International Champions Cup, in America l’esordio della nuova Fiorentina

 

Parte dall’America e dall’International Champions Cup il nuovo corso della Fiorentina targato Rocco Commisso. L’imprenditore italo-americano, che ha acquisito poco più di un mese fa la società, vuole riportare la Fiorentina in Europa. Per farlo ha deciso di ripartire da Vincenzo Montella, reduce da mesi difficili sulla panchina Viola nel finale della scorsa stagione.

La Fiorentina è volata in America alla ricerca di fiducia e certezze, ma c’è un grande dubbio che attanaglia la società e la tifoseria. Il futuro di Federico Chiesa. Il talento viola non prenderà parte alla tournée americana, il suo futuro è in bilico ed è uno dei temi caldissimi per i Viola.

In attesa di conoscere il futuro di Chiesa, Montella sta lavorando con chi ha a disposizione per preparare al meglio la stagione negli States, dopo la partenza di Jordan Veretout, che in queste ora ha ratificato il suo passaggio alla Roma.

Una tournée nell’est dell’America che vede la Fiorentina protagonista di tre gare valide per la International Champions Cup. Montella cercherà di rilanciare diversi giocatori che nella scorsa stagione hanno deluso, su tutti Giovanni Simeone che ha già risposto presente.

Il Cholito, infatti, è stato il marcatore del primo gol stagionale della nuova Fiorentina di Rocco Commisso. Simeone ha realizzato la rete del momentaneo 1-1 con un bellissimo colpo di testa, nella prima amichevole giocata a Bridgewiew contro il Chivas Guadalajara. Dopo il vantaggio dei messicani firmato da Lopez, la rete dell’argentino ha permesso alla Viola di chiudere in parità il primo tempo. Decisivo anche il prossimo portiere titolare della Fiorentina Dragowski, bravissimo nel neutralizzare il calcio di rigore di Pulido ed evitare il nuovo vantaggio dei messicani.

Nella ripresa è stato il giovane Sottil a regalare il successo alla Fiorentina, anche per le scommesse sportive, con un bel sinistro a giro dal lato destro dell’area di rigore.

 

In America Montella ha portato tantissimi giovani che dovranno essere valutati, in attesa poi di quei colpi che si aspetta sul mercato. Commisso è molto ambizioso, l’obiettivo della proprietà è quello di competere con le migliori squadre della Serie A, provando a conquistare l’Europa. Dopo il successo contro il Chivas, la Fiorentina si è trasferita a Charlotte, in North Carolina, per affrontare l’Arsenal nella seconda sfida di questa International Champions Cup. Con i Gunners è arrivata la prima sconfitta in America per gli uomini di Montella. Un secco 3-0 che però non rispecchia l’andamento della gara, con una Fiorentina che ha giocato una buona partita e con ottime indicazioni per l’allenatore viola.

Tantissimi i giovani schierati da Vincenzo Montella, che ha ricevuto buonissime indicazioni soprattutto dal centravanti serbo Vlahovic e dal difensore Ranieri, reduce da un ottimo Mondiale Under 20. Il carnefice della Fiorentina a Charlotte è stato il giovane attaccante inglese classe 1999 Eddie Nketiah, autore di un gol per tempo. Anche per i Gunners, che esordiranno in Premier a Newcastele, da favoriti @1.92 per le scommesse calcio, tanti giovani in campo e ottime spunti per Unai Emery, con la terza rete che è stata realizzata da Joe Wilcock, altro talentino del ’99.

L’ultimo appuntamento per la Fiorentina è ad Harrison per la terza sfida della International Champions Cup contro il Benfica: segui l'incontro anche con le scommesse live!

L’obiettivo per Vincenzo Montella è quello di continuare a valutare i tanti giovani in rosa, così da poter valorizzare tutti gli elementi a sua disposizione. Dall’altra parte, la tournée americana serve alla società e a Rocco Commisso per “presentare” la squadra al mondo americano. Il grande obiettivo dell’imprenditore italo-americano è quello di rendere la Fiorentina una delle squadre più seguite in America. Per questo, subito dopo la gara contro l’Arsenal i viola sono partiti per il New Jersey e nel quartiere di Little Italy, nel Bronx, è previsto un evento che vedrà protagonista la Fiorentina.  


Portieri: Dragowski Bartlomiej, Terracciano Pietro.
Difensori: Venuti Lorenzo, Biraghi Cristiano, Milenkovic Nicola, Ceccherini Federico.
Ranieri Luca, Terzic Aleksa, Hancko David, Rasmussen Jacob, Hristov Petko, Franchescoli Vitor Hugo.
Centrocampisti: Eysseric Valentin, Zurkowski Szymon, Saponara Riccardo, Dabo Bryan, Beloko Medja Nicky, Cristoforo. Sebastian, Montiel Cristobal, Castrovilli Gaetano, Benassi Marco, Lakti Erald, Koffi Christian.
Attaccanti: Simeone Giovanni, Sottil Riccardo, Meli Marco, Chiesa Federico, Baez Jaime, Vlahovic Dusan.

Fiorentina-Chivas 17 luglio, ore 03.00, Bridgeview 2-1 (25′ Lopez (C), 27′ Simeone (F), 52′ Sottil (F))

Arsenal-Fiorentina 21 luglio, ore 00.00, Charlotte 3-0 (15’, 65’ Nketiah, 89’ Willock)

Fiorentina-Benfica 25 luglio, ore 02.00, Harrison

July 21, 2019
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Mercato - Madrid incendia l’Europa. Premier detronizzata, per ora

 

È Madrid la capitale dell’estate 2019 del calciomercato. Ci si aspettavano grandissime operazioni dal Real Madrid e Florentino Perez non ha deluso, ma i due colpi più cari dell’estate vedono protagonista l’Atletico. I colchoneros infatti hanno ceduto Antoine Griezmann al Barcellona per 120 milioni di euro e lo hanno sostituito con uno dei più grandi talenti del calcio europeo. A Madrid è arrivato Joao Felix, esploso nella scorsa stagione e ceduto dal Benfica per la cifra record di 126 milioni di euro.

Non si è fermato qui l’Atletico, perché ha anche ceduto Lucas Hernandez al Bayern Monaco e Rodri al Manchester City, incassando rispettivamente 80 e 70 milioni di euro. Tornando invece al Real Madrid, nella top 15 degli acquisti più cari di quest’estate ci sono ben cinque nuovi giocatori dei blancos. A cominciare da Eden Hazard, arrivato dal Chelsea per 100 milioni di euro, seguito poi da Luka Jovic (nel video alcuni straordinari gol del giovane attaccante serbo), Eder Militao, Ferland Mendy e Rodrygo, per un totale di circa 300 milioni di euro spesi in attesa di un grande colpo previsto anche a centrocampo.

 

 

Non solo Madrid, perché anche il Barcellona ha fatto le cose in grande spendendo oltre 200 milioni. Oltre a Griezmann, i blaugrana hanno accolto anche Frenkie de Jong, bloccato già a gennaio per 75 milioni di euro, e il portiere brasiliano Neto, arrivato dal Valencia per 26 milioni di euro. Ad oggi le venti squadre di Liga hanno speso oltre un miliardo di euro, mettendo il campionato spagnolo in vetta al calciomercato europeo.

Segue, a sorpresa, la Serie A, che al momento ha speso quasi 100 milioni di euro in più della Premier League. In Italia il colpo a effetto lo ha messo a segno la Juventus con l’acquisto di Matthijs de Ligt. Il difensore centrale olandese, ex capitano dell’Ajax, è arrivato a Torino per 85.5 milioni di euro comprese le commissioni per il suo agente Mino Raiola. Un investimento mostruoso che blinda la posizione della Juve in vetta alla Serie A, con Napoli e Inter che comunque hanno speso molto sul mercato.

Gli azzurri hanno già preso Manolas per 36 milioni di euro e stanno preparando un grandissimo colpo in attacco, con De Laurentiis che sogna uno tra James Rodriguez e Nicolas Pépé del Lille. Anche l’Inter attende il grande acquisto in attacco, il sogno di Conte è Romelu Lukaku, ma il mercato è bloccato dalla situazione legata a Mauro Icardi.

