Barbara Bonansea | Raiola | BB11

Artista del pallone, così amante della sfera da sembrare a volte egoista in campo, il marchio di fabbrica di BB11 è il taglio da sinistra verso il centro con la conclusione sul palo più lontano; praticamente ambidestra, Barbara è un concentrato di fantasia e tecnica in velocità.

La Juventus Woman

Il gol più bello di BB11

I Mondiali 2019

I riconoscimenti internazionali

Gli sponsor e le attività di volontariato

Barbara ha iniziato a giocare a calcio, seguendo, insieme a papà Sergio, le partite del fratello Giorgio.

La Juventus Woman

Alla Juve con Sara Gama dall’estate 2017, sotto la direzione tecnica di Rita Guarino ha subito conquistato lo scudetto al primo tentativo, da outsider per le quote calcio Serie A contribuendo con venti presenze + una (lo spareggio con il Brescia) e diciannove gol realizzati, con una media praticamente di una rete a partita.

Le reti della gioia di Pinerolo hanno accompagnato ogni successo del clamoroso lustro di vittorio delle Juventus Woman; a Chiavari con una chirurgica doppietta alla Fiorentina, sinistro sul secondo palo dopo un dribbling secco ed un destro al volo dal limite, nel gennaio 2021 ha regalato l’ennesimo trofeo, la Supercoppa  italiana, al pubblico juventino!


Il gol più bello di BB11

Ne scegliamo due, il primo per straordinaria bellezza e coefficiente di difficoltà: lo slalom gigante alla Maradona con il quale, con la maglia del Brescia ha dribblato l’intera o quasi squadra della Torres.

Video tratto dalla pagina YouTube di Walter Pettinati

Il secondo, per l'importanza, non solo per la sua carriera, ma per il movimento femminile in toto: l’8 giugno 2018 a Firenze, davanti a 6.000 tifosi più che spettatori, contro il Portogallo, dopo aver colpito una traversa sugli sviluppi di una spettacolare azione di ripartenza, sigla con un destro ad incrociare la rete del 3-0 che regala alle Azzurre di Milena Bertolini la matematica qualificazione ai Mondiali di Francia 2019, a venti anni di distanza dall’edizione statunitense!

I Mondiali 2019 

Dopo un gol annullato per un fuorigioco al 9’ del primo tempo, la Bonansea ribalta la quotata Australia, numero 6 assoluta del Ranking, e fa conoscere al pubblico italiano il calcio femminile: il gol del pari, dopo aver rubato palla ad un avversaria, ed aver festeggiato con un dito in bocca per dedicare la prima rete Azzurra in Francia alla nipotina Benedetta; quello della vittoria, con le scommesse calcio impazzite, in pieno recupero con un inusuale colpo di testa.

La BB11 in maglia Azzurra, volevo dire verde!

I 3 punti conquistati a Valenciennes nella gara di esordio mondiale, fondamentali in un girone così complesso con Brasile e Giamaica, costituiranno la base per la straordinaria campagna transalpina che arriverà fino alla sfida dei quarti di finale contro l’Olanda.

I riconoscimenti internazionali

Campione del 2019 per gli utenti de La Stampa web, In un articolo sul Corsport, nel 2018, per la classifica delle 100 all Star del Guardian, pubblicata a gennaio 2020, è la 53esima calciatrice del mondo, l’unica italiana. A dicembre 2020 è stata inserita dalla FIFA Pro Women’s World nella top 11 mondiale!

La Bonansea, che, a differenza di Sara Gama, non ha mai giocato in un club straniero, ha stoppato più volte le trattative con il Lione, squadra nella quale militava fino a settembre 2020 il miglior difensore in circolazione Lucy Bronze e gioca ancora d il miglior portiere, Sarah Bouhaddi. 


*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Francisco Seco ed Armando Franca. Prima pubblicazione 20 febbraio 2021.

March 17, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Ritorna Stroppa a Cremona, Grosso il tecnico più pagato in B

La classifica dei compensi degli allenatori della serie B è un esercizio di ricerche incrociate davvero complicate: a differenza dei colleghi di Serie A, non esistono, infatti, dati ufficiali. Sono pochi i casi in cui le società si sbottonano sugli ingaggi dei tecnici.

Le eccezioni sono alcuni casi in cui emergono informazioni ufficiose o quelli in cui una squadra retrocessa mantiene lo stesso allenatore dalla Serie A. In più alla pausa per le nazionali di marzo, ben 11 società hanno cambiato la guida tecnica, 3, addirittura, per più di una volta!

Ma chi sono, al momento, i protagonisti in panchina che inizieranno la stagione 2024/25 tra i cadetti?!

Eccoli qui, evidenziando come sarà interessante, come per la scorsa edizione della B, al termine del campionato, elencare i pochi, a partire dal fortissimo, almeno in Calabria, Vincenzo Vivarini, che hanno conservato la titolarità nella guida tecnica per tutte le 38 giornate della B, sempre più difficile ed equilibrata!

Ve li ricordate i "fantastici sette" della primavera 2024?! Finita la stagione regolare, ecco i nomi, in rigoroso ordine alfabetico, dei 7 allenatori che hanno scelto la formazione dalla prima all'ultima giornata, nel campionato 2023/2024 vinto dal Parma: Aquilani, Gorini, Nesta, Pecchia, Pirlo, Paolo Vanoli e, appunto, Vivarini!

Tre note di colore per i tecnici al via nella stagione sportiva 2024/2025: 

  • 6 allenatori hanno già vinto la B;
  • 3 da calciatori sono Campioni del Mondo nella fantastica domenica di Berlino;
  • sempre 3, tra i quali naturalmente Fabio Grosso, vengono da Pescara!

Alla data di ultimo aggiornamento di questo contenuto originale, sono già 8 i tecnici esonerati. In ordine cronologico: Pirlo (Sampdoria), Gorini (Cittadella) Stroppa (Cremonese), Vivarini (Frosinone), Bisoli (Modena), Valente (Sudtirol), Corini (ancora Cremonese), Maran (Brescia), Sottil (di nuovo, Samp) e un'altra volta Bisoli.

Dopo i 4 tecnici della scorsa stagione, la guida del Bari passa a Moreno Longo

Dopo un’ottima annata nel ritorno in B, nella quale il Bari ha persino rischiato di fare il doppio salto, era quasi fisiologico il calo del club pugliese nella stagione 2023/2024.

Con 4 cambi in panchina da Michele Mignani a Marino, dall'allenatore siciliano a Beppe Iachini e poi alla promozione del tecnico della Primavera, Federico Giampaolo, ex bomber di categoria, fratello di Marco, il Bari si è salvato solo al ritorno dei lay-out, espugnando il campo di Terni.

Per il campionato 2024/2025 i biancorossi, anche grazie ai consigli del leader Valerio Di Cesare, hanno scelto Moreno Longo per la panchina.

Il Brescia ha confermato Rolando Maran, contrattualizzato a novembre 2023 al posto  di Daniele Gastaldello, e protagonista di un immediato approccio positivo e di un girone di ritorno discreto che ha garantito la qualificazione al playoff, perso, ma solo dopo una grande prestazione di squadra, a Palermo.

Il 10 dicembre 2024 subentra, sfruttando la regola del doppio tesseramento, Bisoli che allenerà per la prima volta il figlio! Il 29 gennaio 2025 ennesimo esonero da parte di Cellino: sulla panchina delle Rondinelle è richiamato Maran!

La Carrarese che, come l'anno scorso il Lecco, ha vinto a sorpresa la post season della Serie C, ha confermato naturalmente, l'artefice del miracolo in Lega Pro, il tecnico Antonio Calabro.

Vivarini miglior allenatore della B 2024, esonerato a Frosinone

Impossibile poi pensare che a Catanzaro qualcuno potesse pensare alla nuova permanenza di Vincenzo Vivarini che ha valorizzato tanti calciatori al Ceravolo.

Il tecnico dei giallorossi dei record, dopo le esperienze sulle panchine di Latina, Empoli, Bari e Virtus Entella, ha fatto bene anche in B e aveva scelto di ripartire dall'ambizioso Frosinone, tra le favorite, almeno ad inizio campionato, per le quote elaborate dai bookmakers per le scommesse, per la vittoria finale! Con il club di Stirpe, Vivarini aveva firmato un contratto biennale.

Il 22 ottobre 2024 il Frosinone decide di esonerarlo ed affidare la guida tecnica della prima squadra a Leandro Greco, promosso dalla Primavera.

Al Ceravolo, invece, si riparte da bomber Iemmello in campo e, da Fabio Caserta in panchina.

L'altra neopromossa Cesena ringrazia e saluta Domenico Toscano e si affida a Michele Mignani, straordinario nella prima parte della sua avventura a Bari!

Giovanni Stroppa torna a Cremona

Corollario sempre attuale, almeno in sede di programmazione, quello che rappresenta le fondamenta dello stadio Piercesare Tombolato: metodo che funziona non si cambia e quindi il Cittadella, in avvio di stagione, aveva confermato, con un ulteriore attestato di stima, Edoardo Gorini, che, dopo aver a lungo fatto parte dello staff della squadra veneta, si è preso la panchina nel 2021 in un club che fa, da sempre, della continuità e competenza calcistica le sue armi principali.

