato Graziano Pellè. Il centravanti ha decisamente capitalizzato l’ottimo europeo 2016 sotto la guida di Antonio Conte. Nonostante il calcio di rigore sbagliato contro la Germania, l'attaccante salentino ha fatto buona figura, andando in gol contro la Spagna per la gioia delle scommesseitalia  . Il Southampton, dopo il torneo si è visto recapitare un’offerta della Shandong Luneng da 12 milioni di sterline per Pellè, pagato 11 milioni di euro, solo due anni prima.

Pellè esulta dopo il gol alla Spagna a Parigi!

Ma chi ci ha guadagnato di più è senza dubbio il giocatore, a cui è stato offerto un contratto davvero faraonico: 15 milioni di euro netti all'anno, cifra che in Italia viene superata soltanto da Cristiano Ronaldo.

In Cina Pellè gioca quattro anni e mezzo, dal luglio 2016 alla fine del 2020. Dopo la prima stagione e mezzo, abbastanza interlocutoria con appena 12 reti in 41 presenze, finalmente si vede il centravanti che tra Feyenoord e Southampton aveva dimostrato di poter andare tranquillamente in doppia cifra anche nei grandi tornei europei. Nella stagione 2018 Pellè segna ben 16 reti. Ce n'è abbastanza per un rinnovo di contratto, che infatti arriva puntualmente.

Lo Shandong Luneng decide di prolungare l’accordo con l'attaccante classe 1985 fino al 2020. E il bomber fa ancora meglio in quella 2019 quando a fronte di 38 partite giocate mette addirittura a segno 27 marcature. Nessuno però aveva fatto i conti con il caos dal punto di vista economico nel calcio mondiale; il governo di Pechino ha deciso di abbandonare (chissà per quanto) l'obiettivo di diventare una grande potenza del pallone e di conseguenza ha diminuito di gran lunga gli investimenti nel calcio.

E quindi, dopo aver segnato uno dei gol che hanno permesso alla sua squadra di vincere la Coppa di Cina, Pellè ha deciso di tornare in Italia dopo quasi un decennio di assenza. Ad accoglierlo è stata proprio la sua ultima squadra tricolore, il Parma. Che nel febbraio 2021 gli ha offerto un contratto di sei mesi, pur senza comunicare l’ingaggio del calciatore. Di certo, non potrà essere quanto percepiva in Oriente…

Stipendio El Shaarawy

Più certezze invece per quello che riguarda il contratto di Stephan El Shaarawy con la Roma. Il Faraone è tornato a vestire il giallorosso nella sessione invernale del mercato, liberandosi a parametro zero esattamente come Pellè. E proprio come il suo collega, l'attaccante ha rinunciato a parecchi soldi pur di tornare in Italia.

Quando nel luglio 2019 lo Shanghai Shenhua ha deciso di portarlo in Cina, non solo ha offerto una buona cifra alla Roma (16 milioni di euro), ma anche un contratto pesantissimo al calciatore: 13 milioni di euro netti a stagione fino al 2022.

Stephan El Shaarawy esulta dopo un gol in Champions!

Tra nostalgia di casa e problemi generali però, l'avventura in Cina di El Shaarawy e durata davvero poco ed è stata anche avara di soddisfazioni. Per lui appena 19 presenze e quattro reti, tutte realizzate nella metà di stagione tra il suo arrivo a Shanghai e la fine del campionato 2019 per gli amanti delle scommesse calcio.

Con la decisione della federazione di imporre un tetto salariale, il ritorno del classe 1992 era solamente questione di tempo, anche perché il calciatore aveva fatto capire di essere disposto a riabbracciare la Roma anche nella sessione estiva, quando ancora non c'erano indizi sulla mannaia che si stava per abbattere sul calcio cinese.

Quindi, con ancora più motivazioni, a febbraio è arrivato l'accordo, con cui El Shaarawy ha rinunciato a parte dei soldi che gli doveva il club cinese pur di tornare nella Capitale senza che il club dei Friedkin dovesse sborsare un euro per il suo cartellino.

I giallorossi lo hanno riabbracciato e lo hanno ringraziato con un contratto da 3,5 milioni di euro netti all’anno fino al 2023. Non esattamente uno stipendio…cinese. Ma pur di rimettere piede a casa e provare a giocarsi le proprie carte per Euro 2021…questo e altro.


*Le immagini dell'articolo, tutte distribuite da AP Photo, sono, in ordine di pubblicazione, di Antonio Calanni, Francois Mori ed Alessandra Tarantino. Prima pubblicazione 29 marzo 2021.

April 7, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Atalanta Primavera | Primavera Atalanta 2022 | Matteo Ruggeri

Se il bilancio della Dea produce dal 2016 utili in serie, una bella fetta del relativo merito è sicuramente del settore giovanile: attraverso il trading dei calciatori, molti dei quali cresciuti in casa, la società di Percassi, a differenza di tante altre, non si mantiene, ma investe in strutture.

Trading mirato

Il Maestro Mino Favini

La casa della Dea

L'allenatore Massimo Brambilla

La rosa 2020/2021 e Matteo Ruggeri

Diallo, un affare da record

Proprio grazie a questo approccio si è stabilita nel calcio europeo che conta con due qualificazioni consecutive alla fase di eliminazione diretta della Champions League.

Trading mirato

Attenzione, amici, l’Atalanta non vende i suoi gioielli, cede, invece, i calciatori, seppur fortissimi, che non vengono reputati importanti nel sistema di gioco collaudato del Gasp. Si spiegano, così, i trasferimenti in uscita di Dejan Kulusevski e Musa Barrow a gennaio 2020 per circa 60 milioni complessivi: due ragazzi, vero, dalle potenzialità straordinarie, che non possono essere certamente definiti esuberi, ma che difficilmente avrebbero eliminato dalla distinta di gara i nomi dei vari Muriel, Zapata, Ilicic, e Malinovskyi dagli undici titolari.

Per non parlare che in quel momento a Bergamo c’era anche un ragazzo che indossava la maglia n. 10, probabilmente troppo frettolosamente scaricato da Zingonia... 

Il Maestro Mino Favini

Alla base di questi incredibili risultati del settore giovanile nerazzurro ci sono naturalmente i 25 anni di lavoro di Mino Favini, Maestro di calcio e di vita: il Mago di Meda ha rilanciato il vivaio, crescendo giocatori, ma anche tecnici. Con lui alla guida, l’Atalanta ha sollevato innumerevoli trofei tra Primavera, Berretti, Allievi e Giovanissimi.

Favini sceglieva i giovani talenti, non in base al fisico, ma con un occhio alla attitudini. Amava ripetere ai suoi interlocutori: “se in partita cerca di continuo di portare il pallone, si deve coltivare il talento del bambino”. Tra i giovani che hanno scritto la storia orobica, sono “figli” di Mino Favini Montolivo, Pazzini, Bonaventura, Gabbiadini e Caldara.

Naturale che dal 2019, alla memoria del Mago, oltre una palazzina del centro di allenamento, sia stato dedicata il premio federale che viene assegnato per ogni stagione al miglior settore giovanile italiano!

La casa della Dea

Oltre a rinnovare completamente lo stadio, rendendo l'ex Comunale un impianto da Champions (Bergamo ha anche ospitato Italia-Olanda di Nations League), la lungimirante dirigenza bergamasca, ha messo mani anche al centro Bortolotti di Zingonia, creando un'ala, totalmente nuova.

All’interno del Bortolotti ci sono 7 campi da calcio regolamentari, una palestra dedicata solo al settore giovanile un polo medico d’avanguardia.

Parliamo di una società che guarda al futuro, l’unica dopo al Juventus in grado di rilevare la titolarità dello stadio dal proprio comune.