I nerazzurri, quotati @ 5 nelle scommesse sportive per il prossimo scudetto, intanto, hanno speso circa 100 milioni per gli arrivi di Lazaro, Barella e Sensi. In Premier League si aspettano i grandi colpi dei due club di Manchester, che fino ad ora hanno messo a segno un grande acquisto a testa. Se il City ha aperto il mercato con l’arrivo di Rodri dall’Atletico, lo United ha risposto con l’acquisto di Wan-Bissaka dal Crystal Palace per 55 milioni di euro.

I Red Devils, che ospiteranno da favoriti @2.20 per le scommesse calcio il Chelsea all'esordio, devono vedere cosa succederà con Paul Pogba, il francese ha chiesto la cessione ed è seguito da Juve e Real, lo United non lo vorrebbe cedere ma intanto osserva Sergej Milinkovic-Savic della Lazio come possibile sostituto. Manca all’appello l’Arsenal, mentre il Chelsea ha potuto solamente riscattare Kovacic e il Tottenham ha investito 60 milioni di euro per strappare al Lione Tanguy Ndombele. La società londinese che si è mossa di più è il West Ham, che ha speso quasi 70 milioni di euro per prelevare dall’Eintracht Haller e dal Villarreal Pablo Fornals.

Il mercato tedesco sembra delineare un’evidente corsa a due per il titolo. Quasi il 50% degli investimenti estivi in Bundesliga sono stati fatti da Bayern Monaco e Borussia Dortmund. I bavaresi hanno speso 115 milioni per ricostruire la difesa con Lucas Hernandez e Benjamin Pavard; segui le amichevoli americane del Bayern anche con le scommesse live! Il BVB invece ha speso oltre 120 milioni per chiudere cinque grandi colpi, dal ritorno di Mats Hummels agli arrivi di Thorgan Hazard, Schulz, Brandt e il riscatto di Paco Alcacer.

Chi può veramente rivoluzionare il mercato è però Neymar e, di conseguenza, il Paris Saint Germain. Se il brasiliano decidesse veramente di lasciare Parigi, le ultime settimane di mercato potrebbero diventare infuocate. Fino ad ora il PSG ha investito 50 milioni per acquistare Diallo, Sarabia e Ander Herrera, ma se dovesse partire Neymar lo sceicco Nasser Al Khelaifi potrebbe tornare prepotentemente sul mercato e fare scintille. 
 

July 20, 2019
Ermanno Pansa
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International Champions Cup, in America nasce il Milan di Giampaolo

 

Torna in America il Milan dodici mesi dopo la positiva tournée negli States che ha visto protagonista la squadra allora allenata da Rino Gattuso. A un anno di distanza è cambiato quasi tutto in casa rossonera, dal tecnico alla direzione sportiva. Via Gattuso e Leonardo, dentro Maldini come direttore dell’area tecnica e come prima decisione la nomina di Marco Giampaolo come nuovo allenatore del Milan.

Dopo i tanti problemi degli ultimi anni, in questa stagione i rossoneri hanno bisogno di trovare stabilità e si sono affidati all’ex tecnico della Sampdoria. Lo scorso anno non è arrivata la qualificazione alla Champions League e il Milan si è accordato con la UEFA per l’esclusione dalla prossima Europa League. Con Giampaolo la società rossonera vuole riconquistare l’Europa che conta e si parte dalle amichevoli in America: per le scommesse calcio, lo scudetto rossonero si gioca @26!

Nella passata edizione della International Champions Cup il Milan ha ottenuto una vittoria contro il Barcellona, una sconfitta contro il Tottenham e un ko ai calci di rigore contro il Manchester United. Dopo aver giocato lo scorso anno nella costa ovest degli States, quest’estate il Milan sarà impegnato in due amichevoli a est. Si giocherà a Kansas City contro il Bayern Monaco e contro il Benfica a Foxborough, prima della terza sfida che si giocherà a Cardiff contro il Manchester United.

 

Oltre al semplice risultato, il vero obiettivo di Marco Giampaolo è misurare il livello della sua rosa con tre squadre di rango europeo. Va osservato e valutato il nuovo sistema di gioco e la nuova identità che il tecnico ex Samp sta provando a dare ai rossoneri. Soprattutto Marco Giampaolo vuole valutare tutti i suoi elementi a disposizione, in attesa del rientro di Paquetà e Kessié che non parteciperanno alla tournée americana. Il tecnico è stato chiaro, prima di far intervenire la società sul mercato vuole osservare i giocatori che già fanno parte del Milan.

Osservati speciali a centrocampo e soprattutto in attacco, dove si cerca la spalla ideale per Piatek. Sotto la lente di ingrandimento ci sono André Silva e Patrick Cutrone, entrambi considerati non incedibili dalla società. Giampaolo, che giocherà con le due punte come nelle esperienze di Empoli e Genova, cerca la soluzione migliore per affiancare il polacco. Sia il portoghese che il prodotto del settore giovanile rossonero sono abituati a giocare come centravanti e difficilmente si possono adattare al ruolo di seconda punta.

Per questo non si esclude la possibilità di cedere entrambi per provare a prendere un grande attaccante, ma prima Giampaolo li vuole vedere all’opera e li valuterà nelle due amichevoli americane con Bayern Monaco e Benfica, entrambe quotate nelle scommesse sportive.

Stesso destino anche per Biglia, Calhanoglu e Suso. Lo spagnolo è stato provato da trequartista nella prima uscita con il Novara, ma in quel ruolo si muoverà Paquetà e per questo l’ex Liverpool non è considerato incedibile. Il turco ex Bayer Leverkusen, invece, è impiegato come mezz'ala destra, in quella posizione il Milan è carente e Giampaolo sta cercando di capire se Calhanoglu può diventare una risorsa in quella zona di campo.

Lucas Biglia potrebbe rilanciarsi dopo un anno molto difficile, Giampaolo lo osserverà con attenzione in America e poi si deciderà il futuro dell’argentino. Nella lista dei ventisette convocati dal tecnico rossonero sono inseriti anche sei elementi della Primavera tra cui anche Daniel Maldini, figlio del direttore tecnico, Paolo. il primo appuntamento è per la notte tra martedì 23 luglio e mercoledì 24 alle 3 di notte all’Arrowhead Stadium di Kansas City contro il Bayern Monaco: segui l'esordio statunitense dei rossoneri anche con le scommesse live di 888sport! 

La seconda amichevole si giocherà domenica 28 luglio al Gillette Stadium di Foxborough alle ore 21 contro il Benfica. I rossoneri chiuderanno la loro International Champions Cup in Europa, giocando al Millennium Stadium di Cardiff il 3 agosto alle ore 18.30 contro il Manchester United. 


Di seguito l’elenco completo dei convocati da Marco Giampaolo per la tournée americana, gli orari e gli appuntamenti per le tre sfide del Milan nella International Champions Cup: 

PORTIERI: A. Donnarumma, G. Donnarumma, Plizzari, Reina.
DIFENSORI: Calabria, Conti, Gabbia, Hernández, Musacchio, Rodríguez, Romagnoli, Strinić.
CENTROCAMPISTI: Biglia, Bonaventura, Brescianini, Çalhanoğlu, Krunić, Mionić.
ATTACCANTI: André Silva, Borini, Capanni, Capone, Castillejo, Cutrone, Maldini, Suso, Piątek.

Milan-Bayern Monaco, Kansas City – 24 luglio ore 03.00
Milan-Benfica, Foxborough – 28 luglio ore 21.00
Milan-Manchester United, Cardiff – 3 agosto 2019 ore 18.30
 

July 20, 2019
Ermanno Pansa
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Dove sono finiti gli ex vincitori della Scarpa d’Oro?

 

In assenza dei campionati di calcio nazionali, sono i tornei internazionali ad infittire il calendario sportivo dei mesi estivi. L’anno scorso è stato il mondiale ad occupare le prime pagine delle testate sportive, mentre è stata la Nations League a riempire il vuoto di inizio giugno. Il torneo è stato però rapido, lasciando ai tifosi come unica soluzione quella di rivolgersi agli altri tornei in programma: la Copa America, i mondiali femminili e quelli under 21 e 20.

