Ciccio Lodi è la bandiera del Catania anche in Serie D!

Se la Serie C è colloquialmente conosciuta come il campionato dei campanili, data la presenza di molte città importanti che però non sempre riescono a raggiungere i livelli maggiori, non esiste nessun campionato capace di rappresentare alla perfezione lo Stivale del pallone come la Serie D.

Le squadre del campionato di D

Lo stipendio massimo in Serie D

Il contratto pluriennale in D

I rimborsi per gli under della Serie D

Il bonus di benvenuto di 888sport!

Le squadre del campionato di D

Il quarto livello della scala gerarchica del calcio italiano vede infatti sfidarsi 166 squadre, divise in nove gironi (quattro A, B, C e D con 20 club ai nastri di partenza) e raggruppate per prossimità geografica.

Curiosità: come nella migliore puntata di "Affari Tuoi", anche nella quarta serie sono rappresentate tutte le venti regioni italiane!

In realtà, la stagione 2022/23 doveva partire con molte più squadre, ma i tanti problemi economici di molti club hanno costretto alcune società a rinunciare. La compagine più blasonata ai nastri di partenza è sicuramente il Catania di Capitan Ciccio Lodi e del suo sinistro magico, inserito nel girone I con i sempre ostici calabresi del Castrovillari Calcio.

L'esultanza di Ciccio Lodi!

Già, perché i dilettanti, soprattutto proprio la Serie D, sono quelli che dai tanti problemi delle ultime tre stagioni hanno pagato lo scotto maggiore. Gli stadi chiusi hanno significato molti meno introiti e le difficoltà economiche dell’imprenditoria locale, che spesso e volentieri è il motore delle sponsorizzazioni, hanno fatto il resto.

E i club si sono ritrovati con l’acqua alla gola, considerando che, nonostante si parli di non professionisti, non è che i calciatori non si debbano pagare. Anzi, gli stipendi di chi scende in campo rappresentano, oltre alle spese per trasferte spesso complicate, l’esborso maggiore per le casse dei club.

Abbiamo già presentato l'Alcione Calcio, ma quanto guadagna un calciatore di Serie D?

Lo stipendio massimo in Serie D

Difficile, se non impossibile, trovare delle cifre ufficiali, considerando che se non vengono rivelati gli ingaggi dei calciatori di B o di C, figurarsi nelle serie ancora più basse. Ma si può, anzi, si deve partire da un determinato assunto: rispetto agli ingaggi medi nelle altre categorie, è molto chiaro fino a quanto un calciatore può ufficialmente guadagnare.

C'è in teoria un tetto ai pagamenti che non si può superare, quello dei fatidici 30.658 euro lordi, elargiti in dieci mensilità di uguale quantitativo e non oltre il termine della stagione di riferimento. 

In pratica, un vero e proprio contratto, con una piccola ma significativa differenza: non è previsto né il lavoro dipendente, né quello subordinato.

In pratica, né contratto vero e proprio, né partita IVA. Si tratta di accordi puramente economici, e che soprattutto non danno la possibilità al calciatore di avvalersi di trattamento previdenziale. 

Per aumentare la cifra percepibile in ogni stagione c’è anche la possibilità per i club di pagare indennità di trasferta, ma persino quelle sono strettamente regolamentate e non possono superare una cifra che si aggira sui 1000 euro al mese.

A conti fatti, il massimo percepibile per un calciatore dilettante (che si tratti di Serie D, Eccellenza o qualsiasi campionato di livello inferiore) è di circa 40mila euro lordi all’anno.

Nella stagione passata il Giugliano Calcio, protagonista di un mercato importante e con calciatori straordinari tra trequarti ed attacco ha sfiorato il record di imbattibilità nel girone di andata, anche per le quote calcio, subendo il primo gol stagionale da Jukic della Vis Artena, solo all'ottava giornata. 