Dopo 29 anni, record clamoroso, il Cittadella esonera un suo tecnico; dal 13 ottobre la panchina è affidata ad Alessandro Dal Canto.

Ennesimo giro di giostra invece a Cosenza, con i Lupi che hanno salutato un'altra volta Viali che l'11 marzo 2023, a seguito dell'esonero di Caserta, era stato il primo tecnico ad approfittare, considerando che aveva iniziato la stagione ad Ascoli, della nuova regola del doppio tesseramento nella stessa stagione e nella medesima serie calcistica!

Il Cosenza riparte da Massimiliano Alvini: il tecnico di Fucecchio, in A con la Cremonese nel 2022/2023, aveva accettato la chiamata, nel settembre passato, dello Spezia con un ingaggio simile di quello percepito a Cremona, circa 400mila euro.

Il paperone della Serie B, Giovanni Stroppa, apprezzato Mister che la Cremonese non aveva mai messo in discussione, neanche dopo la delusione della sconfitta in finale playoff contro il Venezia del fortissimo bomber scandinavo, Joel Pohjanpalo, viene inizialmente esonerato dopo 3 sconfitte nelle prime 8 giornate.

Tra l'altro, l'ex trequartista di Milan e Lazio, aveva ancora un anno di contratto ed era arrivato allo Zini a metà settembre 2013, per sostituire Davide Ballardini. Al suo posto dal 9 ottobre 2024 subentra Eugenio Corini che dovrà sfruttare il clamoroso mercato estivo della società d Arvedi!

Nella pausa per le date FIFA di novembre, nuovo cambio di rotta del club grigiorosso che richiama Giovanni Stroppa in panchina!

Ci prova Dionisi a riportare in A il Palermo

Le neopromosse Juve Stadio e Mantova ripartono dai tecnici delle rispettive promozioni: Guido Pagliuca sulla panchina delle Vespe e Davide Possanzini, già collaboratore nello staff di Roberto De Zerbi, su quella dei romantici virgiliani!

Possanzini

Dopo la salvezza ottenuta, il Modena aveva confermato Bisoli che al Braglia aveva, a sua volta, sostituito Paolo Bianco, anche lui, già nello staff di colleghi parecchio quotati come Max Allegri e Roberto De Zerbi.

Il 4 novembre 2024, al posto di Bisoli, viene promosso Paolo Mandelli dalla Primavera del Modena!

Il Palermo made… in City che punta un'altra volta alla promozione, affida la guida tecnica ad Alessio Dionisi, ammazzagrandi con il suo Sassuolo, fino a quando ha avuto a disposizione Domenico Berardi: con l'ambiziosa società siciliana, il tecnico che si era fatto notare con un gioco spumeggiante all'Empoli, ha sottoscritto un accordo biennale con opzione per il terzo anno.

Pippo Inzaghi riparte da Pisa

Dopo la buona stagione con Aquilani, il Pisa ha affidato la sua panchina a Pippo Inzaghi: nella rosa a disposizione dell'ex bomber di Juve e Milan, ci sarà ancora Marius Marin, centrocampista di lotta e di governa che, con la sua Romania, per le scommesse europei, si è tolto la soddisfazione di battere da sfavorito, l'ucraina con un rotondo 3-0!

Pippo Inzaghi

La Reggiana, dopo l'altro campione del mondo: Alessandro Nesta, volato in A al Monza, si affida alla massima conoscenza della categoria di William Viali che nell'ultima stagione si era... diviso tra Ascoli e Cosenza!

Dopo la brutta retrocessione a Salerno e la rinuncia di Andrea Sottil, all'Arechi arriva inizialmente Giovanni Martusciello!

L'11 novembre 2024, all'indomani della sconfitta casalinga contro il Bari, al posto dell'ex vice del Maestro Sarri arriva Stefano Colantuono!

Il 4 gennaio 2025, altro avvicendamento: per la panchina granata, il prescelto è l'idolo di casa, Roberto Breda.

Lo stipendio di Pirlo alla Samp prima dell'esonero

Dopo la clamorosa retrocessione, la Sampdoria aveva scelto di ripartire da Andrea Pirlo.

Il Maestro, che dopo aver allenato la Juventus è stato anche in Turchia, ha sottoscritto un biennale, che però potrebbe prevedere un’altra stagione in caso di risultati positivi, anche se non certo alle cifre (3,5 milioni) dei tempi bianconeri…

Nonostante il peso specifico di Massimo Coda in attacco ed il buon inizio di campionato in termini di gol dell'e attaccante della Cremonese e del gioiello Tutino, Pirlo il 29 agosto 2024 è esonerato. Per lui, complessivamente solo 16 vittorie nelle 42 panchine doriane.

Al posto del Maestro, la dirigenza blucerchiata aveva scelto Andrea Sottil, poi esonerato il 10 dicembre. Il terzo allenatore della complicata stagione è Leonardo Semplici

Andrea Pirlo sulla panchina della Samp

Grosso al Sassuolo nella tradizione dei giochisti

Il Sassuolo, dopo la retrocessione shock, si affida ad un vero esperto della categoria: Fabio Grosso! L'ex tecnico del Lione ha firmato un contratto da due anni con opzione anche per una terza stagione.

Fabio Grosso

Con Mimmo Berardi in attacco i neroverdi soni tra i favoriti d'obbligo per le scommesse calcio per la vittoria del campionato!

L’altra ligure che ha salutato la Serie A ormai da oltre 12 mesi è lo Spezia, che ha confermato Luca D'Angelo, subentrato, con un contratto valido anche per la stagione 2024/2025, a novembre 2023, a Massimiliano Alvini.

Scelta abbastanza scontata anche quella iniziale da parte del Sudtirol per Federico Valente. Gli altoatesini hanno fatto bene nel girone di ritorno della seconda stagione in B e l'ex tecnico della Primavera che aveva preso il 3 dicembre 2023 il posto di Bisoli, aveva inizialmente ottenuto una giusta conferma!

Il 4 novembre 2024, subentra sulla panchina del Sudtirol, l'esperto Marco Zaffaroni con un accordo fino a giugno con clausola di rinnovo automatico in caso di permanenza nella categoria!

*Le immagini all'interno dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 18 febbraio 2021.

January 29, 2025
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.

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Monte ingaggi Serie B | Stipendi calciatori Monza | Budget Lecce

Il campionato di Serie B e la relativa Lega presieduta per un ulteriore mandato con grande dinamismo da Mauro Balata sono più vivi che mai! Tra diritti TV, naming sponsorship, dirigenti ambiziosi, si annuncia un’eccezionale stagione per le venti società partecipanti!

Ecco la classifica dei monte ingaggi 2020/2021 della B, al lordo di ogni ritenuta e da aggiornare con le operazioni di calciomercato, in entrata ed in uscita, di gennaio 2021.

  1. Spal 22.263975
  2. Monza 18.938.435
  3. Lecce 13.353.849.
  4. Frosinone 12.243.705.
  5. Brescia 11.522885.
  6. Chievo 11.465.210.
  7. Cremonese 11.017.850.
  8. Salernitana 10.335.400.
  9. Empoli 9.848.075
  10. Ascoli 8321.896.
  11. Venezia 8.025.287.
  12. Virtus Entella 7.974.362.
  13. Pisa 7.554.571.
  14. Reggina 7.420.366.
  15. Pordenone 7.115.847.
  16. Pescara 6.645.287.
  17. Vicenza 6.235.317.
  18. Cosenza 4.113.308.
  19. Reggiana 4.102.312.
  20. Cittadella 3.245.210

Il mercato di riparazione 2021 conferma la voglia di essere competitivi a tutte le latitudini di classifica: se per le consorelle della massima serie abbiamo evidenziato l’immobilismo assoluto, anche per le squadre che partecipano alle coppe europee, in tema di trasferimenti, la B si è mossa, eccome, con un chirurgico giro di attaccanti che potrebbe modificare sensibilmente i valori in campo nel girone di ritorno.

Empoli, primo sul campo

Con l’Empoli straordinaria capolista, nonostante rappresenti solo il nono monte ingaggi, con meno di 10 milioni di euro complessivi a bilancio, per idee di gioco propositive, giovani lanciati con convinzione ed indiscusse capacità del management sportivo di quella che ormai è da lustri una delle vere università del calcio italiano.

Ci sono almeno 10 squadre, sostanzialmente la metà, che ambiscono seriamente almeno a diventare protagoniste dei prossimi play-off, se non di concorrere fino al 7 maggio per la piazza d’onore che regalerà l’accesso diretto alla A!

Sarà il trequartista svizzero, classe '99, Nedim Bajrami, il prossimo talento catapultato dai toscani verso una big?! Il famelico terzetto offensivo di Dionisi aggionerà lo Speciale Starting Eleven della società di Corsi?!