Le competizioni sono state finora affascinanti e, soprattutto quelle under, hanno permesso alla prossima generazione di talenti di mettersi in mostra a livello internazionale. Grazie a questi tornei, in passato abbiamo potuto ammirare storie di successo e situazioni che poi invece non si sono rivelate all’altezza delle aspettative maturate a seguito delle prestazioni estive. Ripercorriamo ora quindi la carriera di alcuni giocatori che si sono messi in mostra proprio nei tornei under.

Neymar - Il talento di Neymar era apparso in maniera cristallina già in giovane età quando il giocatore militava nel Santos, in Serie A brasiliana e le sue prestazioni gli valsero la convocazione nella nazionale per il campionato del Sud America under 20 del 2011. Grazie al talento puro di cui dispone, il brasiliano portò la nazionale favorita dei siti di scommesse sportive verso la vittoria con prestazioni dominanti durante ogni singola partita. Aprendo le danze con un poker al Paraguay, Neymar proseguì aggiungendo un’altra vittoria al tabellino del Brasile, questa volta contro la Colombia.

Nelle fasi finali, Neymar contribuì con ben due doppiette contro Cile e Uruguay, portando il numero di goal segnati a nove e assicurando al Brasile la vittoria finale. Da allora, il giocatore ha continuato ad esprimersi sugli stessi livelli, sebbene i suoi sforzi non siano riusciti a tradursi in una vittoria del Brasile all’ultima edizione del Mondiale.

Ciononostante, il brasiliano fa parte di un gruppo di calciatori ristretto, alla pari di Messi e Cristiano Ronaldo, capaci di regalare prestazioni all’altezza delle aspettative createsi a seguito dello status di ragazzini-prodigio.

Alexandre Lacazette - Lacazette si è affermato come uno dei goleador più prolifici d’Europa grazie alle proprie prestazioni con le maglie di Lione, Arsenal e Francia. La firma del giocatore è stata un’astuta mossa di calciomercato da parte dei Gunners, che lo hanno strappato al Lione per 60 milioni di euro.

Il giovane ha poi dimostrato le proprie qualità in Premier ed in Europa League, andando a rete e portando gli uomini di Unai Emery verso la finale di Europa League la scorsa stagione. Prima del passaggio all’Emirates Stadium, quando stava ancora muovendo i primi passi nel Lione, Lacazette si guadagnò la convocazione ed indossò la maglia della Francia nel Mondiale under 20 del 2011.

Durante la competizione svoltasi in Colombia, Lacazette mise in mostra proprio le caratteristiche che l’avrebbero aiutato a sfondare nel mondo del calcio europeo, segnando quattro goal nella cavalcata verso la semifinale della Francia, sbarazzandosi della Nigeria ai quarti grazie ad una doppietta. Fu sempre lui a segnare il primo goal nello spareggio per il terzo posto contro il Messico, sebbene i blues persero poi 3 a 1 e dovettero accontentarsi del quarto posto.

Terminando il torneo con cinque goal a referto, il francese si ritrovò tra i migliori marcatori assieme a Hernique (Brasile) e Alvaro Vazquez (Spagna).

Marcus Berg - Berg attirò l’attenzione delle squadre di tutto il mondo a seguito della fenomenale prestazione messa in campo all’Europeo under 21 del 2009. Lo svedese arrivava da due stagioni estremamente positive in Eredivisie con la maglia del Groningen, nelle quali aveva messo a segno un totale di 32 goal, e partì in quarta, segnando subito una tripletta contro la Bielorussia.

Fu poi sua la doppietta che portò alla vittoria della Svezia per 2 a 1 contro la Serbia e al passaggio in semifinale contro l’Inghilterra. Dopo un iniziale 3 a 0 a favore della nazionale d’Albione, Berg sorprese le scommesse live e suonò la carica della rimonta nel secondo tempo, contribuendo al pareggio grazie ad una doppietta. Grazie a questa impresa, la partita andò ai rigori, dove lo svedese fallì a sorpresa dal dischetto.

Ciononostante, Berg terminò la competizione come miglior marcatore e vinse inoltre il titolo di miglior giocatore del torneo. Lo svedese non riuscì più ad esprimersi a questi livelli, nonostante una carriera calcistica di tutto rispetto: dopo tre anni difficili con la maglia dell’Hamburger SV in Bundesliga, Berg decise di dare una svolta alla propria carriera e i successivi quattro anni in forza al Panathinaikos furono decisamente più soddisfacenti.

Lo svedese indossa ora la maglia dell’Al-Ain, militante nella Pro-League degli Emirati Arabi Uniti. A livello internazionale, Berg può vantare ben 69 presenza con la maglia della Svezia e 19 reti.

Adrian Lopez - Nel 2011, dopo le vittorie agli Europei del 2008 e ai Mondiali del 2010, il dominio della Spagna aveva raggiunto l’apice. La vastità dal talento spagnolo permise alla Roja di schierare una nuova generazione di belle speranze nell’Europeo under 21 di Danimarca. Adrian aveva già in precedenza vinto la Scarpa d’Argento al Mondiale under 20 del 2007, ma visti i giocatori di qualità a disposizione della nazionale, non era riuscito a trovare spazio nella squadra maggiore.

Giunto al torneo dopo un paio di stagioni molto positive in forza al Deportivo la Coruna, sebbene poco prolifiche di fronte alla porta, lo spagnolo mancò il goal nella prima partita contro l’Inghilterra, ma esplose con una doppietta nella vittoria contro la Repubblica Ceca. 

Juan Mata e Adrian si allearono per eliminare l’Ucraina, portando così la Spagna in semifinale contro la Bielorussia: sul baratro della sconfitta, fu proprio Adrian a segnare il goal del pareggio al 89’, costringendo gli avversari ai tempi supplementari e beffandoli con un altro goal che portò la Spagna, da favorita per le scommesse calcio, in finale. Fu Adrian il miglior marcatore della competizione vinta dalla Spagna, grazie ai cinque goal segnati.

Terminato il torneo, il giocatore venne ingaggiato dall’Atletico Madrid dove lasciò tutti a bocca aperta partecipando attivamente grazie a otto goal al primo trionfo della squadra in Europa League, durante la stagione del 2011/2012. Adrian fu altresì fondamentale nella vittoria della Liga 2013/2014 da parte dell’Atletico, squadra outsider secondo le scommesse sportive, dopo di che faticò ad avere lo stesso impatto sulle prestazioni della squadra. Da allora il suo cartellino appartiene al Porto, ma ha vagato in prestito al Villareal prima e al Deportivo poi.

Ebenezer Assifuah - In questi tornei, c’è sempre un giocatore che riesce ad emergere, un po’ a caso, dal nulla e sorprendere tutti. Nell’edizione 2013 del Mondiale under 20, questo giocatore è stato l’attaccante del Ghana Ebenezer Assifuah. Tra gli altri giocatori presenti nella competizione ricordiamo un certo Henry Kane e un certo Paul Pogba, vincitore poi del titolo di migliore del torneo. Fu però Assifuah a portarsi a casa la Scarpa d’Oro, grazie ai sei goal messi a referto.

Si trattò di una vera e propria impresa, visto che il giocatore non riuscì ad andare a rete nelle prime due partite, prima di dare il via alla striscia positiva con una doppietta contro gli Stati Uniti, seguita a ruota da un’altra nella vittoria al cardiopalma contro il Cile, arrivata ai supplementari. Il giocatore portò a sei il proprio punteggio finale grazie al goal nella sconfitta per 2 a 1 contro la Francia e a quello nella vittoria contro l’Iran per il terzo posto finale.

La carriera di Assifuah non riuscì però a decollare dopo il torneo, nonostante il trasferimento presso la squadra svizzera Sion, dove Ebenezer faticò ad andare a rete con regolarità prima di approdare al Le Havre nel 2017, mettendo a segno un girone d’andata positivo ma perdendo poi di nuovo prolificità.

Come emerge dalla nostra analisi, alcuni giocatori hanno proseguito il proprio percorso verso l’olimpo del calcio, mentre altri sono lentamente scivolati nel dimenticatoio dopo aver fatto ben sperare durante questi tornei giovanili. Nulla è scontato nel calcio: alcuni giocatori non riescono ad esprimersi ai promettenti livelli dimostrati in giovane età, altri invece eccedono ogni aspettativa.
 