Il contratto pluriennale in D

Dalle analisi svolte negli ultimi anni, la Serie D è l’ultimo livello della piramide calcistica in cui queste cifre stanno a volte strette. Ed è per questo che è proprio nella prima categoria dilettantistica esiste una deroga che per le altre serie dilettantistiche non è presente.

Quando si stipulano contratti pluriennali (il massimo possibile è di tre stagioni) è permessa una ulteriore indennità da corrispondere al calciatore, la cui quantità non viene però specificata dalle NOIF, le Norme Organizzative Interne della FIGC che regolano il funzionamento degli accordi tra calciatori e club. 

Non è consentito in D, invece, almeno per il momento, l'utilizzo del c.d. contratto di apprendistato calcistico.

Come è logico, qui le possibilità di manovra aumentano, anche se non per questo significa che tutti i giocatori di D ricevano un contratto pluriennale.

Questa tipologia di trattamento, con tanto di indennità ulteriore, viene solitamente riservata ai cosiddetti “calciatori di categoria”, quelli con ampia esperienza e che vengono ingaggiati con l’obiettivo di essere il gioiello della corona di una squadra con ambizioni importanti.

Qualche nome? Luigi Castaldo e Fabio Longo, coppia d'attacco fortissima dell'Afragolese! Altri profili top? Le punte dell'Arezzo, favorito nel gruppo E con Samake Boubacar e Cherif Diallo a disposizione dell'esperto tecnico Paolo Indiani.

Per questa tipologia di giocatore, lo stipendio annuale raggiunge tranquillamente il massimo consentito dalle NOIF, più un’indennità che permette ai top player della Serie D di sforare i 4.000 euro netti al mese senza dover ricorrere alle alternative più fantasiose di cui parleremo più avanti.

In questa stagione, la Casertana ha investito tanto, ingaggiando, poco prima dell'esordio stagionale vinto con il Nola, l'ex centrocampista della Lazio, Onazi. 

Onazi in Europa League

I rimborsi per gli under della Serie D

Non va così invece per altre tipologie di calciatori, come i ragazzi che magari si affacciano alla prima squadra dopo un percorso nelle giovanili e che spesso e volentieri si devono accontentare di quanto previsto dalle norme federali, ovvero dei rimborsi spese e delle indennità, magari non raggiungendo neanche i 1,000 euro lordi.

In questa stagione i c.d. under sempre in campo  sono quattro: i 2001, 2002, 2003 e 2004.

Poi, chiaramente, una squadra è fatta anche di calciatori…nella media, che con la società concordano mensilità superiori rispetto ai più giovani, ma che non raggiunge i massimi stabiliti dalle NOIF. Come in tutti i club, ci sono delle gerarchie e a seconda di quelle la società decide su chi investire di più, sperando che alla fine il gioco valga la candela.

Vista la diversità geografica rappresentata dalla Serie D, però, non si può ignorare che spesso ogni girone faccia storia a sé per quanto riguarda ingaggi e decisioni dei club.

E neanche che, considerando che i calciatori che vengono ingaggiati per dominare il campionato spesso vengono dalle serie superiori, spesso gli accordi tra chi gioca e le società prevedano una parte di compensi sommersa.

Anzi, considerando che la Serie C, in quanto professionistica, è sottoposta a una serie più ampia di normative e di controlli, il paradosso è che convenga di gran lunga un accordo con una squadra di D con pagamenti non regolari, piuttosto che un contratto con una società della categoria inferiore. 

Del resto, anche non scendendo nell’illegalità e nei compensi in nero, le NOIF determinano soltanto quanto un club può spendere per un singolo calciatore, ma di maniere per aumentare la cifra senza incorrere in problemi ce ne sono parecchie.

In questo momento storico forse è più complicato che in altri, ma basterebbe pensare che nessuno impedisce al singolo calciatore di farsi…sponsorizzare. 

