Baldwin e Brown i più pagati alla Yad Eliyahu Arena

Nel basket internazionale sono assai rare le squadre che hanno conquistato tre stelle sportive, a simboleggiare (almeno di solito) trenta campionati nazionali vinti. E infatti quando in Italia è arrivata a fare cifra tonda l’Olimpia Milano, si è giustamente celebrato un risultato incredibile.

Eppure esistono club che di stelle ne hanno ancora di più. Alcuni sfruttano un conteggio diverso dei campionati per attribuirle, ma c’è anche chi sulla maglia ne mostra orgogliosamente cinque, avendo superato l’incredibile quota di 50 campionati vinti.

Anzi, il Maccabi Tel Aviv punta addirittura ad arrivare a 60 in qualche anno, considerando che con quello conquistato al termine della scorsa stagione ha in bacheca ben 56 titoli di campione di Israele.

La Polisportiva Maccabi Tel Aviv

Si parla chiaramente della sezione basket della polisportiva, che anche nel calcio dice decisamente la sua, con 23 campionati, 24 coppe d’Israele e due Champions League asiatiche. Ma nella pallacanestro i numeri del Maccabi sono da record e non è un modo di dire.

Il Maccabi ha vinto 6 edizioni dell'Eurolega

Si tratta infatti della società che può vantare il maggior numero di titoli nazionali al mondo, ma anche di quella che ha il primato di scudetti consecutivi, i 23 che sono stati conquistati tra il 1970 e il 1992.

A livello europeo, la squadra israeliana è una delle più titolate, avendo vinto per ben sei volte l’Eurolega, piazzandosi dunque alla pari dei greci del Panathinaikos e appena dietro il CSKA Mosca e il Real Madrid.

In totale, la squadra israeliana ha disputato per 15 volte l’ultimo atto della massima competizione continentale e nelle sei edizioni vinte ha battuto in finale la Pallacanestro Varese (1976/77), la Virtus Bologna (1980/81), il Panathinaikos (2000/01), la Fortitudo Bologna (2003/04), il Tau Baskonia (2004/05) e, da sfavorita per le scommesse basket, il Real Madrid (2013/14).

Nella stagione 1980/81 il Maccabi ha ottenuto uno storico quadruple, vincendo il campionato, la coppa nazionale, la Coppa dei Campioni e anche l’Intercontinentale contro i brasiliani del Franca.

Il Maccabi ha battuto anche quintetti NBA

Essendo una delle squadre più famose del basket del Vecchio Continente, il Maccabi si è spesso ritrovato a sfidare le franchigie NBA in sfide amichevoli. Anzi, nel settembre 1978 il team israeliano ha anche scritto la storia della pallacanestro, diventando la prima squadra al di qua dell’Oceano in grado di battere una franchigia NBA.

Nel match disputato a Tel Aviv, il Maccabi ha battuto per 98-97 i Washington Bullets, che appena tre mesi prima avevano vinto gara 7 delle Finals contro i Seattle SuperSonics, assicurandosi il loro primo (e finora unico) titolo NBA.

Il buono stato di forma del Maccabi contro le squadre americane è stato confermato negli anni Ottanta, quando gli israeliani hanno battuto anche i New Jersey Nets e i Phoenix Suns.

Un test match del Maccabi contro gli Spurs

In totale, in 18 partite contro 12 franchigie diverse, il Maccabi ha vinto quattro volte e anche l’ultima, quella contro i Toronto Raptors nel 2005 (105-103) è a suo modo storica, anche per le scommesse, perché rappresenta la prima volta in cui una squadra NBA è stata sconfitta su suolo nordamericano.

Nel corso dei decenni sono stati parecchi i giocatori importanti che hanno vestito la maglia dei gialloblu, a partire da Miki Berkovich, uno dei migliori cestisti israeliani di sempre, che era la stella della squadra negli anni Settanta.

Il Maccabi ha un rapporto molto stretto con gli Stati Uniti e sono sempre stati molti i giocatori a stelle e strisce che hanno deciso di rappresentare il club, soprattutto quelli di origine ebraica.

I campioni che hanno vestito la canotta del Maccabi

Il primo è stato Tal Brody, che ha rinunciato a una possibile carriera importante in NBA (era stato scelto al draft con la pick numero 12 dai Baltimore Bullets) per diventare poi cittadino israeliano e dedicare la sua carriera al Maccabi.

Tra i grandi protagonisti dell’era degli anni Settanta c’è anche Jim Boatwright, mentre di recente le stelle della squadra sono stati lo statunitense Anthony Parker (visto anche alla Virtus Roma), MVP delle due Euroleghe vinte nel 2004 e nel 2005, e Nikola Vujčić, che attualmente è l’allenatore della squadra.

