Nazionale di calcio femminile dell'Italia rosa della squadra | Nazionale femminile

Il 1968 è stato un anno di grandissime rivoluzioni e questo vale anche per il calcio italiano. In quell’anno di passioni, la nazionale guidata da Ferruccio Valcareggi vince a Roma il primo Europeo della storia azzurra, trent’anni dopo l’ultima affermazione internazionale ai Mondiali del 1938.

Quanti gol azzurri tra Morace e Panico

Il periodo buio della Nazionale femminile

Milena Bertolini allenatore guida

La nuova rosa dell'Italia

Gli obiettivi del calcio femminile

Ma qualche mese prima era cambiato tutto anche per le calciatrici. Il 23 febbraio 1968, a Viareggio, esordisce la nazionale femminile italiana, con una vittoria contro la Cecoslovacchia. Strano, visto che la federazione femminile, in quel momento indipendente, sarebbe stata fondata solo qualche settimana, l’11 marzo. Ma per i primi quindici anni della sua esistenza, la nazionale femminile ha vissuto assieme alle altre un periodo di…mancata ufficialità.

Quanti gol azzurri tra Morace e Panico

Solo quando la UEFA e la FIFA hanno cominciato a creare tornei paralleli a quelli maschili, tutto si è messo in moto davvero.

E tra gli anni Ottanta e i Novante, le Azzurre sono a lungo state una potenza: due secondi posti europei (1993 e 1997) e due semifinali nel 1984 e nel 1987, i quarti di finale ai mondiali inaugurali, quelli del 1991, e tre vittorie e due secondi posti nel Mundialito, un torneo a inviti prima che nascesse la Coppa del Mondo femminile.

Erano gli anni di Carolina Morace, che per tantissimo tempo è stata la miglior marcatrice in azzurro. A prendere il suo testimone, dopo il ritiro e la guida delle Azzurre dalla panchina, è stata Patrizia Panico, che ha superato la sua maestra sia per presenze (204) che per reti (110), diventando la primatista tricolore in entrambe le classifiche. L’attaccante capitolina, però, vive il momento peggiore della storia della nazionale.

La primatista azzurra Patrizia Panico

 

Il periodo buio della Nazionale femminile

A inizio nuovo millennio le Azzurre cominciano a perdere colpi, con eliminazioni premature agli europei e mancate qualificazioni ai mondiali. E nonostante alcune buone prestazioni (soprattutto quelle continentali in cui più volte tengono testa alla Germania), le calciatrici italiane vivono un decennio abbastanza negativo.

Di recente, però, la nazionale femminile è tornata a crescere, sulla scia di un movimento che si è finalmente evoluto e si è affiancato a quello maschile. Certo, la decisione di far confluire le squadre all’interno dei club di Serie A ha aiutato, ma il processo di maturazione del calcio in rosa in Italia è cominciato già qualche anno prima.

A dimostrarlo ci sono l’ottimo europeo 2013, con l’eliminazione ai quarti di finale, ma anche la cavalcata verso il mondiale 2015, che si è interrotta solo allo spareggio contro l’Olanda.

Milena Bertolini allenatore guida

A cambiare tutto, però, è stata la scelta di affidare la panchina a Milena Bertolini, un’altra delle protagoniste degli anni d’oro azzurre, dopo la pessima prestazione agli Europei 2017 (eliminazione al primo turno).

Con lei la squadra raggiunge finalmente un risultato sognato dal 1991, ovvero la qualificazione ai Mondiali. Le nuove leve del calcio azzurro fanno di nuovo sognare, arrivando addirittura ai quarti di finale e anche dopo l’esperienza iridata si impongono a livello continentale, qualificandosi con tranquillità agli Europei del 2022.

La nuova rosa dell'Italia

Ma chi sono le nuove stelle del calcio femminile italiano, che rendono la Serie A un campionato finalmente all’altezza delle altre leghe continentali e di quelle d’oltreoceano?

Sara Gama, la Capitana!

Il capitano è Sara Gama, difensore della Juventus, che con le sue oltre 100 presenze è quella che più a lungo ha indossato la maglia azzurra. In difesa a farle compagnia, tra le altre, c’è la coppia romanista composta da Elisa Bartoli (capitano giallorosso) ed Elena Linari, che alle loro spalle possono contare sull’esperienza di Laura Giuliani, portiere del Milan che per anni ha giocato anche in Germania.

Il centrocampo vede risaltare i talenti di Valentina Cernoia, Martina Rosucci (entrambe della Juventus) e di Manuela Giugliano, trequartista della Roma. E in attacco Milena Bertolini ha davvero l’imbarazzo della scelta, visto che tra Cristiana Girelli (juventina e miglior marcatrice attuale della nazionale), l’altra bianconera Barbara Bonansea e la milanista Valentina Giacinti i gol non mancano.

Ma alle titolari, che si aggirano tutte poco sopra o poco sotto i trent’anni, il CT sta anche aggiungendo continuamente nuove ragazze, che stanno facendo importantissime esperienze in Serie A e che si mettono alla prova anche in nazionale, lasciando ben sperare per il futuro azzurro.

Gli obiettivi del calcio femminile

Già, il futuro. Cosa attende la nazionale femminile nei prossimi anni? Intanto, Euro 2022, a cui le Azzurre si sono qualificate con un ottimo girone, arrivando nel gruppo B dietro la Danimarca (unica squadra ad aver battuto l’Italia) e qualificandosi direttamente come migliori seconde senza dover passare per le forche caudine degli spareggi.

L’urna che il 28 ottobre 2021 deciderà le avversarie delle ragazze di Milena Bertolini in Inghilterra potrebbe regalare anche un girone abbordabile. Alla fase a eliminazione diretta passeranno infatti le prime due di ogni gruppo e le Azzurre sono rientrate nella seconda fascia, evitando potenziali avversari pericolosi per le quote scommesse calcio come la Norvegia o la Svezia.

E poi c’è da vendicare la pessima prestazione del 2017, quando in un gruppo complicato contro Germania, Svezia e Russia l’Italia è arrivata ultima, con l’unico sussulto finale nel terzo match con la vittoria contro le scandinave, inutile però dopo la sconfitta in apertura contro una Russia più che abbordabile.

E poi c’è l’altro grande obiettivo, un viaggio dall’altra parte del mondo per i Mondiali 2023, che si terranno in Australia e in Nuova Zelanda. L’allargamento delle qualificate da 24 a 32 può certamente aiutare le Azzurre, che all’edizione precedente si sono qualificate con il primo posto nel girone.

Per il 2023 a disposizione delle nazionali europee ci sono 11 posti. A qualificarsi saranno le prime dei nove gironi, mentre le seconde dovranno giocarsi due slot diretti e uno per il playoff intercontinentale.

La squadra di Milena Bertolini ha pescato tra le sue avversarie facce conosciute, come la Moldavia (battuta per 3-0 nella prima partita di qualificazione con doppietta della solita Cristiana Girelli), ma soprattutto la Svizzera, già affrontata più volte nei gironi di qualificazioni alle grandi competizioni internazionali e con cui l’Italia ha un bilancio molto positivo nel corso degli anni.

Il CT Milena Bertolini

L’obiettivo per i pronostici oggi calcio è quello di qualificarsi direttamente e cercare di migliorare anche i quarti di finale dell’edizione 2019. Vista la crescita esponenziale del movimento e la bontà della squadra a disposizione del CT, sognare per le ragazze vestite di azzurro non è certamente più reato…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

September 18, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Haley Bugeja | Bugeja calciatrice | Haley Bugeja Sassuolo

Negli ultimi anni nel calcio italiano si è imposta una società “nuova”, che ha portato alla ribalta metodi di allenamento e di mercato che prima erano di nicchia e che ora è una realtà innegabile del pallone tricolore: il Sassuolo. Una delle basi dell’ottimo lavoro della società di proprietà della famiglia Squinzi è la ricerca dei giovani calciatori.