July 18, 2019
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Le partite che hanno cambiato la Coppa del Mondo di Cricket per sempre

 

Emerge spesso un mix di emozioni quando si pensa alle ultime 11 edizioni della Coppa del Mondo di Cricket, ognuna delle quali ha offerto momenti mozzafiato che tuttora ci lasciano a bocca aperta e ci stupiscono!

1. Australia - Zimbabwe, 1983 - Nel 1983, il cricket non offriva molte sconfitte inaspettate o sorprese. Le squadre che non vantavano una lunga tradizione in questo sport venivano spazzate via con facilità ogni volta che incontravano una delle squadre più importanti. Almeno fu così finché lo Zimbabwe non giocò contro l’Australia nella Coppa del Mondo del 1983 a Nottingham.

Duncan Fletcher non era della stessa opinione, ma entrando in campo con un punteggio di 94/5, sembrava che i giochi fossero già stati fatti. Il mancino Fletcher andò all’attacco contro gli australiani e finì col segnare 69 run su 84 lanci, un ritmo di battuta velocissimo per gli standard del 1983. Alla fine, lo Zimbabwe segnò 239/6 in 60 over.

Ma Fletcher non era ancora soddisfatto e prese il controllo del gioco, questa volta utilizzando la palla. Lanciò quattro volte per fermare l’avanzata dell’Australia, la quale riuscì solo a racimolare 226/7 su 60 over e finì col perdere di 13 run. Duncan Fletcher passò alla storia per il suo notevole impegno sia con la mazza che con la palla, e diede inizio alla lunga tradizione di sconfitte inaspettate del torneo.

Durante la Coppa del Mondo T20 del 2020 le squadre avversarie faranno bene a non dare per scontato lo Zimbabwe; sebbene sia quotato a 501 secondo le scommesse sportive, potrebbe essere in grado di ripetere le proprie gesta eroiche viste nel 1983.

2. India - Australia, 1987 - Nella partita tra India e Australia, che ebbe luogo a Madras, per la Coppa del Mondo del 1987, accadde di tutto. Bisogna ammettere che fu a causa di una decisione arbitrale, probabilmente impossibile oggi, che questa è considerata una delle migliori partite di sempre.

L’Australia riuscì a vincere con 268 run in 50 over, ma ci fu un momento controverso quando il battitore australiano Dean Jones colpì la palla lanciata da Mahinder Singh, facendola passare sopra la testa di Ravi Shastri e lanciandola in fondo al campo convinto di aver fatto sei run.

Shastri la vide in maniera diversa e disse all’arbitro Dickie Bird che il colpo era solo da quattro run. Dean Jones infuriato protestò e andò a parlare con l’arbitro Hanif Mohammad dopo essere stato mandato fuori.  

Mohammad portò il caso all’attenzione di Dickie Bird durante la pausa inning, facendo così intervenire l’arbitro il quale entrò nello spogliatoio dell’India e chiese nuovamente a Shastri se fosse una run da quattro o sei. Questa volta Shastri cambiò versione e disse che si trattava di un colpo da sei run. Il punteggio dell’Australia diventò quindi di 270 run, un totale decisivo poiché l’India riuscì solo a fare 269 run, perdendo quindi solo di una run. Ad oggi non è chiaro se Ravi Shastri creda che l’onestà sia la miglior opzione...

Forse potrebbe non essere il momento più controverso dello sport, ma è sicuramente quello più strano.

3. Sri Lanka - Australia, 1996 - La finale della Coppa del Mondo del 1996 fu la ciliegina sulla torta per lo Sri Lanka e la giusta ricompensa per i propri sforzi innovativi durante la corsa al titolo. Ci volle comunque un passo azzardato per battere l’Australia che all’epoca vantava i fratelli Waugh, Shane Warne e Glenn McGrath, giusto per fare qualche nome.

Arjuna Ranatunga chiese all’Australia di battere per primo e nonostante un inizio spettacolare, i Baggy Green portarono a casa un punteggio di 241/7 nei loro 50 over. Gli spinner dello Sri Lanka, come per magia, riuscirono a capovolgere la finale riducendo l’Australia a 150/5 dopo essere stata a 137/1.

Entrambi i primi giocatori dello Sri Lanka furono mandati fuori ancor prima che il punteggio raggiungesse le 20 run, ma questo non fermò lo Sri Lanka che raggiunse il totale dell’Australia in 45 over, andando quindi ad alzare la sua prima Coppa del Mondo, in larga parte grazie ad Aravinda De Silva che realizzò 107 run senza essere eliminato. I tempi sono cambiati e anche se lo Sri Lanka ha rivoluzionato l’ODI, ora è solo l’ombra del suo passato, essendo quotato a 101 secondo le scommesse online.

4. Inghilterra - Irlanda, 2011 - Per l’Irlanda, la partita a Bengaluru contro l’Inghilterra durante la fase a gironi valeva quanto la finale di coppa. Purtroppo per gli irlandesi, l’Inghilterra scelse di battere e annientò gli uomini in verde, finendo con un incredibile risultato di 327/8. La partita sembrava già finita prima ancora di essere iniziata.

Le cose non migliorarono per l’Irlanda, nemmeno quando iniziò a battere: uno scivolone iniziale la lasciò infatti a 111/5 quasi mandandola al tappeto. Un massiccio Kevin O’Brien andò al wicket, ma questa mossa non sollevò nessuna preoccupazione.
Ciò che accadde successivamente fu probabilmente la più incredibile eliminazione che il mondo abbia mai visto. Il ventisettenne batté letteralmente l’attacco inglese verso il cielo di Bengaluru: riuscì a segnare mezza dozzina di sei run e quattro run per tredici volte, portando a casa la century più veloce della storia della Coppa del Mondo. Così facendo, l’Irlanda eliminò l’Inghilterra e sorprese gli utenti delle scommesse live, oltre ad essere riuscita a ottenere l’obiettivo di 328 run nell’ultimo over.

5. Australia - Sudafrica, 1999 - Questa semifinale fu un’agonia per entrambe le tifoserie e non lasciò scampo a nessuna delle due squadre. Inizialmente, chiunque avrebbe scommesso la casa sulla vittoria dell’Australia, ma dopo un’ora sembrò impossibile che il Sudafrica potesse perdere: fu la partita più coinvolgente della Coppa del Mondo di cricket e oggi in molti la considerano il miglior ODI di tutti i tempi.

I Proteas iniziarono bene, inseguirono il risultato piuttosto modesto dell’Australia, facendo 48 run senza perdere alcun battitore finché Steve Waugh non passò la palla a Shane Warne. In un batter d’occhio, il punteggio passò a 53/3 e le quote dei siti di scommesse cambiarono all’improvviso.

Questo rincorrersi continuò per tutto il turno del Sudafrica. Nell’ultimo over, ai Proteas servivano nove run su sei lanci. Lance Klusener fece i primi due lanci dell’over sulle barriere segnando quattro run. Il punteggio era in parità e tutto ciò che serviva al Sudafrica era una run nei quattro lanci successivi. Damien Fleming riuscì a lanciare una dot ball, ma il suo quarto lancio dell’over fu colpito verso il basso e Klusener partì per completare la run vincente.

Tuttavia, il suo compagno dall’altra parte del campo, Allan Donald, stava guardando la palla e a causa del rumore assordante della folla, non riuscì a sentire Klusener che urlava “run!”. In uno del peggiori fraintendimenti che lo sport abbia mai visto, entrambi i battitori Proteas finirono dalla stessa parte del campo di Gilchrist, il quale fece saltare in aria i bail e eliminò dal torneo il Sudafrica.

Non ci sono partite della Coppa del Mondo migliori di questa: il finale è semplicemente “drammatico”. La maggior parte degli spettatori presenti a quella partita sono ancora increduli per ciò che accadde in quella giornata nuvolosa inglese!
 

July 18, 2019
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I migliori buzzer beater nella storia dei playoff dell’NBA

I playoff dell’NBA danno vita a delle vere e proprie leggende: i giocatori che ne fanno la storia diventano degli eroi nelle loro città. Non c’è modo migliore di diventare leggenda se non facendo canestro quando suona la sirena e assicurando la vittoria della propria squadra nel post stagione. In particolare, questi canestri allo scadere del tempo non sono solo degli ottimi tiri, ma dei punti che significano tutto per la propria squadra e che rendono questi cestisti i più memorabili nella storia delle rispettive franchigie.