Di Parker c’è anche da raccontare qualcosa in particolare. È infatti stato suo il buzzer beater nel match contro i Toronto Raptors e l’americano ha colpito così tanto la franchigia canadese in quell’occasione da guadagnarsi il ritorno in NBA a 31 anni, diventando immediatamente titolare.

Il roster del Maccabi 2023/2024

Ma chi sono i giocatori del quintetto titolare del Maccabi in questa stagione? La squadra titolare è quasi tutta composta da statunitensi.

Lorenzo Brown

Il playmaker è l’americano naturalizzato spagnolo Lorenzo Brown, la guardia è un altro giocatore a stelle e strisce, Wade Baldwin IV, così come l’ala piccola, Bonzie Colson.

L’unico non made in USA è l’ala grande Roman Sorkin, nato in Bielorussia ma che gioca con la nazionale israeliana, mentre il centro è un altro americano, Josh Nebo. Nel mercato estivo il Maccabi ha migliorato la rosa, considerando che tutti e cinque i titolari sono alla Yad Eliyahu Arena almeno da due stagioni.

Ma non per questo il club è rimasto fermo, portando a Tel Aviv gli statunitensi James Webb III e Antonius Cleveland, il cubano Jasiel Rivero e riaccogliendo in patria Tamir Blatt, che aveva lasciato Israele per l’esperienza all’Alba Berlino.

Tra i giocatori che hanno lasciato il club ci sono Alex Poythress, che è stato ingaggiato dall’Olimpia Milano, nonché i due americani Jalen Adams e Jarell Martin, che invece si sono accasati entrambi in Turchia, rispettivamente al Turk Telekom e al Galatasaray.

Baldwin e Brown i più pagati alla Yad Eliyahu Arena

E per gli stipendi? Il Maccabi, per rimanere protagonista in Europa e per mantenere la sua egemonia in patria, paga parecchio i suoi giocatori. I due che guadagnano di più nella squadra sono Baldwin IV e Brown.

Baldwin

Per gli statunitensi si parla di un contratto da 1,5 milioni di euro a stagione, rispettivamente fino al 2025 e al 2026.

Il terzo della lista è Nebo, che ha un accordo da 800mila euro, seguito a stretto giro di posta da Colson, che invece ne guadagna 700mila. Il nuovo arrivato con lo stipendio più alto è Rivero, che con i suoi 600mila supera Sorkin (500mila).

Accordo da 400mila dollari sia per Webb che per Blatt, mentre per Cleveland il contratto dice 350mila a stagione.

Chiude il roster il terzetto formato da John DiBartolomeo, Rafaelo Menco e Jake Cohen, che si “accontentano” di 250mila euro a stagione.

Cifre che, escluse le big di Eurolega, in Italia difficilmente si vedono…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

December 11, 2023
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.

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I Capitani della Nazionale italiana

Per chiunque cominci a giocare a calcio, l’idea di indossare un giorno la maglia della propria nazionale è uno dei sogni più importanti. E se già sono pochi quelli che ce la fanno, sono ancora di meno quelli che non solo rappresentano il proprio paese in campo, ma che guidano anche la squadra con la fascia al braccio.

Il capitano, il cuore e il cervello della squadra, il giocatore a cui tutti quanti guardano nei momenti di difficoltà, ma anche quello a cui tocca l’onore di sollevare un trofeo quando si vince. La storia dei capitani della nazionale italiana è lunga e piena di nomi celebri. I calciatori che hanno indossato almeno una volta la fascia sono 94, mentre quelli che hanno ricevuto l’investitura a capitano designato sono 29.

Dino, Fabio ed i capitani vittoriosi

Tra i grandi capitani, ovviamente, spiccano quelli che hanno sollevato i trofei vinti dalla nostra nazionale. E non si può non cominciare da Gianpiero Combi, portiere della Juventus del Quinquennio e numero 1 azzurro ai Mondiali del 1934.

Tocca a lui cominciare una lista che due anni dopo si arricchisce con il nome di Alfredo Foni, capitano nelle ultime due partite del torneo olimpico, vinto dall’Italia a Berlino nel 1936.

Nel 1938 la gloria tocca invece a Giuseppe Meazza. “Pepin” guida gli Azzurri alla vittoria della Coppa del Mondo in terra di Francia, contribuendo al raggiungimento della finale con la celebre rete su rigore al Brasile con i pantaloncini tenuti con la mano.

Poi bisogna attendere il 1968, quando negli Europei disputati in casa si impone l’Italia e il trofeo lo solleva Giacinto Facchetti, che è anche il calciatore con la carriera più lunga da capitano azzurro, 11 anni tra il 1966 e il 1977.

