Formazione Real Madrid | Rosa Real Madrid | Formazione Real Madrid 2022

Abbiamo già scritto sugli stipendi Real Madrid, con questo contenuto vediamo come si sviluppa il 4-3-3 del Madrid. Quando Zinedine Zidane ha lasciato il Real, Florentino Perez ha avuto subito un nome ben chiaro in mente: quello di Carlo Ancelotti. Il Presi conosce bene Carletto, che gli ha portato la Decima gestendo una squadra piena di campioni.

Courtois sempre tra i pali

I difensori del Real Madrid

I centrocampisti di Ancelotti

Gli attaccanti del Real Madrid

E vista anche la difficoltà nel tenere in riga un folto numero di calciatori dalla personalità e dal curriculum importante, Perez è andato…sull’usato sicuro. Ma da chi è composta questa rosa che l’allenatore di Reggiolo deve tenere a bada e portare alla vittoria?

Courtois sempre tra i pali

In porta Ancelotti ha una vera e propria sicurezza come il belga Thibaut Courtois. L’estremo difensore (con un passato all’Atletico che all’inizio gli ha causato qualche problema) ha vinto il lungo duello interno con Keylor Navas, che è passato al PSG e gli ha lasciato campo libero.

Thibaut Courtois, portierone del Real Madrid!

Sia con Zidane che con Ancelotti il suo ruolo non è mai stato messo in discussione, anzi, entrambi lo hanno schierato praticamente sempre, persino nelle partite dei primi turni della Copa del Rey.

Ecco perché per il suo secondo, l’ucraino Andriy Lunin non è che ci sia molto spazio. Il miglior portiere del mondiale under-20 del 2019 è arrivato a Madrid ormai da quattro stagioni ma finora ha giocato una sola partita, peraltro subendo due gol e finendo tra i protagonisti della clamorosa eliminazione del Real dalla Copa del Rey per mano del modesto Alcoyano.

I difensori del Real Madrid

Problema inverso invece per il terzino destro: le alternative servirebbero come il pane, ma non ci sono. Il laterale titolare delle ultime stagioni è Dani Carvajal, ma lo spagnolo ha, da sempre, problemi con gli infortuni. Eppure il Real non ha mai seriamente pensato di affiancargli un sostituto, giovane o d’esperienza che fosse. E quindi, quando il classe 1992 si ferma, si utilizzano soluzioni d’emergenza.

E nonostante a sinistra ci siano uno dei migliori terzini del mondo e quello che per un decennio buono lo è stato, anche dall’altro lato del campo le difficoltà non mancano. Ora come ora, impossibile togliere il posto a Ferland Mendy: il francese ha però anche lui una storia clinica abbastanza lunga e travagliata. Verrebbe da pensare che non possa essere un problema, se in panchina c’è un certo Marcelo. Il brasiliano però è decisamente in fase calante e la sua forma fisica è sempre più un problema, al punto che anche in questo caso sia Ancelotti che Zidane hanno preferito soluzioni diverse.

Logico dunque che spesso i centrali…non facciano i centrali. Nessun problema, perché tutti e quattro quelli del Real Madrid hanno una certa esperienza al riguardo.

Persi Sergio Ramos e Varane, il perno della difesa è immediatamente diventato David Alaba. L’austriaco, arrivato a parametro zero dal Real Madrid, si è però scoperto centrale di recente, dopo parecchi anni al Bayern Monaco da terzino sinistro.

Un po’ come il compagno di reparto, l’altro titolare Eder Militao. Il brasiliano, pagato 50 milioni al Porto qualche anno fa, sembrava non rendere quanto ci si aspettava, ma nell’ultimo periodo di Zidane e ora con Ancelotti è diventato una sicurezza, con Zizou che spesso l’ha anche schierato a destra.

Eder Militao fortissimo nel gioco aereo!

Chi in difesa può invece giocare davvero ovunque è Nacho Fernandez. Lo spagnolo ha passato buona parte della sua carriera a essere messo sul mercato dai media (un classico il suo accostamento alla Roma, che sembra destinata a comprarlo ogni sessione di mercato), ma se al Bernabeu non possono fare a meno di lui è proprio per la sua duttilità. E persino il quarto centrale dei Blancos, Jesus Vallejo, è in grado di ricoprire entrambe le fasce, in caso di necessità…

I centrocampisti di Ancelotti

L’altro vero insostituibile del Real Madrid però è a centrocampo ed è Casemiro. Il brasiliano non ha effettivamente un ricambio e per Ancelotti è un bel problema, considerando che si tratta dell’equilbratore dell’intera squadra, favorita per la vittoria in Spagna per le quote La Liga.

Il verdeoro è arrivato a Madrid tra i dubbi di chi non riteneva un calciatore così poco tecnico utile al progetto, ma il suo palmares (e l’importanza del suo lavoro nelle vittorie dell’era Zidane ma anche nella Decima di Carletto) conferma la bontà della scelta. Il mediano di riserva nella rosa è il canterano Antonio Blanco, ma è meglio per le Merengues che Casemiro in campo ci sia sempre.

Più avanti nel 4-3-3 ormai classico dei Blancos arriva invece la fantasia. Il metronomo della squadra è Toni Kroos, ormai una sicurezza da parecchi anni per la squadra spagnola.