Nedim Bajrami, straordinario talento dell'Empoli!

Cittadella, best practice

Nel confrontare i singoli monte ingaggi ai risultati sul campo, si nota subito, e non è la prima volta, il meraviglioso approccio al calcio professionistico del Cittadella, ultimo nella specialità classifica delle spese complessive con appena 3.245.210,74, meno di un terzo della Cremonese… Attenzione, definire i veneti come miracolo sportivo sarebbe semplicistico e poco razionale. Il Cittadella, oggi, è sicuramente la realtà più intrigante tra le prime quaranta società del calcio italiano!

Un'esultanza del Cittadella

Eliminato dal Frosinone con la beffa del gol al 121° dal gol di Ciano nel primo turno dei playoff 2020 e dalla rete di Laribi nella finale 2019 contro il Verona, i granata si sono ancora una volta ripresi in modo davvero straordinario, partendo, naturalmente, dalla conferma dell’allenatore Roberto Venturato, in sella sulla panchina dello Stadio Pier Cesare Tombolato dall’estate 2015.

La mente della società, il direttore sportivo Stefano Marchetti, è riuscito a sostituire il bomber Davide Diaw, andando a pescare in serie C, Roberto Ogunseye, autore di 23 gol nelle tre stagioni in Sardegna con la maglia dell’Olbia! Anche la valorizzazione dell’altro attaccante centrale, Tsadjout, classe ’99, proveniente dal Milan è una di quelle operazioni che profuma di straordinario intuito calcistico!

A scanso di ogni equivoco che potrebbe inculare l’idea del Cittadella nei panni dei parenti poveri, ricordiamo che la società fa parte della Gabrielli S.p.A., un consorzio di aziende siderurgiche con un fatturato complessivo di oltre 1 miliardo di euro: semplicemente, come è giusto che sia, il calcio deve autoalimentarsi in modo corretto!

Spal

La compagine che investe di più negli stipendi di calciatori e staff tecnico nella B 2020/2021 è la SPAL, con una spesa totale di 22.263975,12 euro. Come da relativo articolo, pubblicato in costanza del prestigioso impegno, valevole per i quarti di finale di Coppa Italia allo Juventus Stadium, la politica della società estense mira ad un immediato ritorno in massima serie!

Per la conferma di giocatori, fuori categoria per la cadetteria come Berisha, Paloschi e Lucas Castro, prima della cessione in Turchia, è stato, ovviamente, decisivo il c.d. paracadute per le società retrocesse a luglio 2020: se al Brescia e al Lecce, dopo solo 12 mesi di massima categoria, sono andati 10 milioni di euro ciascuno, la SPAL, classificata come C nella speciale graduatoria, dopo due salvezze consecutive in A, la prima a sorpresa per le scommesse calcio ha beneficiato di ben 25 milioni di euro che sono stati impiegati sui contratti della stagione in corso.

La dirigenza rappresentata dal Presidente Walter Mattioli ha, inoltre, potuto contare sul ricavato della doppia cessione da record di Petagna e Fares, rispettivamente, acquistati da Napoli e Lazio: sarà il più grande dei fratelli Esposito, come previsto dai pronostici calcio del nostro sito, il prossimo affare in uscita a Ferrara?!


Monza

Al secondo gradino del podio tra le società che spendono di più in B c’è naturalmente il Monza. La straordinaria coppia Berlusconi – Galliani, come anticipato più volte nelle pagine web di questo blog, vuole correre veloce, per bissare la promozione dalla C e sbarcare, per i brianzoli sarebbe la prima volta, in serie A e sfidare le altre formazioni lombarde!

Brocchi, ex allenatore del Milan e del Monza

Dai dati emersi, il Monza spende 19 milioni di euro, ai quali, visto che i numeri si riferiscono ai primi mesi della stagione, sicuramente, vanno aggiunti gli ingaggi di Super Mario, Diaw, D’Alessandro e del gemello Ricci, attaccante esterno.

Rispetto alla SPAL, l’impronta data nella costruzione della squadra è stata completamente diversa, perché se è vero che i biancorossi sono secondi come monte ingaggi, non hanno nessun rivale per gli investimenti sul mercato, italiano ed internazionale. Proviamo a riassumere le principali mosse del sempre straordinario Galliani, che, in ordine sparso, ha:

  • pagato 4,5 milioni di euro ai croati dell’Osijek per il cartellino di Mirko Maric
  • spedito un volo privato a Guarulhos, aeroporto Internazionale di San Paolo, per ritornare alla base con il fluidificante mancino Carlos Augusto
  • convinto Giovanni Carnevali del Sassuolo a trasferirgli in prestito, ed a gennaio 2021 abbiamo potuto constatare che neanche la Juventus per Scamacca è riuscita a tanto, Davide Frattesi, straordinario talento in mezzo al campo e futuro Azzurro anche nella Nazionale maggiore;
  • ridato stimoli a Kevin Prince Boateng, giocatore più pagato del campionato insieme a Giaccherini del Chievo, che agisce sulla destra nel tridente di Brocchi con la stessa intensità con la quale giocava per il Ghana nei Mondiali del 2010;
  • sbaragliato la concorrenza nel mercato di riparazione, acquistando Davide Diaw dal Pordenone per 3,5 milioni!

*L'immagine di apertura è di Luca Bruno (AP Photo). Prima pubblicazione 18 febbraio 2021.

October 3, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Federica Pellegrini| La Divina | Record 5 Olimpiadi

Un oro e un argento da favorita per i pronostici Giochi Olimpici. Sette ori, sei argenti e sei bronzi mondiali. Quattordici ori, otto argenti e dieci bronzi europei. Due ori ai Giochi del Mediterraneo, altrettanti (più un argento e un bronzo) alle Universiadi, due argenti agli Europei giovanili.

Ancora, centoventisette ori (sì, non è un errore), trentacinque argenti e quindici bronzi ai campionati italiani.

Fede, la stelle delle acque!

Tra Atene e Pechino

2009: l'anno d'oro di Fede!

Portabandiera a Rio

Tra TV e Pubblicità

E poi, tanto per non farsi mancare nulla, anche il record mondiale nei 200 m stile libero, quello europeo nei 400 m e quello nazionale sui 100 m. Numeri alla mano, difficile sorprendersi del fatto che Federica Pellegrini, nata a Mirano il 5 agosto 1988, sia soprannominata “La Divina” e che sia unanimemente considerata la miglior nuotatrice tricolore di tutti i tempi.

Fede, la stella delle acque!

Di diverso da moltissime altre colleghe (e anche rispetto a nuotatori di sesso maschile), Federica Pellegrini ha una longevità agonistica che fa spavento. In uno sport massacrante come il nuoto, è facile esplodere da giovanissimi, rimanere in cima per una manciata di anni e poi arrendersi al tempo che passa e alla fatica. Le eccezioni sono rare e la veneta in questo fa decisamente il paio con il leggendario Michael Phelps, considerando che a 32 anni compiuti non ha alcuna intenzione di abbandonare le corsie.

Anzi, la federazione le ha già concesso il pass automatico per le Olimpiadi di Tokyo 2021, le quinte della sua lunga e incredibile carriera, per permetterle di preparare al meglio l’appuntamento a cinque cerchi. Il segreto? Come ha spiegato lei stessa, sentirsi costantemente come quella quindicenne che nel 2003 ha cominciato ad affacciarsi alle grandi competizioni e non ha smesso più di nuotare e di vincere anche da outsider per le scommesse.                                    

Tra Atene e Pechino

Del resto, ne aveva compiuti sedici da pochi giorni quando ad Atene 2004 ha provato a stupire il mondo. Miglior crono in semifinale dei 200 m con tanto di primato italiano, ma al momento della verità l’inesperienza si fa sentire. L’oro lo vince la romena Potec per 19 centesimi, un’inezia. Ma l’argento basta e avanza per diventare la più giovane medagliata individuale della storia tricolore.

E per vincere ci sarà tempo eccome. Il primo oro è all’Europeo in vasca corta nel 2005, dopo aver sfiorato la vittoria ai mondiali, stavolta per appena 13 centesimi. Il 2006 è caratterizzato da un infortunio e dal cambio di allenatore: nelle mani di Pierluigi Castagnetti, la Pellegrini diventa la Divina.

Nel 2007 arriva addirittura il record mondiale dei 200 m stile libero nella semifinale iridata a Melbourne, ma dura poco: l’oro lo vince la rivale Manadou, togliendole anche il primato. Ma nel 2008 nessuno può fermare Federica: oro nei 400 m con record mondiale agli europei, ma soprattutto il gradino più alto del podio a Pechino, con un altro primato del mondo, stavolta nella gara giusta. Il primo oro olimpico del nuoto femminile italiano. E per quanto possa sembrare assurdo, il meglio deve ancora venire.

2009: l'anno d'oro di Fede!