1. Derek Fisher, 2004: Lakers - Spurs - Una delle grandi rivalità nella storia dell’NBA era quella tra i Los Angeles Lakers e i San Antonio Spurs durante gli anni 2000. Gli Spurs guidati da Tim Duncan e i Lakers da Kobe Bryant, entrambi giocatori all’apice della propria carriera, si scontravano in partite accesissime che spesso decidevano le sorti del campionato. Le semifinali del 2004 della Western Conference misero le due squadre a confronto, ma furono i Lakers ad avere la meglio sugli Spurs nella corsa al titolo. Ciò che però ricordano bene i tifosi è il canestro di Derek Fisher.

Le scommesse sul basket davano i Lakers come leggermente favoriti contro gli Spurs nella battaglia per l'accesso alla finale di Conference.

La fondamentale gara 5 vide gli Spurs prendere il controllo sul finale con un canestro miracoloso di Tim Duncan, lasciando così ai Lakers il possesso di palla a 0,4 secondi dallo scadere del tempo per riuscire a ribaltare la siituazione. Diedero la palla a Derek Fisher invece che a uno dei giocatori con più esperienza e l’ex prospect dei Little Rock Trojans mirò al canestro nel momento in cui suonò la sirena, riuscendo a strappare la vittoria e mandando il mercato delle scommesse live in panico.

Tra l'altro, il canestro di Fisher fece cambiare le regole alla lega, la quale decise che era possibile tentare di fare canestro solo quando mancavano più di 0,3 secondi alla fine della partita. Dunque quel canestro ha di fatto cambiato la sorte della serie e della storia dell’NBA.

2. LeBron James, 2009: Cavaliers - Magic - Prima che LeBron James diventasse uno dei più grandi giocatori di sempre e campione seriale NBA, cresceva nella sua prima esperienza a Cleveland, come giocatore dei Cavaliers.

Nonostante non avesse un roster di giocatori degno delle altre squadre della lega, James riuscì con costanza a portare i Cavaliers ai playoff. Anche se i siti di scommesse NBA vedevano la squadra di James come sfavorita, anche a causa della mancanza di esperienza, la capacità individuale di James riuscì a tenere la squadra a galla in varie circostanze. Il suo canestro allo scadere del tempo contro i Magic fu sicuramente una di quelle circostanze.

Avendo già perso una partita, i Cavaliers avevano un disavanzo di punti contro i Magic guidati dal predominante Dwight Howard. Con poco tempo per andare in attacco, i Cavs lanciarono la palla a James e gli lasciarono spazio per il tiro finale da tre punti. Il tiro andò a segno e i tifosi del Cleveland esultarono per quello che potrebbe essere considerato uno dei momenti chiave di questa superstar!

Questo è uno dei tanti classici tiri allo scadere di LeBron James durante i playoff. Dal 2009, ha segnato diversi canestri allo scadere del tempo da far affondare squadre come i Chicago Bulls e gli Indiana Pacers. James ha dimostrato di essere considerato uno dei giocatori chiave nei momenti decisivi della storia dell’NBA, quasi al livello di Micheal Jordan.
 

3. Kawhi Leonard, 2019: Raptors - Sixers -  I Toronto Raptors, all’inizio della stagione 2018-2019, secondo le scommesse sportive, non avevano molte possibilità di arrivare alle Finals dell’NBA. Nel prestagione, invece, i Boston Celtics hanno ricevuto molta attenzione grazie al ritorno di Kyrie Irving e Gordon Hayward fuori per infortunio.

Anche secondo diverse anteprime della stagione NBA 2018-2019, i Celtics erano dati come favoriti, mentre i Raptors fuori dalle Finals. Ma come ha più volte saputo fare Kawhi Leonard, è riuscito a portare i Raptors alle Finals, lasciando tutti a bocca aperta come quando ha fatto canestro allo scadere contro i Philadelphia 76ers.

Leonard ha segnato un incredibile canestro negli ultimi secondi della gara 7, che vedeva i Raptors scagliarsi contro i Sixers per la semifinale dell’Eastern Conference. Entrambe le squadre sono riuscite a trionfare in trasferta, giocando delle partite combattutissime. Ovviamente, l’ultima partita della semifinale non è stata un’eccezione e i Raptors si sono trovati in possesso della palla negli ultimi secondi della partita.

Appena ricevuta la palla, dall’angolo opposto del campo, Leonard ha fatto un tiro fadeaway facendo passare la palla al di sopra di Joel Embiid, ben più alto di lui. Sebbene con qualche incertezza, dopo aver rimbalzato più volte sul ferro, la palla è entrata nel canestro mandando in delirio la folla di Toronto.

Probabilmente le espressioni dei giocatori che aspettavano impotenti di vedere il destino di quell’ultimo tiro sono forse più memorabili del tiro stesso. Se non altro, questo è stato senza dubbio un momento indimenticabile per i fan di basket di tutto il mondo.

4. Damian Lillard, 2019: Blazers - Thunder - I playoff dell’NBA diventano molto più interessanti se c’è dell’ostilità tra due squadre: quest’ultima viene infatti incanalata nell’aggressività di gioco. Tuttavia, i giocatori devono stare attenti a controllare le proprie emozioni per evitare eventuali provvedimenti disciplinari. Ma quando Damian Lillard dei Portland Trail Blazers e Russel Westbrook degli Oklahoma City Thunder si sono incontrati, l’odio tra i due ha dato luogo a pura magia.

Il tiro di Lillard dalla metà campo dei Blazers, proprio alla fine della partita, avrebbe potuto eliminare i Thunder dai playoff. Di solito una mossa del genere verrebbe considerata una cosa poco saggia da fare, ma l’incredibile tiro a distanza di Lillard è riuscito a chiudere la serie in maniera memorabile, facendo sì che anche i Thunder se lo ricorderanno per il resto del post stagione.

La reazione di Lillard, però, è stata ancora meglio del suo bellissimo tiro. Dopo essersi arrabbiato per delle parole di scherno da parte dei Thunder, Lillard è rimasto impassibile dopo aver fatto canestro, mentre tutti i suoi compagni di squadra impazzivano di gioia. Lillard non si è messo a celebrare in modo esuberante, ma ha salutato in maniera sfacciata la panchina dei Thunder alla fine della partita.

Anche se questa faida non è stata alla pari delle battaglie fisiche degli anni ‘90, il canestro di Lillard è stato uno dei finali di partita più soddisfacenti mai visti nel basket. Sarà sicuramente considerato uno dei migliori canestri allo scadere del tempo di questa lega.

July 18, 2019
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Le amichevoli estive che hanno superato le aspettative

Le premesse della stagione del calcio europeo riservano sempre risultati strampalati ed inaspettati, che hanno spesso un impatto minimo su quello che i mesi successivi avranno in serbo per i tifosi.

ATV Irdning – Everton: 0-22 (2018) - I tifosi dell’Everton non si sono fatti mancare emozioni forti nel periodo pre-stagionale durante gli ultimi 10 anni: nell’agosto 2010 infatti, la squadra ha ospitato l’omonima squadra cilena proveniente da Vina del Mar presso lo stadio di casa, Goodison Park, vincendo 2 a 0, mentre due anni dopo, Tony Hibbert è andato a rete contro l’AEK Atene, scatenando un’invasione di campo programmata dai fedelissimi di Gwladys Street.

Nulla però può essere paragonato a quanto è avvenuto lo scorso luglio: durante una caldissima giornata nell’entroterra austriaco, Marco Silva si è seduto sulla anchina dell’Everton per la prima volta e dire che il suo debutto è stato indimenticabile è dire poco. La vittima sacrificale è stata l’ATV Irdning, militante nella quinta categoria del calcio austriaco, affossata con il punteggio finale di 22 a 0.

Le squadre sono rientrate in campo dopo l’intervallo sul 10 a 0, ma la scena più memorabile nella ripresa è stata quella del portiere della squadra austriaca che ha lasciato entrare un pallone in rete senza nemmeno provare a parare. C’è chi sostiene che stesse aspettando la bandierina del fuorigioco, ma rimane il fatto che la conclusione dell’azione è stata senz’altro comica.
L’Everton iniziò poi bene la stagione in Premier, rimanendo al sesto posto fino a ottobre, ma una serie negativa tra dicembre e febbraio spezzò le speranze europee della squadra.