Toni Kroos, fenomenale centrocampista del Real Madrid!

Il campione del mondo 2014 è affiancato dal Pallone d’Oro 2018, il croato Luka Modric, che anche a 36 anni riesce comunque a illuminare il campo con le sue giocate. Tra le mezzali le alternative comunque non mancano.

La principale è Federico Valverde, che con caratteristiche diverse può comunque sostituire anche Casemiro davanti alla difesa. E poi…c’è Camavinga. Il francese classe 2002 è il nuovo grande acquisto del Real, che ha puntato sul giovanissimo cresciuto nel Rennes per prendere l’eredità dei suoi compagni di squadra più esperti. E a proposito di esperienza, tra le opzioni c’è anche Dani Ceballos, che però a causa di un infortunio deve ancora giocare un minuto e rischia di andare via.

Gli attaccanti del Real Madrid

L’attacco del Real è decisamente croce e delizia di Ancelotti. Il centravanti titolare, e non potrebbe essere altrimenti, è Karim Benzema. Il francese si è preso sulle spalle la squadra dopo l’addio di CR7 e per gol segnati non ha certo fatto rimpiangere il portoghese. E il fatto che a quasi 34 anni sia tra i favoriti per le scommesse per il Pallone d’Oro la dice assai lunga.

Le sue due alternative sono Luka Jovic e Mariano Diaz. Il serbo finora è uno dei più grandi flop della storia del Real, visto che è stato pagato 60 milioni e non ha ancora dimostrato un’unghia del suo valore. Il dominicano invece sembrava essere esploso a Lione, ma da quando è tornato a Madrid si è di nuovo spento.

Ragionando per valori assoluti, accanto a Benzema dovrebbero giocare Bale e Hazard, ma entrambi hanno i loro bei problemi. Il gallese si avvicina alla scadenza del contratto e sembra ormai un corpo estraneo al club, essendo più interessato…al golf che al calcio. Il belga invece è stato colpito da una specie di maledizione, che tra infortuni e prestazioni deludenti gli sta impedendo di giustificare a pieno gli oltre 100 milioni spesi per lui e di prendersi l’eredità di CR7, oltre che il numero.

Ed ecco che entra in gioco ii duo dei brasiliani terribili. Vinicius Junior e Rodrygo sono costati al Real Madrid 90 milioni in due, ma finora sembrano valere ogni centesimo. Pur essendo giovanissimi, i verdeoro hanno sfruttato ogni possibilità che sia Zizou che Ancelotti hanno dato loro, dimostrando che oltre che il futuro possono essere il presente della Casa Blanca.

I gioiellini brasiliani del Real Madrid!

Con buona pace degli altri tre membri del reparto, tutti spagnoli. Isco è ormai un vero e proprio mistero, che neanche il ritorno di Ancelotti ha contribuito a risolvere. Marco Asensio invece deve ancora scrollarsi di dosso i postumi di un gravissimo infortunio, che lo ha tenuto a lungo fermo e che gli ha fatto addirittura temere per la sua carriera.

E poi c’è Lucas Vazquez, il jolly buono per tutte le occasioni, che dal terzino destro all’attaccante i ruoli se li è girati praticamente tutti. Insomma, una truppa assai variegata da gestire per Ancelotti. Che però dovrà capire in fretta che questo Real non è assolutamente quello che ha preso in mano nel 2013…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 20 novembre 2021.

December 23, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Mbappé è subito il calciatore più pagato del Real Madrid

Non serviva la vittoria del 1 giugno a Londra per affermare che Real Madrid è il club più titolato del mondo e, come spiega Forbes, è anche tornato a essere quello che vale di più.

Il tutto a dispetto delle lamentele di Florentino Perez riguardo le perdite che giustificherebbero la creazione della ormai celebre Superlega. I bilanci, le spese e il monte ingaggi sottolineano una situazione economica florida.

A differenza di molti altri club, come i rivali del Barcellona, il Real Madrid dal tragico 2020 sembra essere uscito più forte. La Casa Blanca infatti, se volesse, potrebbe spendere addirittura fino a oltre 700 milioni di euro in ingaggi, ma si ferma a cifre molto più basse, arrivando appena al 48% del suo fatturato annuale.

Eppure chi si aspetta che la rosa di Ancelotti sia piena di calciatori strapagati ha totalmente ragione. A Madrid, patria dei Galacticos, di solito non si fanno troppe storie per acquisire un cartellino e nelle ultime tre stagioni Florentino ha fatto di nuovo saltare il banco anche per gli stipendi, allontanandosi da quella che fino a qualche anno fa era una struttura ben precisa.

Con la vittoria in Supercoppa sull'Atalanta, il Real stacca, per numero di titoli Milan e Barcellona, e diventa il primo club a vincerla in sei edizioni diverse!

Le categorie degli stipendi del Real Madrid

Quando si firmava un contratto o un rinnovo con i Blancos, infatti, si accettava implicitamente di essere inseriti…in una classe, a cui corrispondevano diversi livelli di stipendio: prima i canterani, poi la classe media, seguita da quella dei cosiddetti “jugadores de referencia”, dai calciatori da Pallone d’Oro e infine dai campioni.