Inoltre, come abbiamo già spiegato su queste pagine web l’investimento sui settori giovanili da parte dei club professionistici viene incentivato dalle normative elaborate dall’Uefa per il Fair Play Finanziario; a Nyon, infatti, il denaro speso per il settore è qualificato come investimento virtuoso che non viene ricompreso nel conteggio del computo del pareggio del bilancio.
 

L'allenatore Massimo Brambilla

Il tecnico lombardo ha vinto gli scudetti 2019 e 2020, il secondo, naturalmente, perché al momento della sospensione del campionato, la sua Atalanta era saldamente in testa alla classifica del campionato, quando mancavano dieci partite al termine della stagione regolare, a più 3 sulla sorpresa Cagliari e soprattutto più 9 sull’Inter, rivale anche della finalissima dell'anno precedente.

I due scudetti non sono affatto banali, se ricordiamo che l'Atalanta non vinceva il titolo da 21 anni con la straordinaria nidiata delle classi 1979 e 1980 (Pelizzoli, i gemelli Zenoni fuori quota, Dalla Bona sotto età, Rossini e Colombo tra gli altri).

Il 14 giugno 2019, nella cornice di Parma, con la competente telecronaca dei giovani giornalisti di SportItalia, a decidere un incontro davvero equilibrato, nel quale, anzi, l’Inter non meritava di perdere, furono le accelerazioni di Kulu sulla trequarti ed il chirurgico destro sul secondo palo del subentrato Ebrima Colley, non a caso, per l'attività di scouting, gambiano come Barrow.

Per una categoria che sta cercando una sua dimensione coerente con il calcio moderno, quella finale rappresenta uno straordinario biglietto da visita: una partita che per agonismo, fisicità, presenza in campo, livello di attenzione delle due difese, qualità degli interpreti e cambi durante la ripresa dei due tecnici, non ha nulla da invidiare ad un incontro di serie A. 

Nota di colore, il tecnico Massimo ha un figlio, Alessio, centrocampista centrale, capitano e faro della Primavera del Milan?! Vi ricorda qualcuno?!...

La rosa 2020/2021 e Ruggeri

Ultimo dei talenti lanciati da Brambilla un bergamasco DOC, di Zogno, da sempre all’Atalanta, in tutte le squadre giovanili e relative rappresentative di Coverciano: se dagli uffici di Zingonia dovesse partire una nuova operazione marketing sul territorio, dopo quella straindovinata che coinvolge tutti i neonati della provincia, la faccia pulita di Matteo Ruggeri, convocato anche ai Mondiali U17 con i compagni di squadra Giovane e Panada, sarebbe la scelta corretta per la campagna.

Matteo Ruggeri è ormai parte integrante del meraviglioso gruppo di Gasp; l’esterno a tutta fascia, classe 2002, bergamasco purosangue, cresciuto a pane ed Atalanta, ha giocato la prima titolare in Serie A contro L’Inter nell’1-1 di novembre 2020, dopo aver addirittura esordito in Champions qualche giorno prima contro il Liverpool con l'incontro terminato altro per le quote Champions.

Della rinnovata rosa della Primavera nerazzurra 2020/2021, citiamo proprio i due compagni di Ruggeri nell’avventura brasiliana, terminata solo ai quarti sotto i colpi dei padroni di casa, poi, naturalmente vittoriosi, il centrocampista Simone Panada e Samuel Giovane, addirittura Azzurro sotto età.

Peccato davvero che Brambilla ed i suoi talentuosi ragazzi non abbiano avuto la possibilità di confrontarsi in Europa con le migliori squadre della Youth League.

Diallo, un affare da record

Il vivaio dell’Atalanta è tra i migliori d’Europa, osservato quotidianamente dai responsabili dello scouting di tutte le società top.

Non è un caso se il Manchester United, ai colpi van de Beek ed Alex Telles, ha deciso di aggiungere una pedina per il futuro: il funambolico mancino Amad Diallo Traore. Con un’operazione da cifre davvero clamorose in questo momento: 25 milioni di euro, 15 di bonus più una robusta percentuale su un’eventuale cessione futura, Ole Gunnar Solskjaer ha deciso di scommettere sul fantasista di fascia.

Diallo già inserito nello United

Il classe 2002 è già andato in gol in Europa League. La vittima? Ovviamente il miglior portiere Donnarumma, battuto all’andata degli ottavi, da un intelligente pallonetto di testa, su assist geniale di Bruno Fernandes che ha scavalcato l'inter linea difensiva rossonera!

*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Antonio Calanni e Martin Rickett. Prima pubblicazione 28 marzo 2021.

December 25, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Milan Primavera | Primavera Milan 2022 | Primavera rossonera

Abbiamo iniziato il nostro racconto della categoria Under 19, parlando della Roma e dello straordinario servizio reso alla causa sportiva e finanziaria di Trigoria da Alberto De Rossi che ha rinunciato ad una carriera anche su importanti panchine di prime squadre per dedicarsi, esclusivamente, alla crescita dei ragazzi giallorossi.

La Primavera per costruire gli allenatori

Il palmares rossonero

Il caso Cristante

La stellina Lorenzo Colombo

La rosa della Primavera del Milan 2020/2021

La Primavera per costruire gli allenatori

Affrontiamo con questo contenuto, un esempio diametralmente opposto, non sbagliato che sia chiaro: a Milanello la panchina della Primavera è stata utilizzata in questi anni per costruire allenatori per la prima squadra.

Dei tecnici che hanno iniziato alla guida di una squadra di Serie A la stagione 2020/2021, ben tre hanno trascorso una o più stagioni a Milanello, a contatto con i giovani rossoneri: l’ex fantasista Giovanni Stroppa dal 2009 al 2011, Filippo Inzaghi nella stagione 2013/2014, dopo aver guidato nella stagione precedente la formazione Allievi; Gennaro Gattuso dal 2017 per qualche mese, prima di prendere il posto di Vincenzo Montella.

Probabilmente ne va segnalato un quarto perché è corretto evidenziare come il maggiore dei fratelli Inzaghi lasci la panchina della Primavera nel 2014 a Cristian Brocchi, che alla guida del Monza la Serie A, ha il dovere di raggiungerla nel 2021!

L’ex bomber di tanti mercoledì di Coppa ha fatto della Primavera il suo biglietto da visita, riservando alla rosa vittoriosa al Viareggio 2014 le stesse attenzioni di cui gode una prima squadra blasonata.

All’indomani del successo per 3-1 sull’Anderlecht, nella ripetizione della finale dell’annata precedente, le parole di SuperPippo sono state chiarissime: “Questi ragazzi sono la mia Champions!”. Per le scommesse serie A qualcuno si sbagliava ad avvicinarlo da quel lunedì alla panchina di Seedorf?!... Probabilmente, no!

Il palmares rossonero

Una similitudine interessante tra il Milan e quella che, di fatto, è la sua seconda squadra, è la propensione a vincere le coppe, siano quelle organizzate dalla UEFA o dal leggendario comitato organizzatore toscano, più che i campionati: due soli scudetti per il Milan tra i grandi negli ultimi 21 anni, ma tanta, tante coppe.

Nei giovani un solo scudetto primavera, nel lontanissimo 1964/1965, ma ben nove edizioni del torneo viareggino.

Il caso Cristante

Nell'estate 2014, nonostante il clamoroso fallimento della spedizione Azzurra in Brasile guidata da Cesare Prandelli, in quel momento non a disagio nel mondo del calcio, tanti calciatori italiani si sono trasferiti all'estero.

Tra i convocati per il Mondiale dei Mondiali, tre degli attaccanti in rosa, Immobile, Balotelli, Cerci grazie anche allo straordinario talento dei rispettivi agenti, hanno trovato società di primissima fascia come, in ordine, il Borussia Dortmund, il Liverpool e, addirittura, l'Atletico Madrid, poche settimane prima Campione di Spagna e, per le scommesse ad un calcio d'angolo di distanza da battere i cugini del Real nella finale di Champions di Lisbona.