Quanti gol allo Mgarr United

Lo scouting del Sassuolo

Haley Bugeja: l'esordio in A

Futuro alla Juve per la Bugeja?

I numeri con Malta

Sempre più ragazzi di ottime prospettive vengono inseriti nel vivaio neroverde o vengono addirittura acquistati per fare subito parte della prima squadra. Un modus operandi che ha fatto la fortuna della sezione maschile e che è stato riprodotto fedelmente anche in quella femminile. 

Quanti gol allo Mgarr United

E non è un caso che uno dei giovani talenti più desiderati del calcio europeo e forse mondiale sia proprio una calciatrice del Sassuolo: Haley Bugeja, maltese classe 2004 e un potenziale infinito.

Un attaccante dalle capacità così importanti che a 17 anni compiuti a maggio è già alla seconda stagione in Serie A con numeri che fanno paura e del tutto inaspettati per le scommesse sportive online . Ma mai quanto quelli accumulati nel corso delle sue prime due stagioni da professionista a Malta.

Basterebbe pensare che a poco più di 14 anni, con addosso la maglia del Mgarr United, si è presa la soddisfazione di terminare il suo primo campionato (stagione 2018/19) da capocannoniere della massima serie femminile maltese con 26 reti.

Lo stesso score della stagione successiva, quando l’exploit non è servito per vincere il titolo dei bomber, ma è stato comunque utile eccome per cementare il suo nome già nella leggenda del pallone delle sue parti. E soprattutto, per attrarre ulteriore interesse in giro per l’Europa.

Lo scouting del Sassuolo

Che il talento ci sia, dunque, è indubbio. E se persino la UEFA e la FIFA nelle loro pubblicazioni cominciano a parla della ragazzina prodigio classe 2004 comuna delle stelle del calcio femminile dei prossimi anni, logico che di interesse ce ne sia eccome. Ma servirebbe una società che non abbia paura di prendere una ragazza che in alcuni paesi ancora non potrebbe guidare neanche un motorino e affidarle l’attacco.

E, come si è già visto con giovani di talento come Berardi e Raspadori, dalle parti del Mapei Football Center, in Italia c’è un club che non si fa problemi di carta di identità quando si tratta di schierare calciatori di livello superiore. Dunque, arriva il Sassuolo, che pure porta Haley Bugeja lontana da casa ad appena 16 anni e in una situazione globale resa molto più complicata da una pandemia in corso.

Il diamante del Sassuolo!

Ce ne sarebbe abbastanza per prevedere qualche difficoltà, ma come ha spiegato la maltese, il suo motto è “dalla pressione nascono i diamanti”.

Haley Bugeja: l'esordio in A

E la prima stagione in Italia lo conferma in pieno, perché 12 reti in 18 presenze non sono certo poche, soprattutto per chi deve ancora diventare maggiorenne.

Anche grazie alle prestazioni sopra le righe di Bugeja, il Sassuolo arriva terzo in classifica, a un passo dal Milan vice-campione d’Italia. Per la maltese c’è anche la soddisfazione del quarto posto in classifica marcatori, accanto all’inglese Dowie e dietro a tre veri mostri sacri del pallone tricolore come Cristiana Girelli, Valentina Giacinti e Daniela Sabatino.

Non sorprende quindi che alla fine dell’anno ci sia anche il premio come miglior giovane del campionato, ma soprattutto che attorno a lei sia sbocciato un interesse enorme.

Futuro alla Juve per la Bugeja?

In prima fila c’è stata la Juventus, ma tantissimi club hanno chiesto informazioni al Sassuolo, che però ha tenuto duro e ha confermato il suo numero 7 anche per la stagione appena iniziata. Stagione in cui però Bugeja, ferma alla data di prima pubblicazione di questo contenuto per infortunio, non ha ancora potuto debuttare.

Poco male, perché non basta uno stop per far dimenticare il suo talento. E anche un certo Mino Raiola, da poco entrato nel calcio femminile con l’acquisizione della procura della juventina Bonansea, ha già fiutato l’affare, cercando di portare la maltese nella sua scuderia. E se l’interesse del procuratore più affermato del mondo del calcio non dà la certezza di un futuro luminoso, beh, poco ci manca.

I numeri con Malta

I record di precocità, comunque, non si fermano nel campionato maltese e in quello italiano, perché c’è anche la nazionale. E tanto per non perdere l’abitudine, per Haley Bugeja sono arrivate cinque reti in altrettante partite ufficiali con la maglia di Malta, tre delle quali in una clamorosa tripletta contro la Georgia.

E nonostante il livello della nazionale dell’isola di miele non sia poi così eccelso, il fatto che l’attaccante sia comunque in grado di mantenere una media realizzativa altissima dimostra che le qualità non mancano, anzi.

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Bugeja del Sassuolo!

Del resto, debuttare in amichevole a meno di quindici anni e in una partita ufficiale quando non se ne hanno neanche sedici non può che essere segnale di qualità calcistica.

Certo, gli ostacoli non mancheranno, ma come ha spiegato lei stessa al sito della FIFA, “fare sacrifici è parte integrale del processo, non si può avere successo senza”. Parole di una ragazza che sembra molto più matura di quanto la carta di identità lasci intendere. Ma in fondo, è esattamente quello che succede anche in campo…

*L'immagine di apertura dell'articolo è distribuita da AP Photo.

September 18, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Eleonora Goldoni | Goldoni Napoli | Eleonora Goldoni calciatrice più bella

Una volta, quando la Serie A era il campionato più importante del mondo, si diceva spesso che un calciatore che veniva a giocare in Italia…trovava l’America. Il nostro paese era visto come il luogo migliore per fare il calciatore, con un torneo competitivo e seguitissimo in tutto il mondo, con un appeal commerciale e televisivo da far paura. Un qualcosa che ora non vale più e che a ben vedere non è mai valso per il calcio femminile.

I primi calci in Emilia

Eleonora Goldoni nel College Soccer

Il rientro in Italia ed il Napoli

La Goldoni in Nazionale

La calciatrice più social

Solo negli ultimi anni in Italia il movimento ha trovato uno sviluppo organico, soprattutto grazie alla scelta di affiliare le società a quelle maschile per sfruttarne il traino. E quindi, chi cerca l’America cosa fa? Va in campionati europei più affermanti o vola proprio negli Stati Uniti. Esattamente quello che ha fatto l’attaccante del Napoli Eleonora Goldoni.

I primi calci in Emilia

Una che, nonostante sia nata nel 1996, ha già accumulato esperienze che persino molte colleghe più avanti con gli anni non hanno vissuto. Qualcosa in comune, però, le ragazze del pallone azzurro ce l’hanno tutte: gli inizi nelle squadre miste, per poi passare dopo gli Allievi a formazioni esclusivamente femminili.

E anche Goldoni non può sfuggire a questo destino: i primi anni sono con il Finale Emilia, la squadra della sua città, per poi passare al New Team Ferrara. Lì la ragazzina che oltre al calcio amava anche il canto, il ballo e la recitazione diventa la grande promessa del pallone tricolore in rosa.

Tre intense stagioni, in cui a suon di gol il centravanti si fa notare eccome. Le 22 reti in Serie C regalano alla squadra la promozione in B e al primo anno nella serie cadetta arriva il bis: stavolta i gol sono addirittura 25. La stagione 2014/15 è meno prolifica, con appena 7 marcature, ma nel frattempo arriva una scelta clamorosa: andare negli Stati Uniti come Valentina Giacinti.