Una “regolamentazione” degli ingaggi che è servita alla perfezione ai tempi di Cristiano Ronaldo, Gareth Bale e Sergio Ramos, ma che ora è totalmente saltata alla luce della serie di rinnovi a peso d’oro fatti firmare dal club ai calciatori. Che hanno ridisegnato del tutto la graduatoria dei paperoni del Real…

L'eccezione che conferma la regola è rappresentata dalle cifre dell'ingaggio di Mbappé: 15 milioni a stagione dall'estate 2024 ed un bonus centenario alla firma visto che il miglior giocatore del Mondo si è liberato a zero dal PSG!

Il campione francese rappresenta solo l'ultimo degli ingaggi a parametro del Real!

Senza Kroos, Alaba e Modric sono gli altri più pagati del Madrid

Con lo straordinario attaccante francese che ha sostituito, di fatto, Benzema con 12 mesi di ritardo, a contendersi la vetta, dopo l'addio al calcio di Toni Kroos sono in due.

David Alaba, sfruttando il fatto di essere arrivato nel 2021 a parametro zero, l’austriaco ex Bayern Monaco è riuscito a spuntare un ingaggio particolarmente alto, che lo pone davanti ad altri compagni di squadra. Per il difensore il contratto parla di 22,5 milioni a stagione fino al 2026.

Chiude il podio l’unico Pallone d’Oro, almeno al momento, rimasto in rosa, ovvero Luka Modric. Il croato ha rinnovato per un’ennesima stagione al Santiago Bernabeu e ha un contratto da 21,8 milioni fino al giugno 2025, con la promessa poi di entrare nella dirigenza dei Blancos una volta appesi gli scarpini al chiodo.

Con il successo in Supercoppa a Varsavia, il genio Modric diventa il calciatore con più titoli vinti nel Real, ben 26!

Quanto guadagnano Vinicius e Bellingham al Real

Per un Pallone d’Oro del passato, ce ne sono, appunto, almeno un paio di potenziali vincitori in futuro. Si parla chiaramente di  Vinicius Junior e Jude Bellingham. Il brasiliano è stato decisivo da subito per Ancelotti e il suo contratto riflette la considerazione di cui gode al Real, visto che il rinnovo firmato a fine ottobre 2023 fa schizzare sul suo stipendio a 21 milioni a stagione fino al 2027.

Stessa identica cifra, ma contratto fino al 2029, per l’inglese Bellingham, che sarà anche stato pagato 105 milioni più altri 30 di possibili bonus, ma nella prima stagione a Madrid ha subito dimostrato di valerli tutti, dato che oltre che poter giocare ovunque a centrocampo ha anche trovato una vena realizzativa da centravanti vero, anche come opzione di marcatore per le scommesse calcio.

L'esultanza di Bellingham

La fascia di ingaggi... Real tra 20 e 15 milioni di euro

Si scende dunque sotto i 20 milioni, dove spunta un nome forse poco altisonante, quello di Federico Valverde.

Il centrocampista uruguaiano però si è meritato in pieno il rinnovo firmato a fine 2023 e le sue ottime prestazioni gli hanno permesso di spuntare un accordo ricchissimo, da 16,6 milioni a stagione fino al 2029.

Ha finalmente ottenuto il riconoscimento economico che cercava anche Thibaut Courtois. Il portiere belga, numero uno indiscusso dopo l’addio di Keylor Navas, negli ultimi anni si è aggiudicato il premio Yashin e ha condotto il Real alla vittoria in Champions League, guadagnandosi un rinnovo da 15 milioni all’anno fino al 2026.

Gli stipendi dei brasiliani del Real Madrid

A 14,5 milioni a stagione ci sono due colonne della difesa dei Blancos, ovvero Eder Militao e Antonio Rudiger. Il brasiliano ha appena rinnovato il suo contratto fino al 2028, mentre il tedesco, essendo arrivato gratis, forse avrebbe potuto ottenere anche di più. L’ex romanista dovrebbe rimanere al Bernabeu fino al 2026.

Endrick

La linea verde, anzi verdissima, considerando che a luglio 2024 è arrivato anche il nuovo fenomeno brasiliano Endrick, del Real è esplicitata dal trio di calciatori che guadagnano 12,5 milioni di euro a stagione al Bernabeu.

Eduardo Camavinga commemora un gol con Vini!

Si tratta di Flash Rodrygo, che ha rinnovato fino al 2028, e del duo di centrocampo francese composto da Eduardo Camavinga e Aurelien Tchouameni.

Entrambi hanno già avuto un aumento di stipendio importante (rinnovando rispettivamente fino al 2029 e al 2028), nonostante siano arrivati di recente a Madrid.

Gli stipendi dei canterani del Real Madrid

A 10,4 milioni a stagione spuntano finalmente anche…gli ex canterani, che sono due dei tre che guadagnano quella cifra. Si tratta di Dani Carvajal, ormai diventato leggenda con il gol di Wembley, oltreché capitano e sotto contratto fino al 2025, e Dani Ceballos, che ha rischiato di lasciare la squadra a 0 ma ha poi messo la sua firma su un accordo che termina nel 2027.

A chiudere il trio c’è il francese Ferlan Mendy, arrivato nel 2019 e che dovrebbe rimanere con addosso la camiseta blanca fino al 2026.

Gli altri calciatori della rosa sono tutti sotto i 10 milioni, ma con stipendi che variano da 9,3 a 2,5. A guidare la lista c’è Lucas Vazquez, che però è in scadenza nel 2024 e potrebbe dover accettare una diminuzione del suo stipendio.