Come (non) abbiano inciso in Bundes, Premier e Liga i nostri non è il tema di questo contenuto, ma partendo dalla moda di comprare calciatori dalla A, ci interessa ricordare, sempre in quelle settimane, il trasferimento a titolo definitivo dell'allora diciannovenne di belle speranze Bryan Cristante dal Milan al Benfica.

Il centrocampista classe '95 che, nel corso della sua crescita calcistica, diventerà, prima, un trequartista di inserimento dal gol facile attraverso i faticosi allenamenti di Gasp e, poi, un jolly indispensabile per la Roma di Fonseca, apprezzato anche dal CT Roberto Mancini, nel 2014 è stato ceduto alla prima società del calcio portoghese per soli 6 milioni di euro, secondo quanto riportato dai quotidiani.

Cristante in maglia rossonera

La cifra ufficiale nel bilancio di quell'anno sportivo con la perdita record (viene da sorridere per quello che dovranno sopportare solo alcuni mesi più tardi le casse rossonere) di 91 milioni, tra l'altro cristallizza numeri inferiori, 4,97 milioni, quasi tutti iscrivibili a plusvalenza.

In un settore giovanile nel quale i talenti più importanti erano rappresentati da Paloschi, De Sciglio, Verdi e, appunto, Cristante, poi tutti protagonisti di carriere importanti o, comunque, dignitose, si preferisce fare cassa con i giovani per finanziare il monte ingaggi. L’errore si dimostrerà doppio, rectius, quintuplo, quando l’italocanadese passa dall’Atalanta alla Roma per una cifra complessiva tra prestito, obbligo di riscatto e bonus facilmente raggiungibili, di 30 milioni di euro.

Stesso ragionamento, naturalmente, può essere enunciato per Locatelli per non parlare di... Pierre-Emerick Aubameyang!!!

La stellina Lorenzo Colombo

Mentre Gigione Donnarumma in Primavera non ha, di fatto, mai parato, l’ultimo gioiellino cresciuto a Milanello è sicuramente il centravanti moderno Lorenzo Colombo, attaccante classe 2002, attualmente in prestito alla ambiziosa Cremonese che lotterà, dopo questa stagione iniziata male, per un posto nella Serie A 2022.

Il ragazzo di Vimercate, bomber principe di tutte le selezioni azzurre della sua fascia d’età, ha già battuto un record nella meravigliosa storia della società rossonera, quello del più giovane ad andare in gol. Nel terzo turno preliminare dell’Europa League 2020/2021, con Ibra fermo ai box, Stefano Pioli decide di schierare dieci titolarissimi.. + Colombo come riferimento offensivo centrale nel suo 1-4-2-3-1 contro i norvegesi del Bodo/Glimt.

Nella partita che farà scoprire ai responsabili dello scouting di via Aldo Rossi Hauge, assist di sinistro e gol con botta da fuori di destro per il norvegese, Lorenzo, prima, al 25’ chiama al miracolo il portiere ospite, su una pronta girata in area di sinistro a giro; solo qualche minuto più tardi realizza la rete del momentaneo 2-1, sfruttando un assist di tacco del turco Hakan Calhanoglu, in serata di gala, stile Bayer Leverkusen!

La rete di Colombo porta il Milan allo spareggio in Portogallo contro il Rio Ave che resterà nella mente degli appassionati di statistiche correlate al football per l’interminabile sequenza (24 tiri complessivi) di calci di rigore ed ha un sapore ancor più dolce se consideriamo che l’attaccante segna a raffica a Milanello dalla categoria… Pulcini!

La rosa della Primavera del Milan 2020/2021

L'organico della Under 19 2020/2021, allenata con grande professionalità da un tecnico di livello come Federico Giunti, con alle spalle esperienze importanti in panchina come quella da assoluto protagonista alla guida del Perugia ed allestita con grande attenzione al mercato internazionale come testimoniano i due milioni spesi per comprare dall’Hammarby di Ibra (sì, avete letto bene) l’attaccante classe 2003 Emil Robac.

Ricordiamo che Giunti, primo nel Girone A con sedici punti di vantaggio sulla SPAL nel 2020, ha riportato il Milan in Primavera 1 dopo l'infausta retrocessione.

Vogliamo descrivere le doti di un centrocampista italiano del quale sentiremo sicuramente parlare: Alessio Brambilla, capitano e direttore d’orchestra nel sistema di gioco 1-4-3-3 dal quale parte il tecnico di Città di Castello. Brambilla, figlio di Massimo, apprezzato e pluridecorato tecnico dell’Atalanta Primavera, è un regista pulito che sceglie sempre la soluzione più utile alla sua squadra.

Campione d’Italia con la categoria Under 16 contro la quotata Roma nel 2017, il ragazzo, seguito da un’agenzia importante come la TMP Soccer di Tullio Tinti e Fausto Pari, per ritagliarsi un ruolo anche nel calcio dei grandi, deve crescere dal punto di vista fisico e, soprattutto, non sbagliare la prima scelta nel professionismo.

*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Luca Bruno ed Antonio Calanni. Prima pubblicazione 25 marzo 2021.

 
December 25, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Rojadirecta | Roja directa | Rojadirectaonline calcio

Quando senti parlare di calcio online e partite oggi, lo associ subito alle pagine web di Roja Directa, in tutte le sue accezioni compresa Pirlo TV, che è stato sicuramente il sito più conosciuto nella diffusione della trasmissione di partite di calcio e altri sport online.

La prima nello streaming: Rojadirecta

Le modalità di accesso

La cronistoria della battaglia legale

Il giro economico di rojadirecta

Perché preferiamo DAZN

Lo streaming illegale di piattaforme come rojadirecta è un fenomeno ancora diffuso, nonostante gli anni ed i mezzi che sono stati messi a disposizione per debellarlo. Parliamo di un sito attivo dal 2005, che da oltre 15 anni continua a violare anche i principi più elementari del diritto d'autore.

La prima nello streaming: Rojadirecta

La trasmissione di calcio e altri sport su Internet è diventata un'attività multimilionaria in tutto il mondo. Grazie ai continui progressi della tecnologia e delle reti Internet, gli utenti dispongono di una serie di siti Web che effettuano, praticamente senza soluzione di continuità, trasmissioni in streaming.

La concorrenza fra tutti questi portali è sempre più che feroce per attirare più utenti possibili. Fruitori che, al di là dei pronostici sportivi, cercano intrattenimento con quella che è davvero la passione di tutti: lo sport.

Pensate che il fattore decisivo del successo di queste società sia la gratuità della trasmissione?

Forse, oggi possiamo affermare questo, ma se ci catapultiamo indietro ai primi anni del nuovo millennio, una motivazione da tener presente è che in molte occasioni, quando il concetto di smart working poteva essere associato al massimo d un modello di vettura di derivazione tedesca, non era possibile seguire un evento sportivo in televisione e guardarlo online era l'opzione più rapida.

L'esultanza bianconera al termine della sfida di Champions al Chelsea!

Le modalità di accesso

All'interno di tutti questi siti web che, ovviamente non ci sogniamo minimante di pubblicizzare, ce ne sono di tutti i tipi, in alcuni chiedono di registrarsi, altri vengono pagati dopo offerte gratuite all'inizio, molti sono free quando la pubblicità è clamorosamente invasiva ed è possibile che alcuni di essi siano limitati dalla posizione attuale dell'utente.

Anche i social network fanno parte di questo business multimilionario e reti popolari come Facebook o Twitter offrono la possibilità, naturalmente acquisendo prima i relativi diritti di trasmissione, di guardare alcuni degli sport più seguiti attraverso di loro. Il problema più grande riscontrato durante questa operazione è la geocalizzazione dell'utente e in molti casi l'evento non sarà disponibile a causa di tale circostanza. Una VPN è stata spesso una soluzione a questo problema, ma il suo utilizzo ormai è vietato.