L’anno d’oro, in tutti i sensi, della Divina è infatti il 2009. Si comincia con i Giochi del Mediterraneo, in cui arrivano due ori (400 m, con record del mondo, e staffetta 4x100 m stile libero). E poi arriva Roma. I Mondiali si tengono nella Città Eterna e non c’è posto migliore per entrare nel mito. Oro sia nei 200 m che nei 400 m, entrambe le volte con record mondiale.

E il primato sui 200 m resiste ancora, per il live betting undici anni dopo l’impresa. In realtà arriva anche la vittoria nei 200 m agli europei in vasca corta, ma c’è poco da festeggiare: a ottobre viene a mancare lo straordinario maestro Castagnetti e il 2010 è quindi un’annata particolare, sotto la guida di Stefano Morini.

Federica si dedica anche agli 800 m, con un buon terzo posto agli europei (dove vince invece i 200 m) e l’oro a quelli in vasca corta. A fine anno “rompe” con Morini e si allena con Philippe Lucas, che era stato tecnico della sua rivale Manadou. I risultati non mancano, perché a Shanghai nel 2011 ripete la doppietta di Roma, ma non basta per continuare il rapporto. Nel 2012 arrivano altri due ori europei, ma anche una delusione profonda: a Londra solo due cinque posti e parecchie critiche, che la portano a decidere di prendere un anno sabbatico e di affidarsi di nuovo a Lucas.

Gli anni successivi sono un susseguirsi di imprese e risultati al di sotto delle attese. Nel 2013 la Pellegrini si presenta ai mondiali per difendere i suoi due titoli, ma ottiene solo l’argento nel 200 m. Va meglio agli europei in vasca corta, con l’oro nella sua distanza preferita e il bronzo nei 400 m. L’anno successivo gli europei regalano due ori, nei 200 m e nella staffetta 4x200 m stile libero, ma arriva la seconda rottura con Lucas.

Portabandiera a Rio

L’ennesimo cambio di tecnico la porta a lavorare con Matteo Giunta, già vice dello stesso francese. Nel 2015 doppio argento ai mondiali di Kazan e due ori europei in vasca corta. Un buon viatico per il 2016, in cui a Londra ci sono gli Europei: arriva il quarto oro consecutivo nei 200 m, con tris di argenti nelle staffetta.

Fede alle Olimpiadi!

Ma a Rio, dove arriva da portabandiera della rappresentativa italiana, altra delusione olimpica: nella gara dei 200 m, l’unica individuale a cui si presenta, arriva quarta. Negli anni successivi l’altalena continua. Il 2017 porta l’oro mondiale nei 200 m, così come il 2019. Nel mezzo, un altro anno sabbatico nel 2018, oltre a quello (forzato) targato 2020. E adesso si punta a Tokyo.

Ma parlando di Federica Pellegrini non ci si può soffermare solo sulle medaglie e sui primati. C’è anche la Divina fuori dalle corsie. Dove, neanche a dirlo, è comunque una stella. La sua vita privata ha visto parecchio interesse, soprattutto per quello che riguarda il fidanzamento con Filippo Magnini, una storia durata sei anni. Ma anche il rapporto con Luca Marin, ex della sua rivale Manadou, ha condito ulteriormente lo scontro tra due delle migliori nuotatrici della loro generazione.

Tra TV, pubblicità e contratti

Non le sono mancate le esperienze in TV, tra cui quella a Sanremo a Italia’s Got Talent, ospitate di livello come a C'è Posta per Te ma soprattutto gli sponsor. Sono tante le holding internazionali che l’hanno voluta come testimonial: Audi, Enel, Michelin, Yamamay, Swarowksi, Procter&Gamble, oltre ovviamente alle sponsorizzazioni tecniche come Mizuno e Jaked.

Video tratto dalla pagina YouTube della JAKED FRANCE

Il tutto per introiti annuali che nel 2012 hanno toccato i 4 milioni annui e che nel 2019 sono comunque valutati sui due milioni, anche grazie ai 300mila euro guadagnati con uno spot Enel.

Perché Federica Pellegrini è sì una nuotatrice, ma rappresenta molto di più: è lo sport italiano al femminile, bello, vincente e famoso. E, come le è accaduto molto spesso in carriera, anche in questo la Divina…vale oro.

*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di David J. Phillip e Matt Slocum.

Prima pubblicazione 17 febbraio 2021.

 
July 22, 2021
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The 888sport blog, based at 888 Towers in the heart of London, employs an army of betting and tipping experts for your daily punting pleasure, as well as an irreverent, and occasionally opinionated, look at the absolute madness that is the world of sport.

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Paola Egonu | Paola portabandiera olimpica | Egonu Stipendio

Vittorie, solo vittorie. Con un parziale set in grado di fare spavento e di spiegare senza troppi giri di parole che contro l’Imoco Volley Conegliano si perde sempre 3-0 o 3-1. Cosa c’è dietro questa forza inarrestabile del volley femminile italiano, che al momento è campione del mondo per club in carica? Professionalità, programmazione e…Paola Egonu, il miglior talento della pallavolo italiana in rosa.

La crescita nel club Italia della Egonu

L'avventura in Azzurro

La voce di Sognaluna e lo stipendio

Il clamoroso no al Fenerbahce

Nata a Cittadella da genitori nigeriani, la schiacciatrice e opposto dell’Imoco è, assieme al capitano Cristina Chirichella, senza alcun dubbio la pallavolista tricolore più celebre, nonché una delle armi della nazionale di cui fa parte da quando aveva appena 17 anni.

Un rapporto, quello con la federazione, abbastanza stretto visto che i primi passi tra i professionisti Paola Egonu li compie con la maglia del club Italia, fondato nel 1998 da un certo Julio Velasco con l’obiettivo di far crescere giovani pallavoliste reclutate dai vivai delle varie società giovanili dello Stivale.

La crescita nel club Italia della Egonu

Difficile dire che con la Egonu il risultato non sia stato raggiunto, visto che proprio con la maglia del club con sede a Roma la ventiduenne si è rivelata al mondo del volley come bomber straordinaria, in particolare con un match della stagione 2016/17 in cui segna 46 punti, aggiudicandosi così il titolo di miglior marcatrice di sempre in un singolo match di Serie A1.

La crescita è stata costante e la bacheca, una volta che si è trasferita prima a Novara e poi a Conegliano, ha cominciato a riempirsi. Manca, paradossalmente, il campionato italiano, considerando che l’edizione 2019/20 è stata interrotta quando l’Imoco Conegliano era prima nella regular season. In compenso c’è stato modo di vincere tre coppe Italia (due in Piemonte e una in Veneto), altrettante Supercoppe, un campionato mondiale per club con Conegliano e una Champions League da outsider per le scommesse con Novara.

E sempre (o quasi con annesso anche il premio come MVP del torneo). Insomma, considerando che si parla di una ragazza del dicembre 1998, c’è davvero la possibilità di raggiungere le vittorie di altre leggende del volley femminile azzurro come Francesca Piccinini.

Paola in attacco!

L'avventura in Azzurro ed il coming out

Manca ancora l’affermazione con l’Italia, almeno a livello di nazionale maggiore. Con l’Under-18 ha infatti vinto il mondiale nel 2015, ma con le grandi c’è ancora da attendere perché l’Italvolley, che non vince un oro dai Giochi del Mediterraneo del 2013, si è purtroppo sempre fermata sul più bello. Alla prima grande manifestazione con in rosa Paola Egonu, le azzurre si arrendono nella finale del World Grand Prix 2017 contro il Brasile, che vince 3-2.

Un anno dopo la delusione è sempre di color argento, ma il palcoscenico è ancora più importante: il campionato mondiale in Giappone. Anche stavolta il risultato è di 3-2, ma a sconfiggere l’Italia è la Serbia.

Paola Egonu a muro!

Ma il nome di Paola Egonu risuona in tutto il mondo, un po’ perché viene eletta miglior opposto del torneo, ma anche per il coming-out che segue la medaglia iridata. A neanche venti anni, la pallavolista rompe gli indugi e racconta di essere innamorata di un’altra ragazza, che poi risulterà essere la polacca Katarzyna Skorupa, compagna di squadra a Novara, per una storia che però terminerà qualche tempo dopo. Il clamore fuori dal campo non distrae la Egonu, che fa anche in tempo a ottenere un bronzo europeo con l’Italia, mentre con i club fa incetta di trofei.

Per le scommesse volley a Tokyo 2021 la speranza è quella di fare spazio a qualcosa di nuovo anche con addosso il tricolore...

La voce di Sognaluna e lo stipendio

Non di solo volley però vive l’azzurra. La celebrità è ormai arrivata e anche fuori dal campo Paola Egonu miete successi. L’ultima è una soddisfazione…inattesa, quella di fornire la voce al personaggio di Sognaluna nell’edizione italiana di Soul, l’ultimo film prodotto da Disney e Pixar. E per quello che riguarda il futuro sul parquet, beh, c’è da vedere cosa accadrà.

Donna da copertina per l'inserto settimanale Sportweek, la Egonu è ormai una stella di livello mondiale e sono molti i club che bussano periodicamente alla sua porta, con offerte economiche assai importanti, nonostante sia già la pallavolista più pagata del campionato italiano.