Eleonora Goldoni nel College Soccer

Eleonora Goldoni approda alla East Tennessee State University, la cui squadra è iscritta al campionato universitario. Un mondo, quello del Soccer femminile, totalmente diverso da quello europeo, con un interesse e una partecipazione molto maggiore di quanto riscontrato nel Vecchio Continente. Il debutto arriva il 27 settembre 2015, mentre per quello da titolare bisogna attendere il 16 ottobre.

Tempo altri dieci giorni e il 25 dello stesso mese c’è anche il primo  gol. E se la prima stagione è interessante, la seconda è da sogno. Cominciano ad arrivare le prime doppiette, ma soprattutto tra settembre e ottobre 2016 ci sono sette partite consecutive con almeno un gol all’attivo, numeri che fanno impazzire i siti scommesse e le valgono il primo dei due inserimenti nella squadra dell’anno della sua Conference.

Anche il 2017 è un ottimo anno, con 11 gol in campionato, che le valgono il terzo posto nella classifica marcatori della Conference, e soprattutto la prima tripletta made in USA il 4 ottobre, che la fa eleggere studente-atleta della settimana. Il 2018, l’ultimo anno negli Stati Uniti, è il giusto coronamento di una grande carriera universitaria: otto gol, quattro assist e la soddisfazione di lasciare la East Tennessee State University come miglior marcatrice (36 reti) nella storia della squadra.

Il rientro in Italia ed il Napoli

Finita l’università, però, è ora di scegliere. Ed Eleonora Goldoni decide che il suo futuro è nel calcio italiano, che nel frattempo sta facendo passi da gigante. A farla esordire in Serie A ci pensa l’Inter, con cui però non gioca moltissimo.

Al termine della stagione 2019/20 rimane svincolata ma a darle fiducia arriva il Napoli neopromosso. Per lei nella prima stagione tre reti in sedici partite, non uno score eccezionale, ma che ha comunque convinto il club partenopeo a farle firmare il rinnovo.

Quella che è appena iniziata è quindi la terza stagione nella massima serie per l’attaccante classe 1996, con subito una rete nella trasferta di Roma per le quote Serie A che sta iniziando a riprendere confidenza con il calcio tricolore e che punta a tornare alle medie che l’hanno resa la grande speranza azzurra.

Eleonora Goldoni con il Napoli!

 

La Goldoni in Nazionale

E a proposito di azzurro, come molte delle stelle del calcio femminile italiano, Goldoni ha vestito la maglia della nazionale, ma anche quella delle giovanili. Anzi, a ben vedere, quelle le ha indossate praticamente tutte.

Per lei Under-17, Under-19, Under-23 e anche l’Italia Universitaria, sfruttando il fatto di essere tesserata, appunto, per East Tennessee. Nell’Italia dei grandi, però, per lei poche soddisfazioni, anche per la concorrenza di attaccanti come Barbara Bonansea. Al momento attuale le presenze sono 6, senza mai provare la gioia del gol. Ma c’è tutto il tempo del mondo per trovare un posto nelle gerarchie di Milena Bertolini.

La calciatrice più social

Nel frattempo, però, Eleonora Goldoni si gode la fama anche sui social. Anche se non siamo ancora ai numeri della pallavolista Paola Egonu, l’attaccante del Napoli è una delle calciatrici italiane più seguite su Instagram, con quasi 400mila follower.

Merito certamente dell’esperienza negli Stati Uniti, ma anche di una bellezza non indifferente, che spesso le è valsa il soprannome di “calciatrice più amata dagli italiani”.

E il seguito social ha anche ripercussioni importanti, perché Goldoni è stata scelta tra i candidati come Digital Ambassador di Milano/Cortina 2026. Un’altra dimostrazione che l’America, anche nel calcio femminile, può comunque essere in Italia…

*L'immagine di apertura dell'articolo è distribuita da AP Photo.

September 14, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Cristiana Girelli | Girelli Juventus | Cistiana Girelli 10

In casa Juventus, vincere è l’unica cosa che conta. E anche la squadra femminile, nata nel 2017, ha preso naturalmente in parola il motto di Giampiero Boniperti. Per le ragazze in bianconero, quattro campionati disputati (quello appena iniziato alla data di prima pubblicazione del contenuto è il quinto) e altrettanti scudetti.

Cristiana Girelli, più scudetti della Juve

I successi con la Bardolino Verona

Il Brescia All Stars

Girelli numero 10 bianconero

I numeri di Cristiana Girelli in Azzurro

Cristiana Girelli, più scudetti della Juve

Ma l’essere una formazione di così recente fondazione porta una situazione leggermente paradossale: in rosa c’è una calciatrice che ha vinto molti più Scudetti... della Signora, aiutando la squadra di Rita Guarino (e ora passata a Joe Montemurro) in tre dei quattro trionfi tricolori. In bacheca, infatti, Cristiana Girelli, 31 anni lo scorso 23 aprile, di titoli italiani ne ha addirittura otto. Il che la rende la calciatrice più vincente della sua generazione.

Non male per chi a 14 anni ha rischiato di smettere perché non voleva… sottostare alle regole. Del resto, al numero 10 della Juventus Women è sempre piaciuto giocare con i maschi e alla Rigamonti Nuvolera lo ha potuto fare, finché non ha raggiunto l’età in cui non era più possibile giocare in una squadra mista.

Come ha rivelato lei stessa, per poco non arriva la sofferta decisione di dire addio al calcio, perché nella sua testa la classe 1990 pensava che non ci fosse altro che il pallone degli uomini.

I successi con la Bardolino Verona

Ma così non è stato, anche grazie alla famiglia, che l’ha convinta a continuare, ed accettare l’offerta della Bardolino Verona, che la fa esordire ad appena quindici anni.

Il club veneto fa decisamente bingo, perché nelle sue nove stagioni a Verona Cristiana Girelli gioca oltre 180 partite e va a segno quasi cento volte, cominciando a riempire quella bacheca che oramai sembra non poter più contenere i suoi trofei: con il Bardolino arrivano tre campionati italiani, altrettante Coppe Italia e tre Supercoppe.

Il Brescia All Stars

A un certo punto, però, si sente assai forte il richiamo…di casa. A cercarla è il Brescia, che sotto la guida di Milena Bertolini sta già crescendo un gruppo che sarà la base delle vittorie del club lombardo, ma anche della crescita della nazionale tricolore. Quando si trasferisce, Girelli diventa compagna di squadra di molte ragazze con cui già condivide l’azzurro: Sara Gama, Barbara Bonansea, Valentina Cernoia e Martina Rosucci.

Insieme, saranno protagoniste di un periodo straordinario per il Brescia, che nei cinque anni in cui l’attaccante di Gavado è in rosa vince due campionati, due Coppe Italia e due Supercoppe. Nella sua ultima stagione, però, rimane…da sola, perché il gruppo storico del club decide di migrare in blocco alla Juventus.

Tutte tranne Cristina Girelli, nominata capitano, e il tecnico, che assieme portano il Brescia allo spareggio scudetto, perso, ironia della sorte, per le scommesse Serie A ai calci di rigore e proprio contro le bianconere. A quel punto, però, arriva il destino a servire un assist all’attaccante: il Brescia cede il suo titolo sportivo al Milan e se l’allenatrice diventa Commissario Tecnico della nazionale, l’ex capitano decide di raggiungere le amiche di sempre a Torino.

Girelli numero 10 bianconero

Si apre dunque l’ennesimo capitolo vincente della carriera di Valentina Girelli, che in bianconero continua a fare incetta di trofei e lo fa, nonostante la Juventus sia piena di campionesse, da assoluta protagonista.