E nel momento in cui a versare un contributo in più  non è la società, ma un elemento esterno, c’è ben poco che si possa fare per impedire che al calciatore arrivi più denaro del previsto. Del resto, persino nel calcio dilettantistico, i soldi non faranno la felicità, ma aiutano eccome quando c’è da mettere su una squadra competitiva…

Segui la domenica alle 15 la quarta serie, anche con le nostre scommesse!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 20 dicembre 2021.

September 5, 2022
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.

Al Toro manca un grande centravanti

Una storia gloriosa e un presente di lotta, nella più classica delle tradizioni. Il Torino è una delle società più importanti del calcio italiano; i granata restano però un simbolo, quello della lotta contro un destino avverso, che più volte (Superga, l’incidente di Meroni) ha colpito la società, la squadra e la tifoseria quando tutto sembrava portare verso il trionfo.

Il mercato 2022 del Toro

Gli obiettivi di mercato dei granata

I ragazzi del Filadelfia

L'ottima presidenza di Cairo

Le leggende granata

Acquisti record e cessioni record Torino

Un atteggiamento, quello di non mollare mai, che è fondante nello spirito del Torino e che in un periodo sportivamente complicato resta comunque la bussola rispetto a cui si muovono non solo i calciatori o i supporter, ma anche tutti quelli che in un modo o nell’altro hanno a che fare con i colori granata.

Dopo una stagione relativamente senza scossoni, terminata al decimo posto, il Torino deve fare i conti con un’estate complicata sul mercato, in particolare dal punto di vista degli addii.

Salutati il capitano Andrea Belotti, il terzino Cristian Ansaldi e il centrocampista Tomas Rincon, i granata devono rimettere mano a tutti i reparti. In attacco è arrivato il riscatto di Pietro Pellegri, a centrocampo quello di Samuele Ricci, già presente nella seconda metà di stagione, mentre sulla sinistra è stato acquistato il serbo Nemanja Radonjic, preso in prestito con obbligo di riscatto a 2 milioni dal Marsiglia. 

Il mercato 2022 del Toro

Nell’ultima sessione di mercato, il Torino ha operato una mezza rivoluzione, anche con l’obiettivo di ridurre sensibilmente il monte ingaggi. Dunque, via alcuni calciatori importanti ma con contratti pesanti e dentro giocatori in prestito o comunque giovani e non troppo costosi.

L’acquisto top del mercato estivo è stato il difensore ceco David Zima, pagato quasi 6 milioni di euro allo Slavia Praga. Ne è costati invece 2 il danese Magnus Warming, prelevato dal Lyngby. Altri due milioni complessivi (uno ciascuno) sono stati spesi per i prestiti con diritto di riscatto di Dennis Praet (dal Leicester City) e di Josip Brekalo (dal Wolsfburg). Sempre in prestito, ma senza spese, sono poi arrivati Tommaso Pobega (dal Milan) e Marco Pjaca (dalla Juventus).

Pjaca

In compenso sono stati svincolati senatori come Salvatore Sirigu, Iago Falque e Nicolas N’Koulou e ceduti altri calciatori. La cessione più importante è quella di Lyanco al Southampton, che lo ha pagato 7,5 milioni. Altri 6 ne sono entrati dal Benfica per Soualinho Meitè e due dall’Elche per il cartellino di Lucas Boyè.

Gli obiettivi di mercato dei granata

Con il possibile addio di Bremer e la fine dei prestiti di Praet e Pobega, però, servono altri calciatori da mettere a disposizione di Juric. Per il centrocampo i nomi sono quelli dello stesso Praet, che il Leicester valuta circa 7 milioni, di Giulio Maggiore dello Spezia e di Josè Machin, attualmente al Monza.

Occhio anche a Cesare Casadei, vivaio Inter, che i nerazzurri potrebbero inserire nella trattativa per Bremer. Per il centro della difesa attenzione al francese Oumar Solet dell’RB Salisburgo e al belga Wout Faes dello Stade Reims. In attacco poi c’è l’idea di portare in granata Joao Pedro.