L’Imoco Conegliano versa all’azzurra 400mila euro l’anno, quasi il doppio della seconda atleta più pagata, l’americana Kimberly Hill, sua compagna di squadra. E basta fare un confronto con la classifica maschile, in cui la schiacciatrice si posizionerebbe comunque sesta, per capire quanto la sua notorietà sia del tutto simile a quella dei colleghi uomini.

Instagram ed clamoroso no al Fenerbahce

Attiva sui social con 140.000 followers su Instagram a cercarla con insistenza è stato il Fenerbahce, pronto a ripetere l'operazione Datome e coprirla d’oro per portarla sul Bosforo nella prossima stagione, offrendo cifre che raggiungevano il milione di euro e provando a convincere anche l’amica, leggermente più grande e compagna di squadra Miriam Sylla.

Paola, leader delle Azzurre!

Polemiche della foto Uliveto a parte, le due hanno detto no, confermando che non sempre i soldi fanno la felicità. Qualcosa che invece vincere in gruppo riesce a regalare…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 16 febbraio 2021.

October 22, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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DAZN tutta la Serie A | decisione diritti tv | Len Blavatnik

Ci occupiamo nuovamente di DAZN e di come le strategie di acquisizione dei diritti sportivi del Netflix dello sport possano condizionare il futuro delle nostre squadre di calcio!

Il debutto in Italia nel 2018

Len Blavatnik, chi è

La prima partita di A di DAZN

Diletta Leotta è DAZN

I mercati nei quali opera DAZN

Quanto costa DAZN

L'offerta per il triennio 2021/2024 e la decisione

Il debutto in Italia nel 2018

Il gruppo Perform, fondato dal miliardario Len Blavatnik, produttore di Madonna ed altri colossi della musica contemporanea, è sbarcato in Italia con un investimento di circa 200 milioni a stagione sulla serie A: con questo investimento l’holding anglosassone si è assicurata nel triennio 2018/2021 tre partite per ciascuna giornata di campionato.

Le 114 gare trasmesse a stagione sono quelle degli slot corrispondenti al prime time del sabato sera, adesso 20.45, nel 2018 20.30; l’ora di pranzo la domenica, ore 12.30 ed uno degli incontri in calendario nel tradizionale (non più, ahinoi…) pomeriggio domenicale, alle 15.

Len Blavatnik, chi è

Nel 2016 l'imprenditore di origine ucraina con il pallino dell'entertainment acquistò il pacchetto di maggioranza dell'etichetta Warner Music per 3,3 miliardi di dollari. A febbraio 2021 è al quarantottesimo posto della classifica dei più ricchi al mondo, il più ricco in Inghilterra. Finanzia borse di studio per promettenti scienziati, e crede davvero nel progetto di DAZN come la Netflix del calcio. Chi può dirgli di no?!

La prima partita di A di DAZN 

Sabato 18 agosto 2018 è una data da ricordare per gli amanti del calcio italiano: alle 18 nella trasferta di Verona contro il Chievo, ha esordito, clamorosamente senza segnare per le scommesse calcio, Cristiano Ronaldo nel campionato italiano: nel 2-3 finale per la squadra di Allegri, decisivo il gol di Bernardeschi in pieno recupero.

Nella stessa serata, in un elettrico Lazio-Napoli dalle mille emozioni, fa il debutto DAZN: per ricordarvi il livello all’epoca del servizio, citiamo il titolo dell’articolo su "Repubblica" di Antonio DI Pollina, giornalista e critico televisivo sempre frizzante: “Tu a che minuto sei”...

La rete, naturalmente, non ha retto il numero degli accessi, in particolare nei primi 20’ di gara per una diretta in streaming per la quale, probabilmente, non eravamo ancora pronti: paradossalmente chi ha seguito il gol di Immobile sul tablet ha avuto meno difficoltà di chi ha provato a vedere la partita su una Smart TV…

I problemi sono continuati il sabato successivo, durante la bellissimissima rimonta del Napoli sul Milan grazie agli inserimenti di quello straordinario e non del tutto sbocciato nel panorama internazionale tuttocampista polacco, Piotr  Zielinski.

Per i partenopei, così, due passaggi su DAZN nei primi due sabati di messa in onda a 25 anni esatti di distanza ricalcano proprio il particolare precedente della Lazio, in campo la domenica sera, Lazio-Foggia e la settimana successiva a Reggio Emilia contro la Reggiana nell'esordio di Tele+: due incontri, clamorosamente, per le scommesse sportive, terminati 0-0 per una squadra che in attacco giocava con Boksic, Casiraghi e Signori! 


Terzo sabato sera nel campionato 2018/2019 e la buona visione di Parma-Juventus, primo marcatore il Guerriero Mandzukic dopo appena 2’ di gioco, è garantita quasi a tutti con quasi 1 milioni di contatti durante i 90’ + 5 di recupero.

 


Diletta Leotta è DAZN

Il primo vero colpo del CEO James Rushton sul mercato italiano è stato l’ingaggio di Diletta Leotta: oltre la straordinaria bellezza e le vicende di gossip che non ci competono, la giornalista siciliana, precedentemente nota per la conduzione del sabato di Serie B su SKY, è simpatica e competente; crea empatia con il pubblico, presentando e commentando il match of the week trasmesso dalla piattaforma, senza mai apparire pesante e troppo leziosa nelle considerazioni! 

Diletta con il Presidente della Fiorentina, Rocco Commisso

Ottimo anche l’inserimento di Federico Balzaretti, ex esterno di mille battagli su entrambe le fasce: i suoi interventi a bordo campo ed i mirati contenuti speciali caricati sulla app, con una capacità espositiva da giornalismo americano, sempre confinati da una modestia straordinaria, hanno rappresentato un ulteriore passo in avanti nei servizi resi da DAZN!

I mercati nei quali opera e gli altri sport

Da agosto 2019 visibile anche sul canale 209 di Sky, DAZN trasmette, inoltre, la Serie B, la Liga, il campionato francese, tutte le coppe inglesi, la Coppa America, la romantica Libertadores e tanto altro calcio a tutte le latitudini. L’app è visibile anche in Germania, Austria, Svizzera, Canada, USA, Brasile, Spagna ed Albania.

Ovviamente, la Netflix dello sport non si è fermata solo sul calcio; straordinario il servizio reso al pugilato, che era confinato alle differite di RAI, come nell’occasione della Milano Boxing Night: ben 860.000 ore di boxe viste sulla piattaforma nel 2019. Nascono proprio grazie alla società sapientemente gestita da Veronica Diquattro le simpatie del grande pubblico nei confronti di Toretto Scardina! Grande attenzione anche alle moto, al tennis ed al basket!

Quanto costa DAZN

Dall’estate 2018, DAZN è uscito al prezzo di 9,99 euro al mese, con il primo mese in regalo. Molteplici sono le offerte pubblicate dagli operatori big delle telecomunicazioni e della tv a pagamento che offrono il servizio, scontato, all’interno dei più svariati pacchetti! Da evidenziare che il prezzo non è cambiato neanche da quando sull’app si possono vedere anche i canali di Eurosport e, quindi, le prossime Olimpiadi!

L’offerta per il triennio 2021/2024

In attesa di novità sul fronte fondi di investimento, erano 4 i big players, Sky, DAZN,  Eurosport, Mediapro, rimasti al tavolo delle trattative per l’acquisizione dei diritti degli incontri del prossimo triennio della Serie A, dopo il mancato coinvolgimento di Amazon che, per ora, si “accontenta” di 16 incontri, uno ogni mercoledì di Champions.

L’offerta migliore è quella di DAZN che con 840 milioni di euro a stagione si aggiudica il 26 marzo 2021 7 incontri in esclusiva, ovvero le 7 partite che attualmente trasmette SKY: all’importante propensione di esborso economico corrisponde anche una serie di investimenti con la partnership di TIM per rendere ancora migliore il servizio streaming su tutto il territorio!

*Le immagini dell'articolo sono di Luca Bruno (AP Photo). Prima pubblicazione 10 febbraio 2021.

March 26, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Francesca Piccinini | la più vincente | Pallavolo

Quasi trenta di carriera sportiva, un piccolo miracolo, sia di precocità che di longevità agonistica. Del resto, non si esordisce per caso in Serie A1 di volley ad appena 14 anni.

Ma anche ora che le primavere sono molte di più, quando Francesca Piccinini scende in campo ci mette ancora la passione che l’ha portata a diventare una delle giocatrici più celebri e vincenti della storia della pallavolo italiana, attualmente tra le favorite per i pronostici olimpici.

L'infinito palmares

Il Brasile di Francesca

La Volley Bergamo

Il titolo mondiale

Le attività extra sportive della Piccinini

Una strada lunga e certamente non convenzionale, che l’ha portata a giocare addirittura in Brasile e a raccogliere allori e applausi in tutta Italia, da Massa, dove ha iniziato, a Busto Arsizio, che l’ha accolta per il ritorno ai massimi livelli dopo un temporaneo ritiro nel 2019. Francesca è l'unica pallavolista che si è attesta costantemente nel range di guadagni sopra i 200.000 euro l'anno!