Per lei tre Scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe, ma soprattutto ben due titoli di capocannoniere (2019/20 e 2020/21), che sale sono anche valse il premio come calciatrice dell’anno da parte dell’AIC e l’inserimento da parte del Guardian nella lista delle 100 migliori calciatrici del mondo del 2020.

Cristiana Girelli in maglia bianconera

 

I numeri di Cristiana Girelli in Azzurro

Il tutto certamente anche per le sue prestazioni in nazionale. L’azzurro arriva relativamente tardi, perché l’esordio è datato 2013, ma le prestazioni sono sempre ottime: per Girelli finora 77 presenze e 45 reti, con qualche partita… più speciale delle altre. Come quella contro la Macedonia nel 2014, in cui per lei arriva una clamorosa tripletta. E la prima, non sarà l’ultima. L’attaccante si ripete sul palcoscenico più importante, i Mondiali del 2019.

Per lei, nella cavalcata delle azzurre a sorpresa per le scommesse sportive fino ai quarti di finale, c’è la gioia del tris contro la Giamaica che in pratica spalanca alla squadra tricolore la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. Ma se è vero che non c’è due senza tre, la bianconera ci ha davvero preso gusto, come dimostra anche la tripletta segnata contro Israele nelle qualificazioni per Euro 2022.

Insomma, non è poi così complicato capire come mai Cristiana Girelli sia una delle stelle del calcio italiano. E anche una delle senatrici del gruppo azzurro, che si diverte a rallegrare alla sua maniera.

Durante i Mondiali, in una delle interviste alla squadra, le compagne di squadra sottolineavano una capacità pazzesca…di imitazione di voci e movenze di tutte quante le componenti della rosa azzurra. Dunque, oltre che con i piedi la numero 10 (e non poteva essere altrimenti, visto che è cresciuta nel mito di Baggio e Del Piero) ci sa fare anche con la presenza scenica.

Una bella rivincita per quei professori che quando era una ragazza con il pallone in testa le consigliavano di smettere e di dedicarsi allo studio. Ora, volendo, il calcio…glielo insegna lei!

*L'immagine di apertura è distribuita da AP Photo.

September 13, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Laura Giuliani | Giuliani portiere Milan | Giuliani portiere Italia

Sarà anche vero che ogni storia ha un andamento lineare, ma ce ne sono alcune che una semplice retta non basta a descrivere accuratamente. Come quella di Laura Giuliani, portiere del Milan e della nazionale femminile. Una storia che parte a Milano e che l’ha riportata proprio nella sua città di nascita. Di mezzo c’è stata la Germania, la panchina, tante gioie e qualche delusione.

Giuliani e Como: che binomio!

Gli anni in porta in Germania 

Il ritorno in Italia alla Juve

Il passaggio al Milan nell'estate 2021

Laura Giuliani come Buffon

L’unica costante, il talento di un estremo difensore che con il lavoro e con tanta gavetta si è presa la maglia numero uno delle azzurre e non intende lasciarla a nessun’altra.

Giuliani e Como: che binomio!

Laura Giuliani, classe 1993, comincia a giocare a calcio a Bollate, pieno hinterland milanese, con la maglia della S.S. La Benvenuta. A notarla è un altro club lombardo, il Como 2000, che gioca in A2 ma ha un passato nella massima serie e intende tornarci e per questo la porta in riva al lago nel 2009. Tempo una stagione e mezza e Giuliani prima esordisce e poi si prende la maglia da titolare.

La stagione per il club comasco è memorabile e termina con una promozione. Di mezzo però c’è una profonda delusione sportiva: lo spareggio per tornare in Serie A viene perso all’ultimo minuto contro il Milan. Il Como sale comunque di categoria più tardi, grazie alla mancata iscrizione della Reggiana. Nel suo primo campionato di Serie A il portiere fa vedere tutte le sue doti, che gli valgono l’interessamento di alcuni club esteri.

Gli anni in porta in Germania 

All’epoca il calcio femminile in Italia non ha ancora il seguito che ha ottenuto e quindi le sirene tedesche si fanno sentire eccome. Nel 2012 Laura Giuliani vola dunque in Frauen-Bundesliga, al Gütersloh. Per lei arriva l’esordio nel campionato tedesco, con qualche sporadica presenza, prima di una retrocessione…volontaria.

Il portiere decide di ripartire dalla categoria inferiore, dall’ambizioso Herforder, che fa spesso capolino nella serie regina. Detto, fatto, perché con Giuliani in porta il club della Renania-Palatinato torna in Frauen-Bundesliga vincendo il campionato di seconda divisione. Dopo un’altra stagione a Herford, arriva la chiamata del Colonia neopromosso, ma l’esperienza con i “Caproni” non è per nulla positiva.

Arriva la retrocessione, ma anche un altro interesse, quello del Friburgo, squadra di alta classifica. Il problema è che in rosa c’è anche Laura Benkarth, gloria locale e soprattutto portiere che è stata nella rosa della Germania campione d’Europa e medaglia d’Oro ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Non esattamente una compagna di reparto facile da scalzare e infatti per l’azzurra non arriva neanche una presenza in campionato. 

Il ritorno in Italia alla Juve

Nel 2017, dunque, Laura Giuliani (che nel frattempo è diventata portiere titolare della Nazionale) deve prendere una decisione: continuare l’esperienza all’estero oppure tornare in patria?
Laura GiulianiA risolvere il dubbio amletico ci pensa la Juventus, che irrompe nel calcio femminile tricolore e comincia a fare incetta di calciatrici, in particolare quelle della nazionale.

L’estremo difensore non fa ovviamente eccezione e va a rinforzare una squadra bianconera che può già contare su altri pilastri azzurri come Sara Gama e Barbara Bonansea. Risultato, primo scudetto dei quattro consecutivi che il club piemontese ha conquistato.

E Laura Giuliani vince il suo primo trofeo da protagonista assoluta, visto che in 23 partite, compreso lo spareggio scudetto contro il Brescia, subisce soltanto nove gol: record anche per le scommesse Italia.

Il passaggio al Milan nell'estate 2021

È solo l’inizio di un connubio vincente, perché l’azzurra continua a essere uno dei pilastri della squadra di Rita Guarino, che porta a casa quasi tutto quello che può in Italia e che comincia a piccoli passi a farsi notare anche in Europa. Per lei in bianconero quattro campionati, una coppa Italia e due supercoppe.

Poi nell’estate 2021 arriva la chiamata del Milan. E la voglia di mettersi alla prova, uscendo dalla propria comfort zone, vince su tutto.

Laura Giuliani come Buffon

Non si può però parlare di Laura Giuliani senza menzionare la sua lunga esperienza da portiere della nazionale. Da quando nel 2014 si è presa i pali azzurri, non c’è praticamente più stato spazio per nessun’altra.

E quindi la classe 1993 ha vissuto la delusione della mancata qualificazione ai mondiali del 2015, con il playoff perso contro i Paesi Bassi, ma anche la splendida cavalcata di quattro anni più tardi, quando la squadra di Milena Bertolini non solo si è qualificata eccome per la manifestazione iridata, ma si è anche presa il lusso di arrivare ai quarti di finale, perdendo di nuovo contro le olandesi, ma togliendosi lo sfizio, a sorpresa per le scommesse calcio di battere (con porta inviolata) addirittura il Brasile nell’ultima partita del girone.

Per lei al momento di prima pubblicazione di questo contenuto 57 presenze in nazionale e 48 reti subite, ma il conteggio è destinato a diventare più a favore dei clean sheet: nelle 13 partite disputate dopo l’eliminazione mondiale, Laura Giuliani ha subito gol solo in quattro occasioni, mantenendo la sua porta inviolata nelle restanti nove, compresa l’ultima, la vendetta in amichevole contro i Paesi Bassi.

