Suarez, Cavani e Nunez per riscrivere la storia

Nonostante il terzo posto nel girone di qualificazione sudamericano alle spalle di Brasile e Argentina, l’Uruguay ci ha messo un po’ più del previsto ad avere la certezza di partecipare a Qatar 2022.

Alcune strisce di risultati negativi (come le quattro sconfitte consecutive tra ottobre e novembre 2021) hanno fatto temere che la Celeste potesse essere costretta ai playoff intercontinentali, ma le quattro vittorie da favorita per le scommesse calcio nelle ultime quattro giornate del gruppo hanno permesso alla nazionale più titolata del mondo di staccare il biglietto per il Medio Oriente.

La straordinaria storia dell'Uruguay ai Mondiali di calcio

Bel Mondiale nel 2018

Puma partner di Uruguay e di Suarez

La leggenda della Celeste

Tutti i record a Montevideo e dintorni

Il sistema di gioco dell'Uruguay

La stella dell’Uruguay è sempre Luis Suarez

Facundo Pellistri supersub nei secondi tempi

Il capitano è Diego Godin

Diego Alonso al posto del mito Oscar Tabarez

Il girone dell'Uruguay al Mondiale 2022 ed i precedenti

Le quote Mondiali 2022 di 888sport per l’Uruguay

 

La straordinaria storia dell'Uruguay ai Mondiali di calcio

Se si parla della storia dei mondiali, l’Uruguay ne è decisamente parte integrante. La nazionale sudamericana ha preso parte a tredici edizioni, vincendone due, quella inaugurale del 1930 e quella in Brasile del 1950, celebre per il Maracanazo che ha assegnato il titolo.

Ghiggia in gol al Maraca

Certo, la Celeste ha anche avuto i suoi momenti complicati, in cui non è riuscita a qualificarsi anche per due edizioni consecutive, salvo però tornare sotto i riflettori con ottime prestazioni (come il quarto posto dell’edizione 2010).

Bel Mondiale nel 2018

Nell’ultimo mondiale, quello del 2018, la Celeste guidata dal Maestro Oscar Tabarez si è molto ben comportata, fermandosi solamente ai quarti di finale.

I sudamericani, finiti nel girone della Russia padrona di casa, con anche Arabia Saudita ed Egitto, hanno vinto il loro raggruppamento a punteggio pieno e senza subire neanche un gol.

Agli ottavi di finale il tabellone ha messo di fronte all’Uruguay il Portogallo campione d’Europa in carica, che però è stato eliminato, a sorpresa per le scommesse sportive, con un 2-1. Troppo forte però nel turno successivo la Francia, che ha regolato Luis Suarez e compagni con un 2-0.

Puma partner di Uruguay e di Suarez

Per le divise da indossare a Qatar 2022, la Puma è andata sul classico.

Prima maglia, neanche a dirlo, celeste, con colletto e maniche bianche e un taglio decisamente retrò. La seconda ha i colori invertiti e segue la collezione mondiale dell’azienda tedesca per le maglie da trasferta, con al centro un disegno che contiene il numero del calciatore, il logo dello sponsor e lo stemma della nazionale.

La leggenda della Celeste

Il soprannome della nazionale uruguaiana è uno dei più celebri al mondo ed è legato indissolubilmente al colore delle sue maglie.

La Celeste è un mito del calcio sin da quando, negli anni Venti del secolo scorso, l’Uruguay era la massima potenza mondiale, vincendo due medaglie d’oro consecutive ai Giochi Olimpici di Parigi e di Amsterdam, assicurandosi anche la prima edizione dei Mondiali nel 1930 in Argentina.

L’origine della maglia celeste risale al 1910, in una vittoria contro l’Argentina che ha fatto decidere che il colore utilizzato in quel match sarebbe stato quello ufficiale della selezione.

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Tutti i record a Montevideo e dintorni

La miglior vittoria della storia dell’Uruguay risale al periodo d’oro della Celeste, visto che è un 9-0 inflitto alla Bolivia durante la Copa America del 1927.