L'infinito palmares

Campionato italiano, coppa Italia, Supercoppa Italiana, Champions League, Coppa CEV, Coppa delle Coppe, Supercoppa Europea, Europei e Mondiali. Fosse una calciatrice, Francesca Piccinini sarebbe tranquillamente paragonabile a Franz Beckenbauer, uno dei pochi in grado di vincere praticamente tutto. Ma si parla di volley, quindi resta una casella vuota, forse quella più importante: le Olimpiadi.

Proprio come la nazionale maschile, anche quella femminile non ha mai assaporato la gioia dell’oro a cinque cerchi. Anzi, a ben vedere non è mai neanche salita sul podio. Ma fino al 2000 le azzurre non si erano mai qualificate e invece ora sono frequentatrici abituali del torneo. Il minimo comune denominatore? Neanche a dirlo, proprio lei, la Regina, soprannome non certo scelto per caso. L’addio alla nazionale, datato 2016, ha chiuso un’era in muta azzurra. Ma la nuova generazione ha imparato parecchio, come dimostrano l’argento al mondiale 2018 e il bronzo all’europeo 2019.

Il Brasile di Francesca

Francesca a vincere ha cominciato presto e non ha praticamente mai smesso. Dopo l’esordio in A1 con la Carrarese, la schiacciatrice toscana ha vestito molte altre maglie. Prima quella di Reggio Emilia, poi quella di Modena, dove sono arrivate le prime soddisfazioni di squadra, con una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea. Poi, dopo un anno in cui ha riportato il Volley Spezzano ai playoff, arriva una decisione shock. Ad appena vent’anni, il volo verso il Brasile, il paese che in quel momento è la massima potenza mondiale della pallavolo femminile.

Un’esperienza complicata, una scelta alla Marco Osio, perché all’epoca non ci sono i social e le videochiamate per tenersi in contatto e una ragazza ancora molto giovane può soffrire una situazione del genere. Non in campo, perché il Paranà arriva comunque secondo in un campionato davvero competitivo. Ma la lontananza dall’Italia convince la Piccinini a tornare a casa e a non tentare più un’avventura all’estero, un qualcosa di cui, come ha spiegato spesso, si è pentita.

La Volley Bergamo

Nei tredici anni successivi, però, la sua casa è Bergamo. Con la maglia rossoblù arrivano quattro scudetti, due coppe Italia, tre Supercoppe italiane, cinque Champions League e una Coppa CEV.  Un dominio, a livello nazionale e continentale, che fa la storia del volley femminile. Un periodo d’oro sia nel club che con la nazionale, di cui nel frattempo diventa una pedina inamovibile.

Tra il 1999, anno di arrivo a Bergamo, al 2012, si concentrano tutti gli allori conquistati in maglia azzurra. Un percorso di crescita personale e di squadra: si comincia con un bronzo Europeo nell’edizione 1999, giocata in casa. Poi nel 2001 arriva l’argento, inchinandosi allo strapotere della Russia.

Una schiacciata della Regina Francesca!

 

Il titolo mondiale

Un anno dopo, però, le azzurre arrivano sul tetto del mondo. Contro le russe si perde di nuovo nel girone, ma il tabellone a eliminazione diretta regala una sorpresa: gli Stati Uniti battono le campionesse europee in carica e in finale affrontano la squadra di Bonitta. Il 3-2 finale con straordinari capovolgimenti di risultati per le scommesse live regala all’Italia il primo e finora unico titolo mondiale della pallavolo femminile.

Le azzurre però non si fermano lì. Nel 2005 agli europei un altro argento, prima della soddisfazione dell’oro continentale nel 2009. E poi ancora una Coppa del Mondo, una Grand Champions Cup e due argenti e tre bronzi in World League.

Nel 2012, dunque, a 33 anni compiuti, si potrebbe anche pensare a un futuro lontano dalla rete. Ma non se si è la Regina del volley italiano. E quindi Francesca Piccinini decide di rimettersi in gioco, di lasciare la sua confort zone a Bergamo e di affrontare nuove sfide. La prima è a Torino, la seconda, nella breve avventura della LJ Modena.

Ma evidentemente, nel destino della toscana c’è la Lombardia. La stagione 2015/16 la vede con la maglia del Casalmaggiore, campione d’Italia in carica, e termina con la conquista della Supercoppa Italiana e soprattutto con la sesta Champions League.

Per il quinto scudetto bisogna invece spostarsi in Piemonte, a Novara, dove la carriera della Piccinini sembra terminare nel 2019. Ma si sa, le storie più belle regalano sempre sorprese incredibili. E quindi a sorpresa per le scommesseitalia nel 2020 c’è il grande ritorno, con la maglia di Busto Arsizio. Considerando che neanche la pandemia l’ha fermata, la numero 12 ha ancora intenzione di sfidare le avversarie e di guidare le compagne.

Instagram e le attività extra sportive

Una figura, quella di Francesca Piccinini, la cui fama valica i semplici confini dello sport.  Bellissima ed elegante anche sui social con 150.000 followers!

Testimonial del marchio Liu Jo e di Diadora per l'abbigliamento sportivo, nel corso della sua carriera non sono mancate anche altre avventure. Come quella del calendario di Men’s Health nel 2004, dopo che due anni prima era stata eletta giocatrice più bella del mondiale in Giappone. E persino cinema e TV non sono stati sconosciuti: nel 2010 la schiacciatrice ha partecipato al film di Fausto Brizzi “Femmine contro maschi” e nel 2013 si è cimentata nella conduzione del programma televisivo “Colorado Cafè”.

Non sorprende dunque che in futuro la Regina abbia spiegato di vedersi bene come protagonista anche in tipologie di format che prevedono…una competizione, come MasterChef o Ballando Sotto le Stelle. Del resto, quando c’è da vincere, The Queen risponde sempre presente!

*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo sono di Alik Keplicz e Koji Sasahara.

Prima pubblicazione 9 febbraio 2021.

July 24, 2021
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Elisa Di Francisca | medaglie olimpiche | guadagni in carriera

In Italia, chi non apprezza i paragoni pesanti dovrebbe evitare di praticare la scherma. Sempre presente sin dalla prima edizione, quella di Atene nel 1896, l’arte di tirare di spada, individualmente o di squadra, è una delle attrazioni dei cinque cerchi.

E l’Italia ha una grandissima tradizione al riguardo con campioni sempre favoriti per i pronostici olimpici, guidando il medagliere perpetuo davanti agli eterni rivali della Francia. Sia a livello maschile che femminile, gli azzurri si sono sempre fatti valere.

La scuola di fioretto di Jesi

Il record di medaglie della Di Francisca

La doppietta olimpica di Londra 2012

I guadagni della Di Francisca

Le partecipazioni tv di Elisa

I nomi di Nedo Nadi ed Edoardo Mangiarotti rappresentano l’eccellenza della disciplina tra gli uomini, mentre la scuola di fioretto femminile nel corso dei decenni ha sfornato campionesse capassi di scrivere la storia.

La scuola di Jesi

Da questo punto di vista, nascere a Jesi e tirare di fioretto è una benedizione e un fardello. Difficile pensare di poter fare meglio delle due grandissime, Giovanna Trillini e Valentina Vezzali. Ma Elisa Di Francisca non è una che si spaventa facilmente.

Rispetto alle due “maestre”, la Di Francisca (classe 1982) è di una generazione successiva, quella cresciuta guardando le vittorie olimpiche di Trillini, Vezzali e di tutta la squadra di fioretto tra 1992 e 2000. Nel frattempo, la giovanissima Elisa fa in tempo a farsi notare ai campionati assoluti italiani, ma quando potrebbe esordire a livello olimpico la sfortuna ci mette lo zampino. Nel 2004 la prova a squadre di fioretto non è in calendario, sostituita dalla sciabola.

La allora ventiduenne jesina non si fa certo abbattere e nello stesso anno vince l’oro con la nazionale ai mondiale di New York e il bronzo agli europei di Copenhagen. È l’inizio di una carriera lunga e piena di trionfi, ma anche di delusioni non semplici da superare. Nel 2008 il fioretto a squadre torna in programma, ma la Di Francisca, a sorpresa per le scommesse sport non si qualifica, mentre le azzurre si fermano “solamente” al bronzo.

Il record di medaglie

Di tempo per migliorare, però, ce n’è eccome. Dopo la delusione della mancata partecipazione a Pechino 2008, cominciano ad arrivare parecchie soddisfazioni, personali e di squadra. Ai mondiali 2009 c’è l’oro a squadre, mentre Parigi 2010 è l’apoteosi iridata: due vittorie, nell’individuale battendo la compagna di squadra Arianna Errigo e con le altre azzurre avendo la meglio sulla Polonia. Il mondiale casalingo del 2011 è dolceamaro: due argenti, quello nell’individuale dietro all’imbattibile Vezzali, quello a squadre cortesia della Russia.