Lucas Vazquez in gol

Oltre a Kroos ha lasciato da protagonista assoluto anche Nacho: il difensore centrale è stato fondamentale nel percorso alla conquista della quindicesima Champions League.

I contratti di Brahim Diaz e del turco Arda Guler

Scadenza 2027 invece per due nuovi arrivi, Brahim Diaz e Fran Garcia. L’ex milanista, tra i protagonisti dello scudetto vinto dai rossoneri da sfavoriti per le quote Serie A nel 2022,  ha firmato con il Real per 7,2 milioni a stagione fino al 2027, mentre il figlio del grande Fran di milioni ne guadagna 5.

Stessa cifra che percepisce il nuovo fenomeno del calcio turco, sensazionale con il suo mancino anche a Euro 2024, Arda Guler, arrivato anche lui nell’estate 2023 e con un accordo a lungo termine fino al 2029.

A 2,8 milioni all’anno c’è Andriy Lunin. Il portiere ucraino sembrava destinato a lasciare il Bernabeu a giugno 2023, ma ha firmato un biennale da 2,8 milioni fino al 2025. E per fortuna, visto che si è anche preso la maglia da titolare dopo il crac di Courtois.

La lista si chiude con Joselu. Il centravanti, riscattato dall’Espanyol, non ha esattamente il profilo del Galactico, ma Ancelotti sa bene come usarlo, giustificando, con le reti al Bayern, i 2,5 milioni della sua stagione d'esordio al Real…

Alla faccia di chi pensa che giocare nel Real significhi sempre guadagnare uno sproposito…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 20 novembre 2021.

 
August 15, 2024
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.

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Portieri italiani | portieri italiani 2022 | portieri nazionale italiana

Italiani popolo di santi, poeti e navigatori. Ma anche…di ottimi portieri. La scuola tricolore, per quanto riguarda gli estremi difensori, è da sempre una sicurezza.

Negli anni Trenta la grande rivalità dell’epoca mette di fronte lo spagnolo Zamora e l’azzurro Combi, mentre la carriera di “DinoMito” Zoff, con un mondiale vinto a quarant’anni e un secondo posto al Pallone d’Oro, parla da sola. Per non voler scomodare Gianluigi Buffon, unanimemente considerato tra i migliori di sempre nel ruolo o il suo erede designato, Gigio Donnarumma, che gioca titolare in una big da quando ha 16 anni e, tra i portieri più pagati al mondo a 22 compiuti da qualche mese ha già trionfato da protagonista gli Europei, come ha fatto nel 1968 anche Albertosi.

Marco Carnesecchi

Michele Di Gregorio

Alex Meret

Silvestri e Cragno

Ma anche chi non ha vinto a livello di Nazionale, come i vari Zenga, Peruzzi, Toldo, Pagliuca o Cudicini, è comunque degno di menzione. Insomma, di portieri di altissimo livello l’Italia ne ha sempre avuti. E a guardare chi c’è dopo il comunque giovanissimo Donnarumma, la speranza è che continui a essere così.

Marco Carnesecchi

Il tutto nonostante negli ultimi anni ci si sia spesso chiesto che fine abbiano fatto i giovani portieri italiani. La risposta è che, tranne rare eccezioni, vanno a fare gavetta nelle serie minori. Quello dell’estremo difensore è un ruolo particolare e il fatto che rimanendo in grandi squadre non si giochi quasi mai non aiuta nella crescita. Quindi, chi ha un portiere promettente, lo spedisce in un club dove vedrà il campo con continuità.

È il caso di Marco Carnesecchi, uno degli ultimi gioielli del vivaio dell’Atalanta, attualmente in prestito alla Cremonese. Il classe 2000 si è formato al Cesena, ma è stato individuato dalla Dea, che negli ultimi anni lo ha girato prima al Trapani e poi ai grigiorosa, nonostante in prima squadra si sia liberato il posto da dodicesimo con l’addio di Gollini. Il riminese non sta tradendo le attese e a Cremona sta dimostrando tutte le sue qualità, che gli hanno permesso di prendersi in pianta stabile, con tante, tante partite terminato imbattuto per le scommesse Italia, anche la porta dell’Under-21.

Marco Carnesecchi contro la Slovenia!

Certo, con Musso appena acquistato le possibilità di diventare il numero uno dell’Atalanta in tempi brevi sono poche, ma con un contratto che scade nel 2023 Carnesecchi può rappresentare l’obiettivo di molti club alla ricerca del portiere del futuro che però sia già affidabile…nel presente.

Michele Di Gregorio

Rimanendo in Serie B, c’è un altro caso simile, quello di Michele Di Gregorio, portiere del Monza. Il milanese è un classe 1997, ma 24 anni rappresentano un’età ancora molto verde per un estremo difensore.

Di Gregorio è cresciuto nell’Inter, che in lui crede molto, come testimonia l’ultimo rinnovo, firmato in estate e che lo terrà nell’orbita nerazzurra fino al 2024. Dopo i prestiti a Novara e Pordenone per lui è arrivato il trasferimento biennale al Monza, società ambiziosa tra le favorite per la promozione nel 2022 per le quote scommesse Serie A, che vuole mettere in prima fila giovani italiani.