Bayern Munich 20-2 Rottach Egern (2018) - Un solo mese dopo la partita tra Everton e ATV Irdning, i campioni tedeschi del Bayern non hanno voluto essere da meno. Grazie ai 20 goal, i bavaresi hanno portato a termine la prima amichevole in doppia cifra dal 2013, quando avevano battuto 13 a 0 la squadra del Qatar Al Sailiya.

In questa partita, gli utenti dei siti di scommesse sportive non sono stati gli unici ad andare a rete e siamo sicuri che i semiprofessionisti austriaci che sono riusciti a segnare contro il Bayern racconteranno le proprie imprese ad ogni occasione utile.

 

Sebbene nessuno sappia se i giocatori abbiano avuto o meno la faccia tosta di portarsi a casa il pallone della partita, partendo dal presupposto che ce ne fossero abbastanza a disposizione, Kingsley Coman e Robert Lewandowski completarono le proprie triplette prima dell’intervallo, mentre Sandro Wagner e Maximilian Franzke si unirono alla festa nel secondo tempo. Thomas Muller e James Rodriguez segnarono due goal ciascuno, con un totale di ben 10 marcatori diversi per la squadra della Bavaria.

Ciononostante, l’invincibilità del Bayern non è stata scontata: gli avversari sono riusciti infatti a segnare ben due goal nella prima metà della partita, impresa che nemmeno alcune squadre di Bundesliga, quotate dalle scommesse calcio come possibili sorprese del campionato tedesco, sono riuscite a portare a termine nella stagione passata.

Manchester City 9-6 Chelsea (2013) - Sebbene questo risultato sia quello aggregato dopo le due partite amichevoli del pre-stagione 2013/2014 in territorio americano, l’aggiunta di questo incontro alla lista viene giustificata dal fatto che le due squadre fossero le principali contendenti alla lotta per il titolo di Premier League della stagione seguente.

Potendo scendere in campo mostrando tutte le proprie abilità e senza alcuna posta in palio, Chelsea e City andarono a rete ben sette volte nella partita disputata a St. Louis: i Blues aprirono le danze andando in vantaggio di tre goal, ma il City sorprese le scommesse live con una rimonta impressionante, chiudendo la partita sul 4 a 3.

Il giorno dopo la stessa sfida andò in scena nella grande mela e stavolta fu il City a rompere gli indugi, grazie alla rete di Gareth Barry dopo soli tre minuti. Dopo essere andato sotto di due goal, il Chelsea rivoluzionò la rosa in campo e riuscì a dimezzare il gap contro i rivali. James Milner (City) e Ramires (Chelsea) portarono poi il risultato sul 3 a 2 prima della rete di Samir Nasri che ripristinò il vantaggio di due goal. A nulla valse lo sforzo di Juan Mata: la prodezza di Edin Dzeko da 22 metri fu il colpo di grazia per il Chelsea, sconfitto 5 a 3.

Dallas Tornado 2-2 Saigon XI (1967) - Quando si dice “la coppia che scoppia”: questa amichevole si disputò appena un mese prima dell’Offensiva del Têt, punto di svolta della guerra in Vietnam. Come parte dei tour mondiale per la stagione 1967/1968 dei Dallas Tornado, la squadra texana fu impegnata in 45 amichevoli di beneficenza in 26 Paesi, toccando tutti i continenti e addirittura sfidando la nazionale giapponese. Il programma fu indubbiamente tosto, ma l’esperienza più intensa furono sicuramente i due scontri disputati a Saigon, terminati in pareggio per un punteggio finale di 3 a 3 contro la squadra vietnamita.

Per quanto tesa fosse l’atmosfera, queste partite sono servite come distrazione nel mezzo della guerra.

Le leggendarie partite dell’International Champions Cup - Gli sforzi delle squadre europee per generare interesse nei continenti del Nord America e dell’Asia non sono nulla di nuovo, ma l’International Champions Cup (ICC) sta diventando sempre meno una competizione amichevole vista l’esposizione in palio e molte delle partite si sono trasformate in scontri memorabili in cui la motivazione è alle stelle.

Il Real Madrid conquista l’oriente - Parte I (2015) - Il 2015 ha visto la prima edizione veramente globale dell’ICC, in cui le migliori squadre europee si sono affrontate in Australia e Cina (oltre che negli Stati Uniti). Sebbene il PSG abbia vinto la competizione nel Nord America, fu il Real Madrid a mettere a segno una “doppietta orientale”, sollevando la coppa nei due nuovi territori visitati.

Il primo ad arrivare fu il trionfo in Australia: nonostante la sconfitta ai rigori contro la Roma, in finale i blancos riuscirono ad avere la meglio del Manchester City vincendo 4 a 1. I goal segnati nel primo tempo da Benzema, Ronaldo e Pepe avevano infatti già archiviato la pratica prima dell’intervallo e ai giocatori del City non rimase che fare da spettatori in campo.

Il Real Madrid conquista l’oriente - Parte II (2015) - Il fantasma dei rigori continuava però ad aleggiare sulla squadra della capitale spagnola: solo sei giorni dopo, il Real pareggiò 0 a 0 contro il Milan, riuscendo a spuntarla per 10 a 9 ai rigori dopo una trafila al cardiopalma che nessuna delle due squadre meritava di perdere. L’errore di Toni Kroos non ebbe molta importanza, in quanto entrambe le squadre realizzarono 4 rigori su 5.

Dopo altri cinque rigori a testa messi in rete, venne il turno dei portieri: se Kiko Casilla non ebbe nessun problema a beffare il giovanissimo ed emozionato Donnarumma, non si può certo dire il contrario. Fu così che il Real alzò il secondo trofeo in meno di una settimana.

 

L’Australia esce a testa alta (2016) - L’A-League viene vista da molti come un resort pensionistico per i giocatori la cui carriera è ormai agli sgoccioli. Ciononostante, il Melbourne Victory ha saputo sfruttare alla grande il vantaggio di giocare in casa nell’unico match disputato nell’ICC, sconfiggendo la Juventus, squadra favorita dalle scommesse sportive per la vittoria del campionato italiano 2019/2020.

Nessun’altra “competizione” avrebbe potuto far scendere in campo queste due formazioni e sebbene la Juventus fosse affaticata dal viaggio, riuscì comunque ad andare in vantaggio al 60’. Il Melbourne pareggiò i conti all’83’ grazie al goal di Jai Ingham, portando la partita ai rigori poi persi da una Vecchia Signora visibilmente stremata, ma comunque capace di vincere l’edizione australiana dell’ICC.

Addio amichevoli? - Dalle quinte categorie austriache, al campionato nazionale australiano, è chiaro che le squadre locali siano sempre aperte alla possibilità di sfidare le principali squadre dei massimi campionati europei.

Dato l’aumento esponenziale dell’interesse verso questo tipo di competizioni su scala globale, per quanto a lungo ancora l’ICC e simili verranno considerate delle semplici “esibizioni”? D’altronde, il calendario invernale del vecchio continente è già fitto abbastanza...
 

July 18, 2019
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La guida completa alle scommesse su Wimbledon

Con Wimbledon ormai dietro l’angolo, questa dettagliata guida alle scommesse sulla 133° edizione dell’evento tennistico per eccellenza vuole fare luce sui fatti salienti da tenere in considerazione, così come indicare i mercati più divertenti e più proficui su cui puntare.

Cosa rende diverse le scommesse su Wimbledon? - Non possiamo non iniziare dal fatto che Wimbledon sia l’unico Grande Slam dei quattro a essere disputato sull’erba. E che differenza fa, vi chiederete? Moltissima, in realtà, in quanto i favoriti saranno sempre giocatori più abili su questa superficie rispetto, per esempio, alla terra rossa del Roland Garros o al duro e inclemente cemento degli Australian o degli US Open.

Questo tipo di superficie influisce sulle prestazioni dei giocatori? - La palla si muove molto più velocemente, ma il rimbalzo tende ad essere smorzato e di conseguenza più basso, il che favorisce giocatori dal servizio forte e abili nello scendere a rete. Ripercorrendo la cavalcata di Kevin Anderson verso la finale del 2018, persa poi contro Novak Djokovic, è facile capire come i campi di Wimbledon si sposassero con il suo gioco, in quanto il sudafricano può contare sui suoi 213 centimetri d’altezza e sul servizio da 225 km/h.