La sconfitta peggiore si perde invece quasi nella notte dei tempi, visto che è uno 0-6 subito in casa dall’Argentina nel 1902, in quella che è la prima partita della storia della Celeste.

Il calciatore con il maggior numero di presenze è Diego Godin, che ha superato il muro delle 150 partite con la maglia dell’Uruguay, mentre il capocannoniere di tutti i tempi è El Pistolero Luis Suarez.

Il sistema di gioco dell'Uruguay

Alonso non ha un modulo fisso e a seconda degli interpreti schiera un 4-3-3 o un 4-4-2. La formazione di base prevede in porta Muslera, in difesa Damian Suarez, Godin, Gimenez e Oliveira, a centrocampo Bentancur e Valverde, con l’inserimento di Torreira in caso di mediana a tre, mentre in attacco le scelte si chiamano Luis Suarez, Cavani e Nunez.

La stella dell’Uruguay è sempre Luis Suarez

La stella dell’Uruguay è ancora sicuramente Luis Suarez. El Pistolero, dopo oltre un decennio in Europa con le maglie di Ajax, Liverpool, Barcellona e Atletico Madrid, ha deciso di tornare in patria, al Nacional, il club che lo ha lanciato quando era ancora un giovanissimo.

L’obiettivo era quello di giocare con continuità per presentarsi in forma a quello che con tutta probabilità sarà l’ultimo mondiale della sua carriera.

Luis Suarez

Di certo, è stata una scelta di cuore e non di soldi: all’Atletico guadagnava 6 milioni di euro a stagione, al Nacional invece si “accontenta” di 30mila euro a settimana, che per i sei mesi di contratto fanno circa 750mila euro.

Facundo Pellistri supersub nei secondi tempi

Essendo impossibile definire sorprese calciatori giovani ma già parecchio affermati come Darwin Nunez e Federico Valverde, il giocatore che può mostrare il suo talento in Qatar si chiama Facundo Pellistri.

L’esterno offensivo classe 2001 è già arrivato in Europa e il fatto che su di lui abbia puntato il Manchester United (con un contratto da 1,2 milioni di euro a stagione) la dice lunga sulle sue potenzialità.

Certo, in avanti è un po’ chiuso sia con i Red Devils che con la Celeste, ma sul suo futuro in Uruguay sono in tanti a scommetterci.

Il capitano è Diego Godin

Il capitano della nazionale uruguaiana è Diego Godin, per anni bandiera dell’Atletico Madrid e attualmente in forza al Velez Sarsfield. Nonostante gli anni (è un classe 1986), El Faraon è ancora una certezza della Celeste, con cui è stato protagonista assoluto negli anni a guida Tabarez.

Godin, capitano di mille battaglie in campo

Per lui ci sono state anche due esperienze in Serie A, con le maglie di Inter e Cagliari. Il ritorno in Sudamerica è stato pensato appositamente per preparare al meglio il mondiale, ma un infortunio lo sta tenendo in dubbio. 

Diego Alonso al posto del mito Oscar Tabarez

Il compito che spetta a Diego Alonso, commissario tecnico dell’Uruguay, non è dei più semplici.

L’allenatore ha sostituito una vera leggenda del calcio uruguaiano come Oscar Tabarez, che a causa di una neuropatia cronica aveva sempre più difficoltà a guidare la Celeste.

Comunque, Alonso finora ha fatto bene, portando la squadra al mondiale con quattro vittorie in altrettanti incontri. Il suo stipendio però non è di quelli troppo importanti: per seguire le orme del Maestro, il CT guadagna 860mila euro all’anno.

Il girone dell'Uruguay al Mondiale 2022 ed i precedenti

Il gruppo dell'Uruguay

Il sorteggio dei gironi per Qatar 2022 ha regalato tutte facce conosciute all’Uruguay, visto che la Celeste affronterà tre squadre (Portogallo, Ghana e Corea del Sud) già incontrate nelle edizioni precedenti.