E considerando che la carta di identità dice 1993, il portiere del Milan sarà sicuramente protagonista a Euro 2022, con la speranza di vederla di nuovo difendere i pali dell’Italia anche al mondiale 2023 in Australia e Nuova Zelanda. Ma prima, c’è un altro scudetto da sognare. E vincerlo…a casa propria sarebbe il coronamento di un sogno.

*L'immagine di apertura dell'articolo è distribuita da AP Photo.

September 10, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Elisa Bartoli | Elisa Bartoli Roma | Elisa Bartoli difensore

Non è mai facile essere calciatore e capitano della propria squadra del cuore. Di certo è una gioia incredibile e una soddisfazione dal punto di vista personale, ma il peso della maglia e quello della fascia, quando c’è di mezzo un amore che si ha sin da bambini, raddoppiano.

Bartoli inizia alla Nuova Milvia

Elisa Bartoli tra Torres e Mozzanica

Bartoli, la capitana della Roma Femminile

La Coppa Italia 2021

Elisa Bartoli in Azzurro

Esattamente la descrizione di Elisa Bartoli, capitano della Roma femminile e da ormai otto anni colonna anche della nazionale di Milena Bertolini.

Bartoli inizia alla Nuova Milvia

Una carriera, quella del difensore romanista, iniziata… sempre in giallorosso, anche se con una denominazione leggermente diversa. Dopo i primi passi nella Nuova Milvia, dove pur giocando con i maschi aveva già la fascia, arriva la chiamata della Roma Calcio Femminile, che nel 2006 dà fiducia a quella ragazza che a quindici anni aveva già le idee molto chiare sul suo futuro.

È l’inizio di un amore durato sei stagioni, in cui Bartoli guida le giallorosse a due clamorose promozioni consecutive, mai da favorite per le quote calcio Serie A, dalla B alla A, passando anche per la A2. I problemi economici della società capitolina, però, portano all’addio e al trasferimento in Sardegna, alla Torres. Con la maglia del club più titolato d’Italia, il difensore gioca per tre anni, aggiungendo in bacheca l’ultimo scudetto ai sette della società sarda e anche due supercoppe italiane.

Elisa Bartoli tra Torres e Mozzanica

Anche qui però la storia finisce in maniera abbastanza amara: al termine della stagione 2014/15 la Torres non riesce a iscriversi al campionato e dunque per la classe 1991 è di nuovo il momento di fare le valigie.

La tappa successiva, assieme all’ex compagna di squadra Manuela Giugliano, è il Mozzanica di Valentina Giacinti. Il trio azzurro però non basta al club bergamasco, che arriva soltanto quarto.

Elisa Bartoli accetta così una nuova sfida, quella della Fiorentina. Al Franchi rimane due stagioni, il tempo di vincere l’unico scudetto della storia viola (nonché l’ultimo prima dell’inizio dello strapotere della Juventus) e ben due Coppe Italia, competizione che evidentemente riesce a tirare fuori il meglio dal difensore.

Bartoli, la capitana della Roma Femminile

Nell’estate 2018, però, arriva la notizia che è destinata a cambiare la carriera della calciatrice capitolina. Acquisendo il titolo sportivo della Res Roma, nasce la AS Roma Femminile. E tra i primi acquisti della squadra di Elisabetta Bavagnoli non può non esserci la romana e romanista Bartoli, che diventa il perno della difesa e a cui viene ovviamente affidata anche la fascia da capitano.

Una responsabilità importante, che però l’azzurra ha accolto con gioia e con la voglia di dare ancora di più. Del resto, come racconta sul suo sito ufficiale, il suo motto è scritto all’interno della fascia che indossa quando scende in campo: “forza e onore, il resto è aria e polvere.”

E né forza né onore stanno mancando nell’esperienza giallorossa del difensore.

La Coppa Italia 2021

Per lei sono ormai quattro le stagioni nella Roma, condite anche da quello che è il primo trofeo della storia del club: neanche a dirlo, la Coppa Italia 2020/21, che le giallorosse conquistano, dopo lo 0-0 nei tempi regolamentari per il live betting ai calci di rigore contro il Milan.

E ad alzare la coppa è proprio il capitano, che nei giorni successivi spiegherà quanto fosse importante vincere con la maglia della sua squadra del cuore. E anche di quanto suo padre non fosse convinto della scelta di approdare in giallorosso, per la paura che la passione e la pressione della piazza potesse bloccare la crescita calcistica di sua figlia.

La capitana Bartoli!

Che invece a trent’anni appena compiuti è leader indiscussa della squadra che sta accompagnando, come già fatto quasi quindici anni fa con la Roma CF, a una crescita costante e straordinaria.

Elisa Bartoli in Azzurro

Ma per quanto il cuore di Elisa Bartoli sia senza dubbio giallorosso, non si può certo dimenticare l’altro colore fondamentale della sua carriera: l’azzurro. Sin da quando era ancora una giovane promessa, la capitolina è scesa in campo con le rappresentative di livello della nazionale. Per lei qualche presenza con l’Under-17 e poi l’esperienza importantissima in Under-19, con la vittoria nel 2008 degli Europei in Francia.

La prima chiamata da parte della nazionale maggiore arriva invece nel 2013 e la prima presenza non è esattamente in una situazione semplice, perché è in Svezia, durante l’Europeo. Ma passata l’emozione, ne sono arrivate, alla data di prima pubblicazione di questo contenuto, altre 72, condite da tre reti, che forse non sono la specialità della casa ma non potevano certo mancare.

E se le azzurre si sono qualificate agli Europei del 2022 forse è anche merito dei gol contro Israele e Malta durante le partite del girone in cui l’Italia è arrivata seconda. Dunque, un altro grande torneo con la nazionale per Elisa Bartoli, che pure ha preso parte al Mondiale 2019, quello in cui le azzurre sono arrivate ai quarti di finale.

Un’emozione pazzesca, che però, come ha spiegato lei stessa al canale YouTube della Roma, è stata superata da qualcosa: l’aver sollevato la Coppa Italia con la maglia della sua squadra del cuore. Del resto, non si diventa capitani giallorossi mica per caso…

*L'immagine di apertura dell'articolo è distribuita da AP Photo.

September 10, 2021
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Manuela Giugliano | Manuela Giugliano Roma | Giugliano calciatrice

Si fa subito a dire “predestinato”, soprattutto quando si parla di calcio. Basta vedere qualcuno in grado di regalare numeri incredibile per prevedere una carriera brillante e senza problemi. Ma spesso, non è così semplice.

L'esordio in A di Manuela Giugliano

La Giugliano diventa calciatrice a Mozzanica

Il passaggio di Manuela all'Atletico

La consacrazione della Giugliano a Brescia

Manuela Giugliano, la 10 della Roma

Giugliano, regina degli assist in Nazionale

Neanche quando si esordisce nella massima serie a 16 anni appena compiuti e si segna il primo gol in nazionale poco dopo aver compiuto la maggiore età. Per informazione, chiedere a Manuela Giugliano, calciatrice della Roma e dell’Italia di Milena Bertolini. Per lei, golden girl, del pallone tricolore, le cose non sono state sempre facile da atleta non professionista. E ha dovuto prendere una decisione che poteva costarle tantissimo.

L'esordio in A di Manuela Giugliano

Per la trequartista classe 1997 i primi periodi di carriera sono simili a quelli di molte colleghe: squadre miste fino ai 13 anni, poi arriva l’offerta del Barcon, per prendere parte alla Serie C. Basta poco a Giugliano per farsi notare e a darle l’opportunità che serve è il Pordenone. Il 28 settembre 2013, a sedici anni compiuti da un mese, arriva l’esordio in Serie A, con la prima rete tra i grandi che viene messa a referto nell’aprile successivo.