In compenso a livello europeo non ce n’è praticamente per nessuna ed Elisa Di Francisca si aggiudica ben cinque delle ultime dieci edizioni della prova individuale del campionato continentale: 2011, 2013, 2014, 2015 e 2019. Oltre ovviamente ad essere protagonista del settebello di vittorie a squadre tra il 2009 e il 2015. Ma a questo palmares sterminato mancano i cinque cerchi.

La doppietta olimpica a Londra 2012!

Nessun problema, perché l’appuntamento col destino è targato Londra 2012. I giochi della XXX Olimpiade rendono Elisa Di Francisca una stella planetaria della scherma. Il fioretto individuale è un affare tutto tricolore, con la finalissima che disputa (di nuovo) tra la jesina e Arianna Errigo, la quale ha battuto in semifinale Valentina Vezzali, poi medaglia di bronzo. La finalissima termina 12-11 per la Di Francisca, che si aggiudica una clamorosa doppietta, perché nella gara a squadre non c’è davvero partita, neanche per le scommesse sportive

Il match con la Russia, infatti, finisce 45-31, con un dominio incontrastato delle tre medagliette azzurre e di Ilaria Salvatori. Nel 2016, però, il fioretto a squadre salta di nuovo il turno olimpico, dunque l’unica possibilità di andare a medaglia è difendere il trono individuale. Non una missione semplice, che infatti termina con una delusione: medaglia d’argento dietro alla russa Deriglazova. La “vendetta” sportiva, però, arriva nel 2019. Agli europei di Düsseldorf, dopo uno stop per maternità, la rivincita vede di nuovo Elisa Di Francisca sul gradino più alto del podio, atleta d’elite e mamma felice.

I guadagni della Di Francisca

Elisa ha dominato la sua disciplina facendo parte delle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato, dipendente, quindi, del Ministero dell'Interno.

Elisa Di Francisca in action!

Le straordinarie fatiche degli atleti azzurri vengono premiate dal CONI: un oro olimpico vale circa 150.000 euro. Elisa promuove le gocce orali del Dottor Bach.

Le partecipazioni tv di Elisa

Già, perché nella vita della jesina non c’è solamente la scherma. C’è la famiglia, con il marito Ivan e il figlio Ettore. Che a breve, però, non sarà più solo: a fine 2020 Elisa Di Francisca ha annunciato il suo ritiro e la gravidanza numero due. Non che senza il fioretto la classe 1982 non sappia cosa fare… Nel corso degli anni la campionessa olimpica si è ben destreggiata anche in televisione, tra la partecipazione a Miss Italia come giudice o la comparsata nell’edizione 2013 di Sanremo assieme alle compagne di nazionale.

C’è anche modo di competere, perché Elisa Di Francisca è anche nell’albo d’oro di Ballando con le stelle, avendo vinto, in coppia con Raimondo Totaro, l’edizione 2013. E poi tante altre collaborazioni, che la rendono un volto celebre non solo per le sue capacità sportive, ma anche per una certa dimestichezza nell’ambiente dello spettacolo. Il che, ovviamente, l’ha spesso resa una testimonial di eccellenze italiane, come nel caso del Parmigiano Reggiano o del Verdicchio, ma anche di Banca Marche.

Non mancano altri interessi, come un blog per le mamme sportive, mammatleta e chi meglio di lei può dare consigli?! Insomma, di paragoni pesanti, in carriera, Elisa Di Francisca ne ha dovuti affrontare parecchi. Ma proprio come è accaduto in pedana, molto spesso ha vinto lei!

*Le immagini dell'articolo sono di Andrew Medichini (AP Photo). Prima pubblicazione 9 febbraio 2021.

July 24, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Il più giovane di sempre in A è Francesco Camarda

In un calcio sempre più frenetico, con calendari compressi e tre partite da gestire ogni settimana, è sempre più frequente l’impiego di giovani e giovanissimissimi calciatori, nelle rotazioni delle formazioni iniziali; ciò è favorito, naturalmente, anche dalla possibilità di sostituire 5 giocatori.

Francesco Camarda, classe 2008

Francesco Camarda, un 2008 in età per disputare il primo campionato Allievi, da poco rinominato Under 16, che si affaccia in Serie A con la maglia del Milan ed esordisce a 15 anni e 260 giorni, superando per 14 giorni il precedente primato di Wisdom Amey!

Non è uno scherzo, ma una ragionata convinzione di un tecnico come Stefano Pioli che di talenti se ne intende. Nota di colore: quando la giovane punta entra in campo il 25 novembre 2023, prende il posto di Luka Jovic, che a 16 anni e 5 mesi era stato, con la Stella Rossa il più giovane a siglare una rete per il glorioso club di Belgrado!

Camarda contro la Fiorentina

Convocato in prima squadra per la squalifica di Giroud, contro la Fiorentina, il talento rossonero, nato il 10 marzo 2008, ha marchiato a fuoco il record di precocità nella Serie A, in un sabato sera straordinario per lo sport azzurro con Sinner che diventa il primo giocatore della storia ad aver superato Djokovic, dopo avergli annullato 3 match points!

Il 22 ottobre 2024, Camarda esordisce in Champions a San Siro contro il Bruges, subentrando a Morata.

Solo due settimane dopo, il 9 novembre, nella trasferta di Cagliari, Francesco gioca da titolare nel tridente rossonero a 16 anni e 244 giorni!

Pietro Pellegri, 15 anni e 280 giorni

Gioca titolare e segna il primo gol dell’incontro per le quote Serie A nel Roma-Genoa, famosa come ultima partita in carriera di Francesco Totti, ma già qualche mese prima aveva debuttato nella massima serie, a Torino contro i granata il 22 dicembre 2016.

Il ragazzo cresciuto nelle mozzafiato spiagge liguri, per uno degli straordinari casi delle statistiche calcistiche che tanto amiamo ha pareggiato, a distanza di 80 anni il record precedente che apparteneva ad Amedeo Amedei: il Fornaretto di Frascati, però, ci ha lasciati nel 2013 con il primato, questo davvero ineguagliabile, neanche dal Campione Gianni Rivera, di essere il calciatore più giovane ad aver realizzato un gol in A, Lucchese-Roma 5-1.

Pellegri, con una fenomenale operazione di mercato orchestrata dall’agente Giuseppe Riso, è stato venduto al Monaco, società leader nel trading di giovani attaccanti, per ben 31 milioni di euro.

Non impossibile, visti i continui cambiamenti di roster in casa monegasca, rivedere in futuro in Italia gli splendidi movimenti attraverso i quali è riuscito a segnare ad entrambe le squadre romane. Alla terza assoluta da titolare, la prima gioia all'Olimpico, su lancio di Lazovic, resistendo alla carica di Manolas, supera Szczesny, dopo 180 secondi di gioco!

Sempre con la casacca n. 64 è andato in gol per due volte contro la Lazio: la prima sfruttando un rimpallo tra due difensori esperti come De Vrij e Radu; la doppietta, per il momentaneo 2-2, arriva con una spettacolare conclusione al volo, dopo essersi smarcato alle spalle di Lucas Leiva improvvisato difensore centrale, su cross di Zukanovic!

Il più giovane ad esordire in Champions

L’attaccante classe 2004, Youssoufa Moukoko ha esordito a 16 anni e 18 giorni, con il suo Borussia nella trasferta di Champions contro lo Zenit, ultimo turno della fase a gironi.

Mentre all’Olimpico, le altre due squadre del girone, Lazio e Club Brugge, si fronteggiavano in una serata piena di gol, emozioni, errori e colpi di scena, al St. Petersburg Arena, anche grazie all’inserimento dello straordinario talento di origini camerunensi, il Dortmund ribaltava l’iniziale vantaggio di Driussi per i padroni di casa con i gol di Piszczek e Witsel, assicurandosi, così, il primo posto nel gruppo F e l’accoppiamento con il Siviglia gli ottavi!

Il precedente primato in Champions apparteneva al terzino sinistro delle mille battaglie Celestine Babayaro che, prima delle fantastiche 8 stagioni al Chelsea che lo rendono il giocatore più costante della storia del calcio nigeriano, ha giocato titolare con il suo Anderlecht un incontro di Champions contro la Steaua a 16 anni e 87 giorni.

Nell’incontro terminato con 1-1 finale, il Super Eagle, quella sera di Bucarest con l’insolita maglia n. 4, ha il record, poco invidiabile, del più giovane espulso della storia della Champions: al 37’ della prima frazione di gara, l’arbitro finlandese Ilkka Koho anche lui all’esordio nella massima competizione europea, lo manda anzitempo sotto la doccia. 

I record di Donnarumma

Dedichiamo un paragrafo al portierone del Milan, che, con la stagione sotto tono di Alisson, è l'attuale miglior estremo difensore del mondo: tra Serie A, Europa League ed Euro 2020 si avvia ad intensi mesi di straordinari!

La leggenda Mihajlovic schiera Gigio dal primo minuto in Serie A il 25 ottobre 2015: 16 anni, 8 mesi e 6 giorni per il ragazzo campano la domenica dell'esordio! 