Una rapida cronistoria

In Spagna già nel 2007 quando fu denunciato da Audiovisual Sport per violazione della proprietà intellettuale; a quel tempo, a sorpresa, rojadirecta vinse sia il processo di primo grado che il relativo appello nel 2010. La Liga iberica, da sempre straordinariamente all’avanguardia, provate a condividere un video tratto dai loro canali per credere, ha continuano a lottare contro lo streaming gratuito di rojadirecta.

In Francia nel 2015 hanno costretto a rimuovere i link dalla Ligue 1 e 2, a pagare un risarcimento e a pubblicare la notizia che agivano illegalmente, cosa che hanno fatto sul blog dove la visibilità era assolutamente  inferiore rispetto al web. 

Metz - PSG di Ligue 1


Come riescono gli ingegneri, non sono certo dilettanti allo sbaraglio, della piattaforma a rimanere sempre online, nonostante le richieste continue di oscurarla definitivamente? Semplice, cambiando continuamente dominio.

Nel 2016 in Italia il sito spagnolo è stato al centro di un incidente diplomatico tra Mediaset e Telecom, colpevole, in quanto fornitore di connettività, secondo il tribunale di Milano che ha deciso sul caso Mediaset Premium contro Fastweb, di non averne stoppato prontamente l’Ip e i Dns.

Il giro economico di rojadirecta

Il giro di affari della piattaforma vale intorno ai due milioni di euro l'anno. Ovviamente il danno che la stessa arreca ai broadcaster che, a suon di trattative complesse e milionarie, si aggiudicano i diritti per un determinato campionato o una coppa europea, sono ben superiori.

Secondo un’interessante intervista pubblicata da Italia Oggi con Poalo Buccirossi, fondatore e direttore di Lear (Laboratorio di economia, antitrust e regolamentazione) dal 1994, la perdita dei ricavi dovuti a pirateria può essere inquadrata, addirittura, tra il 10 ed il 20% del fatturato totale. Una cifra enorme se pensiamo che, ad esempio, i ricavi di Sky Italia solo nel secondo semestre 2019 sono stati pari a 1,627 miliardi di euro.

Perché non va utilizzata

Nel quadro economico attuale, l'unica vera fonte di sostentamentoe per lo sport e, per quello che ci interessa di più a noi, per le società calcistiche sono i proventi derivanti alla vendita dei diritti Tv che stanno permettendo, e non ci allarghiamo, a tante realtà di rimanere in vita.

Alcuni abbonamenti sono probabilmente troppo cari, ma affidarsi a quello da 19,99 euro al mese di DAZN ed avere accesso a tutte le partite di A, la Liga e le sue stelle, la magia della FA Cup, solo per rimanere sul Dio pallone, è davvero accessibile a tutti!

Il derby di Roma trasmesso da DAZN!

Dal nostro bookmaker, quindi, ribadiamo. Il consiglio di scegliere solo le opzioni legali.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 22 marzo 2021.

October 2, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Infortunio Mertens | Dries Mertens Napoli | Mertens Belgio

Analizzando la storia degli infortuni subiti in carriera da Dries Mertens, c’è da considerare una cosa: in pochi hanno visto la loro storia calcistica cambiare quasi totalmente a causa di infortuni…altrui. Ma tra questi c’è sicuramente il belga, che si è trasformato da esterno sgusciante a bomber implacabile quando Maurizio Sarri si è trovato di fronte alla rottura del legamento crociato di Milik.

Mertens tra AGOVV e Utrecht

Mertens al PSV Eindhoven

Il matrimonio con il Napoli

Euro 2020: Mertens protagonista

Fino a quel momento Mertens era una delle opzioni offensive del Napoli, che negli anni di Benitez e nella prima stagione con il tecnico toscano aveva sostituito all’occorrenza Callejon e Insigne, giocando al posto del numero 24 nel periodo in cui Lorenzo Il Magnifico era alle prese con il lungo stop dopo l’infortunio al ginocchio. 

Poi, quando il sostituto di Higuain si rompe, Sarri si inventa Mertens falso nueve e i 34 gol della stagione 2016/17 (28 in campionato alle spalle solo del bomber principe Dzeko) gli danno ragione.

Ma questo naturalmente non vuol dire che anche il belga in carriera non abbia avuto i suoi piccoli e grandi fastidi fisici…

Mertens tra AGOVV e Utrecht

Le prime stagioni però sono tutte molto positive da questo punto di vista. Il classe 1987 di Lovanio si mette in luce con la maglia dell’AGOVV, società della città di Apeldoorn che non esiste più, e tra il 2006 e il 2009 non manca praticamente mai nell’undici titolare del suo club. L’unica assenza prolungata è datata maggio 2009, quando salta le ultime due partite di campionato. Ma c’è un ottimo motivo: il club è salvo e lo ha già ceduto all’Utrecht e quindi non vuole rischiare problemi per il suo gioiellino.

Gli olandesi lo pagano 600mila euro e fanno un grandissimo colpo. In due stagioni le partite saltate si contano sulle dita di una mano e per di più sono per squalifica. In compenso i gol non mancano. Anzi, nella stagione 2010/11, il belga, giocando sempre da esterno sinistro, arriva secondo nella classifica cannonieri dell’Eredivisie, dietro solo a un certo Luis Suarez dell’Ajax.

Mertens al PSV Eindhoven

Abbastanza per attirare le attenzioni di tanti grandi club. Ma ad aggiudicarselo è il PSV Eindhoven, che lo paga 8,5 milioni di euro. Anche al Philips Stadion poche assenze in due stagioni, anche se durante la seconda annata arriva il primo stop di rilievo: un problema all’inguine lo fa fermare nel dicembre 2012, costringendolo a saltare cinque partite, tra cui la trasferta a Napoli nel girone di Europa League.

Neanche pochi mesi dopo, sarebbe comunque volato al San Paolo da protagonista, rappresentando sempre un'opzione valida come primo marcatore per le quote Serie A

Il matrimonio con il Napoli

Il Napoli bonifica 9,5 milioni al PSV e già nella stagione 2013/14 vede ripagato il suo sforzo economico. Mertens segna spesso e gioca quasi sempre, saltando solo un match di campionato a marzo 2014 per una distorsione alla caviglia e l’altro per somma di ammonizioni. Nell’annata successiva le giornate saltate per decisione del giudice sportivo sono due, tante quante quelle in cui Mertens non entra nella lista dei convocati di Benitez.

Colpa di una commozione cerebrale rimediata a novembre giocando con il Belgio contro il Galles, che lo fa rimanere fuori dal match di campionato contro il Cagliari e poi da quello di Europa League contro lo Slavia Praga.

Botta in testa ricevuta in Galles - Belgio

La stagione 2015/16 presenta qualche problema in più A ottobre il belga salta il Midtjylland per una contrattura, poi torna in campo ma aggrava il problema, rimediando uno strappo del muscolo femorale. Lo stop dura quasi tutto il mese di novembre, facendogli saltare ben quattro partite, due in campionato e altrettante in Europa League. Mertens però si rifa nel campionato 2016/17, in cui il fisico non regala scherzi e da centravanti il numero 14 si toglie parecchie soddisfazioni.

E persino quando nella stagione 2017/18 Milik torna a pieno regime, Sarri non ci pensa neanche a togliere il belga dal centro dell’attacco. Per sua fortuna, non deve mai rinunciare a Mertens, che passa un’altra annata senza noie fisiche, giocando tutte e 38 le partite di Serie A, quelle di Coppa Italia e di Champions, saltando soltanto il match di Europa League con il Lipsia per somma di ammonizioni.