Ma Manuela Giugliano non è una che si ferma quando ottiene un traguardo. E infatti dopo la stagione in Friuli, via in Sardegna, per indossare la maglia della Torres, anche se solo per un anno.

La Giugliano diventa calciatrice a Mozzanica

L’esperienza isolana dura infatti poco, visto che il club non riesce a iscriversi alla Serie A 2015/16 ed è di nuovo tempo di fare le valigie, destinazione Mozzanica.

Video condiviso dalla pagina YouTube di Fútbol Emotion Italia

La squadra della provincia di Bergamo fa bingo, perché in quella stagione la veneta esplode definitivamente: quindici partite, dieci gol, niente male per chi in teoria non gioca esattamente in attacco.

Il passaggio di Manuela all'Atletico

Quanto basta per farsi notare fuori dai confini tricolori e raggiungere un accordo con un club storico: l’Atletico Madrid. L’estate 2016 è lo spartiacque della carriera di Giugliano, con un volo lontano dall’Italia per prendersi la scena a livello europeo.

Ma non tutti i sogni sono destinati a realizzarsi. Tempo qualche settimana e arriva una notizia inattesa, l’azzurra torna in Italia. Una decisione complicata, ma presa in tutta coscienza. Come spiegherà più tardi lei stessa, era troppo presto per una ragazza di appena 19 anni.

E la mancanza della famiglia, la sua vera roccia, si stava facendo troppo sentire. Una situazione in grado di cambiare per sempre la carriera della calciatrice. E forse è andata anche così, ma per fortuna non in senso negativo. A offrirle un’ancora di salvezza è il Verona, che viene ricambiato eccome: 21 partite e 15 reti in campionato, un’altra stagione clamorosa che vale a Giugliano l’interessamento di una big tricolore, il Brescia.

La consacrazione della Giugliano a Brescia

Per lei con la maglia delle Leonesse subito un trofeo, la Supercoppa italiana, ma anche una clamorosa delusione. Quella 2017/18 è la prima stagione della Juventus in Serie A e le bianconere, sempre in testa alla quota vincente campionato Serie A che in estate hanno letteralmente saccheggiato il Brescia portando alla Continassa la spina dorsale della nazionale, regalano subito un dispiacere al club lombardo.

Le biancoblu lottano fino alla fine, arrivando a giocarsi lo scudetto allo spareggio, ma alla fine ad avere la meglio è la Signora. Alla fine di quell’annata il Brescia cede il suo titolo sportivo al Milan e quindi il calciatrice si ritrova in rossonero, la sesta squadra in altrettanti stagioni in A per una calciatrice che sembra non riuscire a trovare un porto sicuro (anche se a volte non è certo colpa sua).

Manuela Giugliano, la 10 della Roma

A confermare questa tendenza c’è l’addio anche al Diavolo, dopo una stagione che le è valsa il premio di calciatrice dell’anno da parte dell’AIC. La cerca la Roma, che le affida anche una maglia di un certo spessore: la numero 10. E così per la prima volta nella sua carriera nella massima serie, Manuela Giugliano si ferma più di un anno nella stessa squadra.

Quella cominciata alla data di prima pubblicazione di questo contenuto è per lei la terza stagione in giallorosso, con l’esperienza nella Capitale che è già stata addolcita dalla vittoria, non da favorita per i pronostici Serie A della Coppa Italia del 2021. 

La Giugliano con la 10 giallorossa!

 

Giugliano, regina degli assist in Nazionale

Non è dunque poi così strano pensare che la maglia da lei più indossata finora è quella…della nazionale. Giugliano ha infatti fatto tutta la trafila, cominciando dall’Under-17 con cui nel 2014 ha vinto il bronzo sia agli Europei che ai Mondiali. Poi, dopo un breve periodo con l’Under-19, è arrivata la prima delle sue 47 presenze con la nazionale maggiore, condite da 6 reti, per non parlare dei passaggi vincenti serviti a Valentina Giacinti.

Non certo cifre normali per chi ad agosto ha appena compiuto 24 anni.

Con le Azzurre la classe 1997 ha sognato al Mondiale 2019 e ora punta agli Europei per dimostrare quanto il calcio femminile tricolore sia cresciuto negli ultimi anni. E chissà, anche per far vedere al mondo che la fuga da Madrid non è certamente stata dovuta al timore di mettersi in gioco. Perché quando le cose si fanno dure, sono i duri a scendere in campo.

E Manuela Giugliano da Castelfranco Veneto, nel suo personalissimo giro d’Italia, ha sempre fatto capire che la personalità e il talento non le mancano di certo…

*L'immagine di apertura è distribuita da AP Photo.

September 9, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Rigoristi Serie A | rigoristi Fantacalcio | Lista rigoristi 2022

Chiunque parli dei calci di rigore come di una “lotteria” non ha capito veramente nulla. Il tiro dagli undici metri è una qualità specifica, altrimenti non ci sarebbero in ogni squadra calciatori, rectius specialisti, con l’incarico di andare sul dischetto, che sia in partita o alla fine dei supplementari.

I rigoristi delle squadre qualificate in Champions

Gli specialisti dagli 11 metri: Insigne, Immobile e Veretout

Chi calcia dagli 11 metri a Genova 

I bomber dal dischetto: Vlahovic, Joao Pedro e Belotti

Salernitana: calcia Simy o Ribery?

 

 

Un rigore segnato o sbagliato può fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta, tra un trofeo sollevato o visto sollevare, nella realtà ma anche… al fantacalcio. Non per niente i rigoristi di ogni squadra sono tra i calciatori più richiesti nelle aste, non sempre nella griglia attaccanti: sapere che a ogni penalty si può ottenere un bonus (ma occhio ai malus) fa sempre gola. Ma chi calcia i rigori nella nuova stagione di Serie A?

I rigoristi delle squadre qualificate in Champions

Seguendo la classifica dello scorso anno, si parte dall’Inter, che ha perso il suo cecchino dagli undici metri, Lukaku. Al suo posto l’onore e l’onere di andare sul dischetto dovrebbe andare a Lautaro Martinez, ma attenzione anche a Calhanoglu, esperto dei calci piazzati.

Situazione più definita al Milan, soprattutto dopo l’anno scorso. Prima i rigori li calciava Ibrahimovic, che però dopo qualche errore di troppo ha ceduto il posto a Kessiè. Adesso c’è anche Giroud, nonostante persino il campione del mondo a volte sbagli dal dischetto…

In casa Atalanta di dubbi ce ne sono pochi, perché il rigorista è Luis Muriel. Il colombiano è la prima scelta di Gasp, ma se dovesse partire dalla panchina la Dea può comunque contare sul sinistro di Malinovskyi o in alternativa su quello di Ilicic.

Anche alla Juventus, leggermente favorita per le quote vincente scudetto non mancano di certo i rigoristi, neanche dopo l'addio di Cristiano Ronaldo: Allegri può, infatti, contare su Dybala.

Dybala dal dischetto

 

Gli specialisti dagli 11 metri: Insigne, Immobile e Veretout

A proposito di campioni d’Europa, al Napoli il rigorista principe è certamente Lorenzo Insigne. Il Magnifico è sempre stato lo specialista dei partenopei nelle ultime stagioni, anche se in determinati periodi ha condiviso il lavoro con Mertens. Che però partirà più spesso dalla panchina, a differenza di Osimhen.