Michele Di Gregorio in amichevole contro la Juve!

E il portiere prima si è preso il ruolo da titolare dopo una manciata di giornate dello scorso campionato e adesso continua a essere una delle certezze della squadra guidata da Stroppa, facendo registrare una media di clean sheet che si avvicina a uno ogni due partite.

Anche per lui difficile immaginare un futuro da titolare a breve termine all’Inter, ma considerando che Handanovic è ormai avanti con l’età e che il promesso sposo nerazzurro Onana dovrebbe comunque adattarsi a un campionato e a un paese diverso, non è poi così improbabile che Di Gregorio, al ritorno dal prestito, possa avere qualche occasione da sfruttare e prendersi la porta dei campioni d’Italia in carica…

Alex Meret

Tra i giovani portieri che giocano in Serie A ma che hanno difficoltà non si può non parlare di Alex Meret. Il friulano, anche lui classe 1997, sembrava destinato a diventare una stella già ai tempi dell’Udinese, ma si è visto superare dal più giovane Donnarumma e adesso che è arrivato al Napoli è bloccato in un limbo.

Si deve confermare stabilmente nelle prime posizioni della griglia portieri italiani!

Il club partenopeo non gli ha mai dato totale fiducia considerando che nelle quattro stagioni disputate finora non è mai stato il titolare indiscusso. Anzi, la presenza di un collega importante come Ospina sta fungendo più da freno che da sprone, considerando che tutti i tecnici passati a Dimaro da quando Meret è del Napoli hanno per periodi più o meno prolungati preferito il colombiano all’azzurro.

Meret in uscita alta

Questo non gli ha impedito di trovare spazio nelle convocazioni di Mancini per Euro 2020 e di diventare quindi campione d’Europa, ma di certo ci si aspettava parecchio di più dal portierone nato a Udine. Con un contratto in scadenza nel 2023, per Meret è il momento della verità e le opzioni sono due: prendersi il Napoli con la forza delle prestazioni o cercare fortuna altrove, magari ripartendo da una squadra con meno ambizioni di quella di De Laurentiis.

Silvestri e Cragno

La fortuna dei portieri, però, è quella di giocare in un ruolo in cui l’età conta, ma fino a un certo punto. Se un calciatore di movimento alla soglia dei trent’anni può temere di iniziare la fase discendente della carriera, non è invece raro che per un estremo difensore gli anni della maturità siano i migliori.

Un esempio su tutti è quello di Marco Silvestri (classe 1991), che dopo le prime sporadiche presenze in A nel 2014 si è ripreso la massima serie solo a 28 anni prima con il Verona e poi con l’Udinese.

Dunque non è ancora tardi per spiccare definitivamente il volo neanche per Alessio Cragno, altra grande speranza un po’ frustrata della scuola tricolore. Il toscano è ormai a Cagliari da un bel po’, ma non riesce a sfondare.

Cragno a tu per tu contro Ciro Immobile!

Quando i grandi club hanno dovuto scegliere un nuovo portiere titolare, nessuno ha guardato verso la Sardegna, nonostante un rendimento sempre positivo del classe 1994. Da un punto di vista del mercato, se il Cagliari dovesse continuare il suo pessimo campionato, quello di Cragno sarebbe certamente uno dei cartellini più appetibili, ma nessuno vorrebbe mai inserire nel proprio curriculum l’esperienza da portiere titolare di una squadra retrocessa.

Sognare il grande salto passa dalla perseveranza del portiere. Che qualcosa di lottare ne sa, considerando che un paio di anni fa è stato fermo per sei mesi per un grave infortunio alla spalla. Dunque, nessun traguardo è precluso al nativo di Fiesole. Del resto, per un estremo difensore, la vita non comincerà a trent’anni…ma quasi!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 19 novembre 2021.

December 11, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Formazione Atletico Madrid | Formazione Atletico Madrid 2022 | Formazioni Simeone

Quando si parla dell’Atletico Madrid degli ultimi anni, è impossibile non chiamare questo periodo “era Simeone”. Il Cholo è sulla panchina rojiblanca da ormai quasi un decennio, considerando che l’Atletico lo ha messo sotto contratto il 23 dicembre 2011, e ormai sia la squadra che la società sono permeate dal Cholismo, quel modo di intendere il calcio (ma anche la vita) che ha portato il club a una scalata difficile da prevedere un decennio fa.

La certezza: Oblak tra i pali

Difesa a 3 o 4 per il Cholo

Quante opzioni in mezzo per Simeone

Suarez e gli attaccanti dell'Atletico

E anche la rosa a disposizione del tecnico argentino riflette totalmente l’idea di pallone di Simeone, a partire dai numeri. L’ex centrocampista di Lazio e Inter non è uno che ama le rose ampie, anzi, lavora con un ristretto numero di fedelissimi e quando ha troppe assenze, visto che può farlo, pesca dal vivaio. Ecco perché i calciatori registrati, con ingaggi da top team, dall’Atletico per la Liga sono 22, nonostante se ne possano inserire 25.

La certezza: Oblak tra i pali

In porta, Simeone ha una vera e propria sicurezza. Quando Jan Oblak è arrivato nel luglio 2014, aveva un compito gravoso: sostituire Courtois, protagonista della vittoria della Liga e della cavalcata fino alla finale di Champions contro il Real.