Euro 2020: Mertens protagonista

L’addio di Sarri lo rende un po’ meno fondamentale nelle gerarchie, ma anche Ancelotti sa di poter contare sulla tecnica in velocità di Mertens. E infatti il belga nella stagione 2018/19 risponde sempre presente, eccezion fatta per un problema muscolare che gli impedisce di seguire i compagni in trasferta a Ferrara contro la SPAL. Altro anno, altra rivoluzione: Ancelotti vede la squadra che non lo segue più e lascia la panchina degli azzurri a Rino Gattuso.

E giusto prima della pausa forzata del 2020 arriva anche quello che fino a quel momento è l’infortunio più grave della carriera del belga: il primo mese dell'anno comincia con un problema agli adduttori che tiene fermo il numero 14 per tutto il mese, facendogli saltare quattro match di campionato e due di Coppa Italia. Nella stagione in corso, però, arriva un problema nuovo e preoccupante: la caviglia.

A dicembre 2020 la partita a San Siro con l’Inter dura appena 16 minuti, prima di rimediare una distorsione alla caviglia sinistra. Mertens salta tutte le partite a cavallo delle feste e torna in campo il 17 gennaio. Neanche due settimane dopo, però, la caviglia torna a fare male e lo costringe a fermarsi un altro mese, saltando cinque gare di campionato, entrambe le semifinali di Coppa Italia contro la Dea e l’andata con il Granada in Europa League.

Insomma, per essere un calciatore di quasi 34 anni il belga ha una storia clinica di tutto rispetto. E, in attesa di Euro 2020 con la sua nazionale tra le favorite per le scommesse online calcio  si spera che il fisico lo sorregga anche nella fase finale di una carriera che gli ha regalato forse meno soddisfazioni di quanto il suo talento meritasse…

*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Kerstin Joensson e Dmitri Lovetsky.

March 21, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

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Roma Primavera | Primavera Roma 2022 | esordio Nicola Zalewski

Nella panoramica sulle squadre Primavera che hanno dato, negli ultimi anni, un’impronta chiara al calcio italiano, partiamo dalla Roma, una delle società più titolate, per questa categoria, con otto scudetti, cinque coppe Italia, due Supercoppe e tre edizioni del Viareggio.

L'allenatore Alberto De Rossi

La squadra più forte

Lo Sponsor delle giovanili

L'attività di scouting

Riccardo Calafiori

Rosa Roma Primavera 2020/2021: Milanese, altro campioncino?

L'allenatore Alberto De Rossi

Non si può iniziare a raccontare la Primavera giallorossa, senza prime tracciare un quadro della figura cardine, ancor più di quella del responsabile Bruno Conti, per i ragazzi cresciuti a Trigoria e poi lanciati nel professionismo, Alberto De Rossi.

Oltre a non aver rivali nel trasmettere principi tecnico tattici sempre all’avanguardia, come nel repentino cambio di sistema di gioco del 2020, dopo anni nei quali aveva schierato i suoi con l’1-4-2-3-1 e l’1-4-3-3, l’allenatore, in carica nella Primavera dal 2003, dopo aver incantato con ogni fascia d’età, è un vero e proprio punto di riferimento, dentro e fuori dal campo.

Con Tommaso Milanese, i giocatori plasmati da De Rossi che hanno esordito con la Roma, sono arrivati al folle numero di 47: praticamente quattro squadre piene dalle quali, secondo le esigenze, attingere con continuità e, soprattutto, garanzia assolutamente DOC!

Non solo, grazie all’ottima, unica, semina quotidiana dei ragazzi della Primavera a Trigoria e, più recentemente, al Tre Fontane, le casse del club giallorosso hanno beneficiato di vitali plusvalenze, come quella realizzata nell’estate 2015 con la cessione di Alessio Romagnoli per 25 milioni, oltre gli evntuali bonus futuri, al Milan.

La Primavera Roma 2010/2011

La squadra più forte, tra le molteplici versioni della Roma U19 vittoriose, è, probabilmente, quella del settimo scudetto, conquistato nella stagione 2010/2011, naturalmente con Alberto De Rossi al timone. 

Vi citiamo solo alcuni nomi del gruppo dei nati nel '92 - '93, protagonisti in quell'annata da ricordare: Sabelli, Barba ed Antei in difesa, Florenzi, Viviani, Verre, sotto età, in mezzo al campo, Caprari, Piscitella, Ciceretti, leader tecnico della squadra, e Politano dalla trequarti in avanti!

Dopo aver terminato la regular season saldamente al primo posto, i baby lupetti di quella straordinaria ed irripetibile nidiata, hanno eliminato, ai play-off, con il bomber Mattia Montini sempre in gol, in sequenza, il Milan di Stroppa che in attacco schierava Beretta, Verdi e Ganz, il Genoa allenato da Juric con Mattia Perin e, nell'atto conclusivo per 3-2 ai supplementari con le scommesse live impazzite, il sorprendente Varese guidato da Devis Mangia con il fuori quota Giuseppe De Luca terminale offensivo.

L’attività di scouting

La Primavera della Roma è composta da tanti ragazzi provenienti dall’estero: secondo quanto riportato dal sito di riferimento, transfermarkt, nella rosa 2020/2021, ad esempio ci sono un portiere ungherese classe 2002, Gabor Megyeri proveniente dalla prestigiosa scuola dell’Honved, un difensore centrale sloveno, il trequartista svedese di origine bosniaca, Benjamin Tahirovic, l’attaccante esterno israeliano Suf Podgoreanu, già convocato in prima squadra, oltre ad altri ragazzi formati a Trigoria come Zalewski, in gol contro lo United.

In un quadro di una rosa così internazionale, riveste, naturalmente, un ruolo clamorosamente importante l’attività di scouting. 

Sotto la sapiente regia di Simone Lo Schiavo che coordina i collaboratori operanti dalla fascia under 16 in poi, gli osservatori si rivolgono al mercato nazionale ed estero e per i talenti più promettenti si intavolano trattative particolarmente rilevanti, anche dal punto di vista economico.

Attenzione, con il vincolo quadriennale che inizia dalla sottoscrizione del tesseramento FIGC per i quattordicenni, non sono rari i casi nei quali un giovane atleta proveniente dall’estero, paradossalmente, costa meno di un pari età di una società italiana. 

Riccardo Calafiori

Come talento da evidenziare uscito recentemente dalla Primavera giallorossa scegliamo il classe 2002, esterno basso sinistro, arrivato giovanissimissimo dalla Petriana, con la quale, allenato dal compianto Mister Castagnino, più che un tecnico, un secondo papà per il fortunato gruppo del Pio XI, vinse nel 2010 il prestigioso torneo giovanile Galeazzi.

Nel costante percorso di crescita nelle giovanili allestite con sapienza a Trigoria, il promettente talento di fascia, ha avuto il suo picco nello Scudetto "Under 17  A e B" conquistato dai ragazzi guidati da Francesco Baldini, maestro del settore giovanile dal Viareggio conquistato con la Juve, poi anche allenata, da difensore e chiamato il 19 marzo 2021 a risollevare le sorti della prima squadra del Catania, contro la quotata Atalanta.

Nella finale, in diretta Rai Sport, della stagione di quella che una volta era definita squadra Allievi, Riccardo è protagonista, con una sensazionale azione sulla sinistra, dell'assist decisivo, all'ultimo minuto di gioco, 80’, non 90’ data la categoria, per il colpo di testa dal compagno Flavio Bucri, troppo presto dimenticato dal calcio che conta!

L'anno successivo, immediatamente inserito, sotto età, in Primavera ha subito un infortunio gravissimo nella partita di Youth League contro il Viktoria Plzen, l'8 ottobre 2018: qui entra in gioco un fattore importante per quello che oggi rappresenta un capitale per la società giallorossa, molto più di tanti calciatori contrattualizzati all'ultimo giorno di mercato, senza seguire sempre una logica precisa.