L’italo-brasiliano è retrocesso con il Cagliari e ha un contratto in scadenza nel 2023 e quindi i sardi non possono chiedere troppo per il suo cartellino, in un affare che potrebbe concludersi con un esborso da 5 milioni di euro. I discorsi con i rossoblu potrebbero includere anche Nandez, che però di milioni è valutato almeno 15.

Altra domanda, chi sostituirà il Gallo Belotti per le scommesse calciomercato?!

Il laterale Ramon del Flamengo!

I ragazzi del Filadelfia

Quello che forse di più è mancato al Torino negli ultimi decenni è la valorizzazione dei giovani del vivaio. I granata da sempre hanno sfornato giovani calciatori interessantissimi, ma attualmente in rosa solo Singo, Edera e Buongiorno hanno un passato nelle giovanili del club.

Renato Zaccarelli ai Mondiali argentini

E dire che nella storia del calcio italiano giocatori come Renato Zaccarelli, Dino Baggio, Bobo Vieri, Giuseppe Dossena, Fabio Quagliarella, Federico Balzaretti o Gianluigi Lentini hanno fatto tutti una carriera importantissima proprio partendo dalle squadre per i più piccoli del club granata…

L'ottima presidenza di Cairo

Il Torino è uno dei club storici del calcio italiano ma non si è fatto mancare i suoi bei problemi. Nel 2005 il Toro è fallito, nonostante avesse conquistato la promozione in Serie A.

Il Presidente Urbano Cairo!

A rilevare la nuova società, che riparte dalla B, è Urbano Cairo, presidente di RCS e magnate dell’editoria, della televisione e della pubblicità. Sotto la nuova gestione, che ormai va avanti da oltre 15 anni, il Toro è quasi sempre stato protagonista in Serie A, se si escludono alcuni anni di purgatorio in B dovuti ad annate disastrose dal punto di vista sportivo.

Su quello societario, però, il Toro è un modello e, avendo un presidente che è anche un imprenditore di successo, basa la sua gestione su un bilanciamento virtuoso tra le entrate (prevalentemente dalla valorizzazione del parco calciatori) e le tante voci in uscita che il calcio presenta…

Le leggende granata

Essere considerato una leggenda del Torino al giorno d’oggi non è per nulla semplice, perché bisogna confrontarsi con giocatori che hanno scritto pagine importanti di storia non solo dei granata, ma del calcio italiano e mondiale.

Di quelli recenti, forse solo Andrea Belotti può essere, vagamente, inserito nel novero, in cui si ritrova assieme a Valentino Mazzola e a tutto il Grande Torino, la squadra italiana più forte di sempre a detta di tanti, fianco a fianco con un mito dal destino tragico come Luigi Meroni, a fare compagnia alla coppia d’attacco composta da Paolo Pulici e Francesco “Ciccio” Graziani, protagonisti dell’ultimo scudetto della storia granata.

E come dimenticare un bomber come Marco Ferrante, una bandiera come Claudio Sala o un personaggio amatissimo dai tifosi come Pasquale Bruno? E poi gli allenatori, anche loro rimasti nella storia, come Emiliano Mondonico o Luigi Radice…

Radice, leggenda granata!

Acquisti record e cessioni record Torino

Nel corso degli ultimi anni il Torino ha lavorato sul mercato in particolare in uscita, ma senza farsi comunque mancare grandi colpi in entrata. In questo senso l’acquisto record della storia granata è quello di Simone Verdi, trequartista pagato 22 milioni di euro al Napoli nella stagione 2020/21. Segue in questa speciale graduatoria Ciro Immobile, sempre favorito per il titolo di capocannoniere per le scommesse Italia, portato nella stagione 2013/14 dall’altro lato di Torino dopo pagamento di 13,5 milioni ai cugini della Juventus.