Lo sloveno, all’epoca poco più che ventenne, non si è fatto spaventare e si è preso i pali con la sicurezza di un veterano. E nel corso degli anni è spesso stato definito uno dei migliori al mondo, un concetto che i suoi numeri con l’Atletico Madrid potrebbero assolutamente validare: in quasi 400 partite giocate con il club, solo poco più di 200 gol subiti e quasi un clean sheet ogni due match.

Un'uscita alta di Oblak!

E se la difesa di Simeone contribuisce a chiudere a chiave la porta, Oblak regala la doppia mandata che fa stare tutti più tranquilli. Nel malaugurato caso di assenza dello sloveno, l’Atletico ha poi reclutato come dodicesimo il francese Benjamin Lecomte, in prestito dal Monaco. E il terzo portiere…lo offre la cantera, quando ce n’è necessità.

Difesa a 3 o 4 per il Cholo

Negli ultimi anni, Simeone ha spesso alternato la difesa a tre e quella a quattro, ma questo non implica cambiamenti…numerici all’interno della rosa: i centrali a disposizione restano quattro, che si alternano con una certa frequenza. Il più valutato è certamente l’uruguaiano Josè Maria Gimenez, considerato l’erede di una leggenda biancorossa come Godin. E il centrale, nonostante abbia solo 26 anni, è un vero veterano, considerando che è arrivato a Madrid giovanissimo e che ha già collezionato oltre 200 presenze con il club.

Tra le aggiunte più recenti al reparto c’è invece lo spagnolo Mario Hermoso, arrivato nel 2019 dall’Espanyol e ormai punto fisso del calcio di Simeone, che può anche utilizzarlo da terzino sinistro bloccato quando decide di giocare a quattro in maniera più prudente.

Nel 2019 è arrivato a Madrid anche il brasiliano Felipe, che per anni è stato una delle colonne del Porto. Il trentunenne si è preso subito il posto, approfittando anche del cambio di modulo del tecnico, e la sua tendenza a prendere cartellini un po’ infastidirà Simeone, un po’…lo renderà orgoglioso. Chiude la batteria dei centrali l’ex Fiorentina Stefan Savic, ormai un veterano, al Wanda dal 2015. Per lui attualmente c’è il posto da riserva, ma il montenegrino è una certezza e risponde sempre presente alla chiamata del Cholo.

Felipe colpisce di testa!

Sulle fasce c’è…una certa ristrettezza, anche e soprattutto considerando il fatto che spesso Simeone i terzini veri e propri non li usa più, preferendo esterni a tutto campo e schierando anche centrocampisti nel ruolo. In ogni caso, la batteria di esterni è comunque di gran valore. Il terzino destro titolare è l’inglese Kieran Trippier, acquistato dal Tottenham nel 2019 e reduce da ottime stagioni, sia con le maglie dei club che con quella della nazionale di Sua Maestà.

Dall’altro lato del campo c’è il brasiliano Renan Lodi, portato in Europa proprio dall’Atletico, che lo utilizza costantemente sia come terzino che come esterno a tutta fascia. Come possibile sostituto di entrambi, vista la polivalenza, c’è una vecchia conoscenza del calcio italiano, il croato Sime Vrsaljko, ex Genoa, Sassuolo e Inter, che però negli ultimi anni è stato parecchio condizionato dagli infortuni.

Quante opzioni in mezzo per Simeone

Di contro, il centrocampo è parecchio affollato, visto che di recente il Cholo schiera i suoi anche a cinque in mediana. Come frangiflutti c’è Geoffrey Kondogbia. L’ex interista, una meteora in Italia, sembra aver trovato la sua dimensione nel calcio di Simeone, che in emergenza si fida di lui anche come terzo centrale.

Anche lo spagnolo Marcos Llorente gioca in parecchi ruoli, considerando che proprio vista la sua presenza costante sull’out di destra con l’Atletico, Luis Enrique in nazionale lo ha schierato come terzino. Chi invece dal centro del campo difficilmente si muove è capitan Koke: la bandiera del club, cresciuta nelle giovanili, sta però trovando meno spazio negli ultimi anni. A soffiargli il posto sono Hector Herrera e Rodrigo de Paul, strappato a sorpresa alle squadre di Serie A per le scommesse sportive.

Il messicano Hector Herrera!

Il messicano è la prima scelta di Simeone quando bisogna lottare in mediana, considerando che garantisce aggressività e recupero costante di palloni. L’argentino, arrivato in estate dall’Udinese, sostituisce idealmente Saul, ceduto in prestito al Chelsea. Per lui il compito è quello di creare gioco, offrendo occasioni invitanti al nutrito attacco dell’Atletico.

Approfitta del nostro bonus scommesse!

Suarez e gli attaccanti dell'Atletico

Già, perché Simeone passerà anche per difensivista, ma a ben vedere ha un reparto offensivo di prim’ordine e molto ben nutrito. Tra esterni, seconde punte e centravanti, il Cholo ha l’imbarazzo della scelta. A partire da Thomas Lemar. Il trequartista francese è spesso stato l’uomo di raccordo tra i reparti, ma ora un infortunio muscolare cronico rischia di fargli perdere la centralità nella squadra. Poco male, però, perché di sostituti ce ne sono parecchi.