Grazie all'intervento del suo agente Mino Raiola (anche per il procuratore di origini campane, è troppo, troppo facile essere tirato in ballo solo sui tanti contratti milionari stipulati, quando, invece, spesso e volentieri, è proprio lui il motore a dare l'impulso alla carriera dei suoi assistiti) Riccardo vola in Pennsylvania e si fa operare dalle sapienti mani del Dottor Freddie H. Fu,  specialista di medicina dello sport e chirurgia ortopedica, capo del Dipartimento di Chirurgia Ortopedica dell'Università di Pittsburgh, uno che, non a caso, era stato scelto anche da un certo Zlatan Ibrahimovic.

Intervento perfettamente riuscito, recupero lento, ma efficace ed esordio, con rigore procurato... allo Juventus Stadium, contribuendo alla vittoria che a sorpresa per le quote scommesse Serie A interrompe l'imbattibilità casalinga dei bianconeri.

Rosa Roma Primavera 2020/2021

Classe 2002, Tommaso Milanese è arrivato a Trigoria nel 2016 dalla Fabrizio Miccoli, società pugliese particolarmente attiva nel settore giovanile, può ricoprire, indifferentemente, la posizione di mezzala e trequartista.

Dotato di un notevole bagaglio tecnico, fa dei corretti tempi di inserimento la sua dote principale in un calcio che spesso si sviluppa su dinamiche di giochi di posizione, anche a ridosso dell’area di rigore avversaria.

Fisicamente non è clamoroso, ma dalla trequarti in avanti è un ragazzo che ha grandi potenzialità come testimonia il primo gol, con un perfetto gesto tecnico, stop orientato e chirurgico destro, del momentaneo 1-1 a Sofia contro il CSKA, tra i grandi.

*L'immagine di apertura dell'articolo è di Raed Krishan (AP Photo). Prima pubblicazione 20 marzo 2021.

December 25, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Insigne Infortunio | Lorenzo Insigne 24 | Partite saltate

Si scrive “Lorenzo Insigne”, ma in fondo si legge “Napoli”. Un rapporto biunivoco e inscindibile quello tra l’attaccante cresciuto a Frattamaggiore e la società partenopea. Basterebbe considerare che Insigne, classe 1991, è di casa a Castelvolturno da ormai quasi vent’anni, con un breve intermezzo di due anni e mezzo passati in giro per l’Italia per farsi le ossa.

La stagione al Pescara

2013/2014: sempre in campo

L'infortunio al crociato

Lollo con Sarri

I numeri con Ancelotti

Amuleto nel 2021

Nel 2012 Lorenzo Il Magnifico è tornato a Napoli e da allora è stato bandiera ma anche ago della bilancia delle fortune degli azzurri. Senza di lui, ai partenopei manca qualcosa: la fantasia che è caratteristica principale del numero 24. E da questo punto di vista il Napoli non è fortunatissimo, perché Insigne, soprattutto nelle ultime stagioni, si è scoperto particolarmente tendente agli infortuni, seppure di lieve entità.

La stagione al Pescara

E dire che nelle prime stagioni, quelle passate in prestito tra Cavese, Foggia e Pescara, il giovanissimo Lorenzo non ha quasi mai dovuto dare forfait. Il primo infortunio risale infatti alla trionfale stagione all’Adriatico con il Pescara di Zeman. In quella squadra Insigne giocava nel tridente offensivo con Ciro Immobile e a lanciare i due a centrocampo c’era Marco Verratti.

Quasi logico dunque che nella Serie B 2011/12 i ragazzi del Boemo abbiano staccato con una certa facilità il biglietto per la massima categoria, con puntate davvero semplici di Gol&Over per le scommesse calcio . In quel campionato Insigne salta cinque partite, tre delle quali perché convocato con l’Under 21.

Le uniche mancate per problemi fisici sono quelle tra gennaio e febbraio contro Crotone e Albinoleffe a causa di una contrattura.

2013/2014: sempre in campo

Tornato a Napoli dopo il secondo posto con gli abruzzesi, Insigne trova sulla panchina azzurra Mazzarri, che gli dà fiducia. E il fisico lo coadiuva, perché le uniche partite saltate sono per squalifica e per scelte del tecnico, che gli risparmia alcuni match di Europa League per averlo fresco per il campionato, in cui gli azzurri terminano secondi.

La stagione successiva, quella 2013/14, da questo punto di vista va anche meglio: in nessun caso Insigne resta fuori dall’elenco dei convocati e l’annata è quasi trionfale. Arrivano la prima volta con la fascia di capitano e la Coppa Italia vinta all’Olimpico, seppur in una serata davvero amara.

L'infortunio al crociato

La sfortuna però si sta preparando, perché dopo 24 minuti del match contro la Fiorentina del novembre 2014, Insigne esce per infortunio. La diagnosi è di quelle che non si vorrebbero mai ascoltare: rottura del legamento crociato del ginocchio destro.

La convalescenza e il recupero sono lunghi, con il trequartista che può tornare in campo soltanto a inizio aprile, saltando praticamente metà campionato. E il Napoli ne risente, perdendo all’ultima partita il terzo posto, l’ultimo utile per entrare in Champions League. In Europa League va anche peggio, perché gli azzurri, da favoriti per le scommesse si fermano in semifinale contro il Dnipro, nonostante la presenza in campo del numero 24 in entrambi i match.

Lollo con Sarri

Il Napoli 2015/16 è il primo di Sarri, che si gode il miglior Insigne e per più di qualche mese è primo in classifica, complice una partenza pessima della Juventus. Per l’attaccante l’unico match saltato per infortunio è quello (ininfluente) contro il Bruges in Europa League a causa di un affaticamento muscolare.

Insigne contro la Germania!

La cura Sarri funziona benissimo sia per la squadra che per Insigne che, nella stagione 2016/17, quasi non si perde un minuto: sempre convocato, resta in panchina in una sola partita e termina l’annata con 20 reti all’attivo.

Il trittico delle stagioni con l’allenatore toscano si conclude con il 2017/18, che per Insigne è sulla falsariga di quelle precedenti: a rovinare lo score delle presenze c’è soltanto un affaticamento muscolare che gli fa saltare la sfida di campionato con la Fiorentina e quella di Champions League contro il Feyenoord.

I numeri con Ancelotti

I problemi per Insigne arrivano l’anno dopo. Nella stagione 2018/19 sulla panchina del Napoli c’è Carlo Ancelotti, che spesso è costretto a rinunciare al suo numero 24. Nell’ottobre 2018 un affaticamento muscolare lo tiene fuori dal match con l’Udinese, mentre tra metà marzo e aprile 2019 i muscoli fanno ancora scherzi: Insigne salta di nuovo a sfida con i friulani, ma anche la Roma e l’Empoli.

Non basta, perché alcuni problemi agli adduttori lo tengono fuori anche contro Frosinone e SPAL, a chiusura di un’annata per niente fortunata. Paradossalmente, va molto meglio nella stagione 2020, visto che l’unico infortunio è traumatico, al gomito, e costringe Insigne a uno stop di una sola partita in Champions League, che sarà anche ininfluente nel cammino degli azzurri.

Amuleto nel 2021

Nel campionato 2020/2021 Insigne ha confermato la sua solita affidabilità, ma non si è fatto mancare alcuni piccoli stop. Il primo, a ottobre, con un problema al bicipite femorale che lo ha tenuto fuori dal match con l’Atalanta. Il secondo, una lieve contrattura alla coscia, lo costringe a saltare il Sassuolo.