Djokovic è riuscito a spuntarla grazie alla velocità e all’agilità dei suoi movimenti, scendendo spesso a rete in maniera egregia e mandando fuori tempo Anderson, più rigido ed impacciato in campo. Il serbo è ancora una volta il favorito alla vittoria a quota 2,5 nel mercato del vincitore finale dei siti di scommesse, ma non c’è dubbio che Roger Federer gli metterà pressione fino all’ultimo: d’altronde lo svizzero è il maestro indiscusso di questa superficie. Gli scommettitori possono star certi che almeno uno di questi giocatori arriverà in finale, se non addirittura entrambi.

Rafael Nadal è un campione indiscusso, ma l’erba è forse il suo tallone d'Achille: lo spagnolo è infatti riuscito a trionfare a Wimbledon una sola volta, mentre agli Open di Francia la situazione è ben diversa. Nadal detiene saldamente il record per il maggior numero di vittorie in tornei maschili singoli grazie alle prestazioni su terra battuta, il terreno che più si addice al suo stile di gioco.

Su quali mercati è possibile scommettere? - Quando si tratta di scegliere uno dei mercati disponibili su cui scommettere durante il torneo di Wimbledon, non avrete che l’imbarazzo della scelta sia per quanto riguarda la competizione maschile che quella femminile o di doppio. Potrete scegliere di puntare tradizionalmente, scommettendo sul vincitore dei singoli incontri, oppure provare a combinare varie selezioni scelte tra mercati diversi.

Vincitore finale - Il mercato del vincitore finale viene spesso preferito agli altri in quanto è uno dei più convenienti, soprattutto se il giocatore prescelto sarà la rivelazione inaspettata del torneo. Al momento Ashleigh Barty viene data a quota 15, ma è una dei talenti migliori del panorama e puntare sulla giocatrice australiana come vincitrice di Wimbledon potrebbe rivelarsi molto proficuo per le scommesse tennis. È tutta una questione di tempismo e un pizzico di fortuna: una scelta scaltra può trasformarsi in una vincita notevole.

Scommesse testa-a-testa - Questo tipo di scommessa rappresenta un’altra valida opzione per l’incombente edizione del torneo, dando l’opportunità di selezionare il vincitore di ogni singolo incontro, anche con le scommesse live, invece che della competizione in generale. Ovviamente, la convenienza delle scommesse è inferiore in quanto la differenza tra i campioni e il resto dei giocatori è a volte abissale.

Per esempio, in un ipotetico dello tra Nadal e Nishikori, è possibile scommettere sullo spagnolo solo ad una quota di 1,06. Le quote delle scommesse sportive saranno ancora più basse nel caso si tratti di un torneo su terra rossa, dove Nadal si trova più a suo agio. Nella maggior parte dei casi, anche a dispetto del torneo, ai tennisti migliori vengono assegnate quote davvero poco interessanti.

Scommesse multiple - Scegliere una multipla per puntare su Wimbledon è forse l’idea migliore, in quanto permetterà di inserire nella schedina le selezioni migliori, aumentandone le quote. Sul circuito professionistico, i colpi di scena sono estremamente rari, soprattutto nelle fasi iniziali e fino alle semifinali: costruire una multipla puntando sui favoriti potrebbe rivelarsi estremamente proficuo.

Questa guida alle scommesse multiple farà luce su tutto quello che c’è da sapere prima di iniziare a scommettere sull’edizione 2019 del torneo di Wimbledon.

Il maggior numero di ace nell’incontro - Dato che le quote tendono a essere poco entusiasmanti quando i campioni affrontano giocatori meno conosciuti, ha senso analizzare mercati diversi per massimizzare la convenienza delle selezioni. Scommettere su chi metterà a segno il maggior numero di ace non è solo una puntata estremamente conveniente ma anche entusiasmante: qui la forma e la fama non contano più, l’unica cosa importante è fare più ace possibili durante l’incontro.

Vincitore del primo set - Un altro modo per trovare scommesse convenienti in un incontro il cui risultato sembra già scritto è quello di scommettere sull’inizio esplosivo di uno dei due giocatori. Se è praticamente scontato che campioni come Nadal, Federer e Djokovic vinceranno l’incontro, ciò non significa per forza che vinceranno il primo set della partita.

Ciò che rende questi giocatori i migliori del mondo è la loro capacità di rialzarsi. Nel frattempo, chi scommette può puntare sugli sfavoriti sperando che approfittino di una partenza a rilento da parte del campione di turno, vincendo così almeno il primo set. Scommettere in questo modo risparmia anche l’agonia di vedere il proprio favorito partire alla grande per poi affievolirsi piano piano fino alla sconfitta finale.
Una volta terminato il primo set, la scommessa verrà definita senza che dobbiate attendere altre due ore o dobbiate assistere con le mani nei capelli alla sconfitta del proprio favorito.

Come trasformare Wimbledon in un successo - La regola d’oro per chi scommette sul torneo di Wimbledon è di non andare contro ai favoriti: esaminando la storia dei colpi di scena dei grandi slam, si intuisce subito quanto siano eventi più unici che rari.  

Bisogna dunque fidarsi dei favoriti, ma se siete alla ricerca della convenienza, andate più a fondo e cercate un mercato in cui i giocatori saranno testa a testa durante l’incontro stesso. Il profitto sarà molto più immediato e soprattutto sensibilmente maggiore, mentre dal punto di vista dell’intrattenimento vi assicurerete una mini-battaglia all’ultimo colpo che potrà premiarvi alla grande.

Scopri ulteriori guide alle scommesse utili.

Per scoprire come scommettere su altri sport, scopri la nostra selezione di guide complete:


•    I suggerimenti sulle scommesse sul tennis: la nostra guida generale su come scommettere su ogni aspetto di questo gioco.


•    I consigli per scommettere sul calcio europeo: con questa guida analizziamo i principali campionati del vecchio continente ed evidenziamo i principali contendenti di ciascun mercato.


•    La guida per principianti alle scommesse su Overwatch: data la velocità con cui si sta affermando il mercato degli eSport, abbiamo deciso di preparare una guida alle scommesse su Overwatch.


•    La guida alle scommesse sul rugby a 13 e a 15: scopri i nostri consigli migliori su come approcciarsi alle scommesse sul rugby a 13 e a 15, con una guida in cui vengono esplorate le differenze tra i due mercati.
 

July 17, 2019
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Il calcio in TV: quanto bisogna pagare per poter godersi le partite dai vari salotti d’Europa?

 

Il costo degli abbonamenti calcistici televisivi è progressivamente aumentato nel corso degli anni, ma ultimamente i tifosi “da poltrona” stanno affrontando costi sempre più proibitivi, che impediscono di godersi le partite dalla comodità del proprio salotto. 

Gli appassionati di calcio inglesi sono quelli che devono fare i conti con il salasso maggiore, dal costo mensile che sfiora gli 80 €. Chi vuole seguire la Premier League dovrà munirsi di ben tre abbonamenti diversi per poter accedere a tutte le 200 partite trasmesse in TV per la stagione 2019/2020. L’arrivo di Amazon Prime ha aumentato ulteriormente i costi per i tifosi, in quanto il servizio di streaming online si è accaparrato i diritti di 20 partite nel corso della stagione. 

La partita di cartello della prima giornata tra Manchester United e Chelsea sarà trasmessa da Sky Sports in Inghilterra: seguila anche con le scommesse live di 888sport!

I tifosi spagnoli sono invece i più fortunati, in quanto la maggior parte delle partite del calendario della Liga vengono mostrate su Movistar TV. L’accesso alle partite può essere aggiunto all’abbonamento BeIN Connect senza un esborso eccessivo: 16,99 € al mese. Otto delle dieci partite settimanali vengono infatti trasmesse da questo servizio, una nona viene invece mostrata in chiaro su GOL TV. Per le scommesse calcio, il nuovo Real dopo la rivoluzione sul mercato, si gioca @2.65 vincente la Liga!