Dietro le punte possono infatti giocare tranquillamente anche Yannick Carrasco e Angel Correa. Vero, il belga e l’argentino sono in realtà due esterni, ma il fatto che l’Atletico ormai cambi modulo con frequenza, alternando tra un tridente col trequartista, due punte classiche o due esterni e un centravanti, rende il loro utilizzo molto più variegato.

Se si cerca talento, però, non si può certo non puntare su Antoine Griezmann. Il Piccolo Diavolo è tornato a “casa”, dopo un divorzio forzato che molti tifosi ancora faticano a perdonargli. Per il transalpino però un posto il Cholo lo trova sempre, il che crea…qualche problema.

Il club ha una straordinaria tradizione di attaccanti! Proprio dopo l’addio di Griezmann, infatti, il club ha acquistato Joao Felix, che ora è un po’ in disparte. L’obiettivo del tecnico è quello di riuscire a far convivere il giovane portoghese con l’esperto francese, ma non è una situazione semplice, anche perché lì davanti c’è un altro inamovibile. Ovviamente, si parla di Luis Suarez.

Il Pistolero ha dimostrato già alla sua prima stagione al Wanda Metropolitano di non essere affatto finito, anzi, ha trascinato l’Atletico alla Liga con i suoi gol.

L'esultanza di Suarez!

Ma la carta di identità dice quasi 35 anni, dunque il club si è premunito, acquistando il brasiliano Matheus Cunha. Il talento verdeoro, con un passato in Germania al Lipsia e all’Hertha, deve ancora esplodere, ma può essere il sostituto a lungo termine dell’uruguaiano. Cosa che invece non sarà di certo il serbo Ivan Saponijc, rientrato dal prestito al Cadice e inserito in lista…per fare numero, considerando che ancora deve giocare un minuto.

Ma Simeone è così, prendere o lasciare. E visti i risultati nel corso degli ultimi dieci anni, all’Atletico prendono eccome!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 19 novembre 2021.

December 23, 2021
Ermanno Pansa
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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.

 

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Jan Oblak è il più pagato dall'Atletico Madrid

Nonostante abbia risentito del maledetto 2020 come gli altri grandi club europei, l’Atletico Madrid è da sempre una delle società più attenta ai conti.

Basterebbe pensare che, pur essendo ormai stabilmente tra i top club continentali, i Colchoneros non hanno mai comunque smesso di fare compravendita di calciatori, la formula che nel corso degli anni ha portato la squadra di Simeone a trovare sempre nuova linfa anche quando le stelle lasciavano prima il Vicente Calderon e poi il Civitas Metropolitano.

Diego Simeone è lo sportivo più pagato di Spagna

Che il Cholo sia un valore aggiunto, si capisce anche dal fatto che da quando Messi non è più al Barcellona, il tecnico argentino è il tesserato meglio pagato della Liga, considerando il suo stipendio da 24 milioni di euro a stagione.

Il che significa anche che il calciatore biancorosso che guadagna di più…resta comunque sotto al suo allenatore. Ma chi sono i Paperoni dell’Atletico?

Jan Oblak è il portiere più pagato del Mondo

Il calciatore più pagato è il portiere della squadra, lo sloveno Jan Oblak, uno dei motivi per i quali tante partite dell'Atleti sono pronosticate, per le scommesse sportive, con un probabile... under!!!

L’estremo difensore ha rinnovato nel 2022 un contratto in scadenza 2023 e per evitare che qualche big potesse tentarlo l’Atletico ha tirato fuori l’artiglieria pesante, facendogli firmare fino al 2028 a ben 20 milioni di euro a stagione che lo rende il portiere più pagato al Mondo.

Koke guadagna più di Morata e Griezmann

Dietro di lui arriva un altro senatore della squadra: Koke.

Il centrocampista e capitano della squadra è all’ultimo anno del suo contratto lunghissimo e faraonico (16 milioni di euro a stagione) firmato nel 2017, con cui si è legato all’Atletico fino al 2024. Non si parla però ancora di rinnovo e quindi a fine stagione potrebbe esserci l’addio.

16 milioni a stagione per il capitano Koke!

A chiudere il podio c’è Alvaro Morata. Quando è tornato a Madrid dopo l’esperienza al Chelsea, il centravanti ha firmato un contratto fino al 2024 da circa 10 milioni di euro, che è poi stato rinnovato fino al 2026 con l’ingaggio aumentato a 13,5 milioni.

Rimane a sorpresa fuori dalla top 3 Antoine Griezmann. Nell’estate 2021 il Piccolo Diavolo è tornato a Madrid dopo due stagioni in chiaroscuro al Barcellona, che lo aveva pagato, tra clausole e indennizzi, quasi 150 milioni di euro.

I conti dei blaugrana però hanno costretto il Barça a disfarsi in prestito del francese, che ha preso la palla al balzo per vestire di nuovo il biancorosso, venendo riscattato nel 2023 per 20 milioni di euro. Al momento di firmare, il transalpino si è quasi dimezzato lo stipendio, che non è più di 20 milioni come ai tempi del prestito dal Barça, ma di 12,5 milioni fino al 2026.

Evidentemente un bel gesto d’amore. A fare compagnia a Griezmann c’è anche Saul. Il centrocampista non è più centrale nei piani di Simeone come una volta, ma dopo il prestito al Chelsea è tornato al Civitas e ha anche lui un ingaggio da 12 milioni e un contratto pressoché infinito, che scade nel 2026.