Lo scontro con i lusitani è il recente 2-1 nel 2018 in Russia, quello con gli africani è il celebre quarto di finale in Sudafrica, terminato ai rigori con vittoria dell’Uruguay dopo il fallo di mano di Luis Suarez all’ultimo minuto che ha impedito il gol al Ghana. Addirittura due invece i precedenti con i coreani, il 2-1 agli ottavi sempre in Sudafrica e l’1-0 a Italia ’90.

Le quote Mondiali 2022 di 888sport per l’Uruguay

I bookmakers non sembrano credere nelle prestazioni di Suarez e soci di minoranza; quella che sarebbe la terza Coppa per la Celeste vale 51 volte la posta.

L'Uruguay sicuramente non trionferà in Qatar, ma ha una squadra che rappresenta con orgoglio il proprio Paese e questo è già un fattore, con calciatori fortissimi in ogni ruolo.

Chiederà conferma a Carlo Ancelotti, l'allenatore più vincente della storia del calcio moderno che considera Valverde un titolare assoluto delel Merengues.

Se la Celeste passerà agli ottavi da seconda, potrebbe rappresentare il peggior avversario possibile da incontrare per tutti.

*Le immagini del contenuto sono distribuite da AP Photo.

October 16, 2022
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.

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Il Messico di Tata Martino pronto a stupire

Per la nazionale messicana qualificazioni abbastanza tranquille nel girone finale della CONCACAF. Il Messico infatti è una delle nazionali della zona che si qualificano automaticamente alla terza fase, saltando dunque le due precedenti.

Nel raggruppamento a otto squadre la squadra di Martino si è classificata al primo posto, a pari merito con il Canada, con 28 punti, figli di 8 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte (le partite fuori casa contro Canada e Stati Uniti). Ricordiamo che il Messico sarà una delle tre nazioni che ospiterà la Coppa del Mondo 2026!

 

La storia del Messico ai Mondiali di calcio

Buon Messico nel 2018

Le maglie dell'Adidas per il Messico

Perché sono famosi come El Tricolor

Tutti i record della nazionale messicana

Il 4-3-3 marchio di fabbrica del Tata

La stella del Messico è il napoletano Lozano 

La sorpresa Diego Lainez

Il capitano è il centrocampista Guardado

Lo stipendio del CT Tata Martino

Il girone del Messico al Mondiale 2022 ed i precedenti

Le quote Mondiali 2022 di 888sport per il Messico
                                              

La storia del Messico ai Mondiali di calcio

Il Messico è una delle nazionali con un alto numero di partecipazioni alla Coppa del Mondo, che diventeranno 17 con quella in Qatar. Il miglior risultato del Tricolor sono i quarti di finale, raggiunti in due occasioni, entrambi i casi in cui i messicani giocavano in casa, ovvero il 1970 e il 1986.

Per il resto, comunque, una sfilza di ottime prestazioni. Basterebbe pensare che il Messico ha una strana…maledizione sul groppone: dal 1994 ha sempre passato il primo turno, ma non ha mai superato gli ottavi di finale.

Il gol del Messico all'Italia

Buon Messico nel 2018

E anche l’edizione 2018 non ha certamente fatto eccezione. In Russia il Messico ha trovato un girone complicato con Svezia, Germania e Corea del Nord, ma già dalla prima partita, l’1-0 ai tedeschi a sorpresa per le scommesse, le cose si sono messe bene.

La vittoria con la Corea per 2-1 ha dato la qualificazione agli Aztechi, che hanno poi perso la sfida finale con la Svezia.

Agli ottavi però sfatare la maledizione era davvero complicato, visto che di fronte i messicani avevano il Brasile.

E infatti anche questa avventura si è fermata al primo turno a eliminazione diretta con il 2-0 per i verdeoro…

Le maglie dell'Adidas per il Messico

Anche per questo mondiale l’Adidas, sponsor tecnico del Messico, ha preparato divise decisamente particolari per la Tricolor.