Chiudono il podio altri due attaccanti, entrambi pagati 12 milioni di euro: Simone Zaza, acquistato dal Valencia nella stagione 2019/20, e M’Baye Niang, portato in granata un anno prima prelevandolo dal Milan.

Acquisti record - Torino

  1. Simone Verdi - Napoli (2020 - 22 milioni)
  2. Ciro Immobile - Juventus (2013 - 13,5 milioni)
  3. Simone Zaza - Valencia (2019 - 12 milioni)
  4. M'Baye Niang - Milan (2018 - 12 milioni)
  5. Soualiho Meité - Monaco (2018 - 11,5 milioni)

Cessioni record - Torino

  1. Davide Zappacosta - Chelsea (2017 - 25 milioni)
  2. Nikola Maksimovic- Napoli (2017 - 21 milioni)
  3. Ciro Immobile - Borussia Dortmund (2014 - 18,5 milioni)
  4. Matteo Darmian - Manchester United (2015 - 18 milioni)
  5. M'Baye Niang - Rennes (2019 - 15 milioni)
     

Per quanto riguarda le cessioni, invece, quella record porta in Inghilterra ed è firmata Davide Zappacosta. Il terzino è stato ceduto nell’estate 2017 al Chelsea, che lo ha pagato ben 25 milioni. Al secondo posto c’è Nikola Maksimovic, che nello stesso anno è finito al Napoli dietro pagamento di 21 milioni da parte del club partenopeo.

Zappacosta in Europa League con il Chelsea

E spunta di nuovo Ciro Immobile, che è terzo con i 18 milioni spesi per lui dal Borussia Dortmund nell’estate 2014. A dimostrazione che il Toro punta molto alla valorizzazione dei suoi calciatori!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 25 dicembre 2021.

July 12, 2022
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Gli stipendi dei giocatori della Salernitana nel complicato 2024

Dopo due salvezze in seguito al ritorno in Serie A nel 2021, in questa stagione la Salernitana sta trovando parecchi problemi e rischia di dover salutare il campionato dei “grandi”, ma non certo a causa dell'impegno economico di Danilo Iervolino che ha provato sempre a rinforzare, credendo per primo nella bontà del progetto granata!

Per quanto riguarda il monte ingaggi, rispetto a molte delle squadre concorrenti per la salvezza, paradossalmente i granata pagano stipendi molto più alti., arrivando a un totale di oltre 30 milioni di euro tipo quello del Bologna in lotta per l'Europa, vista anche la presenza di molti calciatori in rosa. Chi sono dunque i calciatori più pagati da parte della società campana?

I calciatori più pagati a Salerno

Il calciatore più pagato della Salernitana è Federico Fazio. Il difensore argentino, ex Roma, ha un contratto da 4,6 milioni di euro a stagione fino a giugno 2024.

A seguirlo sul podio c’è Boulaye Dia. L’attaccante senegalese, che nella stagione 2022/2023 era stato fondamentale per una salvezza assolutamente non scontata secondo gli analisti delle quote Serie A, si è guadagnato un rinnovo da 2,5 milioni fino al 2026, salvo poi entrare in contrasto con la società e con il tecnico di quel momento di stagione, Fabio Liverani.

Chiude la top 3 il calciatore più talentuoso dei campani, quell’Antonio Candreva che nonostante gli anni continua a essere una garanzia e che per la sua importanza ha ottenuto un contratto da 2,5 milioni all’anno che scade nel 2025.

Un pregevole stop aereo dello straordinario Antonio Candreva

Gli stipendi dei giocatori della Salernitana

Scendendo poco sotto i due milioni c’è un nutrito gruppetto di calciatori, che si apre con Junior Sambia. Il terzino francese è arrivato nel 2022 a parametro zero dal Montpellier e ha firmato un quadriennale, con scadenza 2026, a 1,9 milioni.