E forse non è un caso che senza il suo capitano il Napoli abbia perso sia con i neroverdi che con la Lazio, quando Insigne era squalificato dopo gli insulti all’arbitro nel match con l’Inter. Insomma, se il Napoli vuole puntare in alto, non può non augurare buona salute al suo Lorenzo Il Magnifico. Che quando c’è si vede e quando manca…anche.

*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Luca Bruno e Kerstin Joensson.

March 17, 2021
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

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Juventus Under 23 | Juve B | Juve seconda squadra

Ricordiamo, anzitutto, le regole che nel 2018 la FIGC ha pubblicato per l'allestimento di una seconda squadra. Il numero massimo di calciatori in rosa è di 23, dei quali 19 nati entro il primo gennaio 1996, anno naturalmente che è andato progressivamente a scalare di stagione in stagione. Attenzione, la Juventus Under 23 non gioca fuori classifica e può essere promossa in B.

Le regole

Gli Over

Gli allenatori della Juve B

Il debutto ufficiale

L'obiettivo della Juventus Under 23

Il calciatore più forte della seconda squadra

Le regole

Per stabilire un ranking attraverso il quale destinare queste preziose wild card alle società meritevoli erano stati introdotti alcuni criteri, relativi ai cinque anni precedenti e quindi al periodo 2013/2018, così indicativamente suddivisi: per il 40% i giovani calciatori forniti alle rappresentative azzurre under, un altro 30% che si riferisca all'ultima classifica della A e la parte rimanente che analizzava il numero delle presenze allo stadio.

In realtà la classifica stilata secondo i tre parametri appena descritti, con, rispettivamente dal primo al sesto posto, Juventus, Inter, Roma, Milan, Atalanta e Fiorentina non è stata determinante visto che l'unica società che ha avuto la forza di andare fino in fondo ed organizzare una seconda squadra per il campionato di Serie c 2018/2019, inviando il relativo bonifico di iscrizione di 1,2 milioni di euro, il quadruplo della tassa a carico delle squadre di C, è stata, naturalmente, quella con gli headquartes alla Continassa.

Gli Over

Interessanti, oltre le regole sulle fasce di età, quelle relative alle esperienze calcistiche accumulate precedentemente: nessuno dei 4 Over deve aver disputato più di 50 gare in A e, nonostante la stessa matricola sportiva, un giocatore iscritto nell'elenco B, mai gli Over, non può essere impiegato per più di 5 partite nella prima squadra. 

Proviamo a descrivere due esempi pratici per facilitare la lettura delle norme e la relativa ratio: nella prima stagione della Juventus B, è stato ingaggiato come Over Lorenzo Del Prete, cresciuto nella Juve dopo aver esordito al Monterotondo, per aiutare il giovane reparto arretrato a contrastare attaccanti di categoria davvero superiori alle punte che si trovano nel campionato Primavera. Il valido difensore romano, che aveva esordito in A nel 2008 in Atalanta - Siena, non aveva collezionato 50 presenze nella massima serie al momento della seconda e, davvero speciale, avventura torinese! 

Per quanto riguarda i salti verso la prima squadra, sempre nel 2018/2019, il centrocampista cipriota mancino Grigoris Kastanos, attualmente al Frosinone ha giocato in A, da titolare, il match a Ferrara, perso contro la SPAL per 2-1. 
 

Gli allenatori della Juve B

Tre stagioni e tre, diciamo quattro, per onestà intellettuale, allenatori diversi. Per alcuni la Juventus Under 23 avrebbe dovuto rappresentare un trampolino di lancio come annunciavano in pompa magna tutti i quotidiani il 1 luglio 2020 all'ufficializzazione della panchina ad Andrea Pirlo. All'indomani della nefasta eliminazione contro il Lione, imprevedibile anche per il nostro sito scommesse poco più di un mese dopo l'ex genio del centrocampo passa da una media rosa di Serie C alla guida della squadra vincitrice gli ultimi nove scudetti.

Pirlo nella serata di Oporto

La panchina della Juve B passa, quindi, a Lamberto Zauli che succede a Zironelli e Fabio Pecchia, gli altri tecnici che hanno guidato la seconda squadra bianconera. 

I profili sono completamente diversi l'uno dall'altro: Mauro Zironelli aveva fatto bene a Mestre e, dopo un anno a Torino, probabilmente un mezzo passo indietro per la sua carriera, è stato ingaggiato nell'estate 2019 dal Modena, appena ripescato in C. Più fortuna ha portato a Fabio Pecchia la buona esperienza allo JTC di Vinovo con la Coppa Italia di C conquistata in finale contro la Ternana, considerata la chiamata della Cremonese a gennaio 2021: ai grigiorossi, l'ex centrocampista del Napoli ha ridato fiducia ed equilibrio tattico e per la prossima stagione l'ambiziosa società lombarda si candida per un posto fisso nella parte sinistra della classifica.

Lamberto Zauli, invece, è un allenatore di altissimo livello per il settore giovanile come dimostra il magnifico lavoro di formazione svolto nella Primavera di quella Empoli che abbiamo più volte definito una vera e propria Università del calcio. L'ex fantasista del Vicenza era destinato a concludere il biennio anche alla guida della Primavera bianconera; quando Pirlo è stato chiamato ad allenare Cristiano Ronaldo, è toccato a lui passare alla Under 23: una scelta davvero condivisibile quella di Filippo Fusco.

Il debutto ufficiale

Dopo la prima nella Coppa Italia di categoria contro il Cuneo, il vero esordio per la under bianconera è la sconfitta 1-2, sempre in un derby piemontese, ad Alessandria contro... i grigi, allenati da Gaetano D'Agostino, quella sera ospiti, almeno secondo il programma gare ufficiali. Primo e storico gol del subentrato Claudio Zappa: a 5' dal triplice fischio l'esterno basso attualmente al Mantova e con un'esperienza ai maltesi del Sliema Wanderers è bravo ad andare sulla respinta del rigore parato da Tommaso Cucchietti al mancino, forse sopravvalutato dagli operatori, del brasiliano Matheus Pereira.

La stagione si concluderà con un dodicesimo posto, sicuramente dignitoso, ma non straordinario per una squadra che, seppur composta per l'80% da ventiduenni e con un salary cap, ha un livello di spesa sicuramente superiore alla media della categoria.

L'obiettivo della Juventus Under 23

Per dare una valutazione dei primi tre anni, scarsi, di esperienza della seconda squadra piemontese dobbiamo necessariamente provare ad immaginare su quale obiettivo abbia ragionato la dirigenza bianconera nella primavera 2018.  Fornire giocatori alla Serie A è sicuramente un traguardo non raggiunto del tutto: irrilevante l'apporto dato dai vari Frabotta e Portanova che non sono riusciti a ritagliarsi spazio neanche nella Juventus meno competitiva degli ultimi due lustri, con carenze, anche numeriche, sia in difesa che a centrocampo che l'hanno resa davvero impronosticabile anche per le scommesse calcio Serie A

Non ci avventuriamo, naturalmente, a parlare di plusvalenze. Evidenziamo, invece, come tante franchigie della massima categoria nazionale preferiscono appoggiarsi ad una proprietà amica come la Samp con la Vis Pesaro e tanti altri esempi: in questi casi non sarebbe più corretto allestire direttamente una seconda squadra?! 
 

Il calciatore più forte della seconda squadra

Cerchiamo di essere originali come sempre e non ci faremo influenzare, quindi, da cervellotici trasferimenti milionari. Non ce ne vogliano gli agenti di Franco Tongya, passato al Marsiglia o quelli di Felix Correia, arrivato alla Juve dal City in uno scambio con Pablo Moreno; il giocatore più importante che ha militato nella Under 23 per noi è per distacco Dany Mota, arrivato al Monza, dopo 7 gol in 20 partite in bianonero nella gestione Pecchia.