La prima maglia è ovviamente verde, ma con trame di gradazione più chiara che richiamano le montagne di cui è ricco il paese.

La seconda invece è un evidente omaggio all’eredità azteca, visto che è crema con particolare color borgogna, ma soprattutto disegni che richiamano l’arte precolombiana, ispirati a Quetzalcoatl, il “serpente piumato” della religione mesoamericana.

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Perché sono famosi come El Tricolor

Sono parecchi i soprannomi della nazionale messicana, ma il più celebre è ovviamente “El Tricolor” (Il Tricolore), legato alla bandiera nazionale e spesso accorciato semplicemente in “El Tri”.

Sempre rimanendo in territori cromatico, c’è anche La Verde, che riprende il classico colore delle maglie dei messicani. Che però, per ragioni storiche, sono anche soprannominati Los Aztecas (Gli Aztechi), dal popolo che dominava la zona prima dell’arrivo degli Europei.

Tutti i record della nazionale messicana

Il record di presenze nella nazionale del Messico appartiene a Claudio Suarez, che nel corso di quindici anni è sceso in campo ben 152 volte con la maglia del Tricolor. Il tuttocampista Guardado gli strapperà il primato proprio in Qatar!

Il miglior marcatore di sempre è invece Javier “Chicharito” Hernandez; qui il record è... al sicuro!

Il Chicharito Hernandez

L’ex Real Madrid e Manchester United ha un bottino di 52 reti con la selezione. La vittoria più larga della storia messicana è un 13-0 inflitto alle Bahamas nel 1987, mentre la peggior sconfitta è l’8-0 subito dall’Inghilterra nel 1961.

Il 4-3-3 marchio di fabbrica del Tata

Martino schiera quasi sempre i suoi con un 4-3-3 e la formazione titolare è abbastanza ben definita con grande qualità in mezzo al campo. Per le quote Coppa del Mondo sarà un'avversaria complicata da affrontare per tutte...

In porta c’è l’eterno Ochoa, in difesa Sanchez, Montes, Vasquez e Arteaga, a centrocampo Guardado o Edson Alvarez, Andrea Herrera e Erick Gutierrez e in avanti Lozano e Tecatito Corona a supporto di Raul Jimenez.

La stella del Messico è il napoletano Lozano 

La stella della squadra è una conoscenza della Serie A, ovvero Hirving Lozano. “El Chucky”, come lo chiamano i tifosi, è uno dei senatori della squadra e ha già fatto bene nell’edizione 2018, segnando il gol che ha permesso al Messico di battere la Germania.

L'esultanza di Lozano!

L’esterno del Napoli trova meno spazio nel suo club, il che fa…arrabbiare non poco i tifosi locali. In ogni caso, per Lozano c’è la fiducia dei partenopei, che lo hanno acquistato nel 2019 facendogli firmare un quinquennale da 4,5 milioni di euro a stagione.

La sorpresa Diego Lainez

La sorpresa potrebbe essere rappresentata dal ritorno ad alti livelli di Diego Lainez, un classe 2000 che qualche anno fa sembrava destinato a grandi cose, ma che si è un po’ perso.

Nel 2019 lo acquista il Betis per 14 milioni, ma l’esperienza a Siviglia non è stata eccezionale, nonostante uno stipendio da 2,5 milioni di euro a stagione.

Al momento è in prestito al Braga in Portogallo. Meglio invece con la nazionale, con cui ha giocato parecchio nonostante le difficoltà nel club. E il mondiale potrebbe rilanciarlo a livello più alto…

Il capitano è il centrocampista Guardado

Il leader e capitano è Andres Guardado, che ha un compito non da poco: sostituire nella guida della squadra uno come Rafa Marquez, che è uno dei pochi calciatori nella storia del calcio ad aver preso parte a cinque Coppe del Mondo.