Cifre simili a quelle che percepiscono Giulio Maggiore e Simy. Il centrocampista ex Spezia ha un contratto fino al 2026, mentre il centravanti nigeriano ha un accordo con il club fino al 2025.

A 1,8 milioni c’è uno dei calciatori in prestito della Salernitana, ovvero Toma Basic. Il centrocampista arriva dalla Lazio e si porta il suo stipendio fino a giugno: con la maglia biancoceleste, nel maggio 2023, il croato siglò il 2-0 definitivo, anche per il live delle scommesse calcio, nel turno infrasettimanale contro il Sassuolo, in una gara fondamentale per la qualificazione alla Champions della Lazio.

Quanto guadagnano Ochoa e Manolas a Salerno

A un milione e mezzo c’è una vera e propria leggenda dei pali, ovvero Guillermo Ochoa. Il messicano, sempre protagonista ai Mondiali, ha un contratto che lo farà rimanere all’Arechi fino al 2025.

Un volo plastico di Guillermo Ochoa

A 1,3 milioni ci sono il difensore slovacco Norbert Gyomber, anche lui con un accordo in scadenza nel 2025, e il terzino sinistro croato Domagoj Bradaric, arrivato nel 2022 e che ha firmato fino al 2026 con i campani.

Tra fisso e bonus a 1,3 milioni ci arriva anche uno degli acquisti invernali, Kostas Manolas. Il difensore greco, che in A ha giocato parecchio tra Roma e Napoli, ha firmato fino al termine della stagione.

Altro contratti in scadenza nel 2024 sono quelli di Benoit Costil, Jerome Boateng, Alessandro Zanoli ed Emanuel Vignato. Il portiere francese ha un contratto annuale da 930mila euro, mentre gli altri tre guadagnano 740mila euro, ma sono in situazioni diverse. Il tedesco, campione del mondo 2014, ha firmato per sei mesi, mentre il terzino e l’ala destra sono entrambi in prestito, rispettivamente da Napoli e Pisa.

 

I contratti dei granata nella stagione 2023/2024

Si arriva così agli stipendi da circa 500mila euro, tra cui quelli di Lorenzo Pirola e Marco Pellegrino, che guadagnano entrambi 560mila euro.

Il difensore centrale riscattato dall’Inter ha un contratto fino al 2027, mentre l’argentino, centrale anche lui, è in prestito dal Milan.

A 510mila euro a stagione ci sono Lassana Coulibaly, Mikael e Vincenzo Fiorillo. Il centrocampista maliano, a Salerno ormai dal 2021, ha un contratto fino al 2026, così come l’attaccante brasiliano, mentre il portiere ha un accordo fino al 2025. Guardando questa lista mancano alcuni dei giocatori più utilizzati in stagione.

Come Loum Tchaouna, ala francese acquistata dallo Stade Rennais con un contratto da 380mila euro fino al 2026 e che è un calciatore che certamente la Salernitana potrà rivendere con parecchio profitto.

Stessa cifra e stessa durata anche per il centrocampista polacco Mateusz Legowski, mentre il trequartista argentino Agustin Martegani è in prestito dal San Lorenzo, con un diritto di riscatto di 4 milioni.

Kastanos in gol di testa contro la Roma

Tra i meno pagati della squadra c’è infine uno di quelli che sta facendo meglio, ovvero Grigoris Kastanos. Il cipriota, scuola Juventus, ha firmato nel 2022 un contratto da appena 200mila euro fino al 2026 ed è di certo il migliore della rosa in quanto a rapporto stipendio/rendimento: tanti i suoi gol decisivi anche per i risultati finali delle scommesse sportive!

Insomma, un monte ingaggi più alto di molte concorrenti per la salvezza, che però, visti i problemi in campo, sembra proprio non bastare.

*L'immagine di apertura dell'articolo è distribuita da Alamy. Prima pubblicazione 24 dicembre 2021.

April 2, 2024
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.

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