La fascia di ingaggi dell'Atleti intorno agli 8 milioni

Si scende poi sotto i 10 milioni, per fermarsi a 8 dove c’è un nutrito numero di calciatori. A guidarlo è Memphis Depay. L’olandese, ottima opzione di marcatore per le scommesse calcio, è arrivato nel gennaio 2023 dal Barcellona e ha messo la sua firma su un contratto da 8,7 milioni di euro fino al 2025.

Ultimo anno all’Atletico Madrid, a meno di rinnovi clamorosi, per il belga Axel Witsel, che è tornato dalla Cina nel 2022 e ha ottenuto un ingaggio di 8,3 milioni molto simile a quello percepito in oriente. Scadenza 2024 anche per Mario Hermoso, con il difensore spagnolo che guadagna anche lui 8,3 milioni.

Azpilicueta con la maglia dell'Atleti!

A chiudere questa fascia di ingaggi c’è Cesar Azpilicueta. L’ex capitano del Chelsea è approdato in biancorosso al termine del suo contratto con i Blues e ha firmato per una sola stagione a 8 milioni di euro.

Quanto guadagna Rodrigo De Paul a Madrid

A 6,5 milioni di euro a stagione c’è un campione del mondo, ovvero Rodrigo De Paul.

L’ex centrocampista dell’Udinese è arrivato a Madrid nel 2021 e le sue prestazioni gli hanno fatto decisamente aumentare il contratto, che ora scade nel 2026, rispetto ai 4 milioni percepiti all’inizio dell’avventura spagnola.

Rodrigo De Paul guadagna 6,5 milioni a stagione all'Atletico Madrid!

Gli stipendi dei difensori del Cholo

Un altro con l’accordo in costante salita è Josè Gimenez. Il difensore uruguaiano è la colonna della retroguardia, dunque ovvio che il club continui a rinnovargli il contratto a intervalli regolari, con tanto di aumento di stipendio. L’ultima firma, arrivata a ottobre 2023, vale 6,2 milioni all’anno fino al 2028. A 4,5 milioni a stagione c’è un compagno al centro della difesa, ovvero Stefan Savic.

Il montenegrino, ex Fiorentina, è ormai un senatore ed è all’ultimo anno di contratto.

Le cifre del gioiellino belga Arthur Veermeen

Anche Angel Correa è a Madrid da parecchio, visto che è stato portato in Spagna quando era poco più che un ragazzino e cresciuto praticamente nel club. Anche per questa…riconoscenza l’argentino, che pure si è laureato campione del Mondo e del Sudamerica con l’Albiceleste, è fermo a 3,5 milioni di euro a stagione. A 3,2 milioni c’è Thomas Lemar.

Il trequartista è arrivato a Madrid con cartellino e ingaggio da top player, ma ha dimostrato poco e il suo accordo in scadenza giugno 2023 è stato rinnovato fino al 2027, ma con ingaggio in discesa rispetto ai 3,8 milioni precedenti.

A 3 milioni di euro c’è uno dei nuovi arrivi, ovvero il belga Arthur Veermeen, acquistato nella sessione di gennaio 2024. Il centrocampista è stato pagato 18 milioni di euro all’Anversa e ha firmato un contratto fino al 2030.

Accordo di sei mesi invece per Gabriel Paulista, difensore brasiliano arrivato dal Valencia all’ultimo respiro del mercato, che ha accettato un accordo breve ma comunque da 2,6 milioni di euro a stagione.

Che sono più di quelli che guadagna il poliedrico Marcos Llorente. Il nipote del grande Gento è uno di quelli che si è legato a lungo all’Atletico, visto che nel 2021 ha firmato addirittura fino al 2027.

Tra i calciatori che guadagnano meno nella rosa ci sono lo spagnolo Vitolo, che percepisce 1,3 milioni di euro fino al 2024, ma anche due titolari ovvero Samuel Lino e Nahuel Molina. Sia l’attaccante brasiliano che il terzino destro argentino sono arrivati nel 2022, guadagnano 1,2 milioni a stagione e hanno un contratto fino al 2027, in attesa di futuri e sostanziosi rinnovi.

Joao Felix ancora a libro paga dell'Atleti

Piccola ma doverosa precisazione: l’Atletico paga anche parte dello stipendio di due calciatori in prestito, ovvero Caglar Soyuncu e Joao Felix. Il difensore turco è attualmente al Fenerbahce, ma i Colchoneros pagano comunque 2,5 milioni del suo contratto da 5 milioni.

Altro discorso per il portoghese, con il Barcellona che ha deciso di puntare su di lui in prestito con diritto di riscatto e ci ha guadagnato perchè l’attaccante ha ottenuto 1,5 milioni dall’Atletico, ma ha rinunciato ai restanti 6 del suo contratto accontentandosi di 400mila euro dai blaugrana, che con tutta probabilità se lo terranno a titolo definitivo.

Ma di certo l’Atletico avrà già pensato a un rimpiazzo. Del resto, da quelle parti funziona così: tutti utili e nessuno indispensabile. Beh, magari nessuno tranne il Cholo!
 

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 19 novembre 2021.

February 15, 2024
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Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.

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