Donnarumma, che non ha ancora mai giocato un minuto in Champions League ed ha debuttato in Europa League il 27 luglio 2017 in Romania contro U Craiova, esordisce in Nazionale il 1 settembre 2016 a Bari.

Alla prima del CT Ventura, prende il posto, nell'amichevole contro la Francia, all'intervallo di Buffon, in quello che sarà solo un anticipo del passaggio di consegne fra i due!

Da evidenziare che neanche 6 mesi presi, Gigione aveva giocato in Irlanda la sua prima con l’Under 21 di Di Biagio, diventandone a 17 anni e 28 giorni il più giovane esordiente!

Ilic, più di una promessa  in… serbo

La Superliga ci offre, dai tempi di Stankovic, sempre un enorme ricambio di giovanissimi calciatori! Deki esordisce a 16 anni con la Stella Rossa e ci mette solo un paio di stagioni per diventare il centrocampista più appetito nel panorama internazionale. 

Qualche giorno in meno, sempre nella gloriosa società Campione d’Europa a Bari contro il Marsiglia nel 1991, per registrare il debutto del mancino Ivan Ilic, diritti federativi che sono stati di titolarità del Manchester City per avere un’idea dello spessore del talento oggi al Toro, il 1 aprile 2017, quindi a 16 anni e due settimane!

Ilic

Ilic, per qualità tecnica e fisico, potrebbe rappresentare una pedina fondamentale nella Nazionale serba, qualificata da favorita nel girone con la Bulgaria e l'Ungheria per le scommesse calcio per Euro 2024.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 7 febbraio 2021.

November 9, 2024
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Sara Errani | l'italiana più vincente | record 36 tornei vinti

La generazione del tennis femminile italiano che ha cominciato a farsi notare all’inizio del nuovo millennio è stata assolutamente straordinaria. Difficile stabilire chi sia stata la migliore delle quattro campionesse che hanno tenuto in alto il tricolore sui campi di tutto il mondo.

L'Accademia di Nick Bollettieri

Il doppio Errani - Vinci

Il 2012, l'anno magico di Sara

Ancora l'Australian Open in doppio

Il profilo Instagram

Il prize money di Sara

Flavia Pennetta e Francesca Schiavone hanno portato a casa entrambe uno Slam (rispettivamente US Open 2012 e Roland Garros 2010). Roberta Vinci ha sfidato proprio la Pennetta in quella leggendaria finale tutta tricolore e ha impedito a Serena Williams (non proprio l’ultima arrivata) un Grande Slam che sembrava ormai inevitabile.

Ma volendo guardare ai freddi numeri, la più vincente delle quattro è Sara Errani da Bologna. Che a oltre 33 primavere, nonostante alcune annate travagliate, non ha ancora voglia di mollare.

L'Accademia di Nick Bollettieri

Nata a Bologna nel 1987, Sara Errani è però cresciuta a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna. Un talento precoce il suo, che a 12 anni le vale un viaggio in Florida alla celebre accademia di Nick Bollettieri, il coach che ha contribuito a crescere ben dodici numeri uno delle classifiche ATP e WTA. Non sorprende dunque che il debutto da professionista di Sara arrivi già nel 2002, anche se per i primi risultati di spessore bisogna aspettare qualche anno in più. Nel 2007 arrivano le prime semifinali importanti e soprattutto la prima qualificazione al tabellone principale di uno Slam, gli US Open.

Per le vittorie basta andare avanti di un anno, con le prime due gioie in singolare, a Palermo e a Portorose. Nel torneo siciliano arriva anche il primo successo in doppio, in coppia con la spagnola Nuria Llagostera Vives.

Il doppio Errani - Vinci

Dall’anno successivo, però, tutto cambia. A novembre l’Italia si aggiudica la Fed Cup battendo gli USA per 5-0, ma l’evento destinato a cambiare la storia del tennis italiano arriva a febbraio. Il quarto di finale contro la Francia vede per la prima volta in doppio il duo Errani-Vinci. La prima di tante, vincenti volte, anche se paradossalmente l’unico torneo vinto nel 2009 arriva in coppia con Flavia Pennetta in Olanda.

Il 2010 è altrettanto positivo. L’Italia trionfa di nuovo in Fed Cup, sempre contro le americane, ma anche a livello personale le cose vanno più che bene per Sara Errani. In bacheca arrivano tre tornei, tutti in doppio, due con Roberta Vinci (Marbella e Barcellona) e uno con Alberta Brianti (Palermo). Stessi numeri nel 2011, con una finale in singolare persa (Pattaya) e tre tornei di doppio vinti in coppia con la compagna di nazionale: Hobart, Pattaya e l’ormai solito Palermo. 

Il 2012, l'anno magico di Sara

L’anno della consacrazione però è il 2012. La stagione porta in dote addirittura dodici tornei vinti, quattro in singolare e otto in doppio. La terra rossa è la migliore alleata della classe 1987, che si aggiudica Acapulco, Barcellona e Budapest, arrivando al Roland Garros di slancio. La sua corsa la porta fino in finale, dove ad attenderla c’è Maria Sharapova. L’unico tentativo di vincere uno Slam in singolare termina con una sconfitta netta, 6-2, 6-3.

Ma c’è tempo per rifarsi, vincendo il singolare a Palermo ma soprattutto in coppia con la solita Vinci. Otto vittorie in dieci finali, non esattamente numeri qualunque. La prima è una delusione, perché le due azzurre arrivano all’ultimo atto all’Australian Open, dove vengono sconfitte dalle russe Kuznecova e Zvonareva. Poi però è una cavalcata trionfale, interrotta solo dalla sconfitta a Miami a inizio aprile. Monterrey, Acapulco, Barcellona, Madrid, gli Internazionali d’Italia e finalmente lo Slam, il Roland Garros, vinto da favorite per le scommesse tennis 4-6, 6-4, 6-2 contro altre due russe, Kirlienko e Petrova.

L'esultanza di Sara!

E poi ancora s-Hertogenbosch (Den Bosch) e il secondo Slam annuale, gli US Open, stavolta contro il duo ceco Hlaváčková-Hradecká.

La magia non finisce con lo scoccare del 2013, anzi, continua con il terzo Slam, uno dei due che ancora mancano alla magica coppia: arrivano gli Australian Open contro le stelle di casa Barty e Dellacqua. E dopo la vittoria in singolare ad Acapulco, altri due tornei in doppio, a Parigi e Doha. A fine stagione, poi, la terza Fed Cup della carriera.

Ancora l'Australian Open in doppio

E nel 2014 si compie l’impresa, perché tra i cinque tornei di doppio vinti ci sono il secondo Australian Open, Stoccarda, Madrid, Montreal ma soprattutto Wimbledon, il tassello mancante. Per Sara Errani e Roberta Vinci è career Grand Slam. A quel punto, però, vinto tutto quello che si poteva, arriva l’annuncio.

Le due campionesse si separano, concentrandosi sulla carriera in singolare. Negli anni successivi per Sara Errani arriveranno tre vittorie da sola (Rio de Janeiro 2015, Dubai 2016 e Indian Wells 2018) e due in doppio (Tianjin 2017 con Irina Begu e Auckland 2018 con Bibiane Schoofs), ma non sarà la stessa cosa. Non aiuta di certo una folle sentenza di squalifica per doping, non a caso ribattezzato "del tortellino" nel 2017, poi prolungata dal TAS l’anno successivo, per ingestione accidentale di Letrozolo.

Il ritorno in campo è complicato, ma nel 2020 Sara Errani vince, per gli amanti delle scommesse italiane dopo 3 anni una partita in uno slam. Oggi con 36 tornei vinti, 9 dei quali di singolare, è la tennista italiana più vincente di sempre, continua a combattere.

Il profilo Instagram

Nel frattempo, c’è modo anche di gestire un account Instagram molto seguito (quasi 60mila follower) in cui la bolognese non solo mostra i suoi colpi tennistici, ma si diletta anche in altre discipline come il calcio o il basket. Del resto, perché fermarsi a una sola cosa se si è in grado di eccellere in molte? La carriera di Sara Errani, tra singolare e doppio, dimostra che si può fare benissimo tutto quanto…

Il prize money di Sara

E dire che di combattere nei campi non avrebbe proprio bisogno, considerando un prize money enorme accumulato nel corso di quasi vent’anni di carriera. Ma la la passione e la voglia di giocare va oltre, come dimostra la partita senza sbavature contro Venus Williams agli Australian Open.

Per lei, oltre un contratto con la Nike top nel momento migliore, che nel 2013 è stata anche numero 5 del mondo e che per nove anni consecutivi è rimasta nelle top 50 del mondo (quattro dei quali nella top 10), ben 13 milioni di euro vinti in carriera, 12 dei quali prima del 2016! Sara, che passione per il tennis!

*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono, rispettivamente, di Christophe Ena ed Andy Brownbill. Prima pubblicazione 5 febbraio 2021.

March 17, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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