Alla Lazio non c’è neanche da porsi il problema: i rigori sono roba di Ciro Immobile, che dagli undici metri, in particolare quando apre il piattone destro, è una sicurezza, nonostante l'errore contro lo Spezia. In caso di sua assenza a prendere il posto del centravanti dovrebbero essere Felipe Anderson o Luis Alberto.

Sull’altro lato del Tevere c’è uno dei migliori specialisti del campionato, Jordan Veretout. Il francese è la prima scelta assoluta della Roma, che ha perso Dzeko ma che ora dal dischetto può contare su Abraham, oltre che su Pellegrini.

Chi calcia dagli 11 metri a Genova

Il Sassuolo di Dionisi ha l’imbarazzo della scelta, visto che tra Mimmo Berardi e la folta schiera di trequartisti non mancano i rigoristi. Il primo però dovrebbe essere il fresco vincitore dell’Europeo. Occhio anche a Djuricic, che di tanto in tanto si prende il pallone…

Rigorista che segna non si cambia, quindi D’Aversa non dovrebbe avere dubbi e lasciare che i penalty alla Samp continui a tirarli il solito Quagliarella, che ormai lo fa da parecchi anni. Con Gabbiadini fermo, il secondo tiratore dei doriani dovrebbe essere il neo acquisto Ciccio Caputo.

L’Hellas ha come rigorista Veloso e la prima giornata di campionato parla chiaro e dopo la cessione di Zaccagni, un'alternativa può essere rappresentata dal mancino di Barak (peraltro con ottimi risultati).

Il Genoa va sul sicuro e quando l’arbitro indica il dischetto manda…il capitano. L’incaricato dei rigori del Grifone è Mimmo Criscito, ormai una certezza dagli undici metri. In caso di sua assenza probabile immaginare che l’onere tocchi a Pandev o a caicedo, magari con un rigore... negli ultimi istanti del match!

Più dubbi a Bologna, perché se è vero che il tiratore è Orsolini, che batteva i rigori lo scorso anno, l’arrivo di Arnautovic può ribaltare  le gerarchie di Mihajlovic e vedere il centravanti austriaco prendersi il pallone a scapito del tornante dal sinistro delicato.

I bomber dal dischetto: Vlahovic, Joao Pedro e Belotti

Se c’è qualcosa di cui la Fiorentina non ha bisogno, sono i rigoristi. Il primo della lista è Vlahovic, ma ci sono altre certezze assolute per il sito scommesse dagli undici metri per Italiano: Pulgar, che già ha battuto parecchi penalty in passato, ma anche il nuovo arrivato Nico Gonzalez.

Un altro esperto che ha lasciato la Serie A è De Paul, ma all’Udinese possono stare tranquilli comunque. Al suo posto Gotti si affida a Pereyra, con la possibilità di pensare anche a Pussetto, che in passato si è cimentato dal dischetto.

Come andranno le cose allo Spezia, dipenderà dalle scelte nel nuovo 1-3-4-3. Lo scorso anno i rigori li tirava Nzola, ma Thiago Motta…non lo vede e quindi toccherà a qualcun altro. Chi? I candidati più plausibili sono Verde e Kovalenko, ma occhio perché il tecnico sa stupire…

Zero possibilità di sbagliarsi invece al Cagliari. Le speranze dei sardi sono tutte affidate a Joao Pedro, anche quelle dal dischetto. Se poi il brasiliano dovesse mancare, ci sono anche Marin e Pavoletti.

Anche nella Torino granata c’è una grande certezza che è il Gallo Belotti. Il centravanti è da sempre il rigorista del Toro, anche se non è stato sempre irreprensibile dal dischetto. Le alternative comunque non mancano, perché ci sono Verdi e Ricardo Rodriguez.

Un rigore del Gallo nel derby di Torino

 

Salernitana: calcia Simy o Ribery?

Scelta già definita anche all’Empoli, dove Cutrone deve accontentarsi del ruolo di secondo rigorista. Il primo resta Mancuso, in gol allo Juventus Stadium, che era l’incaricato della squadra toscana anche lo scorso anno nella serie cadetta.

La Salernitana ha trovato sia un centravanti che un rigorista: Simy, che nella scorsa stagione li batteva al Crotone, con il 100% di realizzazione in Serie A. Il nigeriano…ruba il posto a Djuric, che invece era l’incaricato dei campani l’anno scorso e dovrà litigarsi la sfera con... Ribery!

E infine c’è il Venezia, che si affida ai piedi di Aramu, ma che nella stagione passata non ha disdegnato neanche il sinistro chirugico di Forte. Insomma, per chi farà il fantacalcio c’è l’imbarazzo della scelta. Ma anche per i portieri, che dovranno decidere bene chi studiare prima di ogni partita!

*L'immagine di apertura dell'articolo è distribuita da AP Photo.

September 7, 2021
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

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Pronostici Europa League

Con l'Atalanta già sicura del primo posto e la Roma che va verso agli spareggi Europa League del prossimo febbraio, periziamo l'incontro più interessante, nel palinsesto del sesto turno della fase a gruppi, con, motivo ulteriore di interesse, la sfida tra due bravi tecnici italiani.

Pronostico EL: Brighton - Marsiglia

Nel gruppo B, infatti, Seagulls ed Olympique si giocano al Falmer Stadium la vittoria del gironcino.

Se dopo un inizio di stagione travolgente, i ragazzi di Roberto De Zerbi hanno rallentato in Premier, in Europa, nelle ultime due uscite, hanno centrato due successi di platino ad Amsterdam ed Atene, tra l'altro, senza subire gol; anche il Marsiglia ha vinto in Grecia, mentre giovedì 30 al Velodrome ha superato l'Ajax, al termine di un pirotecnico 4-3!

Con la squadra di Rino Gattuso che ha a disposizione due risultati su tre per evitare i sedicesimi di finale e le insidie di un confronto con una terza classificata di Champions, Ferguson e compagni sono chiari favoriti in casa @1.60; ad un valore di quota molto, molto simile, ricordando il bellissimo 2-2 nel match di andata in Provenza, ragioniamo su entrambe le squadre in gol.


Europa League pronostici

Guai a chiamarla Europa di Serie B! L’Europa League è da sempre un torneo avvincente, che spesso e volentieri nella sua fase finale offre match che non hanno nulla a che invidiare alle partite di Champions League. 

E di certo l’edizione 2023/24 non farà eccezione, anche perché ai blocchi di partenza ci sono parecchie squadre che sapranno far divertire gli appassionati, senza dimenticare che come sempre a metà torneo arriveranno anche le terze classificate dei gironi di Champions League a mettere il sale sulla coda a tutti. 

Ma chi sarà la prossima squadra a iscrivere il suo nome del trofeo, seguendo il Siviglia che ha da poco ottenuto la sua settima affermazione (record assoluto!) nella finale di Budapest contro la Roma?

Si parte…da dove si è rimasti, quindi proprio dai giallorossi. La squadra di Mourinho, nonostante prestazioni non eccellenti in Serie A, si è dimostrata decisamente formazione da coppe, avendo vinto la Conference League nella stagione 2021/22 e presentandosi all’ultimo atto in Europa League qualche mese fa.

La formula a eliminazione diretta sembra fatta su misura per lo Special One, che potrà contare su nuovi arrivi di grido come Romelu Lukaku, Leandro Paredes e Renato Sanches per puntare all’ennesimo trofeo in carriera.

Favorite Europa League 2023

Per i giallorossi però c’è una pessima notizia, perché nella griglia di partenza dell’Europa League c’è la vera bestia nera della Roma, ovvero il Liverpool. 

I Reds, ormai abituati alla Champions League, si ritrovano da favoriti per le scommesse sportive nella seconda competizione continentale, ma considerando che l’hanno vinta tre volte e che quando l’hanno disputata l’ultima volta (era il primo anno di Klopp) sono arrivati in finale, meglio fare attenzione. 