Per il centrocampista classe 1986, autore per le scommesse del gol del momentaneo 1-1 nella sfida di Europa League contro la Roma all'Olimpico, è arrivata quindi la fascia, con la consapevolezza però che probabilmente questo per lui sarà l’ultimo mondiale, il terzo della carriera.

Anche lui, come Lainez, è di proprietà del Betis di Siviglia, che gli corrisponde 2 milioni di euro a stagione.

Lo stipendio del CT Tata Martino

Sulla panchina del Messico c’è un tecnico abbastanza famoso: Gerardo “Tata” Martino, argentino, che una decina di anni fa ha guidato anche il Barcellona post-Guardiola e Villanova e poi anche l’Albiceleste fino al 2016.

Per lui la federazione messicana ha fatto uno sforzo non indifferente, visto che il CT è uno dei più pagati di quelli che prendono parte al mondiale: per lui c’è uno stipendio da 2,9 milioni di euro all’anno, che lo spediscono dritto al quinto posto tra gli allenatori con il contratto più ricco di Qatar 2022.

Il Tata Martino

Il girone del Messico al Mondiale 2022 ed i precedenti

Il girone del Messico a Qatar 2022 non è semplicissimo: il sorteggio ha spedito El Tricolor assieme ad Argentina, Polonia e Arabia Saudita.

Il rapporto con l’Albiceleste è antico, visto che ai mondiali ci sono già stati tre incontri: il primo è del 1930, gli altri due sono arrivati in due mondiali consecutivi (2010 e 2014), entrambe le volte agli ottavi di finale. E vista la maledizione messicana, ovviamente, sono terminati con una sconfitta.

Anche con la Polonia c’è un precedente iridato, quello del 1978, con un match del girone terminato 3-1 per i polacchi. Solo amichevoli e…Confederations Cup nei precedenti con i sauditi, senza che le due squadre si siano mai incontrate in una Coppa del Mondo.

Le quote Mondiali 2022 di 888sport per il Messico

Il Messico esordirà nell'inedita rassegna iridata contro la Polonia: come evidenziato nel contenuto dedicato a Lewa e soci di minoranza, si tratta della partita, secondo le quote elaborate dai nostri bookmakers, più equilibrata della prima serie di incontri.

Nel gruppo che ha come chiara favorita per i pronostici Mondiale 2022 l'Argentina, il calendario prevede l'incontro con l'Arabia Saudita, la squadra materasso del gruppo, come l'ultimo del gironcino: i messicani, quindi, devono fare assolutamente risultato contro la Polonia per non uscire anzi tempo dalla Coppa del Mondo 2022.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

October 6, 2022
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

Gli Stati Uniti giocano per il passaggio del turno

Essendo una delle cinque nazionali della CONCACAF con il ranking FIFA migliore, gli Stati Uniti si sono risparmiati due turni su tre delle qualificazioni di zona per un posto ai mondiali in Qatar.

Agli statunitensi è bastato classificarsi al terzo posto nel girone finale per staccare il biglietto per il Golfo Persico. Ma non è stato facilissimo, perchè viste le tre sconfitte esterne contro Canada, Costa Rica e Panama, è servita la differenza reti per avere la meglio dei costaricani ed evitare lo spareggio intercontinentale…

Ricordiamo che gli USA saranno uno dei paesi ospitanti dei Mondiali 2026!

La storia degli USA ai Mondiali di calcio

Non qualificati nel 2014, agli ottavi in Brasile

La partnership storica tra USA e Nike 

Quanti nickname per il Team USA

I record degli Stati Uniti nel calcio

Il sistema di gioco ed il jolly McKennie

Pulisic miglior americano di sempre nel soccer?

Giovanni Reyna, attese mantenute!

Quanto guadagna il CT degli Stati Uniti

Il girone degli USA al Mondiale 2022 ed i precedenti

Le quote di 888sport delle partite degli USA

La storia degli USA ai Mondiali di calcio

Quella in Qatar sarà l’undicesima esperienza nella Coppa del Mondo per gli Stati Uniti. È anche un ritorno, perchè all’edizione 2018 la nazionale a stelle e strisce non si era qualificata.