Il geniale fantasista nato in Lussemburgo, convocato anche nella Under 21 portoghese, non ha perduto la titolarità nel 4-3-3 dei brianzoli, neanche quando alla corte di Brocchi sono arrivati attaccanti esperti con un invidiabile curriculum, anzi, senza le sue sterzate in campo, da sinistra al centro, i rifornimenti per il centravanti scarseggiano di continuo!

Secondo il sito specializzato transfermarkt, il valore del classe '98 si aggira intorno ai 2 milioni di euro; noi crediamo, invece, che tale valore non sia aggiornato alle ultime prestazioni e basteranno poche partite in Serie A per meritare il riscatto da parte del Condor Galliani! 

Della rosa 2020/2021 puntiamo su Filippo Ranocchia, centrocampista centrale, ambidestro, di lotta e di governo!

*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Antonio Calanni e Luis Vieira. Prima pubblicazione 16 marzo 2021.

March 17, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Ronaldo infortunio | Cristiano Ronaldo indisponibile | Finale EURO 2016

Si dice spesso che gli infortuni sono la parte più imprevedibile del calcio. È vero, ma solo in parte. Se è totalmente impossibile aspettarsi fratture o incidenti vari, di certo esistono modi per rendere il proprio corpo un po’ più resistente ed evitare almeno i piccoli fastidi da stress muscolare che per molti calciatori sono un vero e proprio incubo. Come si fa?

L'unico infortunio al Manchester United

2010/2011: la stagione perfetta al Real

La sostituzione nella finale di EURO 2016

L'alieno a Torino

Allenamento metodico, una dieta ferrea e il riposo necessario. E non è certo un caso se a questi tre concetti viene associato un solo volto, quello di Cristiano Ronaldo. Il portoghese è celebre per la sua costanza nell’allenamento e per una cura del corpo quasi maniacale. E a confermare la bontà del suo lavoro c’è la storia degli infortuni subiti in carriera. Visti gli anni in campo, ormai quasi venti, e i calcioni ricevuti, una vera e propria medaglia al valore che siano così pochi…

L'unico infortunio al Manchester United

Basterebbe pensare che le prime stagioni al Manchester United sono costellate da brevi assenze, solitamente dovute alla volontà di Sir Alex Ferguson di gestire il giovane campione più che agli infortuni. Ronaldo salta i primi turni delle coppe nazionali, o le partite in cui non c’è nulla in palio come le ultime dei gironi europee o le giornate di campionato in cui lo United può anche fare a meno dell’esuberanza del portoghese. E se non è per scelta dello scozzese, solitamente Cristiano marca visita perché è stato selezionato dalla nazionale e si gestisce pre e post convocazione.

Questo canovaccio si ripete per quasi tutte le annate di Ronaldo a Old Trafford. Se la partita conta qualcosa, il numero 7 dei Red Devils in campo c’è. Nella stagione della Champions League e del primo Pallone d’Oro le partite saltate sono addirittura tre consecutive, ma il problema è che il Portogallo si sta giocando la qualificazione agli Europei 2008 e lo United gentilmente…concede il calciatore facendogli saltare le partite troppo vicine ai match decisivi. Ronaldo poi, pur sbagliando il rigore nella notte di Mosca, ripagherà con gli interessi il favore. Il primo vero stop per infortunio è dopo il torneo continentale, quando un fastidio alla caviglia avuto per parecchi mesi costringe Ronaldo a operarsi in estate e a stare fermo da luglio alla metà di settembre, per l’unico infortunio subito ai tempi dello United.

2010/2011: la stagione perfetta al Real

Al Real Madrid va peggio, perché la caviglia torna a dare fastidio. Nel match di Champions League contro il Marsiglia del 30 settembre 2009 CR… 9 (perché quell’anno il 7 ce l’ha Raul) subisce un infortunio all’articolazione della caviglia che lo tiene fermo quasi due mesi. Salta sette partite di campionato, le due sfide europee contro il Milan e due partite di Copa del Rey, tornando appena in tempo per giocare (e perdere) il suo primo Clasico contro il Barça.

Dopodiché in quella stagione, le uniche assenze sono…per squalifica. La stagione 2010/11 sembra andare molto meglio, perché CR7 non si perde neanche un minuto in campionato finché prima uno stiramento del gluteo e poi un fastidio muscolare gli fanno saltare tre partite in Liga tra marzo e aprile, senza però influire sulla Champions. L’annata 2011/12 è perfetta e non solo per i 60 gol segnati in tutte le competizioni con il Real (46 in Liga). In campionato Ronaldo gioca sempre e salta solo due partite inutili di Champions League e il ritorno del quarto turno di Copa del Rey. Una situazione che si ripete anche nella stagione 2012/13, con giusto le ultime partite della stagione, quelle dopo aver vinto la Copa del Rey, saltate per un po’ di meritato riposo. 

A Madrid quella 2013/14 è la stagione della Decima, ma per CR7 è quella della paura di non giocare quella finalissima tanto attesa contro l’Atletico. Il portoghese a novembre salta due partite per uno stiramento alla coscia, ma ad aprile 2014 le cose si mettono male. Una rottura parziale della fibra muscolare gli fa saltare, tra le altre cose, la finale di Copa del Rey contro il Barcellona, quella del Bale marziano per intenderci e un problema muscolare consiglia di tenerlo fuori dalle ultime di campionato per prepararsi al meglio al match contro i cugini.

CR7 e le cure del medico del Real

La sostituzione nella finale di EURO 2016

Alla fine, pur se appena rientrato, il lusitano gioca tutti e 120 minuti della finalissima e alza la sua seconda Champions. Dopo un’annata così fortunata ce n’è una molto più tranquilla, in cui solo un piccolo problema a una coscia ad agosto impedisce una stagione senza stop. Il 2015/16 è dolceamaro: l’assenza nella semifinale di Champions per un’altra rottura della fibra muscolare non crea problemi, perché i Blancos vincono di nuovo la Coppa e di nuovo contro l’Atletico, stavolta ai rigori. E paradossalmente, anche l’infortunio nella finale degli Europei non impedisce al Portogallo di sollevare il trofeo, ma lo stiramento al legamento mediale rimediato nel match lo fa fermare per un po’, costringendolo a saltare le prime partite della stagione 2016/17.

Stagione in cui arrivano anche piccoli problemi muscolari che gli fanno saltare due partite e che lo costringono ad alcune giornate di riposo nel corso del campionato. Una situazione che si ripete nell’ultimo anno a Madrid, in cui CR7 praticamente non gioca mai in Copa del Rey e nella seconda parte di campionato salta parecchie partite per precauzione, oltre a due match a maggio per un problema alla caviglia. A Kiev però c’è eccome per dare l’addio ai Blancos con la terza Champions consecutiva ed approdare, a sorpresa per le quote Serie A a Torino!

L'alieno a Torino

L’arrivo alla Juventus è clamoroso così come la forma fisica del portoghese nel 2018, che gioca da titolare tutto il girone di andata tranne il match con l’Atalanta. A fermarlo a marzo è prima un riposo precauzionale e poi un infortunio alla coscia rimediato in nazionale contro la Serbia, che gli fa saltare quattro partite, compresa una in cui viene tenuto a riposo contro la SPAL per il successivo impegno di Champions contro l’Ajax.

Nella seconda stagione, con i  bianconeri sempre favoriti per i pronostici Serie A sono solo alcuni piccoli problemi, ovviamente escludendo lo stop forzato delle attività, a fermare il cinque volte Pallone d’Oro. Un problema agli adduttori a settembre gli fa saltare il Brescia, mentre un dolore al ginocchio lo vede out con l’Atalanta. Lo stop più recente è quello di inizio campionato, che lo tiene fuori a ottobre 2020 per due match di Serie A e altrettanti di Champions. Del resto, niente può fermare il fisico spaziale di CR7…

*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Michael Sohn ed Emilio Morenatti.

 
March 16, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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