Gli inglesi hanno salutato alcuni dei grandi protagonisti dell’ultimo decennio (Bobby Firmino, Jordan Henderson e Fabinho), ma hanno inserito parecchie forze fresche a centrocampo con gli arrivi di Alexis MacAllister, Dominik Szoboszlai e Wataru Endo.

Pronostici Atalanta Europa

A rappresentare l’Italia in Europa League c’è anche l’Atalanta, che torna nelle coppe dopo una stagione ai box e che punta a fare bene anche lontano dalla Serie A. La Dea riparte proprio dall’ultima competizione continentale giocata, con l’edizione 2021/22 terminata per gli orobici ai quarti di finale per mano dell’RB Lipsia. 

Gasperini ha allestito l’ennesima rosa molto competitiva, riportando in Italia Gianluca Scamacca, acquistando El Bilal Toure e scommettendo sul rilancio di Charles De Ketelaere, oltre a rinfrescare le fasce con Mitchel Bakker e Sead Kolasinac.

Dunque, non sarà poi una sorpresa se anche in Europa League molte squadre, giocando alla Gewiss Arena, avranno l’impressione di essere…finite sulla sedia del dentista.

E poi ci sono le altre, a partire dal Brighton di Roberto De Zerbi, possibile mina vagante del torneo. Tra le spagnole attenzione al Betis, che non avrà la tradizione dei cugini del Siviglia, ma che può sempre essere pericoloso. 

Per la Francia occhio sia al Rennes, che ha un progetto molto interessante, che all’Olympique Marsiglia, vero e proprio habitué delle coppe.

La Germania schiera Bayer Leverkusen e Friburgo, mentre il Portogallo punta sullo Sporting. Senza considerare quelle che scenderanno a febbraio, che contribuiranno come sempre a trasformare l’Europa League in una…seconda Champions!

*Prima pubblicazione 10 settembre 2021.

**Le immagini di questa pagina di pronostici sono distribuite da AP Photo.

***Le indicazioni delle quote sono aggiornate alla data di pubblicazione e suscettibili di variazioni; i pronostici devono intendersi come semplici consigli!

December 14, 2023
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.

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Pronostici Serie C

Con la A e la B ferme, per i pronostici Serie C scegliamo la sfida tra due delle tre sorprese (obbligatorio inserire anche la straordinaria Casertana che viene da 5 successi consecutivi) del girone C.

Sabato alle 16:15 al Francioni, Latina - AZ Picerno è una partita da gol!

PRONOSTICI SERIE C

Il Latina di Daniele Di Donato ha vinto 0-3 a Messina nell'ultima giornata, bissando il successo esterno infrasettimanale in Coppa a Giugliano: i nerazzurri sono sesti in classifica e negli ultimi 4 turni disputati hanno perso solo con la capolista Juve Stabia.

Per gli appassionati di calcio giovanili, tra l'altro, è un piacere vedere all'opera il 3-5-2 dell'ex centrocampista del Palermo che in cabina di regia, schiera 3 elementi DOC, cresciuti tra Roma e Lazio: ai lati di Capitan Lorenzo Di Livio, infatti, agiscono il mancino Crecco ed il talentuoso numero 10 Alessio Riccardi.

A proposito di elementi dal sinistro raffinato noti a Formello e dintorni, nell'AZ gioca nel quartetto offensivo, con la maglia numero 7 Tommaso Ceccarelli: lunedì sera il romano ha chiuso il derby con il Potenza già alla mezz'ora della prima frazione, realizzando uno spettacolare gol olimpico, direttamente... da calcio d'angolo!

Tra i ragazzi di Mister Longo, occhio anche all'esperto centravanti Jacopo Muraro che, davanti ai suoi ex compagni, ha siglato con un chirurgico colpo di testa il dodicesimo centro personale in stagione.

Controlla le ultime statistiche relative Latina vs AZ Picerno

 
Latina
AZ Picerno
  CASA TRASFERTA TUTTE CASA TRASFERTA TUTTE
Partite giocate 6 7 13 6 7 13
Vittorie 3 3 6 3 3 6
Pareggi 2 2 4 3 2 5
Sconfitte 1 2 3 0 2 2
Reti realizzate 8 11 19 12 11 23
Reti subite 7 6 13 4 9 13

*Le statistiche sono elaborate sull'ultimo campionato e quello in corso e sono aggiornate costantemente.


Pronostici Serie C | Pronostici Serie C Oggi

Comincia la stagione di Serie C e la terza categoria del pallone tricolore si conferma allo stesso tempo intrigante ed estenuante. Quattro posti per salire in B, uno per chi vince il proprio girone e l’ultimo al termine di una serie di playoff che può essere infinita. 
Un campionato fatto di trappole, dove a volte le corazzate rimangono con un palmo di naso e in cui la progettualità negli anni rischia di essere ancora più importante degli acquisti di grido o dei calciatori “di categoria”. 

Questa è la Serie C 2023/24, che si presenta come al solito come una gran bella incognita quando si tratta di stabilire le squadre favorite per la promozione. Allo stesso tempo, però, vista la composizione dei gironi qualche idea un osservatore se la può anche fare…
Si parte dal girone A, quello che lo scorso anno ha promosso la Feralpisalò, ma anche il Lecco, arrivato terzo nel raggruppamento. 

Dopo l’esclusione del Pordenone secondo, tra le squadre che hanno fatto bene nella stagione passata e che quindi si candidano a essere di nuovo protagoniste ci sono la Pro Sesto, quarta nel 2022/23, e il Vicenza, che ha vinto la Coppa Italia di categoria e che punta al ritorno tra i cadetti. 

Nel primo girone non approda nessuna delle squadre retrocesse dalla B, mentre dalla D arrivano Lumezzane, Legnago e Giana Erminio, più il Mantova ripescato. Il girone A è anche quello in cui è stata inserita l’Atalanta Under-23, la…seconda seconda squadra del calcio italiano.

Pronostici Girone B

Il girone più interessante sarà certamente il B, che è quello che vede il maggior numero di pretendenti alla promozione. Il Cesena e la Virtus Entella, seconda e terza della scorsa stagione dietro la Reggiana, si ripresentano ai blocchi di partenza per puntare di nuovo alla serie cadetta. 

Dal girone C si trasferisce anche il Pescara, terzo nel suo raggruppamento lo scorso anno, mentre dalla B scendono il Perugia e la SPAL, altri due club che certamente puntano al rimbalzo immediato per non rimanere impantanati nelle acque spesso complicate della Serie C. Dalla D arrivano Sestri Levante, Arezzo e Pineto, mentre dal gruppo A si sposta la Juventus Next Gen.

Crotone e Benevento favorite per i bookmakers

Molto equilibrio invece nel girone C, in cui lo scorso anno è stato promosso il Catanzaro dei record. Tra le retrocesse dalla B arriva il Benevento, mentre sono ben quattro i club provenienti dalla D: Sorrento, Brindisi, Catania e la ripescata Casertana. 

Occhio al Crotone, con una storia recente molto importante e terzo nella stagione precedente, ma anche al Foggia, che ha fatto molto bene ai playoff, e a realtà emergenti come l’Audace Cerignola.

Questo è l’unico girone che non vede al via una seconda squadra e probabilmente quello più difficile da pronosticare, visto che i valori in campo sembrano essere molto livellati.

*Prima pubblicazione 18 settembre 2021.

**Le indicazioni delle quote sono aggiornate alla data di pubblicazione e suscettibili di variazioni; i pronostici devono intendersi come semplici consigli!

November 18, 2023
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.

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