Dunque, l’obiettivo è quello di fare bene, ma sarà complicato migliorare il primato storico della selezione: il terzo posto ai mondiali inaugurali, quello del 1930, sembra un obiettivo non esattamente alla portata degli uomini di Berhalter. Ma in fondo, mai dire mai.

Non qualificati nel 2014, agli ottavi in Brasile

Dunque, Stati Uniti assenti in Russia dopo un girone finale pessimo nelle qualificazioni per il 2018. L’ultimo mondiale resta di conseguenza quello del 2014, in cui gli americani sono arrivati agli ottavi di finale.

Nel girone (molto complicato) con Germania, Portogallo e Ghana è arrivato il secondo posto grazie alla vittoria contro gli africani, la sconfitta con la Germania e il pareggio con il Portogallo, eliminato proprio dagli USA per una peggiore differenza reti.

Poi, al primo turno a eliminazione diretta, gli Stati Uniti hanno salutato il Brasile dopo aver perso per 2-1 contro il Belgio, con il tempo regolamentare terminato 0-0 come ricorderanno gli appassionati di scommesse calcio!

La partnership storica tra USA e Nike 

Le divise create dalla Nike per i mondiali 2022 vedranno gli Stati Uniti indossare i loro classici colori. La prima maglia è bianca, con al centro lo stemma della nazionale, un colletto blu e due dettagli sulle maniche in blu e rosso, per riprendere l’assetto cromatico della bandiera a stelle e strisce. Diversamente dal solito, il logo dello sponsor non è sul petto, ma sulle maniche.

Nike partner storico della nazionale statunitense!

Esattamente quello che accade anche con la seconda maglia, che è completamente blu con una trama a colori più chiari e più scuri.

Quanti nickname per il Team USA

Da una nazione così patriottica, impossibile aspettarsi che i soprannomi della nazionale (spesso abbreviata in UMNST, United States Men’s National Soccer Team) non derivino dalla storia e dalle tradizioni locali.

Dunque, si parte con The Stars and Stripes (le stelle e strisce), con chiaro riferimento alla bandiera degli USA, e si chiude con The Yanks, dal soprannome “Yankees” della popolazione delle colonie, che gli inglesi hanno reso celebre durante la Guerra di Indipendenza nel XVIII secolo.

I record degli Stati Uniti nel calcio

Il calciatore con il maggior numero di presenze con la maglia della nazionale statunitense è Cobi Jones: per l’ex centrocampista ben 164 gettoni in in dodici anni.

Cobi Jones contro l'Italia a Barcellona '92!

I migliori marcatori di sempre sono invece due, Landon Donovan e Clint Dempsey, che si sono fermati entrambi a 57 gol con addosso le stelle e le strisce. La miglior vittoria di sempre degli Stati Uniti risale al 2008, con l’8-0 alle Barbados, mentre la peggiore sconfitta è l’11-0 subito dalla Norvegia nel 1948.

Il sistema di gioco ed il jolly McKennie

Berhalter opta per un 4-3-3 abbastanza offensivo e soprattutto ha ringiovanito parecchio la rosa, che ha un’età media bassissima e qualche elemento di esperienza per fare da chioccia alle nuove leve.

In porta c’è Steffen, la difesa è composta da Moore, Zimmermann, Long e Robinson, a centrocampo ci sono Adams, De La Torre e Musah, mentre in attacco ci pensano Pulisic e Reyna a fungere da rampa di lancio per il centravanti Ferreira. Ideale dodicesimo uomo, capace di interpretare più ruoli tra centrocampo ed attacco, lo juventino Weston McKennie!

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Pulisic miglior americano di sempre nel soccer?