In Italia, gli appassionati hanno ora bisogno di due abbonamenti separati per godersi tutte le azioni della Serie A, dall’arrivo di DAZN nell'estate 2018, servizio di streaming che trasmette tre partite alla settimana. La piattaforma online ha un costo accessibile, 9,99 € al mese, che non graverà eccessivamente sul portafoglio dei tifosi. 

Anche i tifosi del calcio tedesco hanno visto aumentare il costo degli abbonamenti televisivi negli ultimi anni, con il pacchetto completo di Sky Sports che è arrivato al costo mensile di 44,99 €. Eurosport ha vinto i diritti per le partite del venerdì sera, mentre la partita della domenica costa ai tifosi tedeschi ben 6,99 € in più.  Per le scommesse sportive, il Bayern vincente Champions vale 9!

Se si confrontano i costi tra Spagna, Italia e Inghilterra, i tifosi inglesi pagano un ammontare davvero sproporzionato per avere accesso ad ogni partita di Premier League della prossima stagione, senza contare che i prezzi degli abbonamenti non sembrano voler invertire marcia in tutta Europa. 
 

July 17, 2019
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Genoa Fan Zone - Tutto quello che c’è da sapere sul Genoa

 

Abbiamo creato il più completo profilo del club così che tutti i tifosi del Genoa possano essere informati su tutti gli avvenimenti più interessanti del mondo dei rossoblu. Dalla storia alle statistiche fino alle quote, troverete tutte le risposte riguardo al club. 

Il profilo del club Genoa
Sito ufficiale: https://genoacfc.it/ TITOLI

Pagina ufficiale Facebook: https://www.facebook.com/genoaCFCofficial/

(345 mila Likes)

Serie A: 9 (1898, 1899, 1900, 1902, 1903, 1904, 1914/15, 1922/23, 1923/24)

Pagina ufficiale Twitter: https://twitter.com/GenoaCFC

(315 mila Follower)

Coppa Italia: 1 (1936/37)

Pagina ufficiale Instagram: https://www.instagram.com/genoacfcofficial/

(155 mila Follower)    

 
Data di fondazione: 1893      

 

SUGGERIMENTI PER LE SCOMMESSE SUL GENOA, PRONOSTICI E QUOTA SCUDETTO

Dopo la salvezza ottenuta nell’ultima giornata con il prevedibile 0-0 con la Fiorentina (http://it.violachannel.tv/), il Genoa è ripartita da Aurelio Andreazzoli con l’obiettivo di vivere una stagione molto più serena: alla quinta sconfitta nelle prime otto partite, il tecnico è stato esonerato. Al suo posto, il giovanissimo Thiago Motta, già leader di centrocampo al Genoa come calciatore.

Dalla pausa di Natale, Davide Nicola è diventato allenatore del Grifone!

Per le scommesse calcio, la quota del Genoa Campione d’Italia paga 751 volte la posta, e le ultime notizie relative a tutte le scommesse che riguardano il Genoa saranno disponibili sul blog di 888sport, gratuitamente grazie al nostro team di esperti. 

ROSA GENOA 2019/20

Si riparte da un nuovo allenatore e da una nuova idea di calcio, molto più propositiva rispetto agli ultimi anni. Dopo l’addio di Piatek dello scorso gennaio, in estate si è deciso di puntare su un attaccante dal sicuro avvenire come Andrea Pinamonti, arrivato dall’Inter (https://www.inter.it/) per diciotto milioni di euro. 

Nella stagione terminata a Firenze, il Genoa non ha mai vinto nelle ultime 10 partite, con appena 5 gol realizzati: per le scommesse live del nuovo campionato, sarà opportuno valutare questo dato!

CHI SONO STATI I MIGLIORI MARCATORI DEL GENOA LA SCORSA STAGIONE? 

1. Krzysztof Piatek - 19 goal

2. Christian Kouame - 4 goal

3. Goran Pandev - 4 goal

4. Darko Lazovic - 3 goal

5. Antonio Sanabria - 3 goal

CHI SONO I MIGLIORI MARCATORI DELLA STORIA DEL GENOA? 

1. Edoardo Catto - 96 goal

2. Virgilio Felice Levratto - 86 goal

3. Enrico Sardi - 81 goal

4. Cosimo Francioso - 76 goal

5. Aristodemo Santamaria - 75 goal

CHI È IL PROPRIETARIO DEL GENOA? 

Dal 2003 l’imprenditore italiano Enrico Preziosi è il proprietario del Genoa e il Presidente della società rossoblu. Negli ultimi anni, tante cordate hanno provato a rilevare il prestigioso club ligure, finora senza successo.

QUALI SONO LE GRANDI RIVALI DEL GENOA? 

Il Derby, denominato della Lanterna in onore del faro portuale che illumina la città, è probabilmente il più spettacolare d’Italia. La partita con la Sampdoria (https://www.sampdoria.it/) è una sfida attesissima in città e che incuriosisce tantissimi appassionati di tutta Europa. A livello di tifoserie, esiste un’accesa rivalità negli ultimi 20-25 anni con i sostenitori del Milan (https://www.acmilan.com/it).  

CHI SONO I GIOCATORI MAGGIORMENTE PAGATI? QUANTO VALE IL GENOA? 

Secondo il sito di riferimento transfermarkt.it l’attuale rosa del Genoa vale circa 135 milioni di euro e i giocatori maggiormente pagati nella prossima stagione saranno Andrea Pinamonti e Domenico Criscito. Dopo sette anni di collaborazione con Lotto, da questa stagione il Genoa ha affidato la produzione del proprio materiale tecnico all’azienda Kappa (https://www.robedikappa.com/) che fornisce anche Sassuolo (http://www.sassuolocalcio.it/) e Napoli (https://www.sscnapoli.it).


QUALI SONO I MOMENTI STORICI E I PIÙ GRANDI TRAGUARDI DEL GENOA? 

Il Genoa è stata la prima società calcistica d’Italia e, soprattutto, dalla fine dell’Ottocento all’inizio del Novecento, i rossoblu hanno scritto la storia del calcio italiano: il Genoa ha conquistato nove Scudetti, ma l’ultimo trofeo dei genoani è datato addirittura 1937.  

La data del 18 marzo 1992 coincide con una serata da leggenda per il Genoa, targato Osvaldo Bagnoli: con la doppietta di Pato Aguilera, la squadra capitanata da Mito Signorini raggiunse l'impresa di battere il Liverpool ad Anfield!

I TIFOSI DEL GENOA

La spinta, l’amore e la passione della Gradinata Nord è uno dei segreti del Genoa, che ha ritirato la maglia numero 12 in onore dei suoi tifosi. La spinta dei supporter rossoblu rappresenta il dodicesimo uomo in campo del Genoa, che tra i tanti tifosi poteva vantare lo storico cantautore italiano Fabrizio De André: you'll never walk alone!

Nel girone di ritorno della stagione 2018/2019, il Genoa ha vinto solo due partite in casa: per le scommesse sportive, evidenziamo come  nel prossimo campionato, con un gioco più propositivo, i rossoblu miglioreranno sicuramente questo dato, clamorosamente negativo!

STADIO LUIGI FERRARIS 

Situato nel quartiere genovese Marassi, lo Stadio Luigi Ferraris è il più antico stadio italiano ancora in uso. Inaugurato nel 1911, è stato da sempre la casa del Genoa e della Sampdoria.

L’assenza della pista d’atletica e la vicinanza dei tifosi al campo riporta al modello inglese di stadio piuttosto che agli stadi italiani. Il Ferraris ha una capienza di 36.600 spettatori e nella scorsa stagione il Genoa ha registrato un’ottima affluenza media di poco inferiore ai 22mila tifosi a partita. 


LE PIÙ GRANDI LEGGENDE DEL GENOA

Nel 2013 in occasione del 120 anni della società rossoblu è stato creata l’Hall of Fame del Genoa, scegliendo gli undici giocatori più rappresentativi del club genoano. Spiccano, oltre naturalmente a Gianluca Signorini e Franco Scoglio, il recordman di presenze con la maglia dei rossoblu Gennaro Ruotolo e i due storici attaccanti Roberto Pruzzo e Tomas Skuhravy. 

*La foto di apertura del profilo è di Carlo Baroncini (AP Photo); la seconda di Tanopress (AP Photo); l'ultima di Francesco Saya (AP Photo).

July 17, 2019
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