Quando nel 1982 l’Italia vince il suo terzo Mondiale in Spagna, a indossare la fascia è Dino Zoff, che a 40 anni compiuti si prende anche la soddisfazione di essere il capitano più “anziano” a sollevare la Coppa del Mondo.

Per il trionfo successivo bisogna aspettare il 2006, quando la nazionale italiana si impone in Germania e si laura per la quarta volta campione del mondo. In quel caso il capitano è Fabio Cannavaro, che alla gioia del mondiale vinto aggiunge anche il Pallone d’Oro, finora primo e unico capitano della nazionale italiana a fregiarsi del premio.

Cannavaro a Berlino

E poi si arriva a un momento molto più recente, alla vittoria di Euro 2020 nella finale di Wembley. Sotto il cielo inglese, il trofeo Henri Delaunay lo solleva Giorgio Chiellini, che diventa così il settimo capitano della storia azzurra a prendersi questo onore.

Ma negli oltre cent’anni di nazionale, ci sono anche altri nomi. Nomi di calciatori che non avranno avuto la possibilità di sollevare un trofeo, ma che sono marchiati a fuoco nella leggenda del pallone tricolore.

La classifica delle partite da Capitano

Si parte, neanche a dirlo, da Gianluigi Buffon, che non solo è il primatista di presenze della storia dell’Italia, ma anche quello che ha giocato più partite da capitano, 80, superando il precedente primato che era di Cannavaro a quota 79.

La carica di Capitan Buffon!

Al terzo posto della classifica c’è un altro che, ahilui, non ha vinto nulla con la nazionale, ma resta comunque un mito in Italia e all’estero: Paolo Maldini, che è stato capitano per quasi un decennio e che con 74 gettoni da capitano in 126 presenze supera capitani vincenti come Facchetti, che si è fermato a 70 partite con la fascia, e Zoff, che invece è arrivato a quota 59.

Al di fuori della top 5, la lista continua con altri nomi celebri. A quota 33 c’è Giuseppe Bergomi, lo “Zio”, che ha vinto un Mondiale da giovanissimo e poi ha guidato gli azzurri durante la fine degli anni Ottanta.

E guardando dall’altra parte di Milano, impossibile non citare Franco Baresi, 31 presenze da capitano tra il 1990 e il 1994, compresa quella nella sfortunatissima finale della Coppa del Mondi in Brasile.

Scendendo ancora si scorgono i nomi di Giampiero Boniperti, 22 volte capitano tra 1952 e 1960, di Gaetano Scirea, che si è preso l’eredità di Zoff e ha indossato la fascia in 10 occasioni, ma anche di Silvio Piola (9 partite), di un altro Maldini, Cesare (6 match) e di ben due Mazzola, Valentino e Sandro, entrambi con 5 partite da capitano.

Questa breve panoramica non si può però non chiudere tornando all’inizio, alla partita giocata tra Italia e Francia all’Arena di Milano il 15 maggio 1910. In quella storica occasione, il primo match degli Azzurri, il capitano è Francesco “Franz” Calì, che apre la lista con le sue due presenze.

Immobile o Donnarumma Capitano ad Euro 2024?

Ma chi sarà il capitano dell’Italia quando in Germania comincerà Euro 2024? Ad indossare la fascia nell’Italia di Luciano Spalletti potrebbe essere Ciro Immobile, sempre idea interessante come primo marcatore per le scommesse calcio!

Il centravanti della Lazio è il senatore della rosa, avendo fatto la sua prima presenza in azzurro nel 2014. La prima delle sue quattro partite da capitano è arrivata nel 2018 e nel nuovo ciclo la designazione è arrivata a lui.

Dopo Immobile che non è sicuro della convocazione, nell’ordine c’è Gianluigi Donnarumma, che nelle sue 60 presenze è stato capitano in 11 occasioni, anche lui dopo l’addio di Chiellini.

Altra opzione più che valida, per qualità del calciatore ed esperienza internazionale, è rappresentata da Barella, favorito per le quote Serie A con la sua Inter!

Donnarumma con la fascia al braccio

In quanto ad anzianità di servizio, nella nazionale attuale ci sono anche Stephan El Shaarawy, che ha esordito in azzurro nel 2012 e che ha indossato la fascia una sola volta nel 2020, e Jorginho, capitano in una partita nel 2021.

Insomma, a Spalletti non mancano di certo le opzioni per quanto riguarda il suo capitano. E il tecnico farà bene a scegliere saggiamente perché potrebbe anche inconsapevolmente indicare…le mani che solleveranno la coppa degli Europei al cielo di Berlino!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

December 4, 2023
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.

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