La stella, nonché il capitano della selezione statunitense è certamente Christian Pulisic. L’attaccante del Chelsea non sta vivendo un momento felicissimo nel suo club (che comunque lo paga 9 milioni di euro a stagione fino al 2024) ma quando si tratta di rappresentare la nazionale non mancano mai impegni e risultati.

Christian Pulisic in azione con la maglia degli USA!

Su di lui, che a 24 anni appena compiuti è già un veterano, la federazione ha voluto puntare sia come uomo immagine che come trascinatore in campo. E considerando che si parla di un calciatore che ha vinto la Champions League nel 2021 e che frequenta il calcio europeo da quando non era ancora maggiorenne, ci sta che le speranze americane siano legate alla sua forma. 

Giovanni Reyna, attese mantenute!

La sorpresa, anche se forse è riduttivo definirlo tale, può sicuramente essere Giovanni Reyna. L’attaccante del Borussia Dortmund è figlio d’arte, considerando che papà Claudio è un mito della nazionale statunitense, ma si sta facendo largo per le sue qualità e non solo per il cognome che porta. Gli infortuni lo stanno un po’ limitando, ma quando è disponibile difficilmente i tedeschi se ne privano.

E la fiducia nei suoi confronti è così tanta che il suo contratto non solo parla di 2,5 milioni a stagione, ma ha anche una durata importante: Reyna rimarrà a Dortmund fino al 2025. Sempre che qualcuno non decida di portarlo via a suon di soldi, ovviamente…

Quanto guadagna il CT degli Stati Uniti

Dopo la mancata qualificazione ai mondiali 2018, gli Stati Uniti hanno deciso di cambiare commissario tecnico e la scelta è ricaduta su Gregg Berhalter. L’ex difensore, che con la nazionale da calciatore aveva rischiato di vincere due volte la Gold Cup, l’ha invece sollevata da CT nel 2021, accompagnando così anche la CONCACAF Nations League edizione 2019/20.

Lo Starting XI americano!

Insomma, i risultati stanno dando ragione alla decisione federale e permettono anche a Berhalter di ricevere uno stipendio non trascurabile. I suoi 1,25 milioni di euro all’anno lo inseriscono a metà della graduatoria degli allenatori più pagati del mondiale, superando anche colleghi di nazionali più quotate.

Il girone degli USA al Mondiale 2022 ed i precedenti

In un girone che parla parecchio inglese, gli statunitensi incontrano vecchi amici e…nuovi nemici. I ricordi migliori a livello mondiale sono certamente quelli con l’Inghilterra, affrontata due volte a livello di Coppa del Mondo. Nel 1950 gli USA sorprendono tutti, eliminando i “Maestri” (o meglio, presunti tali) al primo turno con una squadra composta di giocatori universitari.

Ma anche schierando i professionisti non è che sia andata male, visto che nel 2010 la sfida nel girone è terminata 1-1, cortesia di una papera del portiere inglese Green.

Interessantissima, la sfida con l’Iran, che sarà un remake di quella del 1998. In Francia però a vincere sono stati i persiani per 1-2. Prima assoluta invece tra gli USA e il Galles, già affrontato un paio di volte in amichevole ma mai ai mondiali.

Le quote di 888sport delle partite degli USA

L'esordio degli USA contro il Galles, previsto il 21 novembre, coincide con il match più equilibrato, nella lavagna dei nostri bookmakers, della prima giornata, insieme a Messico - Polonia. Proprio contro la selezione guidata da Bale, probabilmente, la compagine statunitense si giocherà il passaggio agli ottavi di finale.

La vittoria di Pulisic e compagni nel girone che, secondo i pronostici, dovrebbe esser dominato dall'Inghilterra vale 8, mentre, tra le opzioni delle quote vincente Mondiale Qatar quello che sarebbe il primo titolo iridato moltiplica la puntata ben... 201 volte!

Per gli incontri degli Stati Uniti consigliamo di valutare sempre l'Over, visto che è una squadra sicuramente più forte nella fase offensiva che in quella di non possesso.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.
 

October 4